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lunedì 25 marzo 2019

✎ Recensione ➱ CAM GIRL di Leah Raeder

Buongiorno! Cam Girl di Leah Raeder, è un romanzo che volevo leggere da tempo e posso dividere la mia opinione in due parti. Perchè la prima parte del romanzo mi è piaciuta molto, mentre la seconda mi ha deluso tantissimo. Non è una storia facile, è piena di denunce e riflessioni sociali anche se non sembrerebbe e affronta un tema molto particolare: i transgender. In tutto questo si aggiunge anche una componente erotica molto ma molto hot! Insomma una lettura non per tutti che a me ha convinto a metà.

cam girl
di Leah Raeder

Editore: Rizzoli
Pagine: 448
GENERE: Erotico
Prezzo: 19,00 € - 9,99 
Formato: Cartaceo - eBook
Data d'uscita: 2016
Link d'acquisto: ❤︎
VOTO: 🌟🌟🌟

Trama:
Vada Bergen è la pecora nera della famiglia, ed è anche al verde, quando decide di trasferirsi a migliaia di chilometri da casa per frequentare una scuola di specializzazione in belle arti. Con sé porta ciò che ama di più: la passione per la pittura e la sua migliore amica, Ellis Carraway, una persona speciale a cui la lega un sentimento struggente e totalizzante che va oltre l’amicizia. Sembra che niente sia in grado di separarle, finché un incidente d’auto cambia tutto. Vada ne esce profondamente segnata, sul piano emotivo e fisico: la sua promettente carriera artistica è interrotta sul nascere, ed Ellis si allontana, riluttante a parlare di quella notte. A Vada non resta più niente da perdere, e quando una giovane coppia di imprenditori le propone un lavoro come cam girl, lei accetta: deve semplicemente spogliarsi ogni sera per qualche ora davanti a una webcam, e le «mance» sono assicurate. Doveva essere solo una perversa fuga dalla realtà, la sua. Poi, però, con un cliente le cose si fanno serie.Blue è misterioso, seducente e interessato più alla vita che al corpo di Vada. La aiuta a guarire, e paga bene, ma la vuole tutta per sé: basta con gli spettacoli hot via webcam. Per Vada è una decisione facile, perché ha già cominciato a invaghirsi di lui, e più la situazione si fa bollente, più lei desidera l’uomo reale dietro la tastiera. Così un giorno gli chiede: Possiamo incontrarci? Blue accetta, ma a una condizione. E Vada si troverà costretta ad affrontare i fantasmi del passato e i segreti devastanti a cui cercava di sfuggire.Con una scrittura decisa e al contempo leggera, Leah Raeder ci invita a riflettere su gender e sessualità, e sulla percezione che abbiamo di noi stessi e degli altri. Un’atmosfera sul filo della suspense, un romanzo giovane calato con forza nella contemporaneità.

RECENSIONE

Cam Girl è un romanzo che mi ha preso in due modi diversi, uno positivo e l’altro negativo. Ero molto curiosa di leggere questa storia che all’apparenza mi sembrava così inusuale.
Beh, certamente posso dire che non è una storia comune, non è il classico romanzo rosa. Anzi. Ci sono aspetti thriller e mistery che rendono la lettura piena di suspense.

Può anche essere definito un erotico, perché la parte sensuale della vicenda è ampiamente sviluppata e soprattutto molto ma molto spinta, del resto il titolo non mente.

Vada è un’artista, una donna che ama disegnare, ma ha un carattere molto particolare che mette in crisi tutti i suoi rapporti.

IL BISOGNO DI FARE ARTE FA MALE. 
PROVOCA DOLORE, COME IL DESIDERIO.

Il romanzo inizia con un incidente in cui Vada e la sua migliore amica Ellis sono coinvolte. Entrambe sopravvivono, ma a morire è un ragazzo che guidava l’auto con cui la loro si scontra.
Vada si prende la colpa dicendo di essere lei alla guida e finisce in ospedale con il braccio completamente distrutto. Questo le cambierà la vita.

Non potrà più disegnare e inizierà per lei un periodo di vera crisi.
Ellis le sarà sempre accanto. Scopriremo che le due sono amanti nonostante le numerose ritrosie di Vada.
Infatti mentre l’amica è molto più aperta a vivere il loro rapporto alla luce del sole, per Vada è un tormento ammettere di amarla e di essere attratta dalle donne.

Le due si allontaneranno molto presto perché Vada, dopo l’incidente, perde completamente la fiducia nella vita e si isola prendendo le distanze anche da chi la ama.
Sarà proprio allora che inizierà il suo lavoro di cam girl.

ERO AL VERDE, TRISTE E SOLA, 
PROPRIO COME CHIUNQUE SU QUESTO PIANETA.

Voglio subito sottolineare un aspetto di questo romanzo: l’importanza che l’autrice dà alla dimensione psicologica a cui sono dedicate pagine e pagine della storia. Sia dal punto di vista della psicologia danneggiata di Vada dopo l’incidente e la perdita del braccio, sia dal punto di vista dell’omofobia.

Come la stessa autrice spiega nei ringraziamenti, questa è una storia dedicata al mondo omosessuale, in particolare a quello dei trans.
Indi ci sono molte riflessioni importanti sulla vita, sulla morte, sull’arte e sui rapporti sociali oltre qualsiasi pregiudizio, e ovviamente sull’amore.

Il centro focale di tutto è Vada che fa la cam girl perché sarà proprio grazie a questo lavoro che conoscerà Blue, un uomo che ogni notte la paga fior di quattrini per avere l’esclusiva su di lei.
Un uomo che la fa parlare, che vuole conoscerla invece di vederla esibirsi e che mette in crisi tutto il suo mondo e anche ciò che credeva di amare.

FUI DEBOLE E LA TOCCAI.

In poco tempo Vada, così forte e così dura, così apparentemente impenetrabile, si lascia coinvolgere da uno sconosciuto, lo vuole, lo desidera, fino a implorarlo di incontrarsi nella realtà.
Nel frattempo, stringe una pericolosa amicizia fatta di ricordi e di dolore con Max, il padre del ragazzo morto. Lo fa perché si sente in colpa e anche perché si sente irrimediabilmente simile a lui.
In questo apparente casino che è la sua vita, non scompare mai Ellis, che è come l’ago della bilancia. È l’eco che non le permette mai di abbandonare la terra. È il suo porto sicuro.
Perché nonostante le loro litigate e discussioni, si amano alla follia.

Un percorso difficile, doloroso e pericoloso quello di Vada. Una crescita interiore che la porta a un solo obiettivo: l’accettazione di ciò che è al di là di qualsiasi pregiudizio.
Un romanzo che mi è piaciuto molto nella prima parte, ma che poi ho trovato scontato e banale nella seconda.

AVREI UCCISO PUR DI AVERE 
QUALCOSA DA STRINGERE.

Mi ha regalato molte emozioni, mi ha fatto riflettere, tentare di capire i tumulti interiori della protagonista, ma spesso mi ha anche annoiato, rivelandosi in molti punti troppo pesante, descrittivo, come se pur di seguire i suoi ragionamenti filosofici e attuali, l’autrice dimenticasse il verso scopo della sua scrittura: la narrazione che va oltre l’onnipresente denuncia sociale.

Insomma, avrei sfoltito molto le pagine e avrei trovato un finale un po’ più intraprendente.
Per questo non posso dire che mi sia piaciuto del tutto. Mi ha deluso un po’ nonostante sia una storia che abbia buone potenzialità di sorprendere.
Lo consiglio a chi non ha limiti quando legge qualcosa e a chi lo fa con una mente aperta.


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