Buongiorno! Grazie alla collaborazione con la casa editrice Carocci, oggi vi parlo di Elsa Morante, la vita nella scrittura di Elena Porciani.
elsa morante, la vita nella scrittura di Elena Porciani Editore: Carocci Pagine: 352 GENERE: Saggio Prezzo: 34,00€ Formato: eBook - Cartaceo Data d'uscita: 2024 LINK D'ACQUISTO: ❤︎ VOTO: 🌟🌟🌟🌟🌟
Trama:
Secondo Elsa Morante, lo scrittore è «il contrario» del letterato perché gli «sta a cuore tutto quanto accade, fuorché la letteratura»: una convinzione alla quale l'autrice si è mantenuta sostanzialmente fedele lungo tutta la sua parabola intellettuale. Dalle poesie infantili sino alle grandi opere della maturità, il libro ricostruisce le occasioni di una scrittura che non si è mai sottratta al confronto con la vita. Si ripercorrono i segreti familiari, gli amori impossibili, i drammi esistenziali, ma anche il culto della poesia nutrito di impegno morale, la fiducia critica nella cultura umanistica, il rovello di un'ispirazione magmatica e sempre all'erta. Parimenti, il volume mostra come una simile osmosi di vissuto e scrittura, tra le più assolute del Novecento, sia aliena da forme di irriflesso autobiografismo. Nel corso dei capitoli, l'opera di Morante si rivelerà attraversata da un'incessante sperimentazione di generi letterari e di modi dell'immaginario che, intrecciando romanzesco e realistico, umoristico e tragico, si presta a rappresentare con impagabile maestria le «futili tragedie» dell'umanità.
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RECENSIONE
Nel libro Elsa Morante, la vita nella scrittura, Elena Porciani scrive un'opera capace di restituire al lettore una Elsa Morante autentica, vibrante e intimamente legata alla vita. Attraverso una narrazione strutturata in un rigoroso percorso cronologico, esplora non solo la produzione letteraria della scrittrice, ma soprattutto le sue radici, le sue inquietudini e la sua continua lotta per intrecciare il racconto con l'esistenza.
Il libro si apre con una premessa fondamentale: la scrittura di Elsa Morante non può essere separata dalla vita. Ogni poesia, racconto, romanzo o saggio emerge come un atto di resistenza, un ponte tra il mondo interiore dell'autrice e il tumulto esterno della storia collettiva. L’autrice ci invita a leggere la Morante non come una semplice scrittrice di storie, ma come una voce che si erge contro il silenzio, contro l'indifferenza e contro le forme più devastanti del potere.
L'analisi del suo percorso letterario si intreccia con una ricostruzione biografica che va ben oltre la cronologia degli eventi. L’autrice indaga gli esordi poetici dell'infanzia, le prime incursioni nel mondo della narrativa e il travaglio creativo che ha dato vita a capolavori come Menzogna e sortilegio, L’isola di Arturo e La Storia. Ogni fase della vita dell’autrice diventa una lente per comprendere come la Morante abbia sempre cercato di rappresentare non solo il reale, ma anche i sogni, i traumi e le utopie che lo trascendono.
Uno degli aspetti più interessanti è l’analisi dei sogni e del contesto urbano nella narrativa morantiana, in particolare ne La Storia. I sogni, tanto quelli notturni quanto quelli a occhi aperti, non sono semplici escamotage narrativi, ma strumenti potentissimi per sondare la psiche dei personaggi e il loro rapporto con la realtà storica e metafisica. Ida, con il suo mondo onirico dilatato, diventa la figura che meglio incarna questo conflitto tra individuale e collettivo. Il suo inconscio, invaso dalla tragedia della Shoah e dalla brutalità della guerra, trasforma i suoi sogni in un microcosmo in cui la sofferenza personale si eleva a simbolo universale.
Roma, d’altro canto, non è mai un semplice sfondo. Le strade della città eterna si fanno teatro di incontri casuali, violenti o salvifici, e si caricano di una forza simbolica che dialoga costantemente con la trama. L'autrice sottolinea come gli spazi urbani siano centrali nella costruzione della narrativa morantiana, dalla tragicità dell'incontro tra Ida e Gunther fino ai vagabondaggi di Useppe e Bella, che sembrano suggerire una fragile, ma preziosa, possibilità di redenzione.
Elsa Morante ha sempre oscillato tra il realismo e il romanzesco, in una continua ricerca di senso che non rinuncia mai alla fantasia. La Storia diventa così il punto d’incontro tra due dimensioni opposte: da un lato, il rigore della rappresentazione storica; dall’altro, l’immaginazione che permette ai personaggi di sfuggire, anche solo per un momento, all'oppressione del reale.
Il concetto di “casualità” attraversa l’intera opera morantiana, assumendo connotazioni etiche e filosofiche. Davide Segre, la coscienza critica de La Storia, ci ricorda che la dignità dell’essere umano risiede nella sua capacità di sfuggire alle categorizzazioni imposte dal potere. È una prospettiva che collega il pensiero della Morante a una visione utopica e profondamente umanista, in cui la narrazione stessa diventa un atto di resistenza.
Elena Porciani, con il suo stile limpido e la sua straordinaria competenza, riesce a superare la dicotomia tra biografia e analisi letteraria, tra realtà e mito. La sua ricostruzione offre nuovi strumenti per comprendere un'autrice che, a quasi quarant'anni dalla sua morte, continua a interrogare il lettore con una forza sorprendente. Non è un caso che il libro si chiuda con un richiamo alla funzione “poetica” della scrittura, intesa come un gesto necessario per «aprire la coscienza alla realtà», come affermava la stessa Morante.
Elsa Morante, la vita nella scrittura non è solo un libro per studiosi o appassionati della scrittrice romana: è un viaggio nella capacità della letteratura di dar voce a ciò che spesso resta inespresso, e nella resistenza dell’immaginazione di fronte al peso della storia. Un volume che merita di essere letto e meditato, pagina dopo pagina.
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