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venerdì 17 aprile 2015

L'ombra dei ricordi di Giusy Sorci Recensione

Buon venerdì cari lettori, oggi vi propongo la recensione al secondo volume della trilogia Fantasy  Le catene della notte scritta da Giusy Sorci, che s’intitola L’ombra dei ricordi.
Ho trovato molti aspetti in comune con il primo romanzo ed ulteriori approfondimenti che non mi hanno delusa.

La recensione al primo volume della trilogia intitolato Il ricatto della luna, potete leggerla qui.


Ditemi come sempre cosa ne pensate!



Titolo: L’ombra dei ricordi
Autore: Giusy Sorci
Editore: Youcanprint
Pubblicazione: 2014
Genere: Fantasy
Pagine: 274
Prezzo: 1,99 Ebook – 14,36 Cartaceo
Trama 

I ricordi sono la culla del passato, il cuore di un'esistenza. Chi siamo noi senza ricordi? Ci sono momenti, però, in cui il silenzio è più rincuorante di mille voci che urlano ciò che non vorresti sentire. "Il passato, un passato oscuro, sconnesso e inimmaginabile, mi si parò davanti agli occhi, ma questa volta le sue labbra gelide intrappolate alle mie, le sue mani di ghiaccio, strette sulla mia schiena, la rendevano partecipe di quella follia". In questo secondo capitolo della trilogia "le catene della notte" un tuffo nel passato svelerà segreti che il tempo aveva sotterrato, ricordi che la gente aveva ormai dimenticato. Anthony avrà il coraggio di affrontare i fantasmi di un passato che non gli appartiene? Saprà tenere Sybil al suo fianco anche quando ad entrambi sembrerà di toccare il fondo? 

 Biografia 

 Giusy Sorci è nata a Palermo nel 1997, vive a Bagheria con la famiglia e ne frequenta attualmente il Liceo Classico “Francesco Scaduto”. Da sempre appassionata di lettura, fin da bambina ha trovato nella scrittura un modo per esprimersi. “Il ricatto della luna” è il primo libro di una trilogia fantasy, dal titolo “Le catene della notte” e ne rappresenta l’esordio.



Nel secondo volume della trilogia Le catene della notte, intitolata L’ombra dei ricordi, ritroviamo Anthony e Sybil sempre più legati e vittime del loro incredibile destino. In questo capitolo sarà l’ombra dei ricordi, il perfido grido del passato ad attanagliare le anime dei protagonisti, conducendoli verso un tunnel fatto di sofferenza e recriminazioni, di misteri e scoperte, tutto per dare almeno un illusorio senso di pace all’angoscia di Sybil. 

Giusy Sorci ci accoglie nuovamente nel suo mondo nel quale le sue creature si sentono protette perché incredibilmente amate dalla loro creatrice. So riconoscere perfettamente quando dentro la stesura di un romanzo si raccoglie la passione e l’amore per la propria creazione da parte dell’autore perché questa si evince soprattutto dalla profondità con cui i personaggi sono descritti e la vivacità nel renderli espressamente realizzati all’interno del contesto narrativo. 
Il ponderato slancio animato dalla penna dell’autrice ci tuffa incondizionatamente nella mente e nel cuore di Sybil laddove sono il coraggio e la pazzia a smuovere il demone in eterna lotta tra la sua voglia di vivere e di amare e la condanna ad uccidere. Una leggenda perversa e vendicatrice li insegue come i lupi inseguono le prede, come gli animali più feroci ed affamati bramano le loro vittime, desiderosi del loro sangue. 

L’avvicendarsi degli eventi si accompagna all’intimismo e all’incanto poetico già presente all’interno del primo libro e paradossalmente qui ancora più eclatante, veritiero, pulsante attraverso le pagine. Gli occhi dei personaggi smettono i colori ingrigiti della finzione per diventare pennello e quadro di intricate visioni rese fruibili soltanto grazie alla follia immaginativa di chi è ancora capace di raccontare, emozionandosi semplicemente nel guardare uno spicchio di cielo, fin troppo spesso dimenticato dalla fretta della vita. 

“Guardai con disperazione il cielo pallido, lo trafissi con la mia tristezza e lui sembrò volermi rincuorare con le deboli luci dell’aurora che rischiaravano l’oscurità della notte. Ottobre era il mese più pazzo dell’anno. Sapeva essere squallido ed incolore, una fastidiosa mezza stagione, ma guardandolo con gli occhi limpidi della speranza mutava colore.” 

Un intimismo di fervente capacità impressionista non solo godibile nell’attuarsi delle descrizioni degli elementi ambientali e naturali ma anche nel coronare i dissidi interiori dei personaggi e i loro mutamenti emozionali. L’amore terreno e dirompente di Anthony per Sybil è l’esempio più appassionato dell’estro poetico di chi scrive. Un amore grande, pesante, consolatorio e devastatore, ancora più distruttivo per quel terribile cuore di vampiro. Il suo è un coraggio indiscriminato nel desiderare di proteggere colei che ama persino da sé stesso ma sono troppe le incognite, troppe le ombre che si celano nella notte, troppo il sangue versato in nome di una luna famelica e distante che non perdona né si lascia impietosire. 

“E fu in quell’istante che anche le mie certezze si sciolsero e capii di doverla proteggere, di doverla seguire anche nella più insensata delle pazzie, di dover asciugare le sue lacrime e sollevare le sue ginocchia quando il dolore le schiacciava a terra.” 

Persino la natura vocifera, sussurra, elargisce immagini sfocate ma penetranti della propria esistenza annodandosi perfettamente agli stati intimi dei protagonisti. Una natura piena di umanità e di sostanza, presente e condottiera di quei sentimenti nostalgici, accusatori, tormentati e strazianti che si raccolgono tra le pieghe sentimentali di Anthony e Sybil. 

“Il sole in lontananza si tuffava in mare mentre turbini tempestosi agitavano le acque rendendo quasi insopportabile il fragore delle onde che si infrangevano sugli scogli. I suoni, il vento gelido, i colori sbiaditi davano al paesaggio un’aria terribilmente tetra ed ostile, sentivo ostilità nello scosciare della pioggia, nell’ululare del vento, nelle urla delle onde.” 

Tutto è magicamente animato, l’autrice riesce a dare voce anche al più recondito angolo di cielo e di acqua, inabissato nel silenzio della dimenticanza. La sua abilità visiva e immaginativa le permette di trasmettere chiaramente la sua delicata interpretazione delle cose. Eleva il mondo reale e lo arricchisce con elementi strappati alla sua incantevole fantasia. Ho ritrovato la stessa visionarietà del primo romanzo, lo stesso desiderio di lasciarsi trascinare dalle visioni con l’unico intento di condurre laddove la sensibilità del lettore è in grado di cogliere il suo effluvio di emozioni. 

Anthony e Sybil si sono rifugiati in una caverna a Crin, luogo in cui la giovane è nata e cresciuta, per tentare di scoprire il passato che la attanaglia. Vivono un’angosciosa e tetra solitudine interrotta soltanto dalle sporadiche uscite del vampiro per placare la sua fame. La loro convivenza diventa sempre più difficile, appesantita dall’angusto dolore che Sybil prova per la perdita dei suoi cari e per l’impossibilità di conoscere la loro storia. Anthony non vuole abbandonarla, vuole proteggerla contro tutto e tutti pur conoscendo la sua natura di demone efferato e malvagio. 

“Dentro di lei c’era un demone malvagio, nero come l’inchiostro, che le bruciava il cuore lentamente, quasi senza che se ne accorgesse, e io non potevo fare altro che vederla scivolare nel suo oblio.” 

Giusy Sorci riesce a compenetrarsi più di quanto abbia fatto precedentemente nel personaggio di Anthony che è quello più combattuto; il suo amore prorompente, la sua sofferenza nel vedere Sybil piangere e il distruttivo senso di impotenza nel non poterla aiutare. 
Intense le descrizioni che sembrano strappate via da pagine intere di versi concepiti da una mente che vaga ed annega nell’immenso mare del tumulto poetico. Una forza autentica, sconosciuta eppure prudentemente familiare. Leggendo mi è capitato di dimenticare la storia, il filo logico, la consequenzialità degli eventi, catturata esclusivamente dalle visioni che mi si ponevano davanti.

“Io esisto solo per te” è una delle numerose frasi che si possono incontrare lungo questo cammino, pronunciate da Anthony e che racchiudono fedelmente tutto il desiderio spezzato e l’amore travagliato di un vampiro per un demone. E’ netto il contrasto tra i due protagonisti, il loro amore e la loro attrazione scalpita contro il presunto ordine naturale delle cose. Non possono amarsi, dovrebbero odiarsi, entrambi sono mostri devoti alla notte e alla luna. 

Alla loro terribile storia s’intreccia quella del passato, riguardante la vita di Will Wright, padre di Sybil la cui esistenza è stata anch’essa legata a quella di un vampiro. L’intreccio si protende, arricchendosi di nuovi personaggi, colmandosi di ricerche in nome della verità ma soprattutto eventi tragici e inaspettati richiamati dalla morte, assoluta dominatrice di destini. 
Il senso di questo romanzo è sicuramente il passato, il gioco dei ricordi, l’atrocità di una dimensione temporale che arriva da lontano e che non appartiene ad Anthony eppure è costretto ad affrontarla per amore del suo demone. 

Giusy Sorci annoda la trama in un turbine di avvenimenti e scoperte che arrivano dal presente ma soprattutto da un passato che sembra ancora più malvagio di qualsiasi consapevolezza odierna. La sua profonda capacità di raccontare il dolore, insinuandosi nelle pieghe più profonde dell’animo, mettendone a nudo i lati più fragili, deboli, feriti e feribili, è ciò che mi ha colpito ed emozionato di più. Mi sono chiesta come abbia fatto la sua giovane età a permetterle di proiettarsi in un mondo dove la felicità sembra soltanto uno spiraglio irraggiungibile, nel quale la giustizia non esiste e dove persino l’amore che dovrebbe essere la consolazione alla nostra esistenza, è fonte di peccato, di morte e dramma interiore. So che la sua è maturazione, volontà genuina di andare oltre la banalità di una storia di creature soprannaturali, per gettarsi corpo ed anima in un racconto in cui si coglie la compenetrazione della sua visione delle cose, attraverso cui, ella fiduciosa e tremante, ci affida una parte di sé. 

In questa seconda prova ho percepito la volontà di approfondire, di scavare, di scandagliare le ferite, osservarle, portarle alla luce del sole, senza nemmeno avere la certezza di guarirle. Il finale è un tripudio di interrogativi, le cui risposte non vogliono essere trovate. Sono qui ancora una volta a riconoscere il contrasto tra l’animo gentile e premuroso di chi scrive e la volontà di raccontare di un mondo pieno di sangue e di morte, di un dolore che non sembra appartenerle eppure sfocia incontrastato dalle sue mani, in grado di placarne la furia ma non il senso, carico di intensità e di perseveranza. 

I romanzi di Giusy Sorci sono il dipinto raffigurante la sua passione per la scrittura, la sua capacità immaginativa, il suo continuo ricercare il sostrato delle cose, per apprendere nuove dimensioni da attraversare. Del suo volteggiare poetico, di cui ella stessa probabilmente non ha piena coscienza, della sua capacità naturale di lasciarsi guidare dalle sensazioni per donarci altri mondi percettivi e sensibili. Un’attitudine, questa, che senza alcun dubbio la rende meritevole di attenzione e soprattutto di apprezzamento, ne sono certa.


6 commenti:

  1. Ciao Antonietta! Questo romanzo sembra interessante! Buon weekend! :)))))

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    1. Ciao Lisa, il romanzo merita, ti consiglio di leggerlo, naturalmente iniziando dal primo! ^__^ Buon lunedì a te!

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  2. Molto carina la copertina...

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  3. questo e molto carino con una copertina fantastica, pero e gia il secondo volume, devo leggere la trama del primo

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    1. Se ti piacciono le storie di vampiri e demoni, dai un'occhiata anche al primo volume! :-)

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