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lunedì 24 febbraio 2025

Recensione: LA PREDA SCINTILLANTE di Raven Kennedy

Buongiorno! Grazie alla collaborazione con la casa editrice Armenia, oggi vi parlo del secondo volume della saga di Raven Kennedy, intitolato La preda scintillante.

la preda scintillante

di Raven Kennedy
Editore: Armenia
Pagine: 352
GENERE: Dark Romance/Fantasy Romance
Prezzo: 8,99€ - 18,00
Formato: eBook - Cartaceo
Data d'uscita: 2023
LINK D'ACQUISTO: ❤︎
VOTO: 🌟🌟🌟🌟🌟 

Trama:
Per dieci anni ho vissuto in una gabbia dorata all'interno del castello d'oro di re Mida. Ma una notte ha cambiato tutto. Ora sono qui, prigioniera dell'esercito del Quarto Regno, e non sono sicura di uscirne tutta intera. Stanno marciando in battaglia e io sono la merce di scambio, che spegnerà l'incendio o scatenerà la guerra. Al centro della mia paura, della mia preoccupazione, c'è lui: il comandante Rip. Conosciuto per la sua brutalità sul campo di battaglia, la sua cattiveria è insuperabile. Ma io conosco la verità su ciò che è. Le Fate, i traditori, gli assassini, che hanno quasi distrutto Orea, spazzando via il Settimo Regno. Rip ha un potere eccitante sotto la pelle e punte scintillanti lungo la sua spina dorsale. Ma i suoi occhi, i suoi occhi sono assai più intriganti. Quando rivolge quegli occhi neri su di me, mi sento prigioniera per un motivo completamente diverso. Potrei essere fuori dalla mia gabbia, ma non sono libera. Nel gioco dei re e degli eserciti, io sono la pedina dorata. La domanda è: posso manovrarli anche io?

RECENSIONE

Ci sono storie che risplendono d’oro e storie che brillano di un’intensità più oscura, incisa nella carne viva delle loro protagoniste. La preda scintillante di Raven Kennedy è entrambe le cose: un romanzo che acceca con il luccichio del potere, ma che scava anche nell’anima dei suoi personaggi, lacerando illusioni e mettendo a nudo la brutalità della verità. 

Dopo il primo volume, che ha introdotto l’affascinante e spietato mondo creato dall’autrice, La Preda Scintillante non si accontenta di essere una semplice continuazione: è una trasformazione. Una muta dolorosa e necessaria per Auren, la donna d’oro, che si ritrova in un viaggio ben diverso da quello che aveva immaginato. Questa storia non è solo un fantasy che reinventa il mito di Re Mida, ma un’opera che riflette su temi profondi come il controllo, la libertà, il desiderio di appartenere e la necessità di spezzare le catene invisibili che ci avvolgono. 

Auren è una protagonista che sfugge agli schemi. Non è la classica eroina che si ribella con spada alla mano, né la vittima che attende passivamente di essere salvata. È una sopravvissuta, e la sua forza non è fatta di muscoli o di magie spettacolari, ma di resistenza, di capacità di adattamento, di una vulnerabilità che si trasforma in consapevolezza.  — “L’oro scintilla, certo, ma non resiste alla prova del tempo. Si logora, perde lucentezza, diventa soltanto una superficie povera, malleabile, priva di durevolezza.” Auren finalmente riconosce che la bellezza e la ricchezza che la circondano non significano solidità o sicurezza. Il suo mondo dorato è una trappola, e ciò che sembrava eterno inizia a mostrare crepe. 

Nella sua prigionia nel Quarto Regno, si trova per la prima volta lontana dalla protezione ingannevole di chi l’ha sempre posseduta come un trofeo. E qui emerge il cuore della sua battaglia interiore: ha davvero mai vissuto per sé stessa? O è sempre stata solo il riflesso dei desideri altrui? 
"Vuoi bene al tuo Re Aguzzino?" le chiede il comandante Rip, con una brutalità che spezza ogni illusione. Questa frase è una lama affilata che penetra nel tessuto stesso della storia, rivelando una delle grandi domande del romanzo: quando il potere si traveste da protezione, come si fa a riconoscere la prigione? 

La crescita di Auren è palpabile in ogni pagina. Ogni scontro, ogni silenziosa battaglia interiore la spinge sempre più vicino a una verità che forse ha sempre temuto: la libertà è una scelta. Ma è anche una condanna. — “Non importa quanto sia bello il mio castello, quando ogni suo mattone è stato forgiato con il mio sacrificio.” Auren capisce che cosa ha sacrificato fino a questo momento. La ricchezza, il lusso, la sicurezza apparente, tutto questo è stato pagato con la sua libertà, la sua volontà e, soprattutto, con la sua identità

Se Auren è come un cuore che batte senza sosta, il comandante Rip è l’ombra che la avvolge. E che ombra.
Lontano dalle figure stereotipate di eroi e villain, Rip è qualcosa di più viscerale, più imprevedibile. È un personaggio che, pur nella sua apparente freddezza, brucia di intensità e minaccia. Il suo potere non è solo fisico, ma psicologico: sa leggere Auren, metterla alla prova, spingerla oltre i suoi limiti senza mai davvero spezzarla. Il loro rapporto è un continuo duello fatto di parole taglienti, silenzi carichi di tensione e sguardi che nascondono molto più di quanto lascino trasparire. 

"Il cardellino ha il becco tagliente." Con queste parole, Rip la provoca, la spinge a mostrare le sue spine, a riscoprire un’identità che non sia solo quella della donna d’oro. Ma la domanda più inquietante è: che cosa vuole davvero Rip da lei? La sua presenza è un enigma, un pericolo costante, eppure c’è qualcosa di più dietro la sua maschera. Qualcosa che va oltre la guerra, oltre il potere, oltre l’apparente antagonismo con Re Mida. Ed è proprio questa complessità a rendere ogni interazione con Auren elettrica, magnetica, impossibile da ignorare. — “Oh, Cardellino. Ora pensi che io sia un mostro, ma non hai ancora visto niente.” Una frase che lascia intendere quanto Rip sia molto più di quello che appare. Il suo lato oscuro, la sua natura segreta, e la sua capacità di essere letale sono elementi che Auren deve ancora comprendere appieno. 

Mentre Auren affronta il suo viaggio lontano da lui, Re Mida rimane un’ombra costante nella narrazione. Il suo potere è assoluto, il suo dominio incontrastato, eppure la sua ossessione per il controllo rivela delle crepe. Mida è la perfetta incarnazione del re che tutto possiede, ma nulla comprende. Il suo oro è ovunque, ricopre ogni cosa, ma proprio per questo tutto ciò che tocca perde la sua autenticità, diventando freddo, sterile, immutabile. 
— "Non vedo l’ora che ci provi." Rip è l’unico che non si piega davanti a lui, l’unico che non si lascia ingannare dallo scintillio. E proprio questa sfida tra i due uomini diventa una battaglia più grande di quanto Auren possa immaginare. 
La vera domanda è: Mida riuscirà mai a capire che la sua più grande creazione, Auren, sta cambiando? E cosa farà quando scoprirà che non è più sua? 

La Preda Scintillante non è un libro di azione frenetica o di colpi di scena forzati. È una storia che cresce pagina dopo pagina, come una fiamma che prima scalda, poi brucia e infine consuma tutto ciò che trova. La scrittura di Raven Kennedy è ipnotica, evocativa, capace di rendere palpabile ogni emozione, ogni dubbio, ogni respiro trattenuto. Le parole si fanno carezze e coltelli, la narrazione si tinge di desiderio e disperazione. L’autrice gioca con il lettore, spingendolo a interrogarsi costantemente: chi è davvero il predatore e chi è la preda? Perché se c’è una cosa che questo romanzo insegna, è che nessuna gabbia è così solida da non poter essere spezzata. Ma ciò che viene dopo la libertà... quello è un enigma ancora più grande. 

Attenzione! La Preda Scintillante non è una storia rassicurante. È un viaggio dentro la mente di una donna che ha sempre vissuto come un gioiello prezioso e che, per la prima volta, deve decidere se vuole essere solo un oggetto da ammirare o qualcosa di più. Il cammino è incerto, le scelte dolorose, e la guerra si avvicina. 
E questa è una di quelle storie che brucia lentamente, ma sa lasciare cicatrici. 
Perciò. 
Auren è pronta. 
Ma tu? 

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