Buongiorno! Grazie alla collaborazione con la casa editrice Fazi, oggi vi parlo di Outsiders. Cinque scrittrici che hanno cambiato il mondo di Lyndall Gordon.
outsiders. cinque scrittrici che hanno cambiato il mondo di Lyndall Gordon Editore: Fazi Pagine: 384 GENERE: Biografia Prezzo: 9,99€ - 20,00€ Formato: eBook - Cartaceo Data d'uscita: 2025 LINK D'ACQUISTO: ❤︎ VOTO: 🌟🌟🌟🌟🌟
Trama:
Outsiders racconta le storie di cinque romanziere – Mary Shelley, Emily Brontë, George Eliot, Olive Schreiner, Virginia Woolf – e dei loro famosi romanzi. Conosciamo da tempo la loro grandezza individuale, ma questa biografia di gruppo getta nuova luce sul genio che condividono. Outsider, fuorilegge, emarginata: la reputazione di una donna era la sua unica certezza. Come scrittrici, hanno fatto propria quest’identità, approfittando della lontananza dall’ordine dominante per scrivere le loro opere. Tutte e cinque sono cresciute senza madre. Senza un modello femminile a portata di mano, hanno imparato dai libri e, se fortunate, da un uomo illuminato. Complesse, contraddittorie, difficili, combattute ma eccezionalmente determinate e capaci di esercitare un’influenza nella sfera pubblica, hanno dovuto immaginare un modo di essere donna per inventare una propria voce. Capivano il desiderio femminile: la passione e la trasgressione della vita reale permeano le loro narrazioni. Ancora oggi facciamo più che leggerle; le ascoltiamo e viviamo con loro.
Cinque biografie per cinque scrittrici dalle identità decisamente originali e fuori dai canoni. Outsiders è una genealogia al femminile della letteratura anglosassone da cui emergono cinque personalità assolutamente uniche e singolari, con un tratto comune: la condizione di donne e autrici in una società dominata dagli uomini.
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RECENSIONE
Lyndall Gordon, con il suo Outsiders. Cinque scrittrici che hanno cambiato il mondo, compie un’operazione straordinaria: non si limita a narrare le vite di cinque scrittrici – Mary Shelley, Emily Brontë, George Eliot, Olive Schreiner e Virginia Woolf – ma le analizza come figure di resistenza, simboli di un’intelligenza indomabile e di una ribellione che ha plasmato la letteratura e la società.
L’autrice ci immerge nella profondità delle loro anime, scavando nei traumi, nelle scelte, nelle battaglie che hanno definito le loro esistenze. Il suo libro non è solo una biografia collettiva, ma un viaggio nella mente di cinque donne che hanno osato sfidare l’ordine costituito e che, con la loro scrittura, hanno tracciato nuove strade per le generazioni future.
Le cinque protagoniste hanno in comune l’essere outsiders, escluse dalla società per motivi diversi, per le loro scelte amorose, per la loro intelligenza, per la loro ribellione alle convenzioni. Ma invece di lasciarsi annientare dall’isolamento, hanno trasformato il loro status in una condizione di privilegio intellettuale. La loro emarginazione diventa il punto di partenza per la loro creatività. Lyndall Gordon descrive come l’essere outsiders abbia dato a queste scrittrici una visione più lucida e spietata del mondo. La loro letteratura è intrisa di dolore, ma anche di una consapevolezza bruciante: la società non le avrebbe mai accettate, e per questo hanno scelto di riscrivere le regole.
Mary Shelley incarna l’outsider per eccellenza. Figlia della filosofa proto-femminista Mary Wollstonecraft e del pensatore radicale William Godwin, cresce con il peso di un’eredità intellettuale ingombrante e con la perdita precoce della madre. La sua fuga con Percy Bysshe Shelley la relega ai margini della società, ma è proprio in questo esilio che nasce Frankenstein.
Il mostro di Mary Shelley non è altro che il riflesso della sua stessa condizione: creatura emarginata, privata d’amore e condannata alla solitudine. L'autrice evidenzia come Shelley, pur essendo cresciuta in un ambiente rivoluzionario, abbia dovuto confrontarsi con la crudele realtà di una società che non era pronta per una donna libera e indipendente. Oggi il suo messaggio risuona ancora con forza: chi viene rifiutato dalla società, chi è etichettato come diverso, chi cerca una propria identità, troverà in Frankenstein un potente specchio della propria esistenza.
Emily Brontë è forse la più enigmatica tra le cinque protagoniste. La sua Cime tempestose è un romanzo brutale, passionale, privo di ogni moralismo. La sua vita, trascorsa nella solitudine della brughiera, è l’emblema della ribellione contro le convenzioni sociali. Non cerca il matrimonio, non desidera il successo mondano, ma costruisce un mondo interiore talmente potente da sopravvivere alla sua breve esistenza.
L’autrice la analizza come una scrittrice che ha rifiutato qualsiasi forma di compromesso. Heathcliff e Catherine non sono eroi, ma forze primordiali, anime inquiete che sfidano ogni regola. La loro passione non conosce confini, non ha morale, non ha scopo se non la distruzione reciproca. Emily non scrive per piacere, scrive per esprimere un’urgenza interiore. E oggi la sua voce continua a essere una delle più audaci e selvagge della letteratura.
Mary Ann Evans, conosciuta con lo pseudonimo di George Eliot, è l’outsider che sfida le regole dell’intelletto. Cresciuta in un ambiente rigido e religioso, si ribella attraverso la conoscenza. Convive con un uomo sposato, affronta lo scandalo e si impone come una delle più grandi scrittrici vittoriane.
I suoi romanzi, come Middlemarch, sono mappe dell’animo umano, analisi spietate delle ambizioni, delle illusioni e dei fallimenti della società. George Eliot non scrive per consolare, ma per capire. E Lyndall Gordon ce la restituisce nella sua complessità: una donna che ha rifiutato le convenzioni non per spirito di ribellione, ma per una necessità interiore, per una fame di verità che la rende intransigente e immensa.
Olive Schreiner, meno nota rispetto alle altre, è forse la più rivoluzionaria. Femminista, anti-colonialista, autodidatta, la sua The Story of an African Farm è un romanzo che sovverte le regole della narrativa vittoriana. La sua protagonista, Lyndall, è una donna che rifiuta il matrimonio, la sottomissione, che osa immaginare una vita diversa.
L’autrice la descrive come una pioniera, una donna che ha anticipato temi oggi attualissimi: il femminismo, l’ingiustizia sociale, il diritto di autodeterminazione. La sua voce, rimasta ai margini per troppo tempo, oggi risuona più che mai necessaria.
Virginia Woolf è il culmine di questa genealogia di outsiders. Cresciuta in un ambiente intellettuale ma segnata da traumi profondi, Virginia si impone come la più innovativa tra le cinque. Il suo flusso di coscienza rivoluziona la narrativa, la sua Una stanza tutta per sé diventa un manifesto per ogni donna che voglia scrivere.
L’autrice la analizza nella sua fragilità e nel suo genio. Virginia Woolf sa che la scrittura è una forma di sopravvivenza, ma anche una condanna. La sua mente viaggia oltre i confini della realtà, esplora la coscienza, destruttura il tempo. E il suo messaggio è più attuale che mai: per creare, una donna ha bisogno di spazio, di libertà, di indipendenza.
Outsiders è più di una biografia collettiva: è un inno alla resistenza, alla scrittura come atto di ribellione. Lyndall Gordon ci mostra che queste donne non hanno solo cambiato la letteratura, ma hanno aperto nuove possibilità di esistenza. Hanno dimostrato che essere outsider non è una condanna, ma una forma di potere.
Oggi, nel nostro mondo ancora segnato da disuguaglianze e costrizioni, la loro voce continua a parlarci. Ci insegnano che non dobbiamo temere di essere diverse, di essere ribelli, di essere noi stesse. Perché è proprio nella nostra diversità che risiede la nostra forza e il cambiamento del futuro.
Sì, perchè anche se quasi nessuno ci crede più, il futuro non è già scritto, ma possiamo ancora cambiarlo.
Anche se nessuno ci crede, proprio come hanno fatto loro.
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