Buongiorno! Grazie alla collaborazione con la casa editrice Solferino, oggi vi parlo di La bibbia raccontata da Eva, Giuditta, Maddalena e le altre di Marilù Oliva.
LA BIBBIA RACCONTATA DA EVA, GIUDITTA, MADDALENA E LE ALTRE di Marilù Oliva Editore: Solferino Pagine: 240 GENERE: Romanzo storico Prezzo: 10,99€ - 17,90€ Formato: eBook - Cartaceo Data d'uscita: 2025 LINK D'ACQUISTO: ❤︎ VOTO: 🌟🌟🌟🌟🌟
Trama:
Eva non sa quasi nulla, sa soltanto che vuole sapere: a causa di questo desiderio darà origine assieme ad Adamo, l’uomo che Dio le ha messo accanto, al faticoso percorso dell’umanità sulla Terra. Lia e Rachele non hanno potere e si contendono uno sposo che lo detiene, Giacobbe, e il privilegio di dargli dei figli. Miriam avrebbe voluto nascere libera e lotta assieme a suo fratello Mosè perché possa esserlo tutto il suo popolo. Conoscenza, potere, libertà: parole che nella Bibbia, come in tutta la grande storia scritta dagli uomini, sono declinate al maschile. Ma le donne non ci stanno, a restare nell’ombra: ed emergono dalle pagine con la determinazione di Giuditta, l’onestà di Susanna, la passione di Maria Maddalena e tante altre ancora, a passarsi il testimone di una forza che sfida ogni tempo e ogni discriminazione. Marilù Oliva dà loro parola in questo grande racconto corale, facendoci riscoprire le donne della Bibbia di volta in volta curiose, fragili, impavide, acute. Una ricostruzione rispettosa e puntuale, coraggiosamente alternativa, che sposta la prospettiva da cui guardiamo da sempre le storie bibliche e ce le mostra nuove, avvincenti, vicine a noi, arricchite di sguardi e dettagli inattesi. Così che infine il Libro, con le sue protagoniste, diventa ancora più vivo, ancora più nostro.
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RECENSIONE
Nel romanzo La bibbia raccontata da Eva, Giuditta, Maddalena e le altre di Marilù Oliva, i testi biblici vengono reinterpretati attraverso una prospettiva femminile, dando voce a donne spesso marginalizzate nelle narrazioni sacre. Attraverso un linguaggio evocativo e intenso, l'autrice esplora le loro esperienze, sofferenze e desideri, restituendo loro dignità e centralità.
Il libro si sviluppa attraverso una serie di racconti in cui le protagoniste bibliche narrano in prima persona le loro vicende. Alcune delle figure più emblematiche sono Eva, Giuditta, Maddalena, Sara, Agar, Rachele, Miriam, Susanna e molte altre, ciascuna con una storia intensa di amore, lotta, ingiustizia e riscatto.
Marilù Oliva compie un’operazione letteraria di enorme spessore: riprendere le storie delle donne bibliche e riscriverle dal loro punto di vista, con una sensibilità contemporanea. Il suo obiettivo non è solo riabilitare figure spesso fraintese o relegate al margine della narrazione, ma anche riflettere sulla condizione femminile attraverso i secoli, fino ad arrivare al presente.
Le protagoniste di questa raccolta non sono figure idealizzate né monolitiche, ma donne sfaccettate, complesse, contraddittorie, spinte da desideri, paure e dolori profondamente umani. L’autrice si addentra nella loro psiche, restituendo loro pensieri e sentimenti che nelle Scritture rimangono inespressi.
Eva è il simbolo dell’eterna lotta tra obbedienza e desiderio. Il suo atto di mangiare il frutto proibito non è guidato da un capriccio, ma dalla volontà di sapere, di conoscere, di comprendere il mondo. È una donna affamata di verità, condannata per la sua curiosità. Il suo personaggio incarna il senso di colpa e la frustrazione per un destino imposto da altri. Il trauma dell’esilio dall’Eden la trasforma in una madre sofferente, che vedrà i suoi figli diventare simbolo della prima tragedia dell’umanità: il fratricidio. Il dolore della perdita di Abele e la maledizione di Caino la segnano per sempre, rendendola una figura tragica e universale.
Maria Maddalena è stata, per secoli, il simbolo della peccatrice redenta, della donna perdonata da Gesù. Ma l’autrice la riporta alla sua vera essenza: una donna piena di amore e dedizione, non solo verso Cristo, ma verso la vita stessa. Il suo punto di vista ci mostra il dolore della perdita e la forza della fede, senza il peso del moralismo con cui è stata dipinta dalla tradizione cristiana. Maddalena rappresenta la complessità del sentire femminile: il desiderio di appartenere a qualcosa di più grande di sé, la passione per la vita, la capacità di trasformare il dolore in forza.
Giuditta è una figura che sfida ogni stereotipo sulla femminilità. Il suo gesto di sedurre e poi decapitare Oloferne è un atto estremo di autodeterminazione e coraggio. Ci viene presentata come una donna dotata di intelligenza, astuzia e una freddezza necessaria alla sopravvivenza. Giuditta è una stratega, una donna che sa usare il potere della bellezza come arma, ma senza esserne schiava. La sua è una mente lucida, che non si lascia dominare dalle emozioni ma le sfrutta a proprio vantaggio. Il suo personaggio ribalta l’idea della donna fragile e indifesa, dimostrando che la forza non è solo fisica, ma anche mentale.
Agar è forse una delle figure più intense del libro, una donna che viene usata come strumento di procreazione e poi scacciata quando diventa un ingombro. La sua psicologia è quella di una vittima che lotta per non soccombere: ha interiorizzato la sua condizione di schiava, ma non rinuncia alla dignità. Quando viene abbandonata nel deserto con il figlio, la disperazione la attanaglia, ma non si lascia sconfiggere. Il suo racconto è un urlo contro l’ingiustizia e la disumanizzazione, un tema che risuona ancora oggi.
Il libro ci costringe a guardare la Bibbia con occhi nuovi, rivelando quanto le storie delle sue protagoniste siano impregnate di dinamiche sociali di oppressione e resistenza.
Molte delle protagoniste vengono usate come pedine in un gioco più grande di loro: Agar viene sfruttata per dare un erede ad Abramo, Rachele e Lia si contendono il favore di Giacobbe per assicurarsi una discendenza, Susanna viene minacciata e accusata ingiustamente dagli uomini di potere. Le loro vite sono regolate da decisioni maschili, in una società che le vede come accessori più che come individui autonomi.
Il corpo femminile viene usato come strumento di potere e controllo. Giuditta sfrutta la sua bellezza per ingannare Oloferne, Maria Maddalena è giudicata per il suo passato, Agar viene accettata solo in funzione della sua capacità riproduttiva. Questi elementi sono ancora oggi attuali: la società continua a definire le donne in base alla loro sessualità, alla loro maternità o alla loro capacità di adattarsi ai ruoli imposti.
Nonostante le difficoltà, molte delle protagoniste trovano conforto nella solidarietà femminile. Ruth segue Noemi in un atto di amore e fedeltà, Miriam aiuta Mosè, le donne di Giuditta celebrano il suo coraggio. Questo aspetto sottolinea che, anche nei contesti più oppressivi, le donne hanno sempre trovato modi per supportarsi a vicenda e resistere.
Marilù Oliva non si limita a raccontare, ma compie un’operazione morale di revisione e riscrittura. Il suo obiettivo non è solo restituire voce alle donne, ma anche smascherare i meccanismi di potere che per secoli hanno plasmato la lettura dei testi sacri.
Il libro ci invita a chiederci: se Dio è giusto, perché ha permesso tanta sofferenza per le donne?
L'autrice non cerca risposte facili, ma mette in discussione l’idea di un destino ineluttabile, mostrando che, attraverso la parola e la resistenza, le donne possono cambiare il corso della storia.
Eva non è una peccatrice, è una donna curiosa. Maddalena non è una prostituta da redimere, è una discepola fedele. Giuditta non è una donna assetata di sangue, è una stratega. Vengono ribaltate le etichette imposte, suggerendo che spesso ciò che è stato letto come "peccato" altro non è che il tentativo delle donne di esistere con autonomia.
Leggere Marilù Oliva è sempre un’esperienza unica e indimenticabile. Il suo stile e le sue storie riscritte in modo assolutamente originale ci permettono di crescere sia come lettori che come esseri umani. Ci aiutano a riflettere e a vedere le cose in modo diverso, un modo meno ottuso, patriarcale, chiuso, addomesticato dalla cultura predominante. Questa donna ha una forza e un carattere di ferro perché riesce e dare alle voci più silenziate e equivocate della storia biblica un'immagine e un senso diverso. Gli dona finalmente giustizia, ma soprattutto valore.
Le donne di cui ci parla, hanno sempre lottato per la loro libertà, e continueranno a farlo. Come è doveroso che ognuno di noi faccia ogni giorno. E questa lettura sembra volerci nemmeno sussurrare, ma addirittura urlare che: la Storia può essere riscritta. E noi possiamo scegliere di raccontarla in modo diverso.
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