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mercoledì 4 dicembre 2024

Recensione: JUNIPER & THORN di Ava Reid

Buongiorno! Grazie alla collaborazione con la casa editrice Edizioni E/O e Neon Libri, oggi vi parlo di Juniper & Thorn di Ava Reid.

juniper & thorn

di Ava Reid
Editore: Edizioni E/O - Neon Libri
Pagine: 320
GENERE: Dark Fantasy
Prezzo: 9,99€ - 16,90
Formato: eBook - Cartaceo
Data d'uscita: 2024
LINK D'ACQUISTO: ❤︎
VOTO: 🌟🌟🌟🌟🌟 

Trama:
Marlinchen e le sue sorelle sono le ultime vere streghe di Oblya, una città in cui la magia sta lasciando posto all’industria. Considerate poco più che un’attrazione per turisti, trascorrono le giornate curando clienti con rimedi arcaici e incantesimi nostalgici, mentre tentano di ammansire il padre, uno stregone tirannico e xenofobo, che tiene le figlie rinchiuse nella casa fatiscente. Di notte, però, riescono a sfuggire alla casa e al padre per godersi i palpiti della città, in particolare il teatro del balletto di nuova apertura, dove Marlinchen incontra un ballerino che le catturerà il cuore. Ma man a mano che i loro incontri notturni si fanno più intesi e frequenti, la minaccia dell’ira del padre si fa più incombente. E mentre la città prospera, un mostro si cela nel suo ventre, nato dall’intolleranza e dal risentimento, soffuso del potere di un mondo antico.

RECENSIONE

Quando un libro è potente perchè è terribilmente spaventoso, voi ci credete che è anche affascinante?
Uno dei libri più crudeli e devastanti mai letti, così, su due piedi, intriso di debolezze umane, di manipolazioni, di effetti collaterali che ti portano a desiderare di guardare altrove, ma nel contempo, riconosci immediatamente che a volte, la forza di una storia, sta nello spaccarti lo stomaco in due, in modo, spesso, insanabile.

Juniper & Thorn di Ava Reid è un romanzo Dark Fantasy con elementi gotici, che combina il folklore con una potente riflessione sulla famiglia, la modernità e la lotta per l’autodeterminazione. Dite quello che volete, ma quando si tratta di storie in cui le donne affrontano demoni esterni ed interni per affermare se stesse, io mi siedo sempre in prima fila, anche se non ce la faccio; perchè è chiaro, chi segue il mio profilo, sa che amo le storie che fanno male, che turbano, che incidono la pelle, però anche io ho i miei momenti down. Non sono una macchina, e anche se ho dovuto combattere con rabbia, dolore, ed emozioni purulente e fastidiose, io scelgo sempre di emozionarmi, altrimenti che campo a fare? Ebbene, questo è un libro 'Signor Emozione', non per tutti, ma deliziosamente perfetto per chi ama piangere sul latte versato, perchè sceglie consapevolmente di soffrire, ma si rialza OGNI VOLTA, più forte di prima.

Marlinchen è una protagonista fragile e insicura, ma anche in grado di sorprendere per la sua forza interiore. È figlia di uno stregone, e vive isolata in una città in trasformazione. Marlinchen e le sue sorelle sono legate da un rigido controllo paterno, ma lei desidera qualcosa di più della vita monotona che le viene imposta. La sua posizione come "figlia dimenticata" all'interno della famiglia riflette il suo conflitto interno tra il bisogno di appartenenza e il desiderio di indipendenza. La sua abilità magica, il contatto fisico per leggere il futuro, diventa una metafora per la sua vulnerabilità: il suo corpo è costantemente esposto e sfruttato, eppure è anche il mezzo attraverso il quale riesce a scoprire i segreti degli altri. 

Il padre di Marlinchen è un personaggio tragico e terrificante. Maledetto da una fame insaziabile, incarna l’avidità e il desiderio di controllo che lo rendono un simbolo del patriarcato. La sua figura, così profondamente radicata nella tradizione e nella magia, si oppone alla modernità, ma il suo controllo sulle figlie è una manifestazione di paura più che di potere. L'autrice utilizza Zmiy per esplorare il costo del potere e il suo effetto corrosivo su chi lo esercita. 

Le sorelle di Marlinchen, Rose e Undine, sono complementari e antagoniste. Rose, con la sua competenza erboristica e la sua calma, rappresenta un approccio pratico alla sopravvivenza; Undine, invece, con la sua bellezza e la sua vanità, incarna la sfida aperta alle regole del padre. Entrambe, tuttavia, rimangono intrappolate nel sistema familiare, e le loro azioni ribelli sono un tentativo di conquistare un frammento di libertà senza mai abbandonare del tutto la casa. 

Sevastyan, il ballerino di cui Marlinchen si innamora, è un personaggio enigmatico che rappresenta per Marlinchen una via di fuga e un simbolo di possibilità. La sua bellezza fisica e il suo talento artistico attirano la protagonista, ma il suo passato travagliato e la sua relazione con il suo "gestore" Derkach rivelano le ombre dietro la sua figura idealizzata. Attraverso Sevastyan, Ava Reid esplora il tema del desiderio e la complessità dei rapporti di potere, mostrando come persino la bellezza possa essere sfruttata. 

La città di Oblya è un paesaggio urbano, descritto con tinte cupe e decadenti, rappresenta il conflitto tra un passato magico e la modernità industriale che avanza inesorabile. Una città in cui le strade sono affollate di operai e imprenditori capitalisti, mentre le vecchie tradizioni vengono scartate come inutili reliquie. La casa della famiglia Vashchenko, con il suo giardino magico e le creature fantastiche, diventa un microcosmo della resistenza contro il cambiamento, ma anche un simbolo di prigionia e oppressione. Le descrizioni del giardino, con i suoi alberi pericolosi, i serpenti di fuoco e i frutti avvelenati, riflettono la tensione tra bellezza e pericolo. È un luogo che offre sia rifugio sia minacce, una metafora per il ruolo della famiglia nella vita di Marlinchen: una gabbia dorata dalla quale è difficile fuggire. 

Il libro è una potente critica al patriarcato e alle sue conseguenze. Zmiy rappresenta non solo il controllo fisico e psicologico, ma anche il modo in cui il patriarcato soffoca la crescita individuale e limita le possibilità delle donne. Le tre sorelle Vashchenko reagiscono in modi diversi: Undine con la ribellione, Rose con l’accettazione pragmatica, e Marlinchen con un misto di sottomissione e desiderio di emancipazione. 

La dicotomia tra magia e capitalismo riflette il passaggio traumatico da una società tradizionale a una modernizzata. La magia, un tempo fonte di potere e rispetto, diventa obsoleta in un mondo dominato dal denaro e dal progresso tecnologico. Questo tema si intreccia con la lotta della famiglia per rimanere rilevante in un mondo che li considera un anacronismo. 

Il desiderio di Marlinchen per Sevastyan non è solo romantico, ma anche sessuale, e rappresenta il suo primo passo verso la rivendicazione della propria identità e libertà. L'autrice esplora il desiderio come forza di liberazione, ma anche come potenziale fonte di pericolo e sfruttamento. La famiglia è una trappola avvolta nella bellezza. Marlinchen è legata alle sorelle e al padre da una combinazione di amore, paura e senso del dovere. La sua lotta per la libertà è anche una lotta per ridefinire il suo rapporto con la famiglia, non come prigione ma come parte della sua identità. 

Juniper & Thorn è un romanzo che si legge come una favola oscura, ma che colpisce per la sua analisi attenta sia psicologica che sociale. L’autrice non si limita a raccontare una storia di magia e mostri: ci immerge nelle sfumature delle relazioni umane, nelle complessità del desiderio e nella contrasto tra ciò che ci definisce e ciò da cui cerchiamo di fuggire. 

È una lettura che sfida il lettore a guardare oltre la superficie, a confrontarsi con le proprie paure e desideri. Ava Reid intesse una storia che danza tra la magia e la realtà, dove ogni pagina è una finestra su un mondo intriso di ombre e speranze. È una favola gotica che sa essere cruda e lirica, dolce e amara, capace di catturare il lettore in un giardino magico fatto di desideri proibiti e spine taglienti. Marlinchen non è l’eroina classica; è una donna spezzata che impara a trasformare le sue cicatrici in forza, e in questo risiede la vera potenza del romanzo.

Juniper & Thorn parla di mostri, quelli che abitano sotto il letto, nel giardino, ma soprattutto dentro di noi. È un racconto di fuga e di crescita, una storia che sussurra al lettore: anche quando tutto sembra perduto, anche quando la gabbia è fatta d’oro e ricordi, la libertà è una scelta che possiamo ancora compiere.

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