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lunedì 30 settembre 2024

Recensione: SOLO UN'ALTRA PERSONA SCOMPARSA di Gillian McAllister

Buongiorno! Grazie alla collaborazione con la casa editrice Fazi, oggi vi parlo di Solo un'altra persona scomparsa di Gillian McAllister. 

solo un'altra persona scomparsa

di Gillian McAllister
Editore: Fazi
Pagine: 384
GENERE: Thriller
Prezzo: 10,99€ - 19,00
Formato: eBook - Cartaceo
Data d'uscita: 2024
LINK D'ACQUISTO: ❤︎
VOTO: 🌟🌟🌟🌟 

Trama:
Da genitore, cosa saresti disposto a fare per salvare tuo figlio? Olivia, una ragazza di ventidue anni, è stata avvistata l’ultima volta dalle telecamere a circuito chiuso mentre entrava in un vicolo cieco. Non ne è mai uscita. È scomparsa. Nessuno ha sue notizie da ventiquattro ore, e più passa il tempo, più diminuiscono le possibilità di ritrovarla sana e salva. Lo sa bene Julia, l’irreprensibile e instancabile ispettrice a cui è stato affidato il caso. Non è una situazione nuova per lei: una famiglia disperata, il ticchettio implacabile dell’orologio, lunghe ore di lavoro lontana dal marito e dalla figlia. Ma questa volta è diverso, e Julia non ha idea di quanto questa indagine, invece, la condurrà verso i suoi cari. Là fuori c’è un uomo pericoloso, che ha a disposizione l’arma più temibile di tutte. Non è una pistola, né un coltello: è un segreto. Il segreto più oscuro di Julia. L’unico. E da subito è chiaro che la sicurezza della sua stessa famiglia è appesa a un filo, e tutto dipende da lei, che si trova di fronte a un ricatto impossibile: non deve scoprire cosa è successo davvero a Olivia, e deve far ricadere la colpa della scomparsa su un innocente. Non sempre chi scompare dovrebbe essere ritrovato... Trovare Olivia potrebbe essere il suo più grave errore.

RECENSIONE

Solo un'altra persona scomparsa di Gillian McAllister è un romanzo che avvolge il lettore isolandolo dalla realtà e facendolo sprofondare negli abissi mentali e morali di una donna, Julia, una detective, la cui integrità viene messa a dura prova nel corso di un'indagine che si trasforma in un incubo personale. Il libro mescola elementi del thriller psicologico e del giallo, mantenendo alta la tensione narrativa con un ritmo serrato e colpi di scena inaspettati. 

Olivia, una giovane donna, scompare in circostanze misteriose. Julia, detective incaricata del caso, scopre presto che le implicazioni della sua indagine vanno oltre la semplice risoluzione di una sparizione. Infatti, riceve una minaccia: per proteggere sua figlia, dovrà incriminare un uomo innocente per l’omicidio, anche se il corpo della ragazza non è mai stato trovato. 

L’intreccio si basa sul dilemma etico della protagonista: fino a che punto un genitore è disposto a spingersi per salvare il proprio figlio? Questa domanda trascina Julia in un vortice di colpa, segreti e compromessi morali. La sua evoluzione da detective devota alla giustizia a madre disperata disposta a manipolare le prove è descritta con una profondità psicologica che lascia senza fiato. 

I punti di vista narrativi sono molteplici e si alternano passando da Julia, Lewis (padre di Olivia) ed Emma, la madre del ragazzo sospettato. Questa scelta permette al lettore di immergersi nei pensieri e nelle motivazioni di ciascun personaggio, aggiungendo complessità alla trama e offrendo uno sguardo intimo sulle loro paure e sulle loro decisioni. Il personaggio di Olivia, pur essendo assente per gran parte del libro, ha una presenza quasi tangibile attraverso i post sui social media e i racconti di chi la conosceva. 

Ciò su cui l’autrice fa riflettere molto è il concetto di giustizia che equivale a quella linea sottile che separa il bene dal male. Julia, inizialmente simbolo di onestà e rettitudine, diventa un esempio di quanto l'amore per un figlio possa distorcere il giudizio e portare a scelte devastanti. La sua lotta interiore è resa ancora più intensa dal senso di colpa e dalla paura di essere scoperta dai suoi stessi colleghi, che lentamente cominciano a sospettare qualcosa di strano nel suo comportamento. 

La genitorialità viene esplorata attraverso le storie parallele di Julia e Lewis. Entrambi si trovano in situazioni estreme che li costringono a mettere in discussione i propri principi e a considerare azioni che mai avrebbero immaginato di poter compiere. L’autrice riesce a trasmettere con grande efficacia il peso emotivo di queste scelte, facendo emergere l'umanità e la fragilità dei suoi personaggi. 

Lewis è forse il personaggio più complesso e stratificato e ciò è dovuto alla sua profonda sofferenza: il dolore per la perdita della figlia si trasforma in una crociata personale, dove ogni mezzo è giustificato per ottenere una verità che il sistema giudiziario ha fallito nel fornirgli. Questo lo rende sia empatico che terrificante, un uomo spinto al limite delle sue capacità morali. È quello che ha da dare di più a tutta la storia, sia in termini terribili che commoventi, ecco perché è l’unico a creare una vera e propria crepa nella narrazione. Insanabile. 

Julia, invece, sfiora la paranoia, e tutto ciò che fa ha una doppia faccia che porta il lettore e farsi continuamente la stessa domanda. Cosa farei al suo posto? La donna deve costantemente coprire le sue tracce e gestire il sospetto dei colleghi, il che intensifica il dramma. Le sue azioni la mettono in una posizione sempre più precaria, e il lettore si chiede costantemente se e quando la verità verrà alla luce. 

La scrittura è diretta, scorrevole, perfetta per un thriller in cui ogni parola sembra avere un peso specifico. L'autrice è abile nel costruire una suspense crescente, mantenendo il lettore incollato alle pagine fino all'ultimo, senza mai rallentare il ritmo. I dialoghi sono credibili e contribuiscono a creare un'atmosfera di crescente tensione emotiva. 

L’ambiente digitale e dei social è molto presente, anzi, direi fondamentale per la costituzione della trama e per i colpi di scena finali che portano il lettore a capire che l’autrice si è presa gioco di noi fin dall’inizio. I temi della sicurezza personale e della vulnerabilità sono presenti e mettono in luce rischi e pericoli del nostro mondo che è fin troppo connesso, e i social sono fin troppo presenti riflettendo un’identità online spesso fasulla e facilmente manipolabile. Una facilità che lascia spiazzati, è questo ciò che più mi ha colpito del libro. E tutto ciò provoca alienazione e disconnessione proprio quando dovremmo essere tutti più connessi, ma non possiamo perché proprio quando tutto sembra più vero, diventa ancora più ingannevole. 

E non basta nemmeno più dire come in passato: tenete gli occhi aperti. Perché sono proprio gli occhi, i primi, a essere fregati dalla realtà virtuale. 
E allora, dopo aver letto questo romanzo, non so proprio cosa dire, se non di non smettere mai di riflettere e di ragionare su ciò che vediamo e sentiamo, prima che sia troppo tardi.

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