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venerdì 27 settembre 2024

Recensione: L'emporio del cielo e della terra di James McBride

Buongiorno! Grazie alla collaborazione con la casa editrice Fazi, oggi vi parlo di L'emporio del cielo e della terra di James McBride. 

l'emporio del cielo e della terra

di James McBride
Editore: Fazi
Pagine: 468
GENERE: Narrativa contemporanea
Prezzo: 9,99€ - 19,00
Formato: eBook - Cartaceo
Data d'uscita: 2024
LINK D'ACQUISTO: ❤︎
VOTO: 🌟🌟🌟🌟 

Trama:
James McBride, uno degli autori americani contemporanei più brillanti, già vincitore del National Book Award, torna con un capolavoro assoluto che negli Stati Uniti è stato il romanzo letterario più importante dell’anno. Nell’America degli anni Trenta, il quartiere di Chicken Hill a Pottstown, Pennsylvania, è una vivace comunità in cui persone di colore e immigrati ebrei convivono condividendo sogni e sofferenze. I coniugi Moshe e Chona, originari dell’Est Europa, sono profondamente legati alla gente del posto, che aiutano sempre come possono, e nel tempo sono diventati un punto di riferimento per tutti. Un giorno bussano alla loro porta i vicini Nate e Addie: il nipote Dodo, un ragazzino di dodici anni rimasto sordo in seguito a un incidente domestico, è in pericolo; sua madre è venuta a mancare, il piccolo ora è orfano e gli zii hanno ricevuto una lettera. Dodo verrà prelevato dalle autorità per essere mandato in un istituto speciale per ragazzi con problemi. Moshe e Chona accettano di nasconderlo, ma in seguito a una soffiata si reca sul posto Doc Roberts, un medico bianco e razzista che finisce per aggredire la donna mentre Dodo, unico testimone, viene portato via dalla polizia. Non tutto, però, è perduto... L’Emporio del Cielo e della Terra, votato come uno dei migliori cento libri degli ultimi venticinque anni dai lettori del «New York Times» e per oltre trenta settimane consecutive stabile ai vertici delle classifiche di vendita americane, è un potente romanzo intriso di speranza: un inno alla forza salvifica dell’amore che dimostra come la solidarietà sia in grado di abbattere tutti i muri.

RECENSIONE

L'emporio del cielo e della terra di James McBride ci trasporta nell’America vivida degli anni Trenta, dove la complessità delle dinamiche razziali ed etniche si intreccia con le vicende di una comunità eterogenea. 

In questo scenario, l’autore esplora i rapporti tra ebrei, immigrati e afroamericani, facendo emergere una molteplicità di voci che, nonostante le differenze culturali, sono unite nella lotta per la sopravvivenza e la dignità. 

Chona è una donna ebrea dotata di una forza morale incrollabile. Non è una protagonista comune: con una disabilità fisica dovuta alla poliomielite, si muove con fierezza e determinazione, respingendo ogni pietismo. È guidata da un senso innato di giustizia e generosità che la rende una protagonista pressoché perfetta. La sua vita, condivisa con Moshe, il marito meno coraggioso ma profondamente devoto, si svolge attorno all'emporio che dà il titolo al romanzo, un luogo non tanto di commercio, quanto di rifugio e comunità. È qui che la donna incarna un modello di resistenza, non contro la disabilità, ma contro le ingiustizie che colpiscono i più deboli, rappresentati dal giovane Dodo, un ragazzo di colore sordo che Chona accoglie come se fosse suo figlio. 

L’amore di Moshe per la moglie è evidente, ma talvolta si manifesta attraverso la passività. Non ha la stessa spinta combattiva e il suo desiderio di vendere l’emporio è un segnale della sua inclinazione verso una vita meno gravosa, meno legata alle responsabilità sociali che invece Chona abbraccia con forza. In fondo, Moshe cerca sicurezza e stabilità, mentre l’altra trova il suo scopo nell'azione e nella protezione degli altri. 

La decisione di proteggere il ragazzo dalle autorità che vogliono internarlo in un istituto per disabili è ciò che commuove ma scandalizza anche perché rappresenta un dramma umano che si svolge su più livelli: l’ingiustizia sociale, il razzismo istituzionalizzato e il conflitto interiore dei suoi personaggi. Il rapporto tra Chona e Dodo è molto intenso. Chona vede in Dodo, un ragazzo sordo e vulnerabile, il figlio che non ha mai potuto avere. Il suo attaccamento non è solo materno, ma riflette un desiderio profondo di cura e protezione. In lui, proietta la sua necessità di dare amore e di difendere chi è senza difese. 

Dodo, a sua volta, è una figura innocente, ma segnata da una profonda solitudine interiore. Il trauma della sordità lo isola dal mondo e lo rende vulnerabile alle istituzioni oppressive che cercano di segregarlo. Lotta quotidianamente per essere accettato e per trovare un luogo di appartenenza in un mondo che lo respinge. Il suo legame con Chona non è solo una fonte di protezione, ma anche di crescita emotiva: attraverso di lei, Dodo sviluppa una consapevolezza del suo valore come individuo, nonostante la sordità e le difficoltà che incontra. Attraverso Dodo e la sua relazione con Monkey Pants, un altro bambino disabile che incontra nell'ospedale psichiatrico in cui finirà, il romanzo esplora i confini della resilienza umana. I due ragazzi, nonostante le loro difficoltà, si stringono in una muta solidarietà, che rivela il potere della connessione umana anche nei luoghi più bui. 

L’America non è l'America bianca e idealizzata spesso presente nei racconti del passato, ma un mosaico di differenze etniche, culturali e sociali. Ciò a cui assistiamo è uno spaccato della realtà multietnica di Chicken Hill, un quartiere che diventa metafora delle tensioni e delle possibilità di solidarietà che caratterizzano il tessuto sociale statunitense. E anche se il romanzo è ambientato in un’epoca precisa, i temi presenti risuonano potentemente nel presente, mostrandoci come la questione razziale e l’emarginazione continuino a modellare il volto dell’America moderna. 

L’autore racconta una storia dura e dolorosa con una leggerezza che non sminuisce la gravità dei temi trattati, ma li rende ancora più potenti. Il suo stile narrativo mescola momenti di profonda oscurità a episodi di pura tenerezza, mantenendo sempre alta l’attenzione del lettore. La scrittura è corale: ogni personaggio, anche secondario, ha la sua voce e contribuisce a dipingere un quadro complesso e affascinante della comunità di Chicken Hill. Nonostante la molteplicità di storie e personaggi, l’autore non perde mai il controllo della narrazione, riuscendo a mantenere un equilibrio perfetto tra individualità e collettività. 

C’è una grande capacità di amare, proteggere e sacrificarsi per gli altri in questa storia. E lo si evince da personaggi come Chona che con la sua determinazione a salvare Dodo, incarna l’idea che il coraggio individuale possa fare la differenza, anche contro le forze più opprimenti. 

Nonostante ciò, non esistono sentimentalismi facili; tutto ciò che si guadagna con l’amore, può anche avere conseguenze dolorose e ineluttabili. L’autore ci mostra che la vera forza non risiede nell'essere invincibili, ma nell'essere capaci di empatia e azione, anche quando tutto sembra perduto. È un romanzo che ci parla di comunità e di resistenza, di lotta e di speranza, e che, nel farlo, ci ricorda l’importanza di non voltare mai le spalle all’umanità.

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