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mercoledì 10 aprile 2024

Recensione: SCANDALO ALLA RADIO di Adele Breau

Buongiorno! Grazie alla collaborazione con la casa editrice Piemme, oggi vi parlo di Scandalo alla radio di Adele Breau.


scandalo alla radio

di Adele Breau
Editore: Piemme
Pagine: 349
GENERE: Romanzo
Prezzo:10,99€ - 19,90
Formato: eBook - Cartaceo
Data d'uscita: 2024
LINK D'ACQUISTO: ❤︎
VOTO: 🌟🌟🌟🌟 

Trama:
Francia, 1967. Mentre le femministe si preparano a vivere la loro stagione d'oro, Menie Grégoire è una madre di famiglia con la passione del giornalismo. Una donna che vorrebbe cambiare le cose per tutte le donne, non solo per quelle che presto bruceranno in piazza i reggiseni, ma anche per le mamme, per le casalinghe, per tutte quelle che vivono vite silenziose fatte di troppi doveri e poche libertà. Finché per caso le viene offerta la conduzione di un programma radiofonico,"Pronto, Menie", un'ora di tempo ogni settimana per rispondere alle telefonate delle ascoltatrici. Nelle mani di Menie - brillante, temeraria, decisa - quell'ora diventa magica: un appuntamento imperdibile per le donne francesi. Pian piano, tutte si confidano con lei. Per la prima volta, si fanno avanti e, certe della sua comprensione, le pongono domande mai fatte a nessuno, le chiedono pareri su argomenti tabù, si confrontano, si aprono. E, seminando una scia di polemiche di cui non ha nessuna paura, Menie parla loro liberamente di contraccezione, d'amore, di maternità e di sogni. In questo straordinario romanzo, scritto con mano emozionata e piena di empatia, Adèle Bréau, autrice bestseller in Francia, racconta la storia della donna fuori dal comune che è stata sua nonna; un personaggio di irripetibile forza, un grande esempio di donna libera.

RECENSIONE

Scandalo alla radio di Adele Breau è una lettura adatta a tutte le età, incentrata principalmente sulla figura della donna, ma fruibile da chiunque abbia voglia di fare un tuffo nel passato e di ripercorrere tutto ciò che ha riguardato la condizione femminile fino a oggi. 

Menie è una donna che ha una famiglia, un marito impegnato e due figlie ormai adulte che hanno i loro compagni e le loro vite. Ha avuto una carriera di successo e un giorno viene chiamata da una radio per condurre un programma radiofonico in cui le dicono che deve parlare con gli ascoltatori. Per Menie, donna forte, carismatica, con un grande carattere, è una nuova sfida che la spinge a valutare nuovi limiti di se stessa e la sprona a calcolare il modo di superarli per migliorarsi. 

Così, all’ora della pennichella, ogni giorno, Menie si collega e gli ascoltatori chiamano per parlare con lei. Inizia un dialogo che sembra non finire mai e che la porta a conoscere donne di ogni genere, estrazione sociale, dalle personalità molto diverse tra loro e rappresentanti di stili di vita agli antipodi. Donne giovani che lavorano, casalinghe, nonne, adolescenti, madri costrette a stare a casa a badare ai loro bambini, insomma, l’universo femminile è talmente vasto che la radio, a quell’ora, si riempie di voci dai toni colorati o più inquietanti, capaci di raccontare storie che divertono ma anche che commuovono facendo riflettere. 

Menie, nella realtà, è la nonna dell’autrice, e lei, con grande gioia e rispetto, mescolando realtà, fatti storici e finzione, scrive questa storia per omaggiare la nonna, in quanto donna che è stata un esempio per molte altre e che ha dato quella spinta necessaria negli anni sessanta, affinché si potesse parlare liberamente di tutto ciò che riguarda il mondo delle donne. 

In altre parole, ha donato alla donna la libertà di parola; lo ha fatto usando la radio, un mezzo tanto potente quanto pericoloso, e se all’inizio gli ascoltatori erano contenuti, e il fenomeno sembrava rimanere sotto controllo, con il passare del tempo, il successo ha completamente travolto la vita di Menie e della sua famiglia. È diventata un’eroina e attraverso di lei conosciamo anche la storia di Mireille vissuta cinquant’anni prima e di Esther che vive nel 2021. 

Insomma un intreccio di fatti e di accadimenti che fungono da tracciamento che passa da un’epoca all’altra lasciando segni che marchiano la psiche di ognuno di noi. Meine, donna sola che ha ascoltato altre donne, diventa l’emblema di quello che oggi noi abbiamo chiamato MeToo. In realtà, come dimostra questo libro, ci sono stati personaggi, rimasti per la maggior parte sconosciuti, che hanno lottato prima di noi, e prima di tanti altri che si sono atteggiati di aver fatto o di aver detto chissà che cosa, dopo che la strada gli era stata ampiamente spianata. 

È un bellissimo omaggio che l’autrice fa a sua nonna, riconoscendola come la voce che ha dato voce alle donne in un’epoca in cui era ancora tanto difficile combattere, prendere consapevolezza di sé e conquistare la fiducia necessaria per ottenere rispetto e dignità. 

Questo non è solo un libro, è una prova di forza, un invito al riconoscimento di ciò che c’è stato prima di tutto quello che molte di noi hanno trovato oggi, già pronto all’uso. 
Spesso dimentichiamo da dove arriviamo; spesso non facciamo caso a chi è venuto prima di noi; spesso facciamo finta che tutto sia merito nostro. 
Non è così. 
Ci sono storie che sono state dimenticate e pertanto vanno conosciute e riconosciute in nome della vera libertà.

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