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martedì 8 dicembre 2015

Until I Die di Amy Plum Recensione

Buon martedì cari lettori! Dopo la recensione al primo capitolo della saga dei Revenants scritta da Amy Plum, Die For Me,  ho deciso di leggere anche il secondo libro, Until I Die, di cui ringrazio De Agostini per la copia. Avevo il sentore che in qualche modo potesse esserci un miglioramento, nel senso che potesse piacermi di più ed in effetti è stato proprio così, nonostante alcuni punti a sfavore siano rimasti. Insomma, il mio giudizio è lievemente migliorato, senza troppi scossoni!

Leggete e lasciatemi le vostre impressioni!



Titolo: Until I Die
Autore: Amy Plum
Editore: De Agostini
Pagine: 448
Genere: Fantasy
Prezzo: € 14,90
Uscita: 6 Ottobre 2015

TRAMA


Ero destinata a innamorarmi di Parigi. Fin dal primo momento in cui ho messo piede in questa città incantata, ho capito che tutto sarebbe cambiato. Che avrei perso il mio cuore. E così è stato perché ho incontrato Vincent. Vincent è il ragazzo che tutte vorrebbero. Bello, gentile, affascinante. E immortale. So che innamorarsi di una creatura soprannaturale può sembrare una follia, ma non mi importa. Ho deciso di mettere a tacere la ragione e seguire il mio cuore. Di rischiare tutto, anche la vita, per restare al fianco del ragazzo che amo. Lui ha giurato di proteggermi, da se stesso e dai suoi nemici. Ha anche promesso di resistere alla sua natura per tenermi al sicuro, e sono certa che lo farà. Io però non resterò a guardare seduta in un angolo mentre un destino più grande di noi tenterà di dividerci. Sarò pronta a tutto pur di difendere il nostro amore. A tutto. Continua la storia dell’amore immortale tra Kate e Vincent, i protagonisti di Die for me.

Amy Plum è nata in Alabama, ma si è trasferita a Chicago giovanissima per fuggire ad una situazione familiare poco piacevole. Si è poi trasferita a Parigi per studiare, e infine a Londra. Al momento risiede in un piccolo paesino della Valle della Loira, con il marito e i figli. Ha insegnato inglese in una università francese, prima di licenziarsi e dedicarsi completamente alla scrittura.



Until I Die è il secondo capitolo della saga incentrata sui Revenants scritta da Amy Plum. La mia opinione sul primo libro, Die For Me, non era stata positiva, nonostante io abbia apprezzato, primo fra tutti, l’idea originale dei Revenants, ossia di creature immortali assolutamente nuove, la cui prerogativa principale è quella di sacrificare la loro vita per salvare quella degli umani. 

Mi erano piaciute molto le descrizioni dei luoghi, la meravigliosa Parigi, sfondo perfetto per una storia d’amore estremamente romantica, ma avevo trovato i personaggi abbastanza anonimi nel loro carattere e personalità e la storia un po’ troppo sbrigativa. Nonostante l’opinione negativa ho deciso ugualmente di leggere il secondo libro nella speranza che ci fosse un miglioramento, e il mio istinto non ha sbagliato!

Ritroviamo i protagonisti esattamente come li avevamo lasciati. Kate e Vincent si amano perdutamente ma devono affrontare un problema fondamentale, che rischia di mettere in pericolo il loro legame: la morte. Vincent non può non cedere al richiamo della sua stessa natura, e ogni volta che si presenta l’occasione, deve necessariamente, come una condanna infallibile, morire in nome di un essere umano da salvare. 
Ovviamente, essendo una creatura immortale, la sua morte è soltanto momentanea, infatti dopo un certo tempo, il suo corpo si rigenera e la sua vita torna a brillare ma questo implica anche un nuovo e insindacabile sacrificio, proprio perché la sua esistenza immortale è votata a questo tipo di missione.

Kate, che non ha mai superato realmente la morte dei suoi genitori, non regge questa situazione, soprattutto non sopporta di vedere il suo innamorato morire infinite volte anche se poi ritorna in vita. Il problema per lei è l’attimo, il momento, il rivivere costantemente il dolore della perdita, l’angoscia dell’assenza, e la sofferenza psicologica  e dell’anima nel guardare spegnersi la luce della vita nel corpo e negli occhi di chi ama.

“Senza di te al mio fianco, la mia immortalità è pura sopravvivenza. O almeno finora è stato così. Ma con te, Kate, io non sto più semplicemente sopravvivendo: sto vivendo. Rinuncerei a un migliaio di anni» Chiuse gli occhi e sfiorò le mie labbra con le sue. « Per poter vivere un unico istante con te. E se posso prolungare quest’attimo e farlo durare qualche decennio be’, mettere a repentaglio la mia immortalità mi sembra uno scambio equo.”

Amy Plum, in questo secondo libro, calca la mano sull’aspetto psicologico e gli riesce sicuramente bene. Kate matura e rispetto alle prime vicende che l’avevano vista protagonista, dove sembrava semplicemente subire ciò che le accadeva intorno, adesso diventa artefice in prima linea del suo destino e soprattutto delle scelte fatte in nome dell’amore. 

Perché di questo si tratta, non prendiamoci in giro, di amore, romanticismo, morte e maledizione. Se in precedenza c’era più azione, movimento, lotta, dovuti anche allo scontro tra i Revenants e i Numa, ossia gli esseri che invece di salvare gli umani, si nutrono della loto morte e del loro dolore, a seguito del quale il capo del gruppo dei cattivi è stato annientato, adesso l’atmosfera amorosa, quasi sognante e pregna di sentimenti ed emozioni diventa l’assoluta protagonista. Nonostante ciò, non mancano i problemi. Kate e Vincent vogliono trovare a tutti i costi una soluzione. Lui la ama follemente e pertanto è disposto anche ad andare contro alla propria natura pur di risparmiare  a lei tutto quel dolore e quella sofferenza.

“Sentii un tuffo al cuore, e non in senso metaforico: avvertii una fitta al petto. Quei versi sembravano scritti per me e Vincent; il poeta aveva messo nero su bianco le mie peggiori paure.”

Il problema, però, è trovare il modo per far sì che Vincent non debba più sottostare a questo richiamo salvifico che ogni volta rischia di far precipitare lo stato emotivo della sua Kate.

Parigi è sempre meravigliosa ed è un piacere leggerla attraverso le parole dell’autrice che ti lasciano addosso davvero la voglia di essere lì e di provare sulla tua pelle quell’atmosfera incantata ma anche ben inserita in un contesto che nonostante sia un fantasy, conserva molti aspetti della realtà.

I personaggi sono emotivamente ben descritti anche se, come in precedenza, ho notato in alcuni di essi, un riscontro mieloso ed eccessivamente piagnucolante. Lo stesso Vincent mi ha lasciata un attimo perplessa. Troppo “curativo”, protettivo, dolce e tenero nei confronti di Kate, e questo mi ha fatto storcere parecchio il naso. Insomma, per un protagonista del genere, del calibro di un revenant, mi aspettavo un carattere più solido e duro, meno atteggiamenti mielosi e da “ragazzino”. 

Invece ho rivalutato Kate, che si fortifica, soprattutto quando decide di allenarsi per non essere di peso al gruppo e per affrontare almeno con qualche possibilità eventuali pericoli e rischi. Perché si sa, nella Parigi di questa saga fantasy non esistono solo i Revenants come creature soprannaturali ma anche altri esseri e soprattutto non esistono verità indissolubili e amici per sempre, perché anche i personaggi più insospettabili possono nascondere improbabili ed eccezionali segreti.

Until I Die l’ho preferito sicuramente al suo predecessore, ho notato una certa maturazione nei personaggi, una dose notevole di mistero e di intrighi, e devo comunque riconoscere l’abilità dell’autrice nel saper scrivere di un mondo totalmente nuovo. Purtroppo ciò che non ho apprezzato è l’eccessivo romanticismo, di cui avrei fatto bellamente a meno.

Il centro focale, come dicevo, è la ricerca da parte di Kate e Vincent di trovare una soluzione, e questa continua lotta contro il tempo, contro le difficoltà e gli ostacoli che si troveranno di fronte, li porta inevitabilmente a legarsi sempre di più l’uno all’altra. E non è soltanto Vincent ad essere estremamente protettivo e consolatorio con la sua compagna ma anche la stessa Kate è disposta a tutto pur di vivere il suo amore e di farlo nel modo giusto.

“Cercare di resisterti è come resistere all’impulso di morire. Più mi trattengo e più diventa difficile.”

Non manca un eroismo molto forte, del resto stiamo parlando di un fantasy incentrato prevalentemente sulla lotta per amore e dell’amore nella sua concezione più assoluta e determinante. Non manca l’aria sognante, perché immagino che chiunque ragazzina vorrebbe un ragazzo come Vincent al proprio fianco che, merito dell’autrice, in qualche modo, strappa finalmente il modello precostituito e stancante del vampiro alla Twilight, pur però mantenendo quell’aria da bravo ragazzo, intenso e romantico che comunque vada,  riesce sempre a far tremare i cuori delle più giovani. Ecco, forse si tratta proprio di gioventù. Magari sarò troppo vecchia io per apprezzare certe cose, però posso confermare che Unitl I Die mi ha convinto un po di più del primo e dunque, nutro diverse speranze per il terzo conclusivo della saga.

Concludo, citando solo per un attimo il finale, senza rivelarvi nulla naturalmente. Rispetto al primo libro, dove il finale era assolutamente anonimo, qui l’autrice ci mette del suo e ci lascia sicuramente con un po’ di amaro in bocca, perché il modo in cui termina il romanzo non te lo aspetti e non lo vorresti soprattutto, sapendo che il terzo non ce l’hai ancora tra le mani. In sintesi, amici lettori, consiglio o meno questo libro? Direi di sì ma ovviamente dovete aver letto il primo, altrimenti non ha senso.




8 commenti:

  1. A questo punto sono curiosa di leggerli entrambi!

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  2. Ero indecisa se leggere il secondo, sai che di uscite fantasy non me ne sfugge nessuna. La tua recensione mi ha convinta a proseguire se non altro per pura e semplice curiosità.

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    1. La curiosità ha mosso anche me e come ho detto una sorta d'istinto che in qualche modo si è rivelato giusto. Ora attendo il terzo per capire se ci sia ancora un miglioramento.

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  3. a me il primo è piaciuto, e sto per iniziare il secondo ;-)

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  4. Bellissime coover di questi due libri, appena visti in libreria, fantastici! *_*

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    1. Sulle cover non si discute, anche per questo mi ero innamorata inizialmente del primo ;-)

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