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martedì 26 gennaio 2016

La sarta di Dachau di Mary Chamberlain Recensione

Buongiorno cari lettori! Ringrazio la Garzanti per la copia e oggi, in prossimità della giornata della memoria, vi parlo di un romanzo che narra le vicende di una giovane donna con un grande sogno. Ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale e con il racconto della vita nei campi di concentramento, La sarta di Dachau di Mary Chamberlain è una storia di coraggio, di ambizione, di affermazione e di sofferenza. Un velo di pacata tristezza accompagna tutta la lettura. C’è la Memoria.




Titolo: La sarta di Dachau
Autore: Mary Chamberlain
Editore: Garzanti
Genere: Romanzo
Pagine: 320
Uscita: 2016
Prezzo: € 16,90


TRAMA


Londra, 1939. Ada Vaughan non ha ancora compiuto diciotto anni quando capisce che basta un sogno per disegnare il proprio destino. E il suo è quello di diventare una sarta famosa, aprire una casa di moda, realizzare abiti per le donne più eleganti della sua città. Ha da poco cominciato a lavorare presso una sartoria in Dover Street e la vita sembra sorriderle. Un viaggio imprevisto a Parigi le fa toccare con mano i confini del suo sogno: stoffe preziose, tagli raffinati, ricami dorati. Ma la guerra allunga la sua ombra senza pietà. Ada è intrappolata in Francia, senza la possibilità di ritornare a casa. Senza soldi, senza un rifugio. Ada non ha colpe, se non quella di ritrovarsi nel posto sbagliato. Ma i soldati nazisti non si fermano davanti a niente. Viene deportata nel campo di concentramento di Dachau. Lì, dove il freddo si insinua senza scampo fino in fondo alle ossa, circondata da occhi vuoti per la fame e la disperazione, Ada si aggrappa all'unica cosa che le rimane, il suo sogno. L'unica cosa che la tiene in vita. La sua abilità con ago e filo le permette di lavorare per la moglie del comandante del campo. Gli abiti prodotti da Ada nei lunghi anni di prigionia sono sempre più ricercati, nonostante le ristrettezza belliche. La sua fama travalica le mura di Dachau e arriva fino alle più alte gerarchie naziste. Le viene commissionato un abito che dovrà essere il più bello che abbia mai confezionato. Un vestito da sera nero con una rosa rossa. Ma Ada non sa che quello che le sue mani stanno creando non è un abito qualsiasi.  Sarà l'abito da sposa di Eva Braun, l'amante del Führer..


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La sarta di Dachau è una storia complessa, raccontata con dolcezza ma anche forza e consistenza come specchio necessario per la qualità delle situazioni evocate che hanno un valore immenso come è grande il valore della memoria.

Nonostante la trama sia incentrata su Ada, una giovanissima donna che vuole diventare una sarta brava e famosa negli anni 40, il contorno che spicca in modo incandescente e dilaniante è la guerra e i campi di concentramento come quello di Dachau, nel quale la giovanissima protagonista viene condotta.

Ma andiamo per gradi e conosciamo meglio la nostra eroina. Ada è fragile, delicata ma anche ambiziosa con un sogno che rende brillante qualsiasi cosa faccia: diventare una grande sarta. Le basi sono altamente consistenti, infatti la ragazza lavora in quell’ambiente ed è già inserita molto bene in quel contesto così perfetto e squillante che le fa immaginare grandi cose per se stessa e per il suo futuro. Londra, dunque, è il luogo dal quale partono i suoi inarrestabili sogni, le sue fantasie ma soprattutto questo posto così accogliente nel cullare le sue sicurezze e magie, diventa anche il punto di svolta, quello che le riserverà il più grande cambiamento della sua vita.

Un incontro. Un fortuito e all’apparenza innocuo incontro con un uomo, la porterà a rivalutare completamente la sua vita e ad essere travolta da quello che si rivelerà un incubo, senza alcuna possibilità di fuga.

Stanislaus, uomo elegante, raffinato, che le promette gentilezza ed amore eterno, la conquista conducendola in Francia, precisamente a Parigi, che diventerà la nuova patria per il suo sogno ancora in fasce. Ada desidera aprire un atelier tutto suo. Nelle sue fantasie di ragazzina intelligente ma ancora eccessivamente ingenua, c’è la proiezione della fama e del luminoso e fiammeggiante successo di Coco Chanel ed è a lei, a quell’incredibile icona di stile, eleganza e incanto che Ada si ispira, nutrendo il proprio cuore e la propria anima di passione, intenzione, coraggio e determinazione. Ma tutto questo potrà bastare?

Era un complimento e Ada arrossì, travolta da un’ondata di felicità. Nessuno l’aveva lodata, non così, da donna a donna. Si vergognò, stentava a riconoscersi: una stupida creatura assetata di approvazione.

La giovane eroina verrà messa alla prova da un destino crudele e beffardo che le tirerà due brutti scherzi, di quelli pesanti e capaci di farti sanguinare a lungo fino a quando non troverai la forza di rialzarti. Lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale vede una Ada all’improvviso completamente sola in un paese  che non conosce. Stanislaus scompare senza motivo, lasciandola in preda all’angoscia più assoluta ma come se non bastasse un altro straziante evento segna irrimediabilmente la sua vita: la deportazione a Dachau da parte dei soldati nazisti.

Non riusciva sempre a ricordarsi di Stanislaus. A volte pensava che la memoria la ingannasse, o che lui fosse una sua invenzione. Non era certa che lo avrebbe riconosciuto, ora come ora.

Da questo momento la vita di Ada cambia in modo totale e bruciante. Tra fame, sete, morte, solitudine e dimenticanza, l’unico modo per sopravvivere diventa cucire e lavorare. Inizialmente cuce abiti per i nazisti ma poi la sua fama e la sua bravura si diffondono talmente da ricevere un incarico molto particolare. Creare un abito da sera nero con una rosa rossa che sarà indossato dalla futura moglie del Fuhrer.

Una storia molto intricata, ambientata in un'epoca che ancora ci portiamo addosso e il cui peso non riusciamo a scrollarci. Una storia tutta al femminile, con uno stile leggero e scorrevole e soprattutto tanta premura nel raccontare una vicenda che ha come protagonista una donna coraggiosa, fedele a se stessa e al proprio sogno ma sicuramente troppo ingenua.

Sono molti gli errori che Ada compie eppure questo errare umano e disastrato non le impedirà di fidarsi nuovamente delle persone e di cacciarsi ancora in situazioni spiacevoli.
Soprattutto il rapporto con gli uomini è quello maggiormente sotto processo. Dopo la prima disillusione ricevuta dall’allontanamento di Stanislaus  a cui aveva dato tutta se stessa, la donna compie di nuovo lo stesso errore anni dopo, come se nulla fosse accaduto.

Una visione realistica e mai alterata di ciò che succedeva in quel periodo, la voglia di sopravvivere, il senso di abbandono, di angoscia di non farcela, il vuoto, la solitudine eppur il calore smisurato e tuonante di quella passione che ti cova dentro e che devi nutrire giorno dopo giorno, passo dopo passo, perché se si spegne, ti spegni anche tu.

Indipendente, era la parola che aveva usato. E’ questo che mi piace di te, Ava. E anche che sei ambiziosa, che vuoi farti strada nel mondo.

La sarta di Dachau è una storia carezzevole, molto femminile, con un potere molto forte che è quello di dare voce ai sogni. Ambientato in un momento storico in cui tutto veniva strappato, qualsiasi legame non bastava a mantenere intatto il respiro vitale, la stessa fiducia, persino la dignità umana, ciò che accade ad Ada è un vento di speranza, di accoglienza, di accettazione e di lotta.
Un ulteriore voce che ci spinge a credere, a non abbandonare ciò che fa parte della nostra stessa carne, a crederci finchè potremo lottare. Tanto un sogno non si può cancellare finchè lo vogliamo, finchè lo facciamo esistere.

L’autrice coinvolge e appassiona, rende commovente una storia non facile, in balia di tormenti e inquietudini, di scelte e sbagli. Una vita, quella raccontata, che assorbe tutte le energie della protagonista per rinascere dalle sue stesse ceneri. L’atmosfera è permeata dalla lotta e inevitabilmente dalla tristezza,  eppure nonostante il finale, non è un romanzo che lascia un senso di sconfitta ma di verità.

3 commenti:

  1. Stunning, so amazing !!! Would you like to follow each other? Let me know on my blog ... so I follow back ok?
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    I'm waiting for you ... :-)
    Kisses

    Diana
    http://mirandabeautyworld.blogspot.ru/

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  2. Dio mio, non potrei amare di più queste storie. E solo una donna riesce a trovare la forza e il coraggio per rinascere dalle proprie ceneri. Un uomo è bravo a fare solo una cosa: scagliarti addosso le sue debolezze.

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    1. E' proprio tutto incentrato sul coraggio infatti e sulla voglia e la forza di lottare per i propri sogni. <3

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