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lunedì 6 luglio 2015

Recensione in Anteprima: Un passo alla volta di Elena Munaretto

Buon lunedì lettori! Oggi, come promesso, vi lascio la mia recensione in anteprima al romanzo di Elena Munaretto, Un passo alla volta, di cui già vi ho parlato nel precedente post. Quindi bando alle chiacchiere e leggete la mia opinione. 

Non dimenticate di lasciare un commento se vi va!  



Titolo: Un passo alla volta
Autore: Elena Munaretto
Editore: Selfpublishing
Pagine: 235
Genere: Romance
Prezzo: € -
Ebook: € 0,99
Uscita: 6 Luglio 2015

Trama

Può l’incontro con una persona cambiare totalmente il corso della nostra vita e offrirci una seconda possibilità per essere felici?  Beth vive intrappolata in un mondo di manie e di regole che le permettono di sopravvivere ai ricordi e agli incubi di un passato che l’ha sconvolta e segnata profondamente, fino all’incontro casuale con Lucas. Il ragazzo è un universo sfocato di luci e ombre che stimolano però in Beth la voglia di essere una persona diversa, di scoprirlo e riscoprirsi, perché capiranno presto che restare insieme è difficile ma vivere separati è impossibile. Prendere in mano la propria vita per potersi innamorare sembra lo scopo di entrambi fino a quando il passato non torna a bussare alla porta. “ So solo che a volte, i ricordi, fanno mancare l’aria.”


Mi chiamo Elena Munaretto, ho 42 anni e una grande, grandissima passione per i libri. Prediligo i romanzi, rosa o erotici ma ho letto un pò di tutto, nella mia libreria c'è spazio per vari generi. Ho un diploma di scuola superiore. Lavoro in proprio, gestisco assieme a mio marito una ditta di rappresentanze e faccio la mamma. I miei figli, anche se grandicelli ( 17 anni il maschio e 13 anni la femmina) mi assorbono in pieno! La voglia di scrivere credo di averla sempre avuta, ma solo ora ho trovato tempo e ispirazione. L'Amore oltre è venuto dal cuore perchè, anche se velatamente, c'è dentro un pò di me. Il fratello di cui parlo è il mio. L’ultimo mio lavoro pubblicato è Un passo alla volta.


Quando l’autrice mi ha chiesto di leggere in anteprima Un passo alla volta, già conoscevo il suo stile e la sua capacità di raccontare con semplicità ed immediatezza i sentimenti e soprattutto le difficoltà umane sia della vita sia per quanto riguarda i rapporti d’amore. Ma con trasporto e convinzione, questa volta devo dire, che Elena Munaretto mi ha totalmente conquistato, superando per espressività e consistenza il suo primo lavoro, L'amore oltre.

Un passo alla volta racconta la storia di Elizabeth, che impariamo a conoscere attraverso il suo legame molto forte con la famiglia e soprattutto con la fidata amica di sempre che ha il suo stesso nome, ma che amichevolmente chiameremo Bebe. Elizabeth la considera la sua “persona” ossia colei che più di chiunque altro la comprende, la sostiene e l’accompagna lungo un percorso di vita pieno di ostacoli e di cadute, alcune anche molto tragiche. Sì perché Beth, diminutivo di Elizabeth, è una donna dal passato drammatico che, annaspando nel buio di un’esistenza incapace di donarle pace e tranquillità, cerca in tutti i modi di fuggire dalle sue piccole ossessioni quotidiane, figlie dirette della paura e del panico, deplorevoli conseguenze di un episodio violento e terribile che l’ha segnata fin da bambina.

Beth non è una donna facile. Non è socievole, non è estroversa, non è solare, non ama parlare, non ama fare baldoria, è l’esatto opposto del vulcano in eruzione della sua amica Bebe, bellissima bionda, controllata e sicura, dal carattere talmente forte da valere per entrambe. Ma non basta lei e la sua presenza costante a salvare Beth dal baratro quotidiano in cui, in modo cadenzato e lento, si sente continuamente sprofondare. Una violenza sessuale subita da parte di più ragazzi l’hanno resa la donna che è oggi: fragile, tristemente insicura, inavvicinabile, scontrosa e taciturna al punto da fare rabbia. Magra fino all’osso, vittima di anni di medicine, medici, cliniche psichiatriche al fine di evitarle nuovamente il suicidio, perché da certe scene non si scappa; non si scappa dalla impietosa memoria che ti assale e ti perseguita quando meno te lo aspetti e ti scortica l’anima fino a quando di te non resta nulla.

Purtroppo Beth ha bisogno di costanti punti fermi, di regole, di appigli con cui condizionare la sua vita, limitarla, classificare gesti e parole, riconducendoli continuamente a categorie prestabilite ed estremamente logiche perché soltanto così si sente padrona di sé stessa e non avverte costantemente la ragione sfuggirle. Il panico è il suo peggior nemico, è vittima di attacchi che le creano nausea, la portano a vomitare e a sentirsi male non appena qualche evento o situazione la costringe a subire forti eccessi di ansia. Dunque, soltanto tenendo tutto sotto controllo è convinta di salvarsi, almeno tentando di proteggere quel poco di vita normale che le rimane. Proprio per questo accetta di lavorare presso un circolo di tennis dove in passato ha giocato in prima persona come atleta, prima di ritirarsi, grazie all’intervento del padre che come la madre, sono estremamente apprensivi e protettivi nei confronti di quella figlia che vedono sempre più debole e perduta.

“Il ricatto che suo padre aveva messo in atto per portarla lì quel giorno era quanto di più abietto potesse essere. Il vecchio aveva colpito duro, forse convinto, come tutti del resto, che era ora di affrontare “la situazione”. Lui aveva deciso che lei sarebbe stata in grado di farlo. Lui aveva deciso che ne avrebbe avuto la forza. Lui aveva deciso che le avrebbe fatto bene. Quand’è, si chiedeva, che la gente avrebbe smesso di decidere cos’era bene o male per lei? Quand’è che le persone l’avrebbero ritenuta in grado di decidere in modo autonomo della sua vita?”

Ed è così che la incontriamo mentre si muove di fretta verso il suo nuovo incarico che cerca di affrontare nel modo più tranquillo possibile senza minimamente aspettarsi l’arrivo di un uomo che sconvolgerà totalmente tutti i suoi piani. Lucas, anche lui con un passato da tennista, che sconvolgerà la sua esistenza partendo dalle basi, dalla più comune e semplice delle amicizie, perché per avvicinarsi ad una donna come Beth, ferita e delusa, impaurita e nascosta, è necessario prima di tutto prendersi cura di lei, affiancarla, sorreggerla, farle intravedere il modo per fidarsi di chi la circonda, senza spaventarla o turbarla.

Elena Munaretto riesce con semplicità a spiegare le avversioni psicologiche dei suoi personaggi. Con pennellate sicure ma altresì delicate, ci racconta caratteri molto diversi ma tutti equamente rappresentati in una storia dove tutto gira intorno all’amore: quello genitoriale, quello amicale e quello tra due persone che si amano senza neanche conoscersi. Perché è questo quello che accade a Beth e Lucas già dal loro primo incontro.

“La ragazza tentò di riprendere un po’ di contegno, ma quando lui, passandole la penna, sfiorò le sue dita, sentì una scarica elettrica terribile. Forse se ne accorse anche lui, forse era solo una sua impressione, forse la sua vicinanza la stava innervosendo a tal punto da immaginarsi tutto ma anche lui sembrava colpito da quello che stava accadendo.”

Scariche elettriche, un’intensa ed avvolgente attrazione tipicamente carnale li avvicina l’uno verso l’altra senza dargli possibilità di capire, di razionalizzare, di dare un senso al loro inaspettato incontro. E’ la passione che scoppia  tra due anime graffiate dalla vita, un uomo e una donna difficili, con complicanze a ingarbugliargli l’esistenza, che nonostante i loro timori e preoccupazioni, iniziano a conoscersi, lasciandosi trasportare dai desideri delle loro pelli e dalle voglie dei loro sguardi. 
Beth non si è mai sentita con nessuno in quel modo, così presa e perdutamente sconvolta dalla presenza di Lucas, che ha un fisico mozzafiato e un carattere dolce ed autoritario allo stesso tempo tanto da spazientirla ma conquistandola senza alcun indugio. Lucas è un uomo sicuro, con un passato oscuro alle spalle che tenta di nascondere in tutti i modi e soprattutto con un segreto che metterà seriamente in bilico quello che lentamente e faticosamente sta costruendo con Beth.

L’autrice esprime un profondo rispetto e considerazione per i suoi personaggi e per la scelta, che ogni volta compie, di raccontare mai storie banali, sempre estremamente intelligenti e inserite in un contesto definito dove sono le falle mentali, i dolori dovuti alle esperienze drastiche della vita a trasformare i caratteri delle persone e a rendere inevitabilmente interessanti i percorsi che decide di narrare. 

La Munaretto conosce passo dopo passo ciò che descrive, quelle paure, quelle intensità perdute di cieli ammantati di stelle che hanno il sapore di una libertà che non  esiste ma che ha bisogno di essere trovata o forse addirittura creata per i suoi personaggi. Conosco un po’ Elena e so che ogni sua creatura conserva qualcosa di lei.  Un tratto forse, un semplice gesto, o ancora una frase, persino un sorriso di Beth, di Bebe o di Lucas o di chissà chi altro parlano di lei, dell’autrice che non si nasconde ma emerge con devozione e purezza da ogni frammento di pagina per regalarci una storia che emoziona.

L’inizio tra Beth e Lucas non è idilliaco. Lui interpreta molto male alcuni comportamenti ed atteggiamenti della donna mentre lei coglie immediatamente, oltre che la sua evidente bellezza, anche un sostenuto tono di superiorità che non aiuta nessuno dei due a capirsi. Ma c’è qualcosa che il destino decide ancora prima di noi, ed è l’amore, il rispetto, la passione. L’autrice costruisce strade, muri e case di sensazioni ed emozioni traboccanti di vita ma anche di paura di quella stessa vitalità che spesso può sfociare in una terribile ferita. Ma nonostante gli orrori dell’esistenza, le violenze, i soprusi, le cattiverie, cosa sarebbe la vita senza la forza di rialzarsi dal baratro della solitudine e della tristezza? Ci deve essere per forza qualcuno che con il suo bagaglio di complicanze, di problemi e di infelicità, non ci può guardare come gli altri, non può sfiorarci e andare avanti, non può fare finta di nulla se noi siamo lì davanti. 

Lucas e Beth si appartengono oltre le paure, le ossessioni, i segreti e i dolori, soffriranno insieme molto meno di quanto potrebbero soffrire da lontano. Questo è quello che l’autrice esprime con tutta sé stessa, scegliendo come melodia dondolante un'atmosfera estiva e fiabesca capace anche di trasformarsi in temibile e puntigliosa realtà quando sono in ballo non solo frivole e tempestose attrazioni da quattro soldi, ma quando c’è l’amore annidato nel cuore. 
I suoi personaggi si chiedono quanto valga fare una follia, sradicare ogni certezza, strappare il velo dell’apparenza e della comune sopravvivenza sociale per scappare superando il filo logico della convivenza e scoprire nuove facce, nuovi attimi da condividere con chi di quel delirio emozionale è parte fondamentale.

Lucas e Beth giocano all’ombra della razionalità spingendosi oltre, toccandosi con la mente e con la pelle, sfidando ogni possibile recinzione, per provare a volare. A toccare quel cielo limpido e sacro che porta inciso il rumore del pianto ma anche la dolcezza di un bacio.

“Lui ne prese una ciocca e se la arrotolò sul dito, portandola al naso, per sentirne l’odore.
<Perché l’hai fatto? > chiese lei, senza fiato.
<Perché voglio mettere un po’ di  caos nel tuo mondo fatto di ordine, regole e noia. Voglio spostare le tue matite in ufficio, voglio spettinare i tuoi capelli, voglio toglierti le scarpe e farti camminare scalza nell’erba. Voglio che tu ti rilassi e mi dia modo di avvicinarmi.>”

Ho amato il titolo sin dall’inizio perché delicato, leggero nonostante la storia sia intricata e complicata. Ho subito avuto l’impressione, leggendo, di qualcuno che per raccontare questa storia, non volesse imporsi, o affrancarsi il benemerito di qualcosa, ma volesse semplicemente esserci nel modo più naturale possibile, sincero.
Onestà è ciò che mi viene in mente nel riconoscere i limiti di un racconto che forse non ne ha nessuno, perché non si esalta da solo, non si mette in mostra né si autoelogia, esattamente come chi lo ha scritto, ma si avvicina dolcemente a voi, lettori, per essere guardato, quasi volesse dirvi qualcosa, sussurrandolo, senza essere eccessivamente urlante o fastidioso.
Quasi timoroso, al contrario di tutti quei romanzi eclatanti e sputtanati che bisticciano tra loro nelle turbolente vetrine di Amazon, questo no, questo resterà in silenzio e forse sarà proprio questa la chiave per notarlo. C’è una differenza tra chi si pubblicizza tanto e chi non lo fa. Tra chi si affatica tanto per essere dappertutto e chi si affida semplicemente a sé stesso per essere ascoltato. A voi l’arduo compito di comprenderla, perché, diciamocela tutta, mica ci vuole tanto per capirlo. Un aiutino? Comprate questo libro e la differenza sarà lampante.

Leggendo, ho assaporato più di una sensazione ma sempre in modo corretto, rispettoso e mai brutale. Tenue e morbido come lo stile dell’autrice che non risulta mai eccessivo o cangiante, allineandosi perfettamente alla scorrevolezza di una vicenda che riesci a sentire un po’ tua, qualunque sia il tuo cammino e ovunque ti condurrà la tua strada. Se vuoi fermarti, puoi farlo qui, tra le pagine di Un passo alla volta, che non ti chiede di correre né di saltare. Semplicemente leggi… e non scappare.


23 commenti:

  1. bellissima cover, anche la trama mi ispira, prendo nota ;-)

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  2. mi hai incuriosito, la trama è avvincente, voglio leggerlo!

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  3. Sembra perfetto per l'estate! *__*

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  4. Credo sia il genere a me più congeniale, soprattutto se la storia è ben articolata e ben scritta. Curiosa di leggerlo anch'io

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    1. Ne sono felice, Rita. Spero tu abbia la possibilità di leggerlo!^^

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  5. un libro perfetto da portare sotto l'ombrellone in spiaggia!
    Alessandra

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  6. Mi piace proprio...lo prenderò...adoro quel tocco elettrizzante

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  7. Anche questo libro che ci hai presentato è davvero bello,di sicuro lo leggerò!

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  8. Sembra molto appassionante questo libro. Complimenti per il tuo blog è molto originale parlare di libri

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  9. Questo libro purtroppo non rientra tra i miei generi...

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  10. Adoro questo libro, mi piace sia la trama che la cover e la tua recensione è molto interessante.Beth è veramente un personaggio in cui ognuna si può un pò riconoscere...

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    1. Sono d'accordo con te, è davvero una bella lettura, capace di far riflettere ma anche di far sorridere grazie alla speranza. ^__^

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