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mercoledì 22 luglio 2015

Sette storie per l'anima di Costanza Savini Recensione

Buon mercoledì cari lettori! Questa sarà una settimana ricca di recensioni! Oggi vi propongo il libro di Costanza Savini, intitolato Sette storie per l’anima, nel quale è il potere curativo della parola ad essere il nucleo centrale del testo che si posiziona in un contesto argomentativo molto vicino alla spiritualità e al benessere. La parola come rimedio accompagnata da una serie di esercizi che l’autrice consiglia, avvalorati da storie a metà tra la metafora e la realtà per rendere più comprensibile l’importanza della comunicazione e dei nostri sensi.


Ditemi cosa ne pensate!



Titolo: Sette storie per l'anima
Autore: Costanza Savini
Editore: Il Ciliegio
Pagine: 144
Genere: Benessere/Spiritualità
Prezzo: € 14,00
Ebook: € 6,49
Uscita: 2014

 Trama

Ogni giorno che passa aumenta la consapevolezza che l'essere umano è un insieme inscindibile di corpo e mente: non basta, cioè, curare il corpo o pezzi del corpo per costruire una cura di sè. Nè basta dedicarsi solo alla mente. Il corpo e il cervello comunicano fra loro e si influenzano reciprocamente, nella salute come nella malattia. Ciò che li unisce e fa da ponte tra loro è il linguaggio. Che nasce dall'anima, come sapevano bene i mistici e i saggi dell'antichità. In Sette storie per l'anima Costanza Savini propone un percorso terapeutico fatto di storie e di esercizi. Che curano. Lo strumento dell'autrice è la parola, di cui  riscopre l'intima magia e il profondo significato simbolico. Ogni manifestazione della vita spirituale dell’uomo si può intendere come linguaggio, affermava Walter Benjamin: "La parola, se ben studiata è qualcosa che ci mette in contatto con noi stessi. E ci cura".  Scrive Costanza Savini: "Questo dimostra la forza di certi racconti che non è spiegabile con la ragione. Si tratta di una specie di magia che si irradia in chi legge e in chi si lascia pervadere da narrazioni capaci di curare attraverso il linguaggio".  E le Sette storie per l'anima di  Costanza Savini ne sono un esempio concreto. È attualmente in corso la traduzione in lingua inglese per internazionalizzare l'opera, che verrà destinata un pubblico di professionisti medici che lavorano nell'ambito della Terapia Intensiva e della Terapia del Dolore. Il volume sarà divulgato in otto paesi europei.

Costanza Savini è nata a Bologna, anche se di origine del Lago di Garda, ha cominciato a occuparsi di realismo magico e di storia delle religioni sin da giovanissima. Multiforme nella sua formazione, terminati gli studi giuridici all'Università di Bologna, entra nel counseling umanistico relazionale applicato sia all'analisi che alla pratica Bioenergetica e alla disciplina cinese del Qi Gong di matrice taoista. Nelle sue opere emerge sempre un'attenzione particolare per i temi sociali che vanno dall'emarginazione al potere curativo della "parola", indagati in una prospettiva metafisica dell'uomo e della natura. Che siano opere di narrativa e di teatro o favole e racconti per ragazzi, la sua ricerca è orientata verso ambiti che collegano tra loro i diversi livelli della realtà e le differenti dimensioni dell'uomo. Per Costanza Savini il narrare è così un medium che porta ai confini dell'inconoscibile. Un canale aperto attraverso il quale sollevare e mettere a nudo "la pelle delle cose".




Sette storie per l’anima è un compendio di esercizi spirituali e riflessioni mentali raccolte in poche pagine ma di particolare valore. La prima accezione rivolta alle parole contenute in questo libro è il termine “rimedio” che vale a dire una visione intrinseca della parola come fonte di benessere e di raggiungimento di uno scopo di miglioramento attraverso un processo di cura. 


L’opera si concentra principalmente sul concetto di spiritualità e di benessere perché nonostante le cure consigliate partano dal corpo e si riversino inevitabilmente sulle sensazioni e sulle emozioni dell’individuo, è alla mente che essere mirano, puntando ad alleggerire il nostro cervello e renderlo pacificamente tranquillo, pronto ad affrontare le infinite difficoltà della vita.

La struttura del libro è molto semplice ed intuibile. Chi si avventura in questo processo di cambiamento e di crescita personale e spirituale dovrà leggere una storia per ogni giorno della settimana, nella quale, sia moralmente che metaforicamente, sarà possibile ravvisare importanti ragguagli su come affrontare al meglio le “malattie” della nostra anima. Oltre alle storie, sono altresì importanti gli esercizi molto semplici e facilmente realizzabili, con i quali l’autrice ci prende dolcemente per mano, mostrandoci con disinvoltura e una sottintesa pazienza, il sentiero da percorrere, con calma e lentezza, senza scossoni o stravolgimenti, conquistando silenziosamente la nostra fiducia.

Il concetto principale sul quale si basa l’intero costrutto testuale è la forza curativa della parola. Una frase o un semplice termine apparentemente innocuo o usuale può contenere un’energia talmente forte e vibrante da poter condizionare la presa di coscienza dell’individuo e permettergli di affrontare le proprie malattie. La parola può avere una sua potenza e riverbero sostanzialmente pregnante che va oltre il mero significato ma riguarda l’energia prodotta dal suo suono e dalla consistenza delle lettere evocate per pronunciarla. 
Nell’induismo ai malati viene raccontata una storia o pronunciata una frase che si pensa abbia un potere guaritore al fine di permettere alla persona di incorporarne il potere energetico e rifletterlo sulla propria debilitazione. In altre parole chiunque narri non fa altro che trasformare l’energia intima contenuta nella parola ed ecco perché ciascun narratore è senza dubbio anche un guaritore. Quando pronunciamo qualcosa al fine di percepirne a pieno la sua rilevanza spirituale e vibrazionale è necessario riflettere sull’intensità e l’intento che adoperiamo affinchè possa giungere in un determinato modo dall’altra parte. Siamo noi, la nostra intenzione a dare potere alla parola.

L’autrice proprio a questo proposito suggerisce una serie di esercizi fisici al fine di rendere più vere le parole che pronunciamo. E’ necessario cercare di infondere a ciò che diciamo realmente ciò che sentiamo in quel momento e possiamo farlo solo trasformando il nostro corpo in essenziale energia e forza comunicativa al fine di non rendere vano ciò che stiamo cercando di trasmettere in quell’istante.

“Attraverso l’emissione di questi tre suoni, ripetendo l’esercizio con una certa regolarità, creiamo in noi l’abitudine di infondere energia alle nostre parole e di trasmettere la vibrazione del nostro corpo a quello che diciamo, in modo che le nostre parole, nel bene o nel male, siano comunque più vere, più autentiche e più in linea con quello che realmente sentiamo dentro di noi. Altrimenti che senso ha parlare?”

Ma da dove nasce la parola se non dal silenzio? Dunque, è importante anche calibrare le pause che intercorrono tra un discorso e l’altro, perché è grazie a questo apparente vuoto di pensiero che ciò che stiamo dicendo può rinvigorire la sua forza e la sua intensità.

In ogni zona del nostro corpo si concentra un tipo di emozione e gli esercizi come le riflessioni verso le quali il testo ci indirizza ci permettono di comprendere molto di più dei meccanismi fisici e mentali che governano il nostro corpo e la nostra mente. Per esempio, la rabbia ed il coraggio hanno origine dalla medesima manifestazione di aggressività ed entrambe le emozioni sono emblema di un andare verso qualcosa per combatterlo o per esserne annientati. Ma il nucleo focale dell’intero testo è quello di arrivare ad una trasformazione di tutte le nostre energie, derivanti sia da esperienze positive che negative, al fine di rendere le nostre qualità mentali, spirituali e fisiche un atto di forza e non di sconfitta.

Lo stile di Costanza Savini è pulito ed estremamente comprensibile. Leggere le sue storie, gli esercizi, i suoi consigli dettati con dolcezza ma essenziale chiarezza rendono alcuni passi fiabeschi, intinti di un’incantevole magia tale da rendere ogni racconto un meraviglioso spaccato metaforico sul mondo che dovremmo guardare e dal quale cogliere più sensazioni ed impressioni possibili. Un pizzico di poeticità che non guasta e uno sguardo misurato e coscienzioso che permea le parole donandogli inevitabilmente proprio quella forza di cui si parla.

Tutte le zone del corpo sono prese in esame e di ciascuna di esse viene rivelata una proprietà mettendo in evidenza come sia il cuore che gli occhi siano due aspetti fondamentali attraverso cui cogliere la sostanza delle cose e incorporarne la forza e l’energia al nostro interno. Il cuore è il centro delle nostre emozioni, e se esso è agitato ci impedisce di percepire a pieno ciò che ci circonda, ci impedisce di sentire tutto ciò di cui abbiamo bisogno. E come riusciamo a sentire? Sentiamo attraverso il sangue. Qualsiasi percezione o sensazioni passa, scivolando nelle nostre vene dove, secondo il pensiero antico cinese, si conservano gli spiriti. L’intensità della loro presenza in una persona è ravvisabile attraverso la lucentezza degli occhi. Attraverso il cuore e quindi l’amore che un individuo dona, egli sarà immortale perché proprio nel suo sangue, inconsapevolmente, egli ha dato ospitalità agli Dei.

Il cuore è l’aggancio alla vita, la sospensione a cavallo della morte… Esso è “ la Porta dei Sensi che apre il Palazzo dei Misteri”.

“Romolo non darti pena, la tua anima non è malata: sei chiamato a mostrare il tuo cuore. Ciò che la gente crede essere la tua follia, non è che il saper ascoltare la voce delle cose.”

La volontà del cuore si esprime attraverso gli occhi, che a loro volta assorbono l’energia vitale delle cose lasciando nella nostra pupilla uno scintillio di intelligenza, di limpidezza.
Sette storie per l’anima è un piccolo viaggio carico di metafore, di racconti narrati nella morbidezza di una coscienza limpida e trasognata, a metà tra il sogno e la realtà, nella quale a chi legge viene donata la possibilità di comprendere, di riflettere, di provare su se stesso l’importanza della comunicazione. La maggior parte dei mali dell’uomo forse provengono dalla sua impossibilità di dire ciò che sente, l’ostacolo all’espressione del suo mondo interiore, la prigione del silenzio quando non è pensiero pieno ma trattenuto, figlio dell’incapacità di guardarsi dentro.

Costanza Savini ci fornisce un percorso carico di suggerimenti, pause, destini e storie che sembrano leggende, nelle quali emerge sempre e comunque un’unica certezza salvifica e rigenerante: la parola, espressione del mondo, ci salverà dal mondo, perché imparare a dire ciò che è indicibile ci rende parte anche dell’impossibile.

“Ciò che vale la pena di essere raccontato è proprio quello che per noi è quasi impossibile esprimere.”


24 commenti:

  1. Questo libro sembra incarnare alla perfezione la mia mentalità e la mia consapevolezza spirituale. Credo che lo leggerò con enorme piacere.
    Io ribadisco spesso il potere della parola e sul blog ho scritto diversi articoli al riguardo. Sarà molto interessante approfondire l'argomento. :)

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    1. Cara Chiara, sono felice di averti interessato con questo libro che devo ammettere essere molto particolare e non per tutti. Ma conoscendo i tuoi articoli e la tua profondità verso certi argomenti, può essere una lettura che può soddisfarti. Anzi lo spero tanto. :)

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  2. Un libro particolare, non proprio il mio genere, ma me ne farò una ragione :'D
    PS. All'inizio avevo letto Costanza SaLvini e mi era preso uno di quei colpi, che non ti puoi neanche immaginare! D:

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    1. E' vero, anche io ho pensato la stessa cosa e più di una volta ho sbagliato a scrivere... XD Non sia mai... -.-'''

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  3. molto interessante, penso che lo leggerò!

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  4. Grazie per la recensione molto accurata,ci farò un pensiero...

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  5. Questo lo trovo utile per me che soffro di ansia ed attacchi di panico

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    1. Sì, ci sono esercizi molto interessanti da questo punto di vista.

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  6. che bella questa recensione, molto interessante questo libro!
    Alessandra

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  7. Deve essere meraviglioso questo libro, lo voglio leggere, grazie per la bellissima recensione

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  8. Adoro questo genere di libri..riescono a mettermi in pace l'anima

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    1. E' vero, ti aiutano a riflettere e ad avere una prospettiva diversa sulle cose.

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  9. mi ispira davvero!!! per le mie vacanze

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  10. Questo non rientra proprio nel mio genere.... passo alla tua prossima recensione....

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