Buon lunedì
lettori! Oggi, come promesso, vi lascio la mia recensione in anteprima al
romanzo di Elena Munaretto, Un passo alla
volta, di cui già vi ho parlato nel precedente post. Quindi bando
alle chiacchiere e leggete la mia opinione.
Non dimenticate di lasciare
un commento se vi va! ♥
Titolo: Un passo
alla volta
Autore: Elena Munaretto
Editore:
Selfpublishing
Pagine: 235
Genere: Romance
Prezzo: € -
Ebook: € 0,99
Trama
Può l’incontro con una persona
cambiare totalmente il corso della nostra vita e offrirci una seconda
possibilità per essere felici? Beth vive
intrappolata in un mondo di manie e di regole che le permettono di sopravvivere
ai ricordi e agli incubi di un passato che l’ha sconvolta e segnata
profondamente, fino all’incontro casuale con Lucas. Il ragazzo è un universo
sfocato di luci e ombre che stimolano però in Beth la voglia di essere una
persona diversa, di scoprirlo e riscoprirsi, perché capiranno presto che
restare insieme è difficile ma vivere separati è impossibile. Prendere in mano
la propria vita per potersi innamorare sembra lo scopo di entrambi fino a
quando il passato non torna a bussare alla porta. “ So solo che a volte, i
ricordi, fanno mancare l’aria.”
Mi chiamo Elena Munaretto, ho 42 anni e una grande, grandissima passione per
i libri. Prediligo i romanzi, rosa o erotici ma ho letto un pò di tutto, nella
mia libreria c'è spazio per vari generi. Ho un diploma di scuola superiore.
Lavoro in proprio, gestisco assieme a mio marito una ditta di rappresentanze e
faccio la mamma. I miei figli, anche se grandicelli ( 17 anni il maschio e 13
anni la femmina) mi assorbono in pieno! La voglia di scrivere credo di averla
sempre avuta, ma solo ora ho trovato tempo e ispirazione. L'Amore oltre è
venuto dal cuore perchè, anche se velatamente, c'è dentro un pò di me. Il
fratello di cui parlo è il mio. L’ultimo mio lavoro pubblicato è Un passo alla
volta.
Quando l’autrice mi ha chiesto di
leggere in anteprima Un passo alla volta, già conoscevo il suo stile e la sua
capacità di raccontare con semplicità ed immediatezza i sentimenti e soprattutto
le difficoltà umane sia della vita sia per quanto riguarda i rapporti d’amore. Ma
con trasporto e convinzione, questa volta devo dire, che Elena Munaretto mi ha
totalmente conquistato, superando per espressività e consistenza il suo primo
lavoro, L'amore oltre.
Un passo alla volta racconta la
storia di Elizabeth, che impariamo a conoscere attraverso il suo legame molto
forte con la famiglia e soprattutto con la fidata amica di sempre che ha il suo
stesso nome, ma che amichevolmente chiameremo Bebe. Elizabeth la considera la
sua “persona” ossia colei che più di chiunque altro la comprende, la sostiene e
l’accompagna lungo un percorso di vita pieno di ostacoli e di cadute, alcune
anche molto tragiche. Sì perché Beth, diminutivo di Elizabeth, è una donna dal
passato drammatico che, annaspando nel buio di un’esistenza incapace di donarle
pace e tranquillità, cerca in tutti i modi di fuggire dalle sue piccole
ossessioni quotidiane, figlie dirette della paura e del panico, deplorevoli
conseguenze di un episodio violento e terribile che l’ha segnata fin da
bambina.
Beth non è una donna facile. Non è
socievole, non è estroversa, non è solare, non ama parlare, non ama fare
baldoria, è l’esatto opposto del vulcano in eruzione della sua amica Bebe,
bellissima bionda, controllata e sicura, dal carattere talmente forte da valere
per entrambe. Ma non basta lei e la sua presenza costante a salvare Beth dal
baratro quotidiano in cui, in modo cadenzato e lento, si sente continuamente sprofondare.
Una violenza sessuale subita da parte di più ragazzi l’hanno resa la donna che
è oggi: fragile, tristemente insicura, inavvicinabile, scontrosa e taciturna al
punto da fare rabbia. Magra fino all’osso, vittima di anni di medicine, medici,
cliniche psichiatriche al fine di evitarle nuovamente il suicidio, perché da
certe scene non si scappa; non si scappa dalla impietosa memoria che ti assale
e ti perseguita quando meno te lo aspetti e ti scortica l’anima fino a quando
di te non resta nulla.
Purtroppo Beth ha bisogno di
costanti punti fermi, di regole, di appigli con cui condizionare la sua vita,
limitarla, classificare gesti e parole, riconducendoli continuamente a
categorie prestabilite ed estremamente logiche perché soltanto così si sente
padrona di sé stessa e non avverte costantemente la ragione sfuggirle. Il
panico è il suo peggior nemico, è vittima di attacchi che le creano nausea, la
portano a vomitare e a sentirsi male non appena qualche evento o situazione la
costringe a subire forti eccessi di ansia. Dunque, soltanto tenendo tutto sotto
controllo è convinta di salvarsi, almeno tentando di proteggere quel poco di vita
normale che le rimane. Proprio per questo accetta di lavorare presso un circolo
di tennis dove in passato ha giocato in prima persona come atleta, prima di
ritirarsi, grazie all’intervento del padre che come la madre, sono estremamente
apprensivi e protettivi nei confronti di quella figlia che vedono sempre più
debole e perduta.
“Il ricatto che suo padre aveva
messo in atto per portarla lì quel giorno era quanto di più abietto potesse
essere. Il vecchio aveva colpito duro, forse convinto, come tutti del resto,
che era ora di affrontare “la situazione”. Lui aveva deciso che lei sarebbe
stata in grado di farlo. Lui aveva deciso che ne avrebbe avuto la forza. Lui
aveva deciso che le avrebbe fatto bene. Quand’è, si chiedeva, che la gente
avrebbe smesso di decidere cos’era bene o male per lei? Quand’è che le persone
l’avrebbero ritenuta in grado di decidere in modo autonomo della sua vita?”
Ed è così che la incontriamo mentre
si muove di fretta verso il suo nuovo incarico che cerca di affrontare nel modo
più tranquillo possibile senza minimamente aspettarsi l’arrivo di un uomo che
sconvolgerà totalmente tutti i suoi piani. Lucas, anche lui con un passato da
tennista, che sconvolgerà la sua esistenza partendo dalle basi, dalla più
comune e semplice delle amicizie, perché per avvicinarsi ad una donna come
Beth, ferita e delusa, impaurita e nascosta, è necessario prima di tutto
prendersi cura di lei, affiancarla, sorreggerla, farle intravedere il modo per
fidarsi di chi la circonda, senza spaventarla o turbarla.
Elena Munaretto riesce con semplicità a
spiegare le avversioni psicologiche dei suoi personaggi. Con pennellate sicure
ma altresì delicate, ci racconta caratteri molto diversi ma tutti equamente
rappresentati in una storia dove tutto gira intorno all’amore: quello
genitoriale, quello amicale e quello tra due persone che si amano senza neanche
conoscersi. Perché è questo quello che accade a Beth e Lucas già dal loro primo
incontro.
“La ragazza tentò di riprendere un
po’ di contegno, ma quando lui, passandole la penna, sfiorò le sue dita, sentì
una scarica elettrica terribile. Forse se ne accorse anche lui,
forse era solo una sua impressione, forse la sua vicinanza la stava
innervosendo a tal punto da immaginarsi tutto ma anche lui sembrava colpito da
quello che stava accadendo.”
Scariche elettriche, un’intensa ed
avvolgente attrazione tipicamente carnale li avvicina l’uno verso l’altra senza
dargli possibilità di capire, di razionalizzare, di dare un senso al loro
inaspettato incontro. E’ la passione che scoppia tra due anime graffiate dalla vita, un uomo e
una donna difficili, con complicanze a ingarbugliargli l’esistenza, che
nonostante i loro timori e preoccupazioni, iniziano a conoscersi, lasciandosi
trasportare dai desideri delle loro pelli e dalle voglie dei loro sguardi.
Beth
non si è mai sentita con nessuno in quel modo, così presa e perdutamente
sconvolta dalla presenza di Lucas, che ha un fisico mozzafiato e un carattere
dolce ed autoritario allo stesso tempo tanto da spazientirla ma conquistandola
senza alcun indugio. Lucas è un uomo sicuro, con un passato oscuro alle spalle
che tenta di nascondere in tutti i modi e soprattutto con un segreto che metterà
seriamente in bilico quello che lentamente e faticosamente sta costruendo con
Beth.
L’autrice esprime un profondo
rispetto e considerazione per i suoi personaggi e per la scelta, che ogni volta
compie, di raccontare mai storie banali, sempre estremamente intelligenti e
inserite in un contesto definito dove sono le falle mentali, i dolori dovuti
alle esperienze drastiche della vita a trasformare i caratteri delle persone e
a rendere inevitabilmente interessanti i percorsi che decide di narrare.
La Munaretto
conosce passo dopo passo ciò che descrive, quelle paure, quelle intensità
perdute di cieli ammantati di stelle che hanno il sapore di una libertà che
non esiste ma che ha bisogno di essere
trovata o forse addirittura creata per i suoi personaggi. Conosco un po’ Elena
e so che ogni sua creatura conserva qualcosa di lei. Un tratto forse, un semplice gesto, o ancora
una frase, persino un sorriso di Beth, di Bebe o di Lucas o di chissà chi altro
parlano di lei, dell’autrice che non si nasconde ma emerge con devozione e
purezza da ogni frammento di pagina per regalarci una storia che emoziona.
L’inizio tra Beth e Lucas non è
idilliaco. Lui interpreta molto male alcuni comportamenti ed atteggiamenti
della donna mentre lei coglie immediatamente, oltre che la sua evidente
bellezza, anche un sostenuto tono di superiorità che non aiuta nessuno dei due
a capirsi. Ma c’è qualcosa che il destino decide ancora prima di noi, ed è l’amore,
il rispetto, la passione. L’autrice costruisce strade, muri e case di sensazioni
ed emozioni traboccanti di vita ma anche di paura di quella stessa vitalità che
spesso può sfociare in una terribile ferita. Ma nonostante gli orrori dell’esistenza,
le violenze, i soprusi, le cattiverie, cosa sarebbe la vita senza la forza di
rialzarsi dal baratro della solitudine e della tristezza? Ci deve essere per
forza qualcuno che con il suo bagaglio di complicanze, di problemi e di
infelicità, non ci può guardare come gli altri, non può sfiorarci e andare
avanti, non può fare finta di nulla se noi siamo lì davanti.
Lucas e Beth si
appartengono oltre le paure, le ossessioni, i segreti e i dolori, soffriranno
insieme molto meno di quanto potrebbero soffrire da lontano. Questo è quello
che l’autrice esprime con tutta sé stessa, scegliendo come melodia dondolante
un'atmosfera estiva e fiabesca capace anche di trasformarsi in temibile e puntigliosa
realtà quando sono in ballo non solo frivole e tempestose attrazioni da quattro
soldi, ma quando c’è l’amore annidato nel cuore.
I suoi personaggi si chiedono
quanto valga fare una follia, sradicare ogni certezza, strappare il velo dell’apparenza
e della comune sopravvivenza sociale per scappare superando il filo logico
della convivenza e scoprire nuove facce, nuovi attimi da condividere con chi di
quel delirio emozionale è parte fondamentale.
Lucas e Beth giocano all’ombra
della razionalità spingendosi oltre, toccandosi con la mente e con la pelle,
sfidando ogni possibile recinzione, per provare a volare. A toccare quel cielo
limpido e sacro che porta inciso il rumore del pianto ma anche la dolcezza di
un bacio.
“Lui ne prese una ciocca e se la
arrotolò sul dito, portandola al naso, per sentirne l’odore.
<Perché l’hai fatto? > chiese
lei, senza fiato.
<Perché voglio mettere un po’
di caos nel tuo mondo fatto di ordine,
regole e noia. Voglio spostare le tue matite in ufficio, voglio spettinare i
tuoi capelli, voglio toglierti le scarpe e farti camminare scalza nell’erba.
Voglio che tu ti rilassi e mi dia modo di avvicinarmi.>”
Ho amato il titolo sin dall’inizio perché
delicato, leggero nonostante la storia sia intricata e complicata. Ho subito
avuto l’impressione, leggendo, di qualcuno che per raccontare questa storia,
non volesse imporsi, o affrancarsi il benemerito di qualcosa, ma volesse
semplicemente esserci nel modo più naturale possibile, sincero.
Onestà è ciò che mi viene in mente
nel riconoscere i limiti di un racconto che forse non ne ha nessuno, perché non
si esalta da solo, non si mette in mostra né si autoelogia, esattamente come
chi lo ha scritto, ma si avvicina dolcemente a voi, lettori, per essere
guardato, quasi volesse dirvi qualcosa, sussurrandolo, senza essere
eccessivamente urlante o fastidioso.
Quasi timoroso, al contrario di
tutti quei romanzi eclatanti e sputtanati che bisticciano tra loro nelle turbolente
vetrine di Amazon, questo no, questo resterà in silenzio e forse sarà proprio
questa la chiave per notarlo. C’è una differenza tra chi si pubblicizza tanto e
chi non lo fa. Tra chi si affatica tanto per essere dappertutto e chi si affida
semplicemente a sé stesso per essere ascoltato. A voi l’arduo compito di comprenderla,
perché, diciamocela tutta, mica ci vuole tanto per capirlo. Un aiutino? Comprate
questo libro e la differenza sarà lampante.
Leggendo, ho assaporato più di una
sensazione ma sempre in modo corretto, rispettoso e mai brutale. Tenue
e morbido come lo stile dell’autrice che non risulta mai eccessivo o cangiante,
allineandosi perfettamente alla scorrevolezza di una vicenda che riesci a
sentire un po’ tua, qualunque sia il tuo cammino e ovunque ti condurrà la tua
strada. Se vuoi fermarti, puoi farlo qui, tra le pagine di Un passo alla volta,
che non ti chiede di correre né di saltare. Semplicemente leggi… e non
scappare.
bellissima cover, anche la trama mi ispira, prendo nota ;-)
RispondiEliminaFammi sapere se lo leggi, Giulia! <3
Eliminami hai incuriosito, la trama è avvincente, voglio leggerlo!
RispondiEliminaFelicissima Silvia! ^_^
EliminaSembra perfetto per l'estate! *__*
RispondiEliminaProvare per credere! ;)
EliminaCredo sia il genere a me più congeniale, soprattutto se la storia è ben articolata e ben scritta. Curiosa di leggerlo anch'io
RispondiEliminaNe sono felice, Rita. Spero tu abbia la possibilità di leggerlo!^^
Eliminaun libro perfetto da portare sotto l'ombrellone in spiaggia!
RispondiEliminaAlessandra
Concordo! ^_^
EliminaMi piace proprio...lo prenderò...adoro quel tocco elettrizzante
RispondiEliminaMi fa piacere, Roberta!^^
EliminaAnche questo libro che ci hai presentato è davvero bello,di sicuro lo leggerò!
RispondiEliminaGrazie mille, Stefy! :)
EliminaSembra molto appassionante questo libro. Complimenti per il tuo blog è molto originale parlare di libri
RispondiEliminaGrazie, Roby! E' un libro molto bello! ;)
EliminaVoglio leggerlo,sembra molto bello.
RispondiEliminaOttimo! ^__^
EliminaQuesto libro purtroppo non rientra tra i miei generi...
RispondiEliminaE' normale, Greta, ci sta ;)
EliminaAdoro questo libro, mi piace sia la trama che la cover e la tua recensione è molto interessante.Beth è veramente un personaggio in cui ognuna si può un pò riconoscere...
RispondiEliminaSono d'accordo con te, è davvero una bella lettura, capace di far riflettere ma anche di far sorridere grazie alla speranza. ^__^
EliminaLa trama mi ispira tantissimo.... *_*
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