Buon venerdì! Grazie alla Garzanti ho letto l'ultimo romanzo di una scrittrice che ha raggiunto davvero tanto successo con la sua prima pubblicazione, Alice Basso. Scrivere è un mestiere pericoloso è un romanzo ironico ma profondo dove molte riflessioni sulla scrittura, sul mestiere di scrivere e sul mondo editoriale sono davvero ma davvero tanto interessanti.
Titolo: Scrivere è un mestiere pericoloso
Autore: Alice Basso
Editore: Garzanti
Genere: Romanzo
Pagine: 348
Prezzo: 16,40
Genere: Romanzo
Pagine: 348
Prezzo: 16,40
Uscita: 2016
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TRAMA
Un
gesto, una parola, un’espressione del viso. A Vani bastano piccoli particolari
per capire una persona, per comprenderne il modo di pensare. Una dote speciale
di cui farebbe volentieri a meno. Perché Vani sta bene solo con sé stessa,
tenendo gli altri alla larga. Ama solo i suoi libri, la sua musica e i suoi
vestiti inesorabilmente neri. Eppure, questa innata empatia è essenziale per il
suo lavoro: Vani è una ghostwriter di una famosa casa editrice. Un mestiere che
la costringe a rimanere nell'ombra. Scrive libri al posto di altri autori,
imitando alla perfezione il loro stile. Questa volta deve creare un ricettario
dalle memorie di un’anziana cuoca. Un’impresa più ardua del solito, quasi
impossibile, perché Vani non sa un accidente di cucina, non ha mai preso in
mano una padella e non ha la più pallida idea di cosa significhino termini come
scalogno o topinambur. C’è una sola persona che può aiutarla: il commissario
Berganza, una vecchia conoscenza con la passione per la cucina. Lui sa che Vani
parla solo la lingua dei libri. Quella di Simenon, di Vázquez Montalbán, di Rex
Stout e dei loro protagonisti amanti del buon cibo. E, tra un riferimento
letterario e l’altro, le loro strambe lezioni diventano di giorno in giorno più
intriganti. Ma la mente di Vani non è del tutto libera: che le piaccia o no,
Riccardo, l’affascinante autore con cui ha avuto una rocambolesca relazione,
continua a ripiombarle tra i piedi. Per fortuna una rivelazione inaspettata
reclama la sua attenzione: la cuoca di cui sta raccogliendo le memorie confessa
un delitto. Un delitto avvenuto anni prima in una delle famiglie più in vista
di Torino. Berganza abbandona i fornelli per indagare e ha bisogno di Vani. Ha
bisogno del suo dono che le permette di osservare le persone e scoprirne i
segreti più nascosti. Eppure la strada che porta alla verità è lunga e
tortuosa. A volte la vita assomiglia a un giallo. È piena di falsi indizi. Solo
l’intuito di Vani può smascherarli.L’imprevedibile piano della scrittrice senza
nome è stato uno degli esordi più amati dai lettori e dalla stampa più
autorevole. Lo stile unico e la forza narrativa di Alice Basso hanno
conquistato tutti. Come la sua esilarante protagonista, Vani, che torna con un
nuovo libro da scrivere, un nuovo caso da risolvere e un nuovo inaspettato nodo
sentimentale da sciogliere.
Scrivere è un mestiere pericoloso dell’apprezzatissima
Alice Basso racconta una storia
capace di mescolare tanta ironia, scrittura fluida e una buona dose di
originalità dovuta principalmente ad uno stile estremamente personale ed
assolutamente avvincente sotto tutti i punti di vista.
La protagonista, Vani, già personaggio anticonformista e ribelle in L'imprevedibile piano della scrittrice senza nome, è
una ghostwriter, quindi scrive romanzi per altri autori, rimanendo sempre nell’anonimato
e cercando di imitare nel migliore modo possibile il loro stile.
Questa volta il libro che le viene
commissionato è di cucina e la nostra eroina non sa assolutamente nulla di
questo argomento. Dunque, questo cosa significa? Che avrà molte difficoltà a
scrivere di qualcosa di cui non ha la più pallida idea ma in questo,
fortunatamente, le verrà in aiuto Irma
Envirn la cuoca, la diretta
interessata che le sarà febbrilmente accanto per tutta la durata della stesura
e non solo.
Da ghostwriter dovrai studiarti la food blogger e adattare il libro al suo stile, oltre che naturalmente tappare i buchi di memoria che sicuramente la Envrin avrà nel riportare sia gli aneddoti che le ricette. Lui accentua ricette. Forse vale la pena di provare a frantumargli il setto nasale anche se nessun istruttore mi ha ancora spiegato come fare.
Una storia che apparentemente appare
innocua e senza duri contraccolpi si trasformerà in breve tempo in una vera e
propria indagine nella quale Vani sarà assolutamente coinvolta.
Una vecchia conoscenza, il commissario Berganza, accorso da lei per aiutarla
proprio riguardo gli argomenti della cucina, la vorrà necessariamente accanto
quando si scoprirà un fatto assolutamente increscioso che metterà in relazione
la vecchia Irma con un omicidio.
La donna è una figura molto particolare,
a tratti folle, che riempie le pagine con la sua presenza e gioca un ruolo
fondamentale da co-protagonista insieme a Vani.
Io guardo Irma come se san Pietro fosse inciampato su un grumo di nuvola e avesse accidentalmente fatto cadere dal cielo sulla mia strada l’unica cosa capace di rendere interessante questo lavoro di merda.Me stessa, con quasi cinquant’anni in più e il permesso di dire tutto quello che penso.
Lo
stile di Alice Basso è inimitabile. Una prosa fluida, che scorre senza nessun
intralcio. Parole che scivolano e ti immergono piacevolmente in una storia
boriosa, frizzante, nella quale non manca nulla.
Neanche un pizzico di romanticismo
rappresentato da Riccardo, già
apparso nel primo romanzo e con il quale Vani ha una relazione di
amore/amicizia piuttosto altalenante ma dalla quale non riesce proprio a
liberarsi considerando anche il fatto che se lo ritrova sempre davanti.
Insomma,
Alice Basso, riesce a scrivere un romanzo sui generis, molto diverso,
accattivante con una storia che letta tra le righe ancor di più che
direttamente, trasmette tanto e si trasforma in una lettura che vale davvero la
pena fare.
Battute
simpatiche, indagini svolte all’unisono, sottofondi di ricerche nel passato e
un ammiccante e profumato approccio culinario che rende questo romanzo molto
più che una storia sul mestiere di scrivere.
Riccardo continua a sorridermi. Sono certa che sia sul punto di dirmi qualcosa – qualcosa di ammiccante, di divertito, un’allusione che solo io sarei in grado di afferrare – quando il cielo si apre, la luce divina inizia a inondare con i suoi raggi salvifici la terra desolata dell’uomo e schiere di angeli armati di spade di fuoco compaiono cantando inni di guerra. Sarebbe a dire, sento la voce di Berganza.
Certamente parte tutto da lì e per chi
ama scrivere come la protagonista, per chi vive di libri, per chi come lei, ha
un dono molto particolare, che è quello di capire le persone al primo sguardo,
questo romanzo è un vero toccasana, diventa un sogno che si realizza, la
possibilità di toccare con mano qualcosa, che le persone come noi, amanti dei
libri e della penna, adoriamo e aneliamo ogni volta che prendiamo un libro in
mano e con Vani, questa splendida eroina, tutto questo diventa incredibilmente possibile.
Se poco fa mi erano schizzati gli occhi fuori dalle orbite per quel Dio greco, adesso, giuro, con questa cover mi sembra di essere morta e di essere finita in paradiso... dove morirei un'altra volta e risusciterei solo per leggere tutti quei libri!!^_______^
RispondiEliminaNon l'ho ancora letto il primo libro di quest'autrice, ma l'ironia credo non le manchi proprio, e ci dev'essere secondo me, sempre, anche nei momenti più bui se così li vogliamo chiamare, è un balsamo che ammorbidisce anche i nodi più aggrovigliati... clinicamente testato!! <3 <3 <3
E' vero, Federica, l'ironia costituisce una buona parte della bellezza di questo romanzo che in più parti fa sorridere. E se devo dirla tutta, per noi che amiamo scrivere e leggere, un romanzo con un titolo simile è davvero una sfida! E soprattutto ispira tanta curiosità ed è una storia intrigante! :********
EliminaGemellina eccomi, ho il primo libro in libreria, non immaginavo che questo ne fosse il sequel devo correre ai ripari e prenderlo immediatamente grazie grazie grazie come sempre come farei senza di te che con le tue recensioni mi porti passione e cuore e magia e libri sempre nuovi, sei un tesoro e si, alleggerisci non sai quanto le mie giornate! <3 <3 un abbraccione grosso grossissimissimo!
RispondiEliminaGemellina Ely, se hai il primo in libreria, inizia da quello e poi dopo potrai leggere questa sorta di sequel che comunque può essere letto assolutamente da solo, anche senza il primo. Hai visto? Con questa recensione ti ho ricordato di questa autrice, e tu sei sempre dolcissima e gentilissima con le tue parole e la tua presenza. Una gemellina perfetta! :****** E io sono sempre più felice di averti con me! Un abbraccio stretto stretto stretto!
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