Buon lunedì cari lettori! La recensione di oggi riguarda un romanzo fuori dagli schemi, una storia che mi ha sorpreso e in cui l'autore, Marco Sette, è riuscito a unire ironia, realismo, un pizzico di romanticismo e un finale noir che assolutamente non ti aspetti. Stella che non sa baciare è una storia diretta, senza sconti e molto sincera. E' proprio questo quello che ho amato di più. Oltre alla mia opinione, potete leggere anche l'intervista all'autore.
Titolo: Stella che non sa baciare
Autore: Marco Sette
Editore: Zona contemporanea
Pagine: 130
Pagine: 130
Prezzo: 14,00
Uscita: 2015
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TRAMA
Stella che non sa baciare è la storia di una toygirl, una ragazza che si accompagna con uomini maturi per avere in cambio ‘bon bon e mutandine’ dice lei, ovvero regali, non necessariamente soldi. La storia è raccontata in prima persona, con inserti di testi con gli ‘a capo’, da un uomo che s’innamora di lei. La relazione, che al principio viene vissuta con confuso e stupito piacere da parte dell’uomo, si tinge via via di toni drammatici fino a un epilogo noir.
Stella che non sa baciare è un romanzo fuori dalle righe, scritto con un’ironia che spesso ti lascia stupefatto e con una consapevolezza, padronanza dei concetti espressi e del linguaggio che ti permettono di fruire della lettura e della storia senza nessun tipo di impedimento o di rallentamento.
Marco Sette, con padronanza assoluta della propria creatura e per creatura intendo non solo il romanzo ma se stesso e la sua Stella, ci chiede, prima di iniziare a leggere, sottilmente, proprio tra le righe, una sola cosa: apertura mentale e sincerità, quella ammissione di verità che lui ci dona su un piatto d’argento e noi dobbiamo fare altrettanto se vogliamo sopravvivere sani alle sue incursioni fisiche, psicologiche e filosofiche ma tutte pur sempre indisciplinate, che trattano di un’esperienza così reale da sembrare vera. Lo sarà o non lo sarà?
Me lo sono chiesta per tutta la lettura e più andavo avanti più questa domanda mi tormentava ma questa è la croce e delizia di un lettore quando si lascia catturare da ciò che legge. Un bel problema, non trovate?
E di problemi il nostro protagonista ne ha tanti da quando incontra Stella, una toygirl, una ragazza che si cede solo per avere in cambio regali, doni, affetto e qualche dimostrazione di comprensione e accettazione. Una ragazza che ha anche un fidanzato con il quale conduce una vita sentimentale normale ma dietro si nasconde la sua voglia distorta ed incrinata di andare a letto con altri uomini, possibilmente più grandi, in grado, probabilmente di donarle ciò che le manca. Un rapporto fatto di desiderio allo stato puro, di sesso, di qualche improbabile uscita senza mai superare il confine del legame e della stabilità affettiva.
Stella non vuole soldi, perché – dice – li spenderebbe tutti in bon bon e mutandine. Vuole regali, vuole sentirsi parte di qualcosa ma soprattutto ama che la si guardi con desiderio, con passione, con la più completa cattura della carne e dello spirito. Una ragazza semplice, bella quanto basta, sensuale nella sua apparente ingenuità che nasconde desideri un po’ troppo macchinosi e perversi ma pur sempre giovane nella sua inquietudine e nella sua apparente insoddisfazione.
Non lo baci il tuo ragazzo? Domandai. Bacio poco pure lui, Ma puoi farlo, senza lingua però, quella puoi mettermela dove vuoi ma non in bocca, mi fa impressione. Una cosa strana. O mi prende in giro o è pazza, pensai fra me, ma sbagliavo di grosso. Stella semplicemente non sa baciare e non vuole imparare.
Stella ha un particolare abbastanza rilevante: non sa baciare. Il nostro protagonista non le crede fino a quando non si rende conto dell’assurda verità che si cela dietro a quella ragazza così disinibita, attraente, sicura, effervescente. Il rapporto sembra andare a gonfie vele, uscire persino dalla camera d’albergo nella quale inizialmente hanno affogato tutte le loro insicurezze. Il sesso è una bomba mentre i discorsi piantati qua e là a crescere lentamente come fiori, servono a farli conoscere e ad avvicinarli in modo insperato l’uno all’altro.
Lo stile dell’autore è incredibile. Non solo c’è la narrazione degli eventi che accompagnano il rapporto dei due protagonisti, le uniche voci presenti nella storia, non ci sono altri personaggi, ma ogni situazione viene usata come stimolo, come slancio, come punto dal quale lanciare una nuova riflessione che va ad arricchire gioiosamente ciò che ancora non sappiamo del nostro pseudo-eroe.
Ogni capitolo è introdotto da un titolo come se fosse un diario nel quale appare sempre il nome di Stella. E’ lei l’anima del testo, nonostante sia esclusivamente raccontata dal punto di vista onnisciente del protagonista, è lei la grande assente, quella di cui non possiamo ascoltare neanche una parola direttamente dalla sua bocca, ma è certamente come una calamita intorno a cui gravita tutta l’opera, tutto l’ambaradan di pensieri, riflessioni, sconcerti, mancanze e voglie inespresse e inesplorate.
Stella è l’amore, Stella è un amore. Unico, irripetibile, talmente instabile da farti desiderare solo assenza di equilibrio da allora in poi nella tua vita. Ma cosa accade se è proprio lei, la tua Stella, quella che consideravi impossibile da avere tutta per te, a non desiderare altro che stare con te? Starci davvero, non come una toygirl?
Poi Stella mi ha educato. Ha detto, Non ci mettere tutto questo sentimento per piacere. Lo capisco che sei preso dall’entusiasmo che sono giovane e bella eccetera, eccetera... (girava la mano vicino all’orecchio come il cestello della lavatrice) ma devi capire una cosa, lo faccio perché mi piace sedurti... mi piace che mi coccoli e il resto. Bon bon e mutandine, te l’ho detto... Quindi se non ci metti questa enfasi è meglio. Ti dirò che mi piace pure di più.
Un romanzo eclettico, dissonante, poetico e danzante. Un romanzo ad incastro. Narrazione e versi poetici, alcuni di rara ed indubbia bellezza.
Un romanzo di perdizione, di salvezza e di redenzione. Un romanzo che non chiede niente, che però si libera e ti libera davanti all’immensa possibilità della libera scelta, dell’assenza della morale, della perdita di cognizione del dispiacere e del dolore. Perché smettere quando fa male? Perchè privarsi della vita così come la vogliamo solo perché è così che si fa, perché è così che gli altri dicono?
Stella che non sa baciare è pieno di metafore, calchi e ricalchi della vita nei quali ognuno di noi può trovare qualcosa di sé, della propria storia, dei propri limiti e rifiuti, dimenticanze, errori.
Ci ho messo così tanti anni a liberarmi dal peso della morale che non rinnego il percorso. Quindi aspetto nel buio. Mi hai detto come sei vestita. Un completino a fiori leggero. Ti aggiri nella notte. Vorrei essere l’unico a strapparti il fiato, ti ho scritto. Non sono tranquillo. Brucio lentamente sotto una coltre di cenere fredda. I miei capelli di cenere. La mia pelle di cenere. Il mio cuore di cenere. Sei la mela spaccata del diavolo e aspetto solo di mangiarti.
Una visione senza pregiudizi e senza scuse di ciò che è adesso, senza rimpianti, senza rimorsi, senza un passato che giunge ad appesantire il presente. Questa non è una confessione, né una plateale versione di una sconcertante avventura amorosa, è un delirio di consistenze fatte di fame e sete, di bisogni e di necessità.
C’è un silenzio nel tuo sguardo che ha solo il vento. E il cielo quando il sole è al tramonto e ti accende la vita che sembra ferma lì. Cristallizzata. Imprigionata. Infuocata nel petto. Tu sei il vento e il fuoco e l’incertezza di un attimo che resta sospeso fra le labbra, al primo bacio. Incendi la mia vita di dettagli misteriosi.
Un racconto vero perché privo di fronzoli, di mezze misure, di cose dette a metà. No, qui dentro le cose sono dette per quelle che sono, e allora se indossate delle maschere non siete nel posto giusto perché qui, non c’è nessuna festa in maschera, c’è soltanto un’unica certezza: spogliarsi di qualsiasi cosa vi faccia sentire al sicuro. Un racconto così vero che come dice lui… La vita comincia a tremare.
Osservo me stesso che ti aspetta e viaggia per incontrare il tuo sguardo, il tuo sorriso, il tuo bacio leggero sulle labbra come la carezza di un diavolo che sogna.
1
- Prima di tutto le chiedo com’è nato l’amore per la scrittura e
quando ha iniziato a dedicarsi seriamente ad essa.
Ciao
Antonietta, grazie a te. Il mio amore per la scrittura è nato contemporaneamente
a quello della lettura, quindi da piccolo, intorno ai dieci anni credo, quando
ho scoperto l’enorme potere immaginifico della narrativa mi è venuta voglia di
imitare quella magia, di inventare storie
2
- Se dovesse raccontare a chi non lo ha ancora letto la natura
intima e profonda del suo romanzo, cosa direbbe?
E’
un romanzo di passione, amore e perdizione.
3
- Questa domanda mi frulla in testa da quando ho iniziato a
leggere. Quanto c’è di autobiografico nella storia?
Poco,
ho vissuto da vicino una storia simile ma non in prima persona.
4
- Cosa rappresenta per lei questo romanzo?
La
celebrazione di un amore e la perdizione per passione.
5
- C’è ironia, romanticismo, poesia, un pizzico di follia e tanta
passione nel suo romanzo, con un finale che non ti aspetti. Chi è Stella: una
metafora, una pazzia, una visione o una terribile realtà?
Stella
è una toy girl, come scrivo nel romanzo, una ragazza a cui piace il
corteggiamento di uomini molto più grandi, un po’ per ricerca di sicurezze di
vario genere e un po’ per una sorta di gratificazione perversa.
6
- I numerosi versi presenti nella storia, che si alternano alla
narrazione, sono stati scritti in momenti diversi, relativi a condizioni e
situazioni diverse, o fluiscono tutti ad omaggiare l’emblematica Stella?
Sono
stati scritti nel contesto della storia e per la storia ma fanno anche parte di
una raccolta di poesie che spero di pubblicare a breve...
7 - Il titolo è un biglietto da visita.
Perché la scelta di “Stella che non sa baciare”?
Questo
chi leggerà il romanzo lo capirà presto e non voglio anticiparlo...
8 - E’ soddisfatto del suo romanzo?
Abbastanza,
è breve rispetto a un romanzo classico ma ho voluto lasciarlo di proposito in
questo modo perché fosse come un graffio, dare l’effetto ‘mordi e fuggi’ del
racconto anche se è più lungo di un normale racconto.
9
- Chi è Marco Sette nella vita di tutti i giorni?
Un
uomo che si occupa di marketing farmaceutico, uno psicologo di formazione, un
appassionato lettore e il padre di un giovane autore teatrale di talento e
spero per lui di fortuna.
10
- Ci parli degli altri suoi scritti.
Finora
ho pubblicato una raccolta di poesie dal titolo ‘Un mondo senza oggetti’ con
cui nel 2009 ho vinto il premio Città di Castello, due raccolte di racconti intitolate
‘Amore mio ti uccido’ e ‘Signora con cornacchie e cani’ e il romanzo precedente
a questo dal titolo ‘Agli occhi del mondo’, tutti i miei scritti e brevi
sinossi a riguardo sono reperibili in rete.
11
- Si considera uno scrittore?
Mi
considero una persona che ama scrivere ma non sono uno scrittore di
professione, non so bene quali siano i requisiti qualitativi per definirsi uno
scrittore ma di certo sono uno che scrive con la regolarità, la cura e
l’attenzione del professionista. Naturalmente, visto che vivo di altro, non
posso dedicare alla scrittura tutto il tempo che vorrei.
12
- Quali sono gli autori che hanno influenzato le sue letture ed il
suo stile?
Le
mie letture tantissime, a cominciare dai classici, non voglio dilungarmi in
elencazioni, diciamo che in mente vengono subito Poe, Kafka, Céline, la beat
generation, Bukowski e fra i contemporanei fra tutti Don DeLillo, Houellebecq,
Antonio Lobo Antunes. Tra gli italiani come non citare Moravia, Calvino, e
Tondelli?
13 - Le chiedo di lasciarci
con la citazione di un pezzo del suo
romanzo che ha un valore particolare per lei.
Il
testo con gli a capo che in parte è in quarta di copertina, questo:
Hai detto che non sapevi
baciare
Però ti sei accucciata come un gatto
Fra il collo e la spalla
E mi guardavi con un cielo triste negli
occhi
Come se tutto il mondo fosse instabile
E tu cercassi un punto fermo
Dove poterti perdere
E dimenticare.
Quando sei andata via
Mi è rimasto l’odore sulle cosce
e in bocca,
il tuo odore con me nel letto
che ho cercato sulla punta delle dita
Il tuo odore da gatta
Accoccolata e calda
Nell’incavo della spalla.
Ora sei nel mondo
E certe volte piangi
Dici che ti rilassa
E abbassi le difese
E tutto scivola via
Come la pioggia
Come la fuga di una gatta
Che non riesce a star ferma
Nell’incavo di una spalla.
Sicuramente il romanzo tratta una storia particolare; dalla tua recensione mi è parso di capire che Stella è divenuta una toygirl per scelta, se è davvero così, secondo me questo libro affronta il tema dell'indipendenza sessuale femminile. Stella, infatti, ha il completo controllo della sua sessualità che si distacca dalla morale comune.
RispondiEliminaE' così, cara Erica, Stella sceglie chi essere e cosa essere assolutamente in piena libertà. La tua osservazione è giustissima ed in più è possibile riscontrare due punti di vista nel romanzo, considerando la tua osservazione: l'indipendenza sessuale femminile rivendicata da Stella e il superamento di tutte le barriere morali incarnate dalle scelte del protagonista. Entrambi hanno sicuramente il controllo della propria vita e sessualità anche (sopratutto) andando contro i dogmi comuni.
EliminaA presto!
Buon lunedì gemellina ☺️ Un romanzo così penso che incolli davvero alle pagine, se ti sei poi fatta domande sul fatto che la storia fosse stata davvero vissuta dall'autore beh questa è già una vittoria per lui! Di sicuro dalla tua straordinaria recensione traspare che si tratta di un libro che ti toglie ogni velo inutile e ti costringe a guardare la verità più profonda che c'e' nel cuore di ognuno di noi, ma proprio in fondo al cuore dove, non vista, nascondiamo la passione più pura. Penetrante recensione Antonietta, in una parola: wow! 😉 Ps se passi dal mio blog al book tag trovi un riferimento a te! Un abbraccione e ancora buon lunedì!
RispondiEliminaCara Ely, è proprio così, durante tutta la lettura mi sono fatta questa domanda che poi è stata in parte chiarita dalla risposta dell'autore nell'intervista. :-)
EliminaQuando ti fai domande come questa, il romanzo sicuramente merita attenzione proprio per l'essere riuscito a mescolare invenzione, conoscenze e realtà. Grazie per il tag, cara gemellina, ho già deciso cosa farò e te l'ho scritto. <3<3<3
E ti dico anche che ci sarà anche una sorpresa...
Un abbraccio forte!
Antonietta, sono qui perché spinta da una curiosità che non ti dico... e mi associo pienamente a quello che ha detto Ely: recensione straordinaria, da... WOW!! ;-) E' a dir poco pazzesco quanto i libri riescano a lasciarci dentro. ^___^
RispondiEliminaCara Federica, chi meglio di te può capire e sentire cosa un libro è capace di regalarti e di imprimerti dentro? So che puoi capire benissimo!
EliminaGrazie per le tue parole! <3<3<3
Un abbraccio forte!
Intrigante come storia, senza dubbio. Mi incuriosisce parecchio... anche il titolo è molto particolare.
RispondiEliminaIl titolo è piaciuto subito anche a me e devo dire che anche grazie a quello, ho deciso di leggere il romanzo. E' un titolo originale.
EliminaDiverso dai soliti libri, mi mette curiosità!
RispondiEliminaSì, è diverso e quindi andrebbe letto! ;-)
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