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martedì 30 agosto 2016

Luigi-uomo-ruota di Graziano Isaia Recensione + Intervista!

Buon martedì! Eccomi di nuovo con voi dopo una breve pausa! Oggi il blog riprende la sua normale attività con tante nuove recensioni, segnalazioni, anteprime e presentazioni! Inoltre vi annuncio che a breve inizierà un bellissimo Giveaway con in palio tantissimi premi!
La recensione di oggi riguarda un romanzo che mi ha sorpreso molto, non mi aspettavo mi sarebbe piaciuto così tanto. Parlo di Luigi-uomo-ruota di Graziano Isaia. Una storia decisamente originale e particolare, ironica, ma anche molto profonda e piena di mistero!



Titolo: Luigi-uomo-ruota
Autore: Graziano Isaia
Editore: Emil
Genere: Romanzo 
Pagine: 320
Prezzo: 18,00
Uscita: Febbraio 2016
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TRAMA


Una stazione delle Ferrovie dello Stato, quella di Bra. Da qui parte un ragazzo, Luigi-uomo-ruota. Ha un dubbio che lo attanaglia. C’è forse un segreto da svelare sulle sue origini. Saranno le mitiche Langhe, con le verdi colline ricoperte di viti e le leggende sulle streghe piemontesi (le masche), ad accompagnarlo nel viaggio. Da Bra e Alba fino a Mombarcaro, il paese “dei barcari”. L’incontro con personaggi curiosi, con i misteri di quelle terre e soprattutto con Damaris modificherà per sempre la vita di Luigi. Una folle ricerca sul passato indirizzerà il suo futuro…
















Luigi-uomo-ruota è un romanzo particolare, un po’ fuori dagli schemi, una storia che mescola molti aspetti creando qualcosa di originale ed interessante.
Luigi è un giovane di vent’anni che è costretto alla sedia a rotelle, ha un fratello di nome Francesco, due genitori che lo amano e prova un amore segreto e profondo per Damaris, l’ex fidanzata di Francesco.

La sua vita subisce un trauma quando viene a conoscenza dell’esistenza di un diario dove c’è scritto che lui non è figlio di mamma Giulia, ossia della donna che lo ha cresciuto e che lui ha sempre considerato la sua genitrice, ma è nato settimino da una donna appartenente al gruppo delle masche, ossia streghe che vivono nelle Langhe più degradate e leggendarie.

Le masche sono figure che appartengono alla tradizione piemontese e che nel romanzo hanno un preciso valore simbolico: rappresentano tutto ciò che significa diversità.
Scopre anche di avere un fratello gemello finito chissà dove. Il diario parla di una sola persona che può conoscere la vera storia di Luigi e si chiama Barba Cecco.
Il nostro eroe, metà uomo e metà ruota, decide di partire da solo per un viaggio che lo conduce a scoprire e a capire le sue origini e ad incontrare la sua vera famiglia.
Luigi fu contento di essere paragonato ad un cristiano. In metafora piemontese, è come dire individuo normale. Perché  no a quel momento molta gente, riferendosi a lui, aveva lasciato intendere un messaggio diverso: che fosse un ibrido, mezzo uomo e mezza macchina. Dalla cintura in su un ragazzo molto carino e robusto di vent’anni, dalla cinto- la in giù una sedia a rotelle.
Luigi è un ragazzo molto carino, dall’aspetto sano e robusto se non fosse per quella metà del corpo che lo costringe a muoversi con le ruote. E’ intraprendente, sveglio, ironico, capace di sorridere sempre alla vita e qualsiasi ostacolo riesce a superarlo grazie alla fiducia in se stesso e alla sua tenacia. Si muove in assoluta solitudine, viaggiando inizialmente su un treno e facendosi aiutare da personaggi che conosce per caso e che rendono il viaggio vario e colorato. Sul suo cammino farà la conoscenza di strane figure, alcune lo aiuteranno, altre si opporranno alla sua volontà di cercare la verità per trovare finalmente se stesso. 

La persona che gli sarà più vicino è proprio Damaris, una splendida fanciulla con la quale ha sempre condiviso un rapporto di sincerità e di affetto vero. Una donna gioviale, affascinante, sorridente, che incontra per ben due volte durante il suo percorso, così per caso. La prima volta si salutano perché il nostro eroe deve proseguire per la sua strada ma la seconda volta, Damaris decide di accompagnarlo e di aiutarlo a trovare la sua storia. Ed è proprio a questo punto che le vite dei due protagonisti si intrecciano in modo indissolubile.
Damaris scoprirà esattamente come Luigi di non essere figlia di quelli che credeva i suoi genitori e di avere anch’ella un fratello.
Me lo hai fatto leggere tu il diario, o no? Allora forse ci dovevi pensare prima, mi hai fatto partire tu, in un certo senso. E tra le tante cose veramente inspiegabili una te la devo proprio raccontare: qua hanno un asciugamano del mio anno di nascita con una scritta ricamata. Il mio nome in piemontese e l’esortazione a svegliarmi, a slegarmi da qualcosa.
Insomma, le scoperte e le sorprese non mancano in questo viaggio che diventa metafora di affermazione e di conquista di un nuovo coraggio: quello dell’amore.

La ragazza è perdutamente innamorata di Luigi e sarà proprio il tempo che passeranno insieme a mettere in luce i loro sentimenti e a permettere a ciascuno di loro di viverli in tutta la loro purezza e potenzialità.

L’autore ha uno stile davvero piacevole, leggero, spedito, che non annoia ma incuriosisce. Il personaggio di Luigi è accattivante, risulta immediatamente simpatico ma non perché sia un disabile. Mentre leggi, perdi completamente questa consapevolezza e lo apprezzi per quello che è: un giovane con un carattere di ferro e tanta determinazione! Il fatto che stia sulla sedia a rotelle non influisce più di tanto anche se diventa l’elemento fondamentale per mettere in pratica la fantasia pazza dell’autore. Infatti, in base a ciascuna situazione, triste o esilarante che Luigi vivrà, l’autore lo chiamerà in modo diverso, provocando un sorriso nel lettore e una buona dose di apprezzamento.
Ecco alcuni dei soprannomi: Luigi-uomo-capogiro, Luigi-uomo-pretendente, Luigi-wedding-planner.

Un romanzo che si basa sulla formula narrativa del viaggio che è una delle più antiche e che utilizza miti e leggende per renderlo ancora più misterioso. Una costruzione lineare, piena di personaggi, uno scenario reale ma anche visionario. Damaris è una figura che sembra quasi magica, mentre Luigi è un perfetto eroe, un po’ ammaccato che si erge a protagonista incontrastato di una storia coinvolgente e spiritosa.
Ecco, non manca lo spirito in questo scritto. Uno spirito che non è banale o già sentito, è qualcosa di vivo e profondo allo stesso tempo. E’ come se il romanzo fosse ironico ma serio, leggero ma intenso, con battute divertenti ma chiaramente riflessivo e concentrato sulle metafore della vita.

La storia di Luigi è piena di metafore, ma anche di verità terrene e sondabili. L’amore è il motore che muove tutto, il viaggio stesso incarna l’arcano desiderio di riunirsi alle proprie radici. Ma c’è anche l’amore fatto di condivisione e di passione, l’amore tra Luigi e Damaris, l’amore più sincero e viscerale, quello per il quale ringrazi Dio di essere vivo.
Quindi, sappilo: non ti amo, non ti voglio bene. Ti tutto!!!
Luigi-uomo-ruota è una lettura che non immaginavo potesse essere così ben delineata, coinvolgente, capace di catturare fino a desiderare di scoprire con gioia il destino dei suoi protagonisti. Il linguaggio è fluido, intrigante, le parole sanno destreggiarsi tra i momenti più seri e quelli più arguti, con una prontezza e una vivacità inusuali e che risultano gradevoli per tutto il tempo.
E insomma, il loro viaggio di quell’estate si concluse con la sorpresa che Luigi aveva immaginato per renderli più leggeri, per salire in alto, per vedere le cose da un’altra prospettiva. E per sognare.

Ho avuto la sensazione che mi mancava da tempo, che ci fosse qualcosa di fiabesco, di così genuino da non poter non essere apprezzato nella sua spontaneità e dolcezza. Una storia delicata ma presente, morbida ma corposa, in grado di non passare indifferente. Genuina è la parola che mi viene in mente, che non significa approssimativa o non studiata e per questo improvvisata, ma anzi, la perfezione dello stile non fa altro che accentuare la naturalezza del contenuto, privo di qualsivoglia forma di malizia, espressione spontanea di una visione del mondo pulita e aggraziata.



Salve Graziano, grazie di aver accettato questa intervista e benvenuto!

1 - Cosa significa per lei scrivere e quando ha iniziato seriamente a farlo?

Credo di aver ricevuto forti incoraggiamenti dalla mia maestra delle elementari, fin dai sette-otto anni. Naturalmente, non avevo la consapevolezza e la maturità necessarie per definirmi scrittore, però sentivo dentro una particolare passione: questa è stata coltivata anche grazie agli apprezzamenti ricevuti a scuola. Ci doveva essere qualche talento che alcuni insegnanti hanno colto e valorizzato. Non è ovviamente la mia professione, perché non basta per pagare le bollette, ma è qualcosa di più di un passatempo, è una mia esigenza intima e controversa. Mi fa comunicare ed emozionare, nello stesso tempo mi prosciuga.

2 - Cosa rappresenta per lei questo romanzo? Perché lo ha scritto?

È la storia più importante che io abbia scritto finora. Altre mi hanno regalato premi letterari, viaggi - per esempio - in Calabria o ad Atene… Ma questo è un romanzo unico, perché osa mettere al centro, contro ogni stereotipo politicamente corretto, un ragazzo sulla sedia a rotelle. Come mi ha detto una scrittrice di successo, è un libro “avanguardista”, nel senso -credo – che guarda molto avanti e un po’ sfida il lettore. Ci tengo particolarmente, quindi. Dà la possibilità al protagonista, che molti ritengono un salice sterile, di dimostrare che può diventare una grandiosa vite (sto citando naturalmente un proverbio langarolo). Il romanzo è anche, o soprattutto, un omaggio alla Langa cuneese, una terra che considero impareggiabile per bellezza ed imprevedibilità.

3 – Luigi-uomo-ruota affronta il tema del viaggio sia reale che metaforico. Che significato ha per lei, viaggiare?

Per me, oggi, il viaggiare è soprattutto fatica. Ci sono problemi di salute che non mi lasciano tutta la libertà di muovermi che vorrei avere. Però, attraverso Luigi, ho voluto descrivere un viaggio in grado di trasformare completamente un individuo. Non occorre andare in India per ottenere questo. Basta anche un giretto in giardino, purché ci sia l’animo giusto e bendisposto per cambiare. Luigi all’inizio della storia ha sempre un “umore disperato”, si guarda allo specchio e si autoconvince di essere molto sfortunato, di non essere capìto. Dopo ogni tappa, dietro ogni curva delle Langhe, cresce un pochino e alla fine trova molto di più di ciò che sperava di trovare. Perciò potremmo concludere così: il viaggio è tutto ciò che di imprevisto ti capita tra la partenza e il ritorno programmato. O è serendipità o è banalmente un divertimento turistico, ma non è viaggio, non ti lascia nulla.

4 – Luigi intraprende il viaggio da solo, in cerca delle sue radici e diventa un atleta, conquistando anche l’amore. Qual è il messaggio o i messaggi di questa storia che i lettori dovrebbero cogliere?

I messaggi per la verità sono tanti. Era indispensabile, per me, che Luigi cominciasse il viaggio da solo, perché in questo modo s’addentrava completamente nella parte arcaica, isolata, misteriosa delle Langhe. Ma una figura importantissima è quella della sua madre naturale: Luigi per qualche tempo crede che sia stata una masca, cioè una strega cattiva. Scopre, poi, che lo è stata veramente, ma non nel senso attribuito dalle leggende: non faceva pozioni, non era concubina del demonio, non era esperta di riti pagani; semplicemente, era anticonformista, e la società dell’epoca non aveva saputo far altro che escluderla dalla comunità affibbiandole l’etichetta di masca, cioè in generale una donna diversa non asservita al potere e alle convenzioni.

5 – A cosa si è ispirato per il personaggio di Luigi e quello di Damaris?

Luigi e Damaris non hanno alcun collegamento con il reale. Sono completamente inventati. Posso dire che Damaris è la donna che tutti vorrebbero e dovrebbero incontrare: bella, serena, schietta, non giudica, non fa tante parole ipocrite sull’accettazione e sull’integrazione, semplicemente accetta e integra, agisce. In definitiva, ama. Nel romanzo, la definisco almeno due volte una “fata azzurrina”, ma ha molto in comune anche con gli angeli, e sono convinto che in chiave laica ne esistano anche fra di noi. Sono quelle persone che ti lasciano a bocca aperta per la loro purezza. Basta avere la fortuna di conoscerle…

6 – Qual è il personaggio che ama di più del suo romanzo e quello che proprio non sopporta?

Adoro tutti i personaggi e non ce n’è uno che io possa affermare di detestare. Dovendo scegliere, però, indicherei Luigi quand’è insieme a Nello, un bambino molto spontaneo e vivace e in un certo senso strano anch’egli: quelli sono momenti di autentica tenerezza, di lieve follia infantile, di gioco e di vita respirata a pieni polmoni.

7 - Di che colore è il suo romanzo e se dovesse associarlo ad un odore, quale sarebbe?

Nei primi capitoli, è in bianco e nero, con una forte predominanza del nero. Piano piano, soprattutto grazie alla presenza di Damaris, diventa di tanti colori. E ad un certo punto, quando i due protagonisti si sposano con una cerimonia molto bizzarra, compare il verde, come colore della Speranza che insieme hanno scoperto di poter inseguire ed acchiappare. L’odore è sicuramente quello buonissimo della pelle di Damaris e delle rose che popolano tutte le vie di Bossolasco.

8 - Quali emozioni prova mentre scrive?

Quando m’immergo completamente nella stesura di una storia, come è capitato con questo romanzo per me abbastanza impegnativo, mi lascio prendere per mano dai personaggi e compio delle evoluzioni insieme a loro. È l’emozione di quando si conosce un amico speciale e si ha il privilegio di fare un gran pezzo di strada insieme a lui. E in quei frangenti non si avverte più peso corporeo, ci si sposta a qualche metro da terra. Mentre descrivo il pianto di Luigi, provo la sua stessa angoscia; ma quando gli faccio palpitare il cuore per il primo bacio di Damaris è come se anch’io avessi sfiorato quelle labbra.

9 – Chi è Graziano Isaia nella vita di tutti i giorni?

Sono un ex carabiniere ausiliario, ex falegname, ex postino, ex insegnante di scuola dell’infanzia, ex giornalista, ex dirigente scolastico e altre cose che forse ho rimosso. L’attuale identità dovrebbe essere – spero! – quella definitiva: un maestro di scuola primaria.

10 – Perché i lettori dovrebbero leggere Luigi-uomo-ruota?

Per sentirsi anche loro un po’ avanguardisti. Per scrollarsi di dosso la pochezza e la crudeltà dei nostri giorni. Per trovare (o ritrovare) la Speranza insieme a Luigi e Damaris. Per esplorare, prima virtualmente e poi magari di persona, i paesaggi magnifici delle Langhe UNESCO: avventurarsi sulla Strada Romantica di Langa e Roero e nei paesi che Luigi tocca, tutti esistenti.

11 – Le chiedo di lasciarci con una citazione estrapolata dal suo romanzo che vuole leggano i lettori.

Ci sono molti passaggi poetici che vorrei citare. Scelgo, però, questo perché inspiegabilmente ha colpito positivamente molti giornalisti che finora hanno recensito il romanzo.
“Non esiste, in fondo, una sensibile differenza tra un sugo ed un destino: entrambi rispettano delle ricette, ma sono tanto più varî quanto più interviene la creatività. In una portata qualsiasi il cuoco mette se stesso, la propria voglia di stupire, di stuzzicare. Far godere. Lasciare segni. Beh, Luigi-uomo-ruota, insomma il ragazzo dai due corpi, aveva cominciato con l’atletica per dare sapore al proprio presente e ancor più al futuro: aspirava a dirigere la propria cucina e tutto il banchetto”.
  

8 commenti:

  1. Bentornata gemellina! <3 <3 sono così felice di tornare a leggerti ^_^ Torni con una recensione di un libro profondo che, quasi come sempre, non conoscevo! Unica come sempre, non vedo l'ora di conoscere le letture che ti hanno tenuto compagnia durante queste vacanze. Io avrei voluto leggere di più ma sono contenta delle letture che ho portato a termine e di cui sto anche io iniziando a postare le recensioni ^_^ Spero che le vacanze siano state rilassanti e piene di librose emozioni <3 ti ho già detto che mi sono mancati i tuoi post? beh ma questo in fondo lo prevedevo, bentornataaaaa <3 <3

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    1. Dolcissima Ely, è un piacere anche per me riprendere a leggerti. Ho appena commentato la tua stupenda recensione su Laini Taylor e come sempre mi hai emozionata tantissimo poichè abbiamo condiviso le stesse sensazioni per una saga magica ed intensa!
      Le vacanze sono state rilassanti e ho letto abbastanza! ^___^
      Un abbraccio fortissimo e un bacio grande! Sono più che felice di ritrovare la mia gemellina con l'entusiasmo e la dolcezza di sempre! :*******

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  2. Bentornata Anto! E vedo che sei tornata col botto, con recensione+intervista per un libro particolarissimo e che tu hai, come sempre, riportato in maniera impeccabile!

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    1. Grazie mille Virginia! Sì, è proprio un romanzo molto particolare e davvero diverso dal solito che c'è in giro. ^___^
      Grazie, sono felicissima di rileggerti! :*

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  3. Ogni volta che leggo una tua recensione, aggiungo un libro alla mia wishlist, che sta diventando lunghissima anche "per colpa tua" ;-D Comunque bentornata, mi mancavano le tue recensioni ricche e dettagliate ^_^ dalle tue parole questo libro nonostante tratti una tematica importante, quella della disabilità, sembra molto ironico e delicato. Mi ha colpito subito il titolo Luigi-uomo ruota, perché riferito alla sua carrozzella e poi la trama..le tue parole hanno fatto il resto..sicuramente lo leggerò *_*

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    1. Carissima Maria, grazie! Anche a me ha colpito subito il titolo e già da lì si può comprendere la sua particolarità e l'originalità dell'autore.
      Mi fa davvero piacere ritrovare i tuoi commenti e leggerti nuovamente perchè come ho già detto in precedenza, abbiamo molto cose in comune quando leggiamo! :-)
      Ed è bello confrontarsi.
      Grazie ancora per le tue parole, mi riempie di gioia sapere che apprezzi le mie recensioni come io apprezzo le tue, che hanno il dono della sintesi e di centrare il succo, nel bene e nel male.
      Un abbraccio!

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    2. Grazie per i complimenti, mi fanno molto piacere ^_^
      Hai ragione, è bello confrontarsi e visto che abbiamo gusti simili sono contenta di aver scoperto il tuo blog, perché è un grande punto di riferimento per conoscere nuovi titoli ^_^
      Un bacio :-*

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    3. Grazie a te, Maria. La lettura delle tue recensioni, come ho anche scritto sul tuo blog, mi stanno davvero aiutando a capire alcuni libri, anche perchè noto sempre con più piacere, che ci intrigano le stesse letture.
      Un abbraccio!

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