Buongiorno! La recensione di oggi riguarda Verso la luce di Simona Fagiolini. Una storia realistica e piacevole dove emergono i sentimenti e le emozioni più sincere. Di seguito anche l'intervista all'autrice!
Titolo: Verso la luce
Autore: Simona Fagiolini
Editore: Selfpublishing
Genere: Romanzo rosa
Pagine: 193
Prezzo: 0,99
Genere: Romanzo rosa
Pagine: 193
Prezzo: 0,99
Uscita: 2016
Eva Neri, dopo la morte del padre e un tentato suicidio in adolescenza, decide di lasciare la Toscana per frequentare la Facoltà di Lettere di Torino insieme alle amiche del cuore. La madre, che si è risposata con un noto stilista spagnolo e attualmente vive a Cordoba, si rifiuta di lasciarla in un appartamento con le amiche a l’affida alle cure di una sua cara amica che lavora come colf, presso la villa di uno scrittore famoso, Giulio Martini.
Eva ne è una grande ammiratrice e spera che, lavorando a contatto con lui come assistente, l’aiuti a gettare le basi per realizzare il suo sogno di diventare scrittrice.
Ma l’incontro con Giulio non è esattamente come Eva l’aveva immaginato. Certo, Giulio è un uomo bellissimo e affascinante ma anche burbero e scontroso, chiuso in se stesso e le fa capire chiaramente che non la vuole tra i piedi. La vita di Giulio dopo la morte della moglie è divenuta molto solitaria, le uniche persone che frequenta sono l’amico psicologo Luca Agretti, con il quale però ha un rapporto conflittuale e la cognata Silvia, che è rimasta molto legata a lui anche dopo la morte della sorella. Ma Eva è testarda e vuole farsi apprezzare e rendersi utile e Giulio comincia, suo malgrado, a gradire la sua compagnia e scopre che Eva è anche un’ottima scrittrice, anche se intuisce che c’è qualcosa che la tormenta, impedendole di esprimersi completamente nei suoi libri. I due cominciano a conoscersi scoprendo di avere molte cose in comune, ma anche altrettante ombre che minano il loro rapporto e che non riescono ad affrontare.
Verso la luce è una storia
molto vicina alle esperienze della quotidianità, permeata di realismo e di
sentimenti. La protagonista, di nome Eva,
è una ragazza che in passato ha tentato il suicidio e che adesso si ritrova a
fare i conti con un’esistenza di cui non vede alcuna direzione plausibile e che
la soddisfi a pieno. Sogna di diventare una scrittrice e ha un romanzo nel
cassetto che desidera pubblicare. La svolta arriva quando grazie alla madre,
inizia a lavorare presso la villa di Giulio
Martini, uno degli scrittori più affermati del momento. Un luogo ed un uomo
estremamente misteriosi che inizialmente la mettono a disagio a causa della
chiusura dello scrittore nei confronti di qualsiasi tipo di rapporto con lei. L’uomo
ha perso la moglie e adesso vive in una bolla di solitudine dimostrando un
carattere alquanto impossibile da sopportare per superiorità ed arroganza.
Qui vive Giulio Martini, lo scrittore. Mio padre ha letto tutti i suoi libri, lo adorava, i suoi libri andavano a ruba in libreria. Mio padre diceva: «questo ragazzo ha l’oro al posto dei neuroni».
I primi giorni di convivenza sono quelli più
difficili. Eva tenterà di costruire in qualche modo un rapporto con l’uomo
verso cui si sente fortemente attratta nonostante gli anni di differenza. Eva
ha le sue amicizie, i suoi svaghi ma l’ombra di quell’uomo sembra tormentarla
in modo silenzioso e sinistro esattamente come gli incubi che fa ogni notte e
che la vedono alle prese con situazioni di oppressione e violenza.
«Non voglio essere disturbato, sono stato chiaro?» «Cristallino... signore, non si ripeterà». Mi volto e apro la porta per uscire.
La sua presenza,
il suo calore, la sua giovane età, lentamente scalfiscono il muro di introspezione
e di indifferenza che l’uomo si è costruito intorno, evidenziando piccole crepe
attraverso cui è possibile introdurre un pizzico di luce. A sostegno del
rapporto che con parsimonia e consapevolezza si costruisce tra i due,
interviene Luca, migliore amico di
Giulio e suo psichiatra. L’uomo conosce tutti i segreti dello scrittore ed è
a conoscenza dei suoi tormenti e delle sue dannazioni. Cerca di spronare Eva a
lasciarsi andare con Giulio e a permettere all’uomo di aprirsi a lei e di
tornare a vivere e ad amare, esattamente come in passato.
«Non sopporto quest’atmosfera, quest’odore!» continua, cercando i miei occhi.«Quale odore?» chiedo titubante.«L’odore di vuoto e di silenzio che ti lasci alle spalle», dice con una certa malinconia nella voce. Mi libero dalla sua stretta e corro nella mia camera.
Eva è una ragazza
molto bella, intelligente e spiritosa e come se non bastasse ha anche una buona
propensione alla scrittura ed è per questo che dopo la lettura del suo romanzo,
Giulio resta ancora più colpito dalla sua personalità.
Tra i due si instaura un legame molto strano,
caratterizzato da alti e bassi, senza un vero e proprio equilibrio. Un’attrazione
che li spinge a viversi completamente, a toccarsi e ad amarsi fino in fondo ma
un evento tragico, che mette in pericolo la vita di Eva, rovina tutto, mandando
il loro rapporto in totale disgrazia.
Il frustino si insinua tra le mie cosce sotto la camicia da notte corta e mi solletica il pube attraverso le mutandine. Sono stordita e eccitata, devo allontanarmi, altrimenti non so cosa può succedere. Faccio un passo indietro, lui si ferma e mi guarda negli occhi, sembra che si renda conto solo adesso chi ha di fronte. La sua espressione sembra ferita e confusa, lascia cadere il frustino e dice: «Eva, io...» Ma io non lo ascolto, esco di corsa e mi rifugio in camera mia, chiudendomi dentro. Non so se sono più confusa per ciò che ha fatto o se più ferita per come mi ha guardato dopo. Perché quest’uomo mi fa questo effetto, mi mette in difficoltà; è una cosa che non avevo mai provato.
I due si
separeranno e dovranno affrontare la prova più difficile: la lontananza a
dispetto dell’amore che è nato in modo sincero e viscerale, senza chiedere permesso
e senza fare sconti di nessun tipo.
Lo stile dell’autrice è fluido, privo di errori,
essenziale. Un linguaggio pulito, in grado di raccontare sia i dissidi
interiori dei protagonisti, sia i momenti più leggeri e spiritosi tanto quanto
quelli più carnali e fisici. Non mancano le scene bollenti e quelli più
preziose dedicate al romanticismo e alla voglia di scoprirsi e di vivere l’amore
senza paura e senza indugio.
Giulio è un
personaggio particolare. E’ difficile inquadrarlo e non perché l’autrice non
dia abbastanza elementi ma perché esistono per natura persone enigmatiche,
dalle quali puoi davvero aspettarti di tutto. Ecco, Giulio è una di queste
persone, capace di odiare e di amare con la stessa intensità e vivendo tutto
con un pizzico di follia che non ti permette di programmare né di controllare
nulla. Eva vive i suoi incubi attendendo inconsapevole che qualcuno venga a
salvarla. E’ una donna che sa ciò che vuole e che sin dal primo momento ha
provato desiderio e paura per quell’uomo così diverso da lei e così
apparentemente distante. Paura di lasciarsi andare, paura di soffrire, perdendo
anche l’ultima speranza.
Quando ci stacchiamo lui mi dice: «sei una donna crudele».«E tu un uomo impossibile».«Siamo sicuri di voler stare insieme?»
Entrambi tentano
di andare verso la luce, e devono farlo insieme. Nonostante le diversità, le
difficoltà e i numerosi ostacoli che devono affrontare, che non sono pochi e
non sono semplici, i due protagonisti sono reali e fisici, portatori di due
esistenze ferite e macchiate dal dolore e dalla delusione. Insieme possono
sopravvivere anche all’ulteriore prova che il destino gli pone davanti e
risalire il baratro dell’inquietudine e della solitudine.
Verso la luce è un romanzo che racchiude molte
emozioni, che dà ampio spazio ai sentimenti e che non tralascia neanche quelli
più sofferti, come il dolore e la rabbia. Senso di possesso, desiderio di
appartenenza, voglia di lottare, sono alla base di una storia che convince per
la sua realtà, per le sensazioni che regala e per la sincerità con cui i
protagonisti vivono le loro storie permettendo al lettore di immedesimarsi
senza bisogno di nascondersi ma, al contrario, ritrovando apertamente, qualcosa
di sé.
Salve Simona, grazie di aver accettato questa intervista e
benvenuta!
1 - Cosa significa
per lei scrivere e quando ha iniziato seriamente a farlo?
Ho iniziato a scrivere nel 2012. È
stata una sfida con me stessa.
Ho sempre amato leggere e un bel
giorno mi sono chiesta: sarei capace di inventare un mondo, creare dei
personaggi?
E ho deciso di provare.
Non so ancora cosa significhi per
me ‘scrivere’… è il mio modo di evadere, forse.
2 - Cosa rappresenta
per lei questo romanzo? Perché lo ha scritto?
Questo romanzo, in parte, parla
delle nostre paure, dei nostri momenti bui e di quanto ci sentiamo soli in quei
momenti.
A tutti, penso, sia capitato.
Volevo che la gente sapesse che
tutto passa nella vita, anche i momenti più brutti, non dobbiamo perdere la
speranza. Dobbiamo essere più forti del destino.
3 - L’amore
ed il coraggio di vivere a fondo i propri sentimenti è uno dei temi del libro.
Cosa pensa dell’amore e della fiducia nella vita?
Questa è una domanda spinosa. Mi
rendo conto che la società moderna non aiuta ad avere fiducia nella vita e non
offre dei veri esempi d’amore; basta seguire le cronache sui telegiornali.
Con questo libro cerco, in qualche
modo, di far capire cosa dovrebbe essere per me l’amore e che, se abbiamo il
coraggio di viverlo nonostante tutto, potremo trovare la forza di superare ogni
ostacolo. Insieme.
4 – Verso la luce. Perché questo titolo?
Io amo la luce Il sole.
Esso ci dona forza e coraggio.
Quando perdiamo la speranza e ci
sentiamo soli, vinti, dobbiamo solo andare verso la luce e usciremo dal tunnel
che ci tiene imprigionati.
La luce è speranza.
5 – Le atmosfere
sono a volte leggere, altre profonde ed infine persino tormentate. A cosa si è
ispirata per scrivere il suo romanz0?
In questo romanzo c’è un po’ della
mia vita, un po’di ciò che ho vissuto e che ho visto succedere ad altre
persone, tutto rielaborato attraverso il prisma colorato della fantasia. Non mi
sono ispirata a una cosa particolare, sono mille piccole cose rielaborate da
una mente contorta.
6 – Se dovesse
associare il suo romanzo ad un colore e ad un odore, cosa sceglierebbe?
Sono indecisa. Scinderei il
romanzo in due.
La parte che si svolge a Torino
l’assocerei senza dubbio al colore bianco e l’odore della neve.
Il finale in Toscana l’assocerei
al giallo e l’odore del grano tagliato in estate. Comunque i colori della luce.
7 – Chi è Simona
Fagiolini nella vita di tutti i giorni?
È una donna che cammina invisibile, con passo
leggero attraverso una vita, a volte, troppo crudele. Una mamma e una moglie
che cerca di essere una persona normale, nonostante un’infanzia dolorosa.
8 – Perché i lettori
dovrebbero leggere Verso la luce?
Perché sono loro i
protagonisti del mio libro. Tutti loro.
Sono sicura che
ciascuno può ritrovare un po’ di se stesso in alcuni miei personaggi.
Esperienze, lati del
carattere, piccoli gesti, espressioni. E poi per conoscere il lato oscuro che
c’è in ognuno di noi.
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