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venerdì 12 agosto 2016

Verso la luce di Simona Fagiolini Recensione + Intervista!

Buongiorno! La recensione di oggi riguarda Verso la luce di Simona Fagiolini. Una storia realistica e piacevole dove emergono i sentimenti e le emozioni più sincere. Di seguito anche l'intervista all'autrice!



Titolo: Verso la luce
Autore: Simona Fagiolini
Editore: Selfpublishing
Genere: Romanzo rosa
Pagine: 193
Prezzo: 0,99
Uscita: 2016
Eva Neri, dopo la morte del padre e un tentato suicidio in adolescenza, decide di lasciare la Toscana per frequentare la Facoltà di Lettere di Torino insieme alle amiche del cuore. La madre, che si è risposata con un noto stilista spagnolo e attualmente vive a Cordoba, si rifiuta di lasciarla in un appartamento con le amiche a l’affida alle cure di una sua cara amica che lavora come colf, presso la villa di uno scrittore famoso, Giulio Martini. Eva ne è una grande ammiratrice e spera che, lavorando a contatto con lui come assistente, l’aiuti a gettare le basi per realizzare il suo sogno di diventare scrittrice. Ma l’incontro con Giulio non è esattamente come Eva l’aveva immaginato. Certo, Giulio è un uomo bellissimo e affascinante ma anche burbero e scontroso, chiuso in se stesso e le fa capire chiaramente che non la vuole tra i piedi. La vita di Giulio dopo la morte della moglie è divenuta molto solitaria, le uniche persone che frequenta sono l’amico psicologo Luca Agretti, con il quale però ha un rapporto conflittuale e la cognata Silvia, che è rimasta molto legata a lui anche dopo la morte della sorella. Ma Eva è testarda e vuole farsi apprezzare e rendersi utile e Giulio comincia, suo malgrado, a gradire la sua compagnia e scopre che Eva è anche un’ottima scrittrice, anche se intuisce che c’è qualcosa che la tormenta, impedendole di esprimersi completamente nei suoi libri. I due cominciano a conoscersi scoprendo di avere molte cose in comune, ma anche altrettante ombre che minano il loro rapporto e che non riescono ad affrontare.













Verso la luce è una storia molto vicina alle esperienze della quotidianità, permeata di realismo e di sentimenti. La protagonista, di nome Eva, è una ragazza che in passato ha tentato il suicidio e che adesso si ritrova a fare i conti con un’esistenza di cui non vede alcuna direzione plausibile e che la soddisfi a pieno. Sogna di diventare una scrittrice e ha un romanzo nel cassetto che desidera pubblicare. La svolta arriva quando grazie alla madre, inizia a lavorare presso la villa di Giulio Martini, uno degli scrittori più affermati del momento. Un luogo ed un uomo estremamente misteriosi che inizialmente la mettono a disagio a causa della chiusura dello scrittore nei confronti di qualsiasi tipo di rapporto con lei. L’uomo ha perso la moglie e adesso vive in una bolla di solitudine dimostrando un carattere alquanto impossibile da sopportare per superiorità ed arroganza.
Qui vive Giulio Martini, lo scrittore. Mio padre ha letto tutti i suoi libri, lo adorava, i suoi libri andavano a ruba in libreria. Mio padre diceva: «questo ragazzo ha l’oro al posto dei neuroni».
I primi giorni di convivenza sono quelli più difficili. Eva tenterà di costruire in qualche modo un rapporto con l’uomo verso cui si sente fortemente attratta nonostante gli anni di differenza. Eva ha le sue amicizie, i suoi svaghi ma l’ombra di quell’uomo sembra tormentarla in modo silenzioso e sinistro esattamente come gli incubi che fa ogni notte e che la vedono alle prese con situazioni di oppressione e violenza.
«Non voglio essere disturbato, sono stato chiaro?» «Cristallino... signore, non si ripeterà». Mi volto e apro la porta per uscire.
La sua presenza, il suo calore, la sua giovane età, lentamente scalfiscono il muro di introspezione e di indifferenza che l’uomo si è costruito intorno, evidenziando piccole crepe attraverso cui è possibile introdurre un pizzico di luce. A sostegno del rapporto che con parsimonia e consapevolezza si costruisce tra i due, interviene Luca, migliore amico di Giulio e suo psichiatra. L’uomo conosce tutti i segreti dello scrittore ed è a conoscenza dei suoi tormenti e delle sue dannazioni. Cerca di spronare Eva a lasciarsi andare con Giulio e a permettere all’uomo di aprirsi a lei e di tornare a vivere e ad amare, esattamente come in passato.
«Non sopporto quest’atmosfera, quest’odore!» continua, cercando i miei occhi.«Quale odore?» chiedo titubante.«L’odore di vuoto e di silenzio che ti lasci alle spalle», dice con una certa malinconia nella voce. Mi libero dalla sua stretta e corro nella mia camera.
Eva è una ragazza molto bella, intelligente e spiritosa e come se non bastasse ha anche una buona propensione alla scrittura ed è per questo che dopo la lettura del suo romanzo, Giulio resta ancora più colpito dalla sua personalità.
Tra i due si instaura un legame molto strano, caratterizzato da alti e bassi, senza un vero e proprio equilibrio. Un’attrazione che li spinge a viversi completamente, a toccarsi e ad amarsi fino in fondo ma un evento tragico, che mette in pericolo la vita di Eva, rovina tutto, mandando il loro rapporto in totale disgrazia.
Il frustino si insinua tra le mie cosce sotto la camicia da notte corta e mi solletica il pube attraverso le mutandine. Sono stordita e eccitata, devo allontanarmi, altrimenti non so cosa può succedere. Faccio un passo indietro, lui si ferma e mi guarda negli occhi, sembra che si renda conto solo adesso chi ha di fronte. La sua espressione sembra ferita e confusa, lascia cadere il frustino e dice: «Eva, io...» Ma io non lo ascolto, esco di corsa e mi rifugio in camera mia, chiudendomi dentro. Non so se sono più confusa per ciò che ha fatto o se più ferita per come mi ha guardato dopo. Perché quest’uomo mi fa questo effetto, mi mette in difficoltà; è una cosa che non avevo mai provato.
I due si separeranno e dovranno affrontare la prova più difficile: la lontananza a dispetto dell’amore che è nato in modo sincero e viscerale, senza chiedere permesso e senza fare sconti di nessun tipo.
Lo stile dell’autrice è fluido, privo di errori, essenziale. Un linguaggio pulito, in grado di raccontare sia i dissidi interiori dei protagonisti, sia i momenti più leggeri e spiritosi tanto quanto quelli più carnali e fisici. Non mancano le scene bollenti e quelli più preziose dedicate al romanticismo e alla voglia di scoprirsi e di vivere l’amore senza paura e senza indugio.

Giulio è un personaggio particolare. E’ difficile inquadrarlo e non perché l’autrice non dia abbastanza elementi ma perché esistono per natura persone enigmatiche, dalle quali puoi davvero aspettarti di tutto. Ecco, Giulio è una di queste persone, capace di odiare e di amare con la stessa intensità e vivendo tutto con un pizzico di follia che non ti permette di programmare né di controllare nulla. Eva vive i suoi incubi attendendo inconsapevole che qualcuno venga a salvarla. E’ una donna che sa ciò che vuole e che sin dal primo momento ha provato desiderio e paura per quell’uomo così diverso da lei e così apparentemente distante. Paura di lasciarsi andare, paura di soffrire, perdendo anche l’ultima speranza.
Quando ci stacchiamo lui mi dice: «sei una donna crudele».«E tu un uomo impossibile».«Siamo sicuri di voler stare insieme?»
Entrambi tentano di andare verso la luce, e devono farlo insieme. Nonostante le diversità, le difficoltà e i numerosi ostacoli che devono affrontare, che non sono pochi e non sono semplici, i due protagonisti sono reali e fisici, portatori di due esistenze ferite e macchiate dal dolore e dalla delusione. Insieme possono sopravvivere anche all’ulteriore prova che il destino gli pone davanti e risalire il baratro dell’inquietudine e della solitudine.

Verso la luce è un romanzo che racchiude molte emozioni, che dà ampio spazio ai sentimenti e che non tralascia neanche quelli più sofferti, come il dolore e la rabbia. Senso di possesso, desiderio di appartenenza, voglia di lottare, sono alla base di una storia che convince per la sua realtà, per le sensazioni che regala e per la sincerità con cui i protagonisti vivono le loro storie permettendo al lettore di immedesimarsi senza bisogno di nascondersi ma, al contrario, ritrovando apertamente, qualcosa di sé.



Salve Simona, grazie di aver accettato questa intervista e benvenuta!


1 - Cosa significa per lei scrivere e quando ha iniziato seriamente a farlo?

Ho iniziato a scrivere nel 2012. È stata una sfida con me stessa.
Ho sempre amato leggere e un bel giorno mi sono chiesta: sarei capace di inventare un mondo, creare dei personaggi?
E ho deciso di provare.
Non so ancora cosa significhi per me ‘scrivere’… è il mio modo di evadere, forse.


2 - Cosa rappresenta per lei questo romanzo? Perché lo ha scritto?

Questo romanzo, in parte, parla delle nostre paure, dei nostri momenti bui e di quanto ci sentiamo soli in quei momenti.
A tutti, penso, sia capitato.
Volevo che la gente sapesse che tutto passa nella vita, anche i momenti più brutti, non dobbiamo perdere la speranza. Dobbiamo essere più forti del destino.


3 - L’amore ed il coraggio di vivere a fondo i propri sentimenti è uno dei temi del libro. Cosa pensa dell’amore e della fiducia nella vita?

Questa è una domanda spinosa. Mi rendo conto che la società moderna non aiuta ad avere fiducia nella vita e non offre dei veri esempi d’amore; basta seguire le cronache sui telegiornali.
Con questo libro cerco, in qualche modo, di far capire cosa dovrebbe essere per me l’amore e che, se abbiamo il coraggio di viverlo nonostante tutto, potremo trovare la forza di superare ogni ostacolo. Insieme.


4 – Verso la luce. Perché questo titolo?

Io amo la luce Il sole.
Esso ci dona forza e coraggio.
Quando perdiamo la speranza e ci sentiamo soli, vinti, dobbiamo solo andare verso la luce e usciremo dal tunnel che ci tiene imprigionati.
La luce è speranza.


5 – Le atmosfere sono a volte leggere, altre profonde ed infine persino tormentate. A cosa si è ispirata per scrivere il suo romanz0?

In questo romanzo c’è un po’ della mia vita, un po’di ciò che ho vissuto e che ho visto succedere ad altre persone, tutto rielaborato attraverso il prisma colorato della fantasia. Non mi sono ispirata a una cosa particolare, sono mille piccole cose rielaborate da una mente contorta.


6 – Se dovesse associare il suo romanzo ad un colore e ad un odore, cosa sceglierebbe?

Sono indecisa. Scinderei il romanzo in due.
La parte che si svolge a Torino l’assocerei senza dubbio al colore bianco e l’odore della neve.
Il finale in Toscana l’assocerei al giallo e l’odore del grano tagliato in estate. Comunque i colori della luce.


7 – Chi è Simona Fagiolini nella vita di tutti i giorni?

È una donna che cammina invisibile, con passo leggero attraverso una vita, a volte, troppo crudele. Una mamma e una moglie che cerca di essere una persona normale, nonostante un’infanzia dolorosa.


8 – Perché i lettori dovrebbero leggere Verso la luce?

Perché sono loro i protagonisti del mio libro. Tutti loro.
Sono sicura che ciascuno può ritrovare un po’ di se stesso in alcuni miei personaggi.
Esperienze, lati del carattere, piccoli gesti, espressioni. E poi per conoscere il lato oscuro che c’è in ognuno di noi.


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