Ultime recensioni

venerdì 5 agosto 2016

Verità sepolte di Allen Eskens Recensione

Buon venerdì! Oggi vi parlo di un thriller molto interessante, edito da Beat, scritto da Allen Eskens, dal titolo Verità sepolte. Una storia piena di misteri e di intrighi capace di raffreddare i bollori di queste giornate, immergendoci in un'atmosfera fredda e ghiacciata... dove molte cose sono state sepolte...



Titolo: Verità sepolte
Autore: Allen Eskens
Editore: Beat
Genere: Thriller
Pagine: 304
Prezzo: 9,00
Uscita: Luglio 2016

Carl Iverson reca in faccia tutti i segni della vecchiaia, ha la pelle ingiallita dall’ittero e un collo così fine da poter essere afferrato con una mano sola. Tuttavia, al di là dell’età e di una grave malattia, non ha altro in comune con gli ospiti della casa di riposo di Hillview Manor, a Minneapolis. Carl Iverson, infatti, è un mostro, accusato di aver stuprato, ucciso e dato alle fiamme la quattordicenne Crystal Marie Hagen il 29 ottobre 1980. Quando giunge al suo cospetto per intervistarlo, e redigere una breve biografia per il suo corso di inglese all’università, lo studente Joe Talbert scorge un uomo che non ha nulla del pazzo sadico e assassino. Iverson non ha gli occhi freddi e penetranti e l’aspetto spaventoso e disumano del killer, è soltanto un vecchio eroso dal cancro. Secondo il personale della casa di cura non arriverà a Natale, anche perché preferisce avere la testa lucida e non assumere morfina. Joe sarebbe certamente mosso a pietà se, come molti a Hillview Manor, non pensasse alla ragazza che il mostro ha ucciso, a tutto quello che la vittima si è persa: ragazzi, amore, matrimonio, dei bambini. E se non avesse ben chiaro lo scopo per cui lui si aggira in quell’ospizio: mollare quel ridicolo lavoro di buttafuori in pub di terza categoria; riuscire a laurearsi, e avere finalmente soldi a sufficienza per occuparsi di sua madre – una donna con terribili sbalzi di umore, che cerca di lenire la sua sofferenza interiore con massicce dosi di vodka – e di Jeremy, il fratellino autistico che trascorre pomeriggi interi a guardare i Pirati dei Caraibi. Quel vecchio dai capelli bianchi, lunghi e radi, dagli zigomi sporgenti e dalle fulminee e ciniche osservazioni sulla vita e sugli esseri umani è comunque fermamente intenzionato a spiazzarlo. Quando gli dice che gli fornirà una dichiarazione in articulo mortis – la confessione di un uomo in fin di vita – e gli racconterà tutto di sé, a partire dal Vietnam dove ha imparato a uccidere, fino a quel giorno del 1980, il ragazzo sa che se non lascerà immediatamente quell’ospizio, per tornare a occuparsi della madre e del fratellino, il suo compito di inglese si trasformerà nell’indagine più pericolosa della sua vita.















Verità sepolte è un thriller tosto, uno di quelli che rientrano con lode e riconoscimento in questa categoria e che è capace di non deludere dall’inizio alla fine. Una storia perfetta per una realizzazione cinematografica, una trama fitta ed intricata, due protagonisti che diventano lo specchio l’uno dell’altro ma solo in apparenza, in realtà sono il grido più profondo e rabbioso che si nasconde nel loro animo e che lotta per squarciare il buio del tempo passato.

Joe è un giovane universitario che deve scrivere la sua tesi di laurea cercando qualcuno da intervistare, un vecchio magari, che abbia qualcosa di particolare e significativo da raccontare. Carl è quel vecchio. Ma non pensate ad un vecchietto qualunque, pensate ad un mostro, ad un assassino, ad un carnefice. Questi sono gli elementi iniziali, queste sono le notizie principali che vi vengono fornite e che all’apparenza rendono questi due personaggi innocui per il lettore, abbastanza distaccati e rinchiusi nei loro ruoli formali.

Ma niente è come appare. Carl non è la bestia che Joy si aspettava di trovare. E’ malato di cancro, sta per morire e dovrà passare gli ultimi momenti della sua esistenza rinchiuso in un ospizio con il volto di un uomo che non ha nulla dell’assassino. Joy non è un semplice ragazzo in cerca del proprio futuro. Non è lo studentello qualunque. Spazzate via ogni banale nozione che avete e tenetevi pronti a tutto, a qualsiasi cosa, perché l’autore non vi risparmierà niente.
 La tua amica ha torto marcio. Se vuoi davvero conoscere la verità su Carl, il processo è l’ultimo posto dove cercarla.
Joy ha una madre alcolizzata e un fratello autistico. Per arrotondare lavora come buttafuori e la sua unica speranza è laurearsi e costruirsi un futuro degno di questo nome. Ma la madre vittima di uomini impossibili, del resto lo stesso Joy è figlio di un uomo diverso rispetto al fratello, gli rende la vita assolutamente un inferno, soprattutto nella sua totale incapacità di gestire l’altro figlio che invece avrebbe bisogno di cure, di cure reali come quelle che tenta di dargli Joy. Ombre su ombre, memorie su memorie, polvere e ricordi per un’esistenza che non è così splendente come potrebbe far immaginare la vista di un giovane studente come lui.

Cover originale
Carl non è da meno. Il volto stanco, provato, ingiallito dalla malattia ma i suoi occhi, quei maledetti occhi non mentono, non possono mentire, non a Joy, non a colui a cui ha promesso una confessione in punto di morte.
Questo genere di confessioni viene fatta nell’assoluta libertà e nel concreto rispetto della verità anche perché non avrebbe senso mentire in punto di morte, non vi pare? Ma poi, per ingannare chi?
Nella sua biografia assicurati di scrivere tutta la storia. Non parlare solo dell’uomo vecchio e debole che sta morendo di cancro. Racconta anche del mostro ubriaco che ha bruciato una ragazzina di quattordici anni.
Da qui comincia l’indagine di Joy che lentamente si trasforma da una semplice intervista a qualcosa di molto più pericoloso e rischioso per la sua stessa vita. Carl non è un uomo comune, Carl è stato in Vietnam, Carl ha imparato sia ad uccidere che ad assassinare. Carl ha passato trenta anni in carcere per aver stuprato, ucciso e bruciato una ragazzina.
Ma chi è quest’uomo per davvero? Adesso si proclama innocente ma per quale assurdo motivo in passato si è lasciato condannare senza lottare?

Allen Eskens è un autore davvero da tenere in considerazione, da non dimenticare. L’ambientazione è fumosa ed ingannevole, così come lo sono le apparenze di cui è seminato tutto il romanzo.
La vita di due uomini apparentemente agli antipodi si incrocia in nome di una verità sepolta.
Ho promesso di scrivere la verità. 


Uno stile fulmineo, diretto, provato. Una trama affascinante, un giallo che mette la difesa prima di tutto e al contempo non rinnega la condanna. Carl è colpevole o no? Ma Joy chi è in realtà? Queste sono solo alcune delle domande che emergono dalla lettura di una storia che raffredda queste calde giornate estive. Le raffredda perché è buia e invernale, le raffredda perché è terribile, le raffredda perché chiede alla morte di tornare.


4 commenti:

  1. Non conoscevo questo libro, ma non resisto mai davanti ad un bel thriller. Grazie per il consiglio, sono davvero curiosa *-*

    RispondiElimina
  2. Wow gemellina e torniamo al thriller e che thriller! *_* sembra assolutamente una buona occasione per ritornare a questo genere che trascuro da un po' ma dopo le tue parole sono subito corsa ad aggiornare la wl dei thriller, l'analisi di ogni dettaglio mi ha restituito una visione vivida di questo thriller assolutamente da leggere ^_^ lo consigliero' anche a mio marito di sicuro, ^_^ un abbraccionee gigante!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Ely, è un thriller molto ben scritto e se ami le atmosfere fredde e ghiacciate, è perfetto!
      Un abbraccione! <3

      Elimina