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lunedì 16 marzo 2015

Intervista ad Elena Munaretto, autrice di L'amore oltre

Buongiorno lettori, in questo post vi segnalo l’intervista all’autrice del romanzo L’amore oltre, Elena Munaretto.

Per chi si fosse perso la recensione, può leggerla qui.

Ciao Elena, innanzitutto grazie per aver accettato questa intervista.


1- Cosa significa per te scrivere e quando hai iniziato a farlo seriamente?

Sono principalmente una grande lettrice; l’idea di scrivere un libro mi girava per la testa da un po’ ma pensavo di non averne né il tempo né le capacità. Poi, qualche mese fa, l’idea di buttare giù quattro righe… così. Ma non mi sono più fermata. Scrivevo di nascosto, non lo sapeva nessuno, nemmeno mio marito. Poi quando le pagine hanno iniziato a prendere forma, le ho fatte leggere a mia mamma. E’ stata lei a incoraggiarmi, insieme naturalmente a mio marito.

2 - L’amore oltre è un romanzo d’amore. Quale vorresti che fosse il messaggio che i lettori dovrebbero cogliere all’interno della storia?

Come hai detto tu, nel mio romanzo ci sono dolore, forza e rinascita. Forse questo… Dopo un grande dolore possiamo ancora guardare avanti con speranza.

3 - Quanto tempo hai impiegato a scriverlo?

Non molto. Qualche mese. Era nella mia testa, difficile è  stato metter nero su bianco i sentimenti. Ecco, quella è la parte più dura. Perché un luogo, una persona, una circostanza si descrivono ma i sentimenti si vivono, si sentono. E’ difficile scriverli.

 4 - Hai mai pensato di abbandonare tutto?

No, mai. Avevo pensato di non pubblicarlo ma di tenerlo per i miei figli. Così che da grandi potessero dire “questo l’ha scritto la mamma”. Ma poi mi sono lasciata convincere a “condividere” e ora tutto sommato sono felice di averlo fatto.

5 - Cosa rappresenta per te questo romanzo?

E’ la realizzazione di un sogno. E’ essere riuscita a buttare fuori delle emozioni che avevo dentro. Difficile da spiegare…  è come se ora pesassero di meno.

6 - Qual è stato l’aspetto o la parte più difficile da scrivere?

Come dicevo prima, i sentimenti. Non volevo che la protagonista sembrasse troppo lagnosa ma d’altra parte è anche vero che solo chi si trova nella situazione può capire in pieno. Ero contrastata da questi due aspetti: far arrivare il dolore senza essere stucchevole. Questo è stato difficile.

7 - C’è un personaggio che hai amato alla follia e uno che hai odiato allo stesso modo?

Nel mio libro? Beh ho amato Elly per la sua dolcezza ma anche per la sua forza, ho amato Andrew per non essersi arreso, per la perseveranza e ho odiato Katy per aver cercato di far sentire “sbagliato” l’amore nato tra i protagonisti.

8 - Mi ha colpito molto l’affetto e la riconoscenza che ho percepito attraverso le tue parole, indirizzata ai tuoi genitori. Quanto lo hai scritto per te stessa e quanto anche per loro?

Credo in egual misura. Loro non si aspettavano che io scrivessi un libro. Quando mia mamma ha letto le prime pagine mi ha detto “ sono orgogliosa di te”. E questo mi ha dato la spinta per continuare.

9 - Nella storia raccontata c’è sofferenza e dolore per una perdita inaccettabile. Eppure tu hai scelto il coraggio. Quanto di Elena esiste tra quelle pagine?

Tanto. Tantissimo.

10 - Scriverai ancora?

Certo! La penna non si ferma… Quando ho pubblicato l’Amore oltre ( la lettera maiuscola per la scritta Amore non è casuale ) mi sono sentita quasi persa. E’ come se avessi lasciato al mondo una parte di me. E l’ho subito riempita con un altro racconto. Diverso, sempre una storia d’amore ma non personale. Ho la sensazione che la scrittura diventi una droga!

11 - Qual è il tuo sogno nel cassetto?

Non ho grandi sogni legati a questa passione. I miei sogni sono legati alla mia vita privata, ai miei figli, alla mia famiglia. Se poi qualcuno legge il mio libro e mi dice “brava, mi è piaciuto” allora sono soddisfazioni!

12 - Chi è Elena Munaretto nella vita di tutti i giorni?

Sono principalmente una moglie e una mamma. Aiuto mio marito nel suo lavoro, in ufficio, ma solo al mattino, quando i ragazzi sono a scuola. Nel tempo libero adoro camminare, quindi quando posso mi ritaglio un’ora e infilo le scarpe da ginnastica. Mi piacerebbe poter viaggiare di più, cerco di concedermi almeno un viaggetto all’anno.

13 - Quali sono i tuoi scrittori preferiti e dai quali attingi ispirazione?

Amo Colleen Hoover, la trovo un genio. Nel suo ultimo romanzo ha saputo trasformare un disabilità in un valore aggiunto. Straordinaria. Emma Chase è uno spasso, la Sorensen e la McGuire mi hanno conquistata ma Paullina Simons, con la trilogia de “Il cavaliere d’inverno” ha toccato delle corde profonde. Se poi penso a libri come “Io prima di te”, “Il confine di un attimo” o “Oltre i limiti”… beh la lista è infinita. Se riuscissi ad attingere un po’ da loro sarebbe miracoloso. Mi accontento di divertirmi così, con quello che scrivo, senza pretese. Scrivere e leggere sono dei distacchi momentanei dalla realtà che hanno un effetto terapeutico su di me.

14 - Se dovessi dedicare questo romanzo a qualcuno, a chi lo dedicheresti?

Certamente, come ho fatto lo dedicherei ai miei genitori. Ma spero che un giorno anche i miei figli lo leggeranno e capiranno tante cose di me. Quindi si, è dedicato anche a loro. Che imparino ad amarsi, ad attingere uno dall’altra e a sostenersi sempre.

15 - Ti chiedo di lasciarci con una citazione di un romanzo che ha un significato importante per te.

Dal libro “Il confine dell’eternità”: A tutti coloro che hanno avuto un momento di debolezza. Il dolore non durerà per sempre, non lasciate che si prenda il meglio di voi.


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