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lunedì 13 giugno 2016

Incubo di Wulf Dorn Recensione

Buongiorno cari lettori e buon lunedì! Grazie alla Corbaccio, oggi vi parlo di Incubo di uno dei più acclamati maestri del genere PsicoThrillerWulf Dorn. Un romanzo inquietante e scuro come l'ombra più cupa che possiate immaginare e soprattutto nascosta come sono nascosti quei lati della nostra mente e della nostra anima di cui neanche noi siamo a conoscenza... Un romanzo intenso e pieno di suspense che non smentisce la bravura di questo autore.


Titolo: Incubo
Autore: Wulf Dorn
Editore: Corbaccio
Genere: PsicoThriller
Pagine: 361
Prezzo: 16,90
Uscita: Maggio 2016
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TRAMA


Simon è un ragazzo difficile, rinchiuso da sempre nel suo mondo. La sua vita precipita in un incubo dopo la morte dei genitori in un terribile incidente d'auto, dal quale Simon esce miracolosamente illeso ma, da allora, soffre di fobie, allucinazioni, sogni che lo tormentano ogni notte. Costretto a trasferirsi dalla zia Tilia dopo un periodo di riabilitazione in ospedale, passa le sue giornate esplorando la campagna sulla bicicletta del fratello Michael. Nella zona sembra aggirarsi un mostro: una ragazza è scomparsa, e una notte si perdono le tracce anche di Melina, la fidanzata di Michael, il quale diventa l'indiziato principale. Insieme a Caro, una ragazza solitaria che ha conosciuto nella sua nuova scuola, Simon affronta le proprie paure più nascoste e va a caccia del lupo che miete le sue vittime nel bosco di Fahlenberg. Ma niente è come sembra. Oscuro, inquietante, avvolgente, Incubo è il nuovo psicothriller di Wulf Dorn.

Incubo di Wulf Dorn è una di quelle letture che non ti fanno riposare. Non posso dire che non ti fanno dormire la notte perché a me non è successo, ho dormito tranquillamente ma so che molti lettori potrebbero essere facilmente suggestionabili dalla penna marcata, incisiva e decisiva di questo scrittore che ha fatto della suspense e della psicologia, le sue carte vincenti. 
Wulf Dorn non ha bisogno di presentazioni. Per chi ama i thriller psicologici conoscerà il successo di romanzi come La psichiatra, e quest’ultimo lavoro non è da meno. Siamo di fronte ad un oscuro e inquietante mondo fatto di sogni e di incubi nel quale il protagonista è un giovane sopravvissuto ad un incidente nel quale ha perso entrambi i genitori. In quell’auto c’era anche lui eppure non era il suo momento perché la morte non lo ha voluto con sé, ma esistono altri tipi di morte che ti porti cucite addosso e che ti stracciano la pelle giorno dopo giorno, godendo di quella lentezza che diventa una litania mostruosa con la voce di un fantasma. 

Questo è quello che pensava Simon che dopo la perdita della famiglia è costretto ad andare a vivere con la zia, con l’unico supporto del fratello Micheal, fino a quando però si rende conto che il peggio ancora deve arrivare. Uno strano essere, un lupo, una bestia assetata di sangue miete le sue vittime nel bosco e la situazione si aggrava notevolmente quando è Melina, la fidanzata del fratello, ad essere brutalmente aggredita. 
Simon è uno che si è chiuso fuori dal mondo, un introverso, marchiato da una leggera forma di autismo che lo fa vivere tranquillamente soltanto se governato da una smaniosa forma di controllo e di ordine che gli permette di vivere la sua vita nell’assoluta abitudine. Guai ad uscire fuori dal recinto di sicurezza e di certezza che per tanti anni si è costruito e sul quale ha basato tutti i suoi comportamenti e naturalmente la forma mentis. 
Ed è proprio di mente che Dorn ci parla perché lui è un maestro nell’entrare nella psicologia distorta ed oscurata dell’essere umano per rischiarare con la luce della scrittura, le distorsioni e le incrinature di una logica che perde, passo dopo passo, la sua forza e soprattutto la sua credibilità. 
A volte qualcosa si spezza. Non sentiamo alcun rumore, neppure ce ne accorgiamo. Eppure fa malissimo. È un dolore così violento che ci sembra non passerà mai. Nemmeno tra mille anni. 
Incubo è uno psicothriller scritto in modo incalzante, capace a tratti di mettere paura, dove i lati oscuri più nascosti di ciascuno di noi vengono fuori. E il lupo, chi è il lupo? Nella storia è la parte cattiva ma siamo sicuri che sia soltanto un’alternativa a Cappuccetto Rosso? Secondo Mark Rowlands, nel suo romanzo Il lupo e il filosofo, l’umanità è da sempre abituata a identificare il lupo come rappresentante della parte oscura dell’animo umano senza rendersi conto che l’unico essere umano davvero in grado di progettare il male, è l’uomo. L’uomo è la sola creatura a comprendere la differenza tra bene e male, dunque è anche l’unica a scegliere di compiere l’una o l’altra, secondo la sua volontà. 
Ho amato molto che in questo romanzo tutto rimandasse irrimediabilmente al lupo, una figura che amo e che in questo caso identifica l’input, lo slancio che spinge il protagonista Simon a darsi una scrollata, una mossa, a decidere di cambiare la propria vita e abbandonare il velo di vigliaccheria e codardia con la quale si è nascosto per tutto il tempo e affrontare i suoi incubi, ognuno di essi, tutte quelle voci insistenti e macabre che gli girano in testa e che continuano a ripetergli che la morte dei genitori è solo colpa sua perché è ancora vivo. 
Da qualche parte aveva letto che, quando si era circondati dalla totale oscurità, la ragione prendeva il posto della vista. Ora lo stava sperimentando in prima persona. Ma invece delle cose reali che avrebbe visto con la luce, ne vedeva altre, agghiaccianti. 
Il percorso di Simon è un percorso di ascesa attraverso la discesa e in questo l’autore è davvero un maestro. La sua capacità di infondere mentalmente la consistenza del dolore, dell’angoscia, della sofferenza, di quelle ferite invisibili che ti corrodono l’anima e che ti portano a farti sentire un essere spezzato, senza più un equilibrio sensato, è lampante e ingegnosamente raccapricciante, tanto da non lasciarti altra possibilità che arrivare fino alla fine. 
Lo stile dell’autore è capace di stanare il lettore. Mentre leggi ti sembra di correre, di affrettarti per raggiunge lo scopo, la verità, quella che poi ti sembra diventare la salvezza. Tu che leggi senti di doverti salvare da tutto quel nero, quell’angoscia, quell’intenso e formicolante senso di morte che aleggia adombrando ogni singola pagina di questa storia che se non vi ruberà il sonno, sicuramente vi adombrerà l’anima. 
Lo farà perché Wulf Dorn possiede il potere per farlo. Lo farà perché è un romanzo con tutte le qualità per lasciare interdetti proprio quando ci sei dentro fino al collo e allora a quel punto, potresti anche morire affogato perché tanto ti rendi conto che hai fatto esattamente ciò che il burattinaio voleva, pur lasciandoti credere che era tua la scelta.


14 commenti:

  1. Gesù!! Che recensione, Antonietta!!
    Ma come fai...???!!
    Non potrebbe essere più vera quella cosa riguardo l'uomo. E dire che ci chiamiamo esseri umani perché dovremmo distinguerci dalle belve!! E, giusto perché tu lo sappia, questo teaser è qualcosa di spaventosamente meraviglioso... è stupendo!!! Penso ancora, anzi, sempre di più, che dovresti pubblicarli in un libro!!! <3 <3 <3

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    1. Cara Federica, è proprio il discorso sull'uomo e sulle bestie che mi fa sempre riflettere e sarebbe un discorso molto lungo ma in sintesi combacia con quello che hai appena detto. :-)
      Grazie! Troppo buona sei! :*********

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  2. Aw, non vedo l'ora di acquistarlo e leggerlo!

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    1. Spero possa piacerti, cara Chiara, leggerò la tua recensione! <3

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  3. Eccomi sono assolutamente d'accordo con te Fede <3 <3 questa recensione gemellina è più che d'impatto! sono allo studio e fra pochi secondi devo assolutamente rimettermi al lavoro ma mentre leggevo le tue parole è stato come se entrassi in contatto con la parte più profonda di me, quella in cui dimora il cuore e sappiamo bene quanto questa sia la parte più misteriosa e potente dell'essere umano. Leggendo la recensione che è una lama, dritta e profonda, insieme ai teaser ho sentito andare in frantumi lo specchio che separa l'estiore dall'interiore, sei grande gemellina, mentre leggi vedi l'anima dello scrittore e ce la mostri con la tua recensione! questa è grandezza! <3 <3

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    1. Dolce Ely, grazie! <3 Spero sempre di riuscire a cogliere i pensieri degli autori e di trasmetterli, mi ci tuffo dentro proprio per questo, cercando di farmi prendere dal senso che essi vogliono esprimere. Dalle tue parole capisco di esserci riuscita e ne sono felice, anzi di più! Anche perchè spero sempre di dare sì l'anima dello scrittore ma di far intravedere anche la mia!
      Un abbraccio forte!<3<3<3

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  4. Inquietante è poco, sembra davvero mettere i brividi questa storia!

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  5. Uno dei miei autori preferiti, la bravura sta proprio nel suo giocare con la mente in modo divino.

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  6. Un libro che mi incuriosisce molto, anche se penso sia davvero ansiogeno. Ma chissà perché, quando si avvicina l'estate tendo a preferire libri gialli e thriller...
    Complimenti per la recensione.
    Ti va di divertirti con un Blog Tour + Giveaway? In palio una copia della mia nuova novella per la Triskell Edizioni, qui:
    http://evapalumbo.blogspot.it/2016/06/blog-tour-non-e-colpa-della-gravita.html
    Ti aspetto, ciao!

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    1. Ciao Eva, grazie per essere passata e per aver segnalato il tuo giveaway. Vengo a dare un'occhiata! ^^

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