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martedì 23 febbraio 2016

Manchester's Affairs Destini incrociati di Barbara Bogoni Recensione

Buon pomeriggio! Il secondo post di oggi è dedicato ad un thriller ben scritto e avvincente con due protagonisti agli antipodi, in continua lotta tra loro ma molto bravi nel loro lavoro fatto di indagini. Manchester'Affairs di Barbara Bogoni è un romanzo che racconta di misteri, di intrighi e appunto di affari... Di che genere? Scopritelo leggendo! 


Titolo: Manchester's Affairs
Autore: Barbara Bogoni
Editore: Selfpublishing
Genere: Thriller
Pagine: 600
Uscita:2015
Prezzo: € 0,99


TRAMA

Dopo il pensionamento del collega che l’aveva affiancata dall’inizio della sua carriera, Emily Smith, giovane e motivata sergente della polizia di Manchester, spera di continuare a combattere il crimine lavorando finalmente al fianco di una delle poche persone, alla centrale, per cui provi una profonda stima ed un sincero affetto: il suo migliore amico, Richard Finch. Purtroppo per lei, però, il destino pare avere altri piani in mente. I suoi superiori hanno già deciso che il suo nuovo partner sarà il sergente David Ingram, in arrivo al distretto da uno dei dipartimenti di Liverpool. Il primo incontro della ragazza con l’uomo sarà tutt’altro che idilliaco e la reciproca antipatia che ne scaturirà, verrà esasperata dal primo caso che i due agenti si troveranno a dover risolvere insieme. Una mattina, infatti, senza che nessuno se lo aspetti, una bomba scoppia in una delle vie principali del centro di Manchester. Si tratta di un atto terroristico? Di un regolamento di conti tra membri della malavita? O del folle gesto di qualche pazzo squilibrato? In una città in cui tutti hanno qualcosa da nascondere e niente è come sembra, Emily e David impareranno a proprie spese che vige indiscussa una sola regola: non importa come o con chi si facciano, gli affari sono pur sempre affari.


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Manchester’affairs è un romanzo classificabile come un thriller nel quale si mescolano con precisione e propensione molti elementi che lo rendono una lettura veloce e piacevole. Certo, la mole del romanzo è sostanziosa, stiamo parlando di 600 pagine ma essendo un genere ben definito e amando le atmosfere tipiche di questa tipologia di intrecci, la quantità di pagine ovviamente passa in secondo piano.

La protagonista, di nome Emily, è una ragazza molto giovane che però ha già un ruolo fondamentale nel distretto di polizia dove lavora nella città di Manchester. E’ una donna spigliata, estroversa, piena di vita e di slanci ma soprattutto ama alla follia il proprio lavoro, mettendocela tutta affinché ogni incarico che gli viene affidato possa essere portato a termine nel migliore dei modi. Insomma è una che è cresciuta in quell’ambiente e che ci sta alla grande se non fosse per l’arrivo di un intruso che la coglie decisamente alla sprovvista.

Purtroppo il vecchio collega di Emily va in pensione e quindi sorge un gravoso problema: chi potrà mai sostituirlo?
Emily non ha dubbio e lì sta l’errore che le costerà una grande delusione. E’ convinta che a prendere il posto del suo ex collega sia Richard, il patologo forense che lavora nel suo stesso gruppo e che per qualità e serietà aspira lui stesso ad assumere quel ruolo a cui naturalmente tiene in modo particolare. 

Evidentemente qualcosa non va per il verso giusto ed Emily scoprirà a sue spese che il suo nuovo collega non sarà Richard ma David Ingram, uno strano individuo tutto giacca e cravatta che dal momento in cui mette piede nel distretto crea soltanto scompiglio e confusione. Il suo modo di vestire, decisamente da aristocratico e il suo modo di parlare e soprattutto di rapportarsi agli altri assolutamente arrogante e pretenzioso, lo rendono alquanto insopportabile agli occhi quasi di tutti ma soprattuto a quelli di Emily che non riesce ad accettare che la possibilità di avere Richard accanto sia definitivamente sfumata.

David Ingram sembrava tutto fuorché un poliziotto.

L’ambientazione è quella tipica di un thriller stile americano, l’autrice inserisce molto bene descrizioni ambientali, fisiche e soprattutto colloquiali dei personaggi. Il linguaggio è vario e riflette in modo chiaro e dettagliato la provenienza sociale e il ruolo che i vari protagonisti assumono all’interno della storia.

E’ evidente dunque una preparazione di base dell’autrice che non si è assolutamente lanciata senza paracadute nella stesura di questa storia ma si è preparata ed ha preparato l’intreccio in modo da curare anche il più piccolo dettaglio. E forse è proprio qui che c’è stato un errore. 

Soprattutto all’inizio della lettura ho notato numerose ripetizioni e passi che potevano essere tranquillamente accorciati. Per esempio, quando Emily conosce David, ad ogni occasione ripete in continuazione che lo odia, o che non sopporta i suoi comportamenti di freddezza e superiorità, anche quando non è necessario. Inoltre l’autrice indugia troppo nella descrizione di alcuni elementi che potrebbero essere anche soltanto accennati come i particolari dell’abbigliamento o la narrazione fin nei minimi dettagli di un particolare evento del passato o della storia di un personaggio, tutti elementi che ho considerato superflui trattandosi ovviamente di un thriller. Insomma nelle prime pagine la presenza di David è inquietante e oppressiva nella mente di Emily!

Nell’insieme quell’uomo era talmente perfetto da sembrare inverosimile.

Esposto questo aspetto da rivedere del testo, ho apprezzato la carica emotiva del romanzo e la capacità descrittiva dell’autrice nel riuscire a rendere la storia scattante. L’inizio infatti è scoppiettante e non solo perché una bomba esplode! 

Il clima è condizionato alla suspense e questo può essere solo un elemento a favore dell’intero testo. Un avvicendarsi di episodi criminali, omicidi sospetti, morti senza un motivo e soprattutto indagini che porteranno i due protagonisti che apparentemente si odiano come non mai, a scoprire strani legami che intercorrono tra la politica  e la malavita, appunto affari sporchi e impronunziabili nei quali anche chi non dovrebbe essere coinvolto è il primo a lasciare il segno.

Emily si rapporta in modo ambiguo nei confronti di David. Inizialmente sembra attratta da Richard che considera l’uomo perfetto, gentile e premuroso, bello e capace di infonderle protezione e ammirazione, insomma un’amicizia che vorrebbe si trasformasse in qualcos’altro ma l’arrivo di David complica notevolmente le cose. 

Pensò a Richard. Chissà se sarebbero stati bene insieme. Probabilmente sì, sarebbero stati molto felici.

Il suo odio verso quell’uomo preciso e puntiglioso, freddo fino all’inverosimile, capace di un controllo quasi disumano, è un sentimento che lentamente si trasforma e diventa qualcosa di diverso, di più profondo e difficile da capire e da accettare. Oltretutto il pensiero fisso di lui non l’aiuta a tenere lontane determinate considerazioni.

Manchester’s Affairs è un romanzo ben scritto, il linguaggio è corretto, l’intrigo e il senso di scoperta non abbandonano il lettore fino alla fine. E’ un thriller che riflette molto bene i caratteri tipici di questo genere e nonostante l’autrice sia un’esordiente che si è messa alla prova con un genere non facile, il risultato mi è sembrato apprezzabile.

Una citazione in particolare, posta all’inizio del romanzo, di Jean Paul Sarte, autore che amo, ci tengo a riportare.

Ogni parola ha conseguenze. Ogni silenzio anche.

Una storia intelligente  e carismatica, ironica e a tratti canzonatoria nei rapporti tra i due protagonisti ma non per questo priva di verve o di quell’atmosfera tipica e necessaria affinché si possa godere a pieno e con tutti i sensi di un intreccio simile, ben curato e intrigante.




11 commenti:

  1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    1. (Scusa, avevo fatto un pasticcio con il commento di prima. Odio non poter modificare su Blogspot).

      Mi sembra un bel libro! Io amo i thriller e questo mi sembra ben fatto, anche se con qualche pecca (ma si sa, non possono essere tutti Kathy Reichs...).

      Approfitto dell'occasione per lasciarti un piccolo avviso: ti ho taggata a un linky party a cui partecipo, se vuoi fare un giretto e dare un'occhiata, ti lascio il link!

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    2. Grazie, Lara, passo subito a vedere!

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  2. La storia sembra interessante, potrebbe essere il mio genere. Lo tengo presente.

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    1. Ciao Lord Snow, sono l'autrice del libro recensito da Antonietta. Volevo avvisarti che per il solo mese di Marzo il libro passerà dal costare € 0,99 all'essere gratuito.(questo per dare la possibilità a chiunque di poterlo leggere e a me di farmi conoscere un po' di più!:-D).
      Se tu fossi interessata a leggerlo, potrai scaricarlo gratuitamente da Amazon a partire dall' 1 Marzo. Buona giornata. Barbara

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  3. Grazie infinite per la bellissima recensione Antonietta! Sono contenta che il libro ti sia piaciuto! Hai colto a pieno quello che speravo trapelasse dal mio romanzo. Grazie ancora. Ti mando un forte abbraccio! Barbara

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    1. Ciao Barbara, grazie a te per avermi dato la possibilità di leggerlo! Sono felice di aver colto il senso di tutto ciò che volevi trasmettere. Un abbraccio! <3

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  4. Bellissima recensione, Antonietta, anche se questo genere di libri non è il mio genere. <3

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    1. Grazie Federica, so che non è il tuo genere. Un abbraccio! <3<3<3

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  5. Dopo la tua recensione ho letto l'anteprima del libro su amazon, a parte il fatto che il cartaceo costa la bellezza di 35 euro, scusate ma nemmeno king vale tanto. A parte questo appunto, è pieno zeppo di gerundi e avverbi, quasi da mal di pancia. Forse la storia sarà bella ma ci vuole una cura in ciò che si scrive sopratutto se il prezzo è quello.
    esempio di prima pagina: Appena avvistato l’isolato pedone che camminava lungo la via, il guidatore della vettura rallentò vistosamente la propria andatura.
    Accostò lentamente al marciapiede e spense il motore.
    Altra cosa, i dialoghi non vanno messi tra apici alti! queste sono cose da editing inesistente. Andrebbero segnalate in una recensione.

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    1. Ciao Marina, grazie per avermi letto e per aver lasciato le tue impressioni. Per quanto riguarda il prezzo del cartaceo non so cosa dirti perché non mi compete. La mia recensione invece, risponde ad un'unica esigenza: esprimere ciò che ogni libro mi trasmette. Non è nel mio interesse fare la maestrina a meno che gli errori non siano tali da disturbare la lettura stessa, rendendola impraticabile ma non è questo il caso. Dunque posso assicurarti che la mia intenzione è quella di raccontare di emozioni, di sensazioni, qualunque esse siano. Ecco... se il libro mi avesse annoiato a causa di innumerevoli gerundi ed avverbi lo avrei sicuramente fatto notare ma perdonami, non avrei mai scritto che la mia noia deriva da un gerundio di troppo perché alla gente non interessa questo, interessa il senso, l'emozione, il trasporto o la noia se è quella che la lettura provoca. Indi la mia volontà nel bene o nel male è sempre quella di narrare di sensazioni positive o negative, degli apici sinceramente non mi interessa perché la bellezza di un romanzo non dipende da questo. Sono sempre storie in self publishing e dunque nessuno è nato imparato e ci possono essere degli errori ma se la storia vale, vale.
      Questo è ciò che le persone possono trovare nelle mie recensioni, per chi vuole altro, questo mondo è pieno di blog per fortuna, dalle più svariate performance. Insomma ad ognuno il suo.

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