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giovedì 13 ottobre 2016

La stanza dei Kimono di Yuka Murayama Recensione

Buongiorno! Grazie alla Piemme ho letto La stanza dei Kimono di Yuka Murayama, un romanzo che avevo molta curiosità di scoprire e che mi immaginavo diverso. Purtroppo è stata una di quelle letture, che odio dirlo, definirei deludenti. Vi spiego perchè!



Titolo: La stanza dei Kimono
Autore: Yuka Murayama
Editore: Piemme
Genere: Erotico
Pagine: 348
Prezzo: 18,50 eBook 9,99
Uscita:  Settembre 2016
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TRAMA


Da tre generazioni, a Tokyo, la famiglia della giovane Asako gestisce un raffinato negozio di kimono. Quella del kimono è un'arte: ogni colore, ogni materiale, modello o fantasia ha un suo significato, che solo pochi sono in grado di decifrare. E quando Asako riceve in dono da sua nonna la splendida collezione privata della famiglia - una collezione di kimono antichi, preziosissimi, in cui ogni pezzo è unico e ha la sua storia - capisce che è il momento di lasciare il suo lavoro di organizzatrice di matrimoni e cominciare una nuova vita. D'altra parte, suo marito Seiji sembra essersi allontanato da lei, preda dell'infelicità e in cerca di qualcosa che forse Asako non riesce più a dargli. È tramite il negozio di kimono che Asako incontra Masataka, un affascinante sconosciuto di Kyoto che ha dei kimono speciali da proporle in vendita. Masataka è sposato con Chisa, una ragazza misteriosa con un passato pieno di ferite. Ferite che incidono con il suo senso di inadeguatezza e di paura, ma anche di fatale attrazione, nei confronti degli uomini e del sesso. Asako, Masataka, Chisa, Seiji: quattro persone le cui storie sono destinate a intrecciarsi, e che presto si scopriranno legate a doppio filo dal richiamo della passione, dell'eros, della perversione e del piacere che a volte a essa si accompagna.



















La stanza dei Kimono è un romanzo da cui mi aspettavo qualcosa in più. Una storia che mi aveva incuriosito molto leggendone la trama e che mi aveva affascinato, proprio per quell’atmosfera diversa, in qualche modo delicata, legata ad un oggetto molto particolare e lontano dalla mia cultura: il kimono.
I protagonisti di questa storia sono quattro. Due coppie sposate che per un caso assolutamente fortuito s’incontrano, relazionandosi in modo contorto l’uno all’altro.

Il punto d’incontro è naturalmente il kimono perché grazie ad esso, i primi ad incontrarsi saranno Asako e Masataka, un donna ed un uomo molto diversi tra loro che all’apparenza non sembrano avere nulla in comune ma che si avvicinano proprio per la presenza di quegli abiti così particolari ed eleganti.
Sicuramente era stata anche la grande quantità ad aver colpito Asako, ma in ogni caso le sembrava che quei kimono, reduci da tante epoche diverse, fossero dotati di una forza speciale.
Asako ha un negozio di kimono ed è alla ricerca di kimono antichi. Masataka la contatta per telefono perché nella casa dello zio della moglie Chisa, ormai abbandonata, ci sono molti abiti di quella fattura e di quella particolarità.

Asako non può rifiutarsi di incontrare l’uomo ma sin da subito è chiaro che non lo fa solo per quei semplici oggetti del desiderio. La voce un po’ roca e forte, potente, rigida di Masataka le incute fin dalla prima volta una strana sensazione di proibito e di desiderio ancestrale.
A volte suo marito le sembrava un perfetto estraneo. Da quando si erano conosciuti fino ad allora, forse non aveva mai, nemmeno una volta, sentito di potersi fidare di lui.
Già dal primo incontro scatta un’attrazione da entrambe le parti che sarà difficile per loro tenere a freno. Al contempo anche Chisa e Seiji, il marito di Asako, hanno modo di incontrarsi e a differenza dei loro rispettivi compagni, non si fanno troppi scrupoli a finire a letto.
Chisa sapeva che erano proprio quello, che volesse o no, ad accenderle dentro quella rorida e oscura eccitazione. Eppure non c’era più nessuno che gliela facesse riassaporare.
Lo stile dell’autrice è scorrevole, momenti di assoluto sesso, sempre in modo elegante e mai volgare che si alterna a scene in cui sono i kimono ad essere i protagonisti. L’autrice ha intrecciato questo aspetto della cultura giapponese alla prospettiva di una storia certamente erotica che però non mi ha coinvolto come avrei desiderato.

Questo credo dipenda fondamentalmente dal modo in cui sono stati realizzati i personaggi. Quattro protagonisti, tutti con dei caratteri ben definiti ma nessuno di loro è in grado di bucare le pagine e saltare fuori dalla storia.

Nessuno degli intrighi amorosi e sessuali che si vengono a creare sono riusciti a toccarmi eppure di materia ce n’è. Dalla violenza fisica, al bondage, per poi passare ad un’iniziazione sessuale alquanto compromettente e piuttosto prematura. L’autrice non si esime dal raccontare vari aspetti del sesso, permettendo ai suoi personaggi di incarnare diverse tipologie di amanti ma questo non basta. Almeno non è bastato a me per farmi sentire pienamente coinvolta dalla storia.

Ho trovato il finale scontatissimo, ma non è questo il problema. Ripeto, secondo me, sono i personaggi a risultare troppo freddi e stereotipati. Masataka è il dominatore, Chisa la dominatrice, ecco perché marito e moglie non possono avere un sesso soddisfacente se vogliono infliggere le stesse cose. Dall’altro lato Asako è molto remissiva, pura, ingenua mentre il marito Seiji ama chiaramente la dominazione e l’umiliazione.

Quindi, cosa si fa? Nulla, a meno che i quattro non si scambiano i partner come in realtà avviene anche se in modo non consapevole.
Asako – Matasako. Lui – Chisa. Se si fossero abbinati così dall’inizio, entrambe le coppie avrebbero funzionato?
La stanza dei Kimono poteva piacermi molto ma molto di più, perché la voglia di leggerlo e di lasciarsi prendere c’era tutta da parte mia ma è mancata la cosa fondamentale: il tocco. Nessuno dei personaggi mi ha toccato, li ho percepiti come figure messe lì tanto per, a riempire un ruolo per il quale erano stati creati alla perfezione. Ma nulla di reale, niente che fosse fatto di carne, oltre qualche scontato sospiro e gemito. 

Ammetto che mi aspettavo fuochi d’artificio, esplosioni, una carica di erotismo splendente ed esaltante. Una vera  e propria bomba e invece mi sono ritrovata tra le mani, una stellina tremante che si è bruciata in meno di qualche secondo.


Non  mi sento di sconsigliare in assoluto questo romanzo perché non lo faccio mai, però la sua lettura non mi ha dato nulla, lasciandomi semplicemente un velo di delusione come poche volte mi capita, ma evidentemente anche il mio istinto può sbagliare.

16 commenti:

  1. Ciao Antonietta! Mi dispiace che ti abbia deluso questo romanzo, anche se, dalla tua recensione, si capisce bene il motivo, essendo molto ben argomentata.
    Io amo l'Oriente e le sue tradizioni e mi piacerebbe approfondirle, per questo quando incontro romanzi ambientati in queste atmosfere ne vado pazza. Scarterò sicuramente questo, però, perchè sembra molto lontano dai miei gusti.
    Un abbraccio!

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    1. Ciao Virginia, credo che anche io che come storia non rientri nei tuoi gusti anche se sicuramente l'atmosfera e l'ambientazione mantiene il suo fascino ed è proprio per questo, anzi, anche per questo, che ho voluto leggerla.
      Un abbraccio! <3

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  2. Ciao Antonietta :-* Adoro la cultura giapponese e orientale in genere..peccato che non ti sia piaciuto perché, come hai detto tu, di materiale sembra essercene e anche la trama mi ha colpito..Ma so cosa si prova quando non c'è sintonia con i protagonisti e ti capisco..
    Lo segno ugualmente, anche se sicuramente non lo leggerò per il momento..Un bacione :-*

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    1. Ciao Maria, purtroppo è andata così, nel senso forse ero io che avevo troppe aspettative ma mi sono resa conto, leggendo, che sono forse abituata ad un altro tipo di letteratura. In ogni caso le atmosfere e la cultura restano estremamente affascinanti.
      Un abbraccio! :***

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  3. Mi dispiace moltissimo che questo romanzo ti abbia deluso e penso che lo eliminerò dalla Wish List, anche se avevo una mezza idea di leggerlo e speravo avrebbe coinvolto di più i lettori...

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    1. Dispiace molto anche a me, ma per quello che mi aspettavo, sono rimasta davvero delusa, ciò non toglie che chiunque ne sia incuriosito potrebbe comunque trovarlo interessante, dipende tutto da cosa ci si aspetta. :-)

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  4. Essendo stata in Giappone posso dire con certezza che ritrovo molto degli usi tipici del paese in questa tua descrizione. Il paese stesso è una contraddizione unica: c'è una passione travolgente, ma al contempo una freddezza costante che pervade l'ambiente quando guardi le persone, penso sia naturale ritrovare questa freddezza nello stile dell'autrice.

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    1. Mi ritrovo perfettamente nelle tue parole e leggendo, l'ho capito piano piano. Ho capito che a parte la delusione perchè mi aspettavo altro che ho cercato di spiegare, forse l'errore è da parte mia, che non sono abituata a questo tipo di letteratura.

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  5. Gemellina mia eccomi da te ❤️ Appena ho visto la cover del libro di oggi ero pronta a trasformare gli occhi in cuoricini perche' ti confesso che amo le atmosfere asiatiche, le tradizioni giapponesi sono un mio guilty pleasure, "memorie di una Geisha" l'ho adorato per intenderci. Mi è spiaciuto tanto quindi che il libro di oggi ti abbia delusa, lo elimino dalla wl! Spero che la prossima lettura sia molto più appagante gemellina, è sempre bruttissimo chiudere un libro non rimanendone soddisfatta ❤️ Un abbraccio grande grande super grandissimo dalla tua gemellina ❤️

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    1. Ciao dolce Ely, a chi lo dici! Anche a me la cover aveva colpito subito, il titolo e la trama che parlava dei kimono in un contesto certamente particolare. Ma ahimè non c'è stato il colpo di fulmine, ne sono rimasta fuori ed è dispiaciuto anche a me. Spero che con il prossimo libro dello stesso genere orientale, sarò più fortunata, anche perchè la curiosità di questa cultura rimane alta.
      Un abbraccio fortissimo! <3<3<3

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  6. Ciao Antonietta, la capisco benissimo la tua delusione, è impossibile non sentirla... lo stesso è capitato a me con un libro di un autore giapponese "Non lasciarmi" di cui ne avevo sentito parlare molto bene e proprio spinta da questo avevo voluto leggerlo, ma ti giuro, mai come quella volta, mi ero ritrovata a storcere il naso e a chiedermi che senso poteva mai avere un libro così, o magari sono io, non lo so, fatto sta che neanche guardando il film l'ho capito o cercato di capirlo... Se per caso l'hai letto, mi farebbe piacere se riuscissi a illuminarmi ^___________^
    Un abbraccio! <3<3<3


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    1. Ciao Federica, so che puoi capirmi ed è davvero una sensazione spiacevole, soprattutto quando ci tenevi tanto e ti aspettavi parecchio come nel mio caso. Non lasciarmi non l'ho letto ma mi hai messo curiosità... vado subito a sbirciare qualche notizia in proposito. ^___^
      Un abbraccio! <3<3<3

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    2. Grazie!! :-))))
      Solo tu potrai illuminarmi...
      Abbraccio più che ricambiato!! <3<3<3

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    3. Scusami, mi ero dimenticata di dirti che l'autore è giapponese. :-)))) <3

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