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mercoledì 25 marzo 2015

LovemeLoveme di Fabio Marcheselli Recensione

Buongiorno cari lettori, oggi vi propongo la recensione di un romanzo Noir dal titolo molto particolare, LovemeLoveme, scritto da Fabio Marcheselli e pubblicato da Lettere Animate.
Una storia di un gruppo di giovani alle prese con i vizi e le virtù di un mondo nel quale perdersi è fin troppo facile, senza ritrovarsi mai più.


Leggete e fatemi sapere cosa ne pensate!

Titolo: LovemeLoveme
Autore: Fabio Marcheselli
Editore: Lettere Animate
Pubblicazione: Ottobre 2014
Genere: Romanzo Noir
Pagine: 109
Prezzo: 0,99 Ebook

Trama 

Bologna. Anni duemila. Alice, alias Lovemeloveme, ha diciassette anni e l’ingenuità di credere di poter vivere il suo primo amore come se fosse dentro una favola, nonostante la sua emotività sia intrappolata dentro un viaggio coast to coast tra paura di soffrire e voglia di amare. I suoi occhi gentili non guardano, ma accarezzano e un velo di fard copre l'incertezza di bambina. Tomas alias De Mill Klein, invece, affascinante e cinico, è il leader indiscusso del “branco”composto da tre ragazzi appena maggiorenni, con tante possibilità di fronte, ma già disposti a giocarsele e perderle tutte. Una festa di carnevale è l’occasione perfetta perché Tomas e Alice si conoscano, perché due mondi totalmente differenti si incontrino casualmente. Due settimane sono sufficienti per definire quanto il loro amore sia scaleno. Sbilanciato. Alice vuole sognare e credere di essere dentro una favola, facendosi bastare quel poco che il suo amato le dà. Ma spesso la realtà tradisce le aspettative. A volte non facendo sconti. La storia si sviluppa e si intreccia tra passato (ieri), in cui vengono narrate le dinamiche relazionali e i disagi dei protagonisti, e presente (oggi), in cui le indagini fanno il loro corso attraverso le abilità dell’ispettore Anedonia e del suo collaboratore Vitale, membri della polizia scientifica e agli antipodi oltre che per il nome, per intuito professionale e per elementi caratteriali. Anedonia appare riflessivo, scrupoloso, a tratti cupo e quasi immune allo svago, mentre Vitale sembra nato per non pensare e per eseguire semplicemente gli ordini. L’epilogo viene letto attraverso il futuro (domani) in cui l’aspetto processuale affronta, attraverso gli occhi del giovane e cinico avvocato Juan Carlos Arringa, le varie sfaccettature della giustizia. 


Biografia 

Fabio Marcheselli è nato e vive a Bologna. Psicologo forense è perito per il Tribunale di Bologna. Autore di pubblicazioni e contribuiti scientifici. LovemeLoveme è il suo primo romanzo.





LovemeLoveme è un romanzo noir dal titolo molto particolare che fa evidentemente riferimento a molte cose insieme, prima fra tutte la virtualità dei soprannomi o degli alias tanto comuni tra i giovani. Il testo ne è pieno, perché ogni personaggio è caricaturato dal suo alias gemello, ma allo stesso tempo LovemeLoveme richiama indubbiamente uno dei concetti principali espressi nel romanzo: il famigerato amore. 

Fabio Marcheselli mi sorprende con uno stile nuovo per me. Una narrazione fluorescente, esattamente come gli evidenziatori che si usano per sottolineare i passi più importanti di uno scritto, per non dimenticarli. L’autore, con la sua scrittura, riesce a lasciarsi ricordare fornendo immagini nitide ed estremamente caratteristiche e caratterizzanti che coincidono con i “tipi” da romanzo di cui va raccontando. Metafore e figure retoriche s’intrecciano fin dalle prime pagine, rendendo più corposo e netto il concetto di personaggio e del suo essere incondizionato nel mondo narrativo. 
Anche la struttura su cui si basa la narrazione è schematica ed inquadrabile in un progetto preciso che crea un percorso logico ed intrigante con un inizio ed una fine altamente definibile. 

L’Ouverture è il primo passo che dobbiamo compiere per entrare a pieno titolo nelle spire della storia. Ciò che vediamo è qualcuno che già pregusta tra le labbra della mente il prossimo incontro di presunto amore con l’occhio lungo e lo sguardo perso nell’immaginazione fugace, ma sempre più attenta, di quella che forse è la sua donna, timida ed ingenua, mentre lo attende diventando l’emblema di una serata tutta votata al peccato e alla bellezza (lui spera!). 
E già cominciamo a chiederci, chi è costui? 

La narrazione procede poi, su due scarti temporali differenti: Oggi e Ieri. Essendo un noir, uno dei primi elementi contro cui ci scontriamo è naturalmente un cadavere. Quello di una giovane ragazzina di cui non si sa ancora nulla e che subito sbilancia la nostra curiosità verso mete completamente nuove e misteriose, facendoci dimenticare all’istante lo sconosciuto precedente. Il ritmo è serrato, ritmato, pieno di flashback pronti ad intimarci continuamente che non abbiamo tempo per pensare a niente, né per negare, né per pentirci. Mentre stai ancora pensando a quanto hai letto, l’autore ti scarica addosso un’altra storia, altra vita o morte, chiedendoti di non tentennare e di gettarti in mezzo a quella mischia dalla quale solo lui, forse, potrà aiutarti ad uscire. 

E poi arriva il tanto sospirato Ieri. E via con una presentazione di tre personaggi estremamente interessanti nel modo in cui vengono raccontati. Daniele detto Danni cinquemani, di cui poche parole bastano per capire chi ci troviamo davanti. Favoloso lo stile dell’autore che soprattutto in questi casi, a tu per tu con l’anima e la personalità dei suoi protagonisti, dimostra la capacità di conquistare l’attenzione del lettore, senza che questo gli regali nulla, perché è tutto meritatamente guadagnato. 

“Daniele alias cinquemani è maggiorenne da poco. Sembra uscito da una pubblicità per quanto è bello. Uno sguardo che ti congela e un sorriso che ti scoglie. Il suo aspetto fisico, associato ad una scarsa emotività gli permette, nonostante la precoce età, di avere un numero elevato di acerbe donne pronte a sacrificare la propria verginità pur di conquistarlo.” 

Danni cinquemani è un asociale, dedito allo spaccio e all’alcol ma non è l’unico in questo sistema di disadattati e di piccoli delinquenti che odiano la scuola e che cercano emozioni forti. Tutti intorno ai diciotto anni e tutti dediti al divertimento e alla ricerca dell’affermazione nella microcriminalità. Tomas e Diego, alias De Mill Klein e GhettiRighezzi sono gli altri due che compongono quello che non può essere definito in altro modo se non il branco. 
Gli alias sono i simboli attraverso cui l’autore e noi con facilità, inseriamo i personaggi, incastrandoli nelle caselle non più bianche e nere ma colorate di questa piccola scacchiera che li rende pedine perfette per una storia interessante. Lo stile si veste d’ironia, è saltellante, capace di raccontare una visione sinistramente seria degli avvenimenti velandola di un tono sempre al di sopra della serietà, scivoloso e coraggioso, tendente proprio verso il passo gustosamente canzonatorio. 

Il branco è bellezza e terrore di tutti i vizi di questa strana e insoddisfatta gioventù: droga, alcol, furti, croce e delizia dei loro palati malati e delle loro anime spezzate. 

De Mill Klein è sicuramente il personaggio più interessante. Mi ha ricordato alcuni testi scritti da Vittorino Andreoli, famoso psichiatra, dove si raccontava di quando il male e di conseguenza il crimine veniva compiuto da un'anima estremamente giovane. Della sua freddezza e glacialità, della sua assenza di sentimenti e mancata emotività. Fabio Marcheselli è psicologo forense, ed è evidente la sua conoscenza della mente umana e dei suoi processi, seppur qui soltanto accennati. 
De Mill Klein possiede il fascino della bellezza e per lui conquistare una giovane ragazzina come Alice, alias Lovemeloveme, è una vera passeggiata. 

“De Mill Klein ha la stoffa del leader, ha buone capacità intellettive, ha un ottimo senso pratico, ha stile e soprattutto emana fascino a ogni minimo gesto.” 

Lui e Danni cinquemani hanno molte cose in comune e sembrano due macchine da guerra nel campo sentimentale, pronti a sparare conquiste e poi a fuggire non appena le richieste amorose diventano troppo insistenti. Due che legano la loro vita al sesso e all’amore soltanto promesso, due senza un vero volto, che vanno avanti per la loro strada diroccata, senza provare vere emozioni che li rendano umanamente avvicinabili. 

Ciò che è avvenuto Ieri si scontra con l’Oggi, con il ritrovamento del cadavere e con le indagini dell’ispettore Anedonia. Un uomo risoluto ed efficace, con esperienza e prontezza di spirito, non facile alla distrazione e con il cuore in netta pausa per un amore andato a male. 
Tutti i personaggi di questo romanzo sono distaccati dalla sfera dei sentimenti se non fosse per la vera protagonista di questa emblematica storia, la piccola e fragile Alice. Non ha neanche diciotto anni ma possiede bellezza ed ingenuità. Sogno ed immaginazione, elementi che la rendono irresistibile e dannatamente vittima dello sguardo blu glaciale del terribile De Mill Klein. 

“Alice alias Lovemeloveme è bella. Bellissima. Ha occhi gentili che non guardano, accarezzano, dolci lineamenti nascosti da un velo di fard che copre l’incertezza di bambina, svelando il fascino di donna e una pelle fresca come la primavera, quella stessa primavera che presto la porterà alla maggiore età.” 

Ciascun personaggio è conoscibile ed identificabile grazie alla bravura dell’autore nel descriverlo anche solo con qualche frase che già basta per renderlo reale davanti ai nostri occhi. Sembra che a lui non sfugga nulla e neanche a noi. Mi è capitato in passato di leggere romanzi dove avevo l’impressione che neanche l’autore conoscesse i suoi personaggi. Può farlo di proposito o perché non sa fare altrimenti, ma sembra che neanche lui sappia di cosa stia parlando. Sembra che per lui, le sue creature non siano figlie delle sue stesse visioni ma sconosciuti intravisti per la strada e lasciati attraversarla come fossero solo di passaggio. Ma Fabio Marcheselli va ben oltre tutto questo. Ho letto pochi romanzi come questo, nei quali l’autore dimostra di avere talmente radicati dentro di sé i suoi eroi da parlarne anche accennando soltanto a qualche frase che da sola basta a dirti chi sono. Una bravura questa, che nel bene e nel male, fa scattare l’empatia, la compenetrazione, la visione chiara e precisa di un mondo che si alza e cammina. 

La narrazione procede saltando buche e promettendo miracoli, incanti, brutture altisonanti. Ci troviamo sballottati tra oggi e ieri, in attesa di un domani. 
Amore e sesso se le danno di santa ragione sullo sfondo di questa pazza gioventù che arriva ad amare per non odiare. Ancora e ancora, ma non basta. 

I contrasti si oppongono e le illusioni sono all’ordine del giorno. Malizia contro ingenuità, furbizia contro trasparenza. E’ una lotta all’ultimo sangue che inscena le proprie vittime. Ed inizia il gioco perché è tutto un grande rischio. 

“Loveloveme sente tutta la vita nello stomaco. Chiude gli occhi e la vista cede il passo al tatto e all’olfatto. Ora è chimica. Ora, non c’è più scampo.” 

Amore maledetto, amore innocente, amore massacrato. 

Le descrizioni scientifiche delle indagini con i prodotti e le analisi tipiche del team degli operatori del settore a cui ci hanno tanto abituato i telefilm cozzano con la narrazione inquietante ed implosiva in cui si concentra tutta l’azione. Dettagli minuziosi e descrizioni sistematiche portate avanti con freddezza saggistica s’inalberano contro la tempesta narrativa fatta di picche e di fiori, di sogni e brucianti delusioni. 

Abbiamo due mondi e due modi di viverli. Non c’è casa, né vicina, né lontana, c’è solo superficialità, indifferenza, un’impotenza vitale che rende questi giovani, vittime di una ricerca emotiva che sfocia nell’artificialità. 
E Alice è la santità in mezzo alla malattia, il miracolo in mezzo all’oscurità. E’ la fede in una chiesa sconsacrata. La sua è pura vulnerabilità contro il senso di onnipotenza e di appartenenza del branco. 

Il branco è famelico, instupidito e agguerrito. Imbruttito, tagliente, triste e misero quanto quel senso di onnipotenza che s’illude di possedere. 

“Danni cinquemani e GhettiRighezzi si spostano avvicinandosi all’amico per appoggiarlo simbolicamente in quell’azione, nella tipica raffigurazione del braccio destro e sinistro in una trinità diabolica.” 

Il finale ci racconterà di un Domani inquietante eppure altamente probabile. Un domani che fa ferro e fuoco con la giustizia e con quella dea ormai calpestata e violentata che si chiamava verità. Un romanzo noir crudo e crudele, non adatto ai puri di cuore a meno che non vogliano sentirsi intaccata la graziosità della fiaba. Qui si racconta di uno spaccato giovanile senza remore e dal quale non si torna. Un punto fermo che fa dell’incoscienza e dell’ amoralità la sua colonna e in due occhi blu avvolgenti e penetranti, la sua storia. L’inizio e la fine dei sogni di Alice, in quegl’occhi, bugiardi e laceranti, quanto solo l’amore sa essere, quando delle rose fa il suo letto di morte. Rose nere. 


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