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venerdì 22 settembre 2017

✎ Recensione ➱ Un nuovo inizio di Salvatore Fiorellino

Buongiorno! Grazie a Leone editore vi parlo di un romanzo di formazione attentamente incentrato sulla famiglia, sui dissapori, i disaccordi e le tante discussioni che ne fanno parte. Una storia realistica, intelligente, misurata e capace di far riflettere, soprattutto su un aspetto molto importante: la nascita di un figlio.

un nuovo inizio
di Salvatore Fiorellino

Editore: Leone
Pagine: 216
GENERE: Romanzo
Prezzo: 10,90 € 
Formato: Cartaceo 
Data d'uscita: 2017
Link d'acquisto:  ➜ QUI

Trama:
Manuele e Clara, coppia ormai matura, stanno per vedere il tanto atteso e ormai quasi insperato figlio venire alla luce, e le rispettive famiglie li raggiungono a Milano per assistere al lieto evento. Nell’arco di ventiquattro ore, tra una stanza di albergo e un atrio di ospedale, verranno però in superficie tutti gli attriti e i non detti delle loro esistenze in comune. La polvere uscirà da sotto i tappeti, scheletri macabri e beffeggianti faranno capolino dal buio dei loro armadi e ogni attore dovrà fare i conti con i propri egoismi e con le sue miserie. La nuova vita in arrivo porterà con sé speranza e prospettive di rinascita per alcuni, amarezza e rassegnazione per altri; ma per tutti segnerà il raggiungimento di una nuova consapevolezza.

RECENSIONE

Un nuovo inizio è un romanzo di formazione, una storia che abbraccia un’intera famiglia e che si muove tra passato e presente.
L’autore riesce, con uno stile scorrevole e fluente, a raccontare in modo dettagliato le emozioni che sottintendono l’animo umano e tutti quei sentimenti che attraversano il cuore dell’uomo a fronte di eventi unici e che cambiano l’esistenza, come la nascita di un figlio.

I protagonisti, Manuele e Clara sono sposati da diverso tempo, sono giovani ma non riescono a coronare il loro sogno d’amore: avere un bambino.

L’inizio del romanzo è concentrato sulla narrazione di ciò che i due personaggi hanno attraversato, i dolori e le sofferenze per aver tentato in tutti i modi di realizzare quel piccolo grande miracolo, tentando addirittura la strada dell’adozione che come spesso avviene in questi casi, non ha portato altro che senso di sconfitta e tanta delusione.
Siamo tutti spettatori di trame cucite, lacerate e ricucite.
Alla fine però, quando ogni speranza sembra ormai abbandonata, Clara rimane incinta ed è proprio dal momento in cui giunge in ospedale e inizia il conto alla rovescia per il suo parto, che si apre inavvertitamente la voragine delle incomprensioni, dei tradimenti, dei litigi di un’intera famiglia.

Perché non ci sono soltanto Clara e Manuele ma ovviamente, dietro di loro, si muovono indisturbati una lunga trafila di personaggi che sono parte integrante del loro mondo, a partire dai genitori di entrambi.

La suocera di Manuele, madre di Clara, la fredda e critica Maria è l’elemento maggiormente disturbante di tutto il romanzo. Colei che sembra stravedere per quella figlia e pertanto considera il genero un completo imbecille, un uomo incompetente, che non sa fare nulla.
Poi c’è Giovanni, suo marito, che appare un uomo confuso e incapace di prendere una decisione.
Infine c’è Eugenio, padre di Manuele, un personaggio che ha sicuramente i suoi difetti ma che sembra quello più empaticamente condivisibile e compenetrabile.

Ancora Bianca, Martina, Diego, Angelo, personaggi che fanno parte della famiglia e della sfera dell’amicizia, tutti lì a festeggiare, si fa per dire, la nascita del figlio miracolato.

Ed è così che Clara e Manuele riescono ad essere felici anche se per poco, perché la nascita di quel bambino, mette in moto vecchi rancori e nuove discussioni, soprattutto sembra porre fine al rapporto tra Clara e sua madre.
Il rispetto si conquista, non si esige.
Un nuovo inizio è un romanzo intelligente, molto riflessivo, carico di umanità, di errori e di rinunce.

Una storia interessante, che ti porta su sentieri sicuramente già conosciuti e che mi ha fatto pensare molto ad un aspetto che secondo me oggi è fondamentale: la nascita di un figlio.

È un evento importante, ma non dovrebbe essere percepito come qualcosa di egoistico. Voglio dire che è necessario riflettere su cosa significhi mettere al mondo un figlio nella nostra epoca. 
Eppure non è tutto avverso, ci sono tante gioie e conquiste da ottenere.
È qualcosa di difficile, di complicato, quasi un vero e proprio rischio e non mi riferisco al semplice e scontato concetto del come mantenerlo, perché il costo della vita si è decisamente alzato ma a ciò che questa povera e innocente creatura andrà incontro, non appena lo getteremo, volente o nolente, nella nostra traballante e certamente sempre meno sicura realtà. Ne vale la pena?

L’autore fa un uso della scrittura che ha un duplice valore: la mera e godibile narrazione di una serie di fatti nei quali bene o male chiunque ci si può riconoscere e la riflessione di aspetti sui quali tutti dovremmo soffermarci e che ti portano a farti numerose domande che chiaramente non hanno sempre una risposta facile.


7 commenti:

  1. Ciao, ho trovato il tuo blog per caso...curiosando un pò qui e un po li. Mi è piaciuto e sono diventata un lettore fisso.
    Ti aspetto da me Se fosse per sempre
    Un bacio, Ale

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    1. Ciao Ale, grazie di esserti unita! Passo volentieri da te! <3

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  2. Ciao Antonietta, non immagini quanto mi ci rispecchi nelle tue parole. In tutto. Perché hai detto semplicemente la verità, anche se avere un figlio (una bambina) rientrava nei miei sogni, ma adesso come adesso ringrazio Dio perché non si sia avverato, anzi, forse è stato proprio Lui a fare che ciò non accadesse. Non mi serviva un altro problema, anche se è brutto dire che un bambino possa essere un problema, da aggiungere alla mia lista infinita di problemi da risolvere.
    Vorrei leggerlo questo libro dopo aver letto la tua recensione che va dritto al cuore come sempre, ma forse è meglio rimandare a un altro periodo, quando magari certe ferite non bruceranno più così tanto come adesso. :*******

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    1. Ciao Federica, il tema dei bambini è bello ma è anche molto spinoso. Ormai anche io ho superato la trentina e ai bambini ci penso spesso, troppo. È un po' di malinconia mi viene, quindi capisco in parte cosa intendi. <3
      Un abbraccio forte! :****

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  3. Ciao Antonietta! Ho letto attentamente la tua recensione e anche le tue risposte ai commenti sotto il post.E concordo pienamente con te. Anche io ho superato i trent'anni, penso a un figlio ma ora come ora non mi sognerei mai di metterne al mondo uno, per i motivi che hai esposto. Sarei un'egoista!
    Il libro comunque mi piace, sicuramente è una lettura che fa riflettere. Lo inserisco in wish list :)

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    1. Ciao Maria, sono felice che abbiamo la stessa opinione e in parte non mi sorprende, siamo molto simili!
      Un abbraccio!

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