Buongiorno cari lettori! Ringraziando la Garzanti per avermi inviato la copia,
oggi vi propongo la recensione di Un semplice gesto di tenerezza, un romanzo di Akli Tadjer, che ha raggiunto il successo
tramite il passaparola di librai e lettori! Una storia delicata e tenera ma non
per questo priva di realtà, anzi!
Leggete e fatemi sapere cosa ne pensate!
Titolo:
Un semplice gesto di tenerezza
Autore:
Akli Tadjer
Editore:
Garzanti
Uscita:
Aprile 2015
Genere:
Romanzo
Pagine:
256
Prezzo:
€ 14,90
Ebook:
€ 9,99
Trama
Ci
sono mattine in cui ci si sveglia felici. Bastano poche cose, come un raggio di
sole che solletica gli occhi e una tazza di caffè fumante che aspetta in
cucina. Queste sono lemattine in cui Adèle Reverdy adora girare per Parigi tra
i vicoli stretti pieni di botteghe e bistrot. Eppure sente che nella sua vita
c'è qualcosa che le manca. O meglio qualcuno. Qualcuno con cui passeggiare
lungo la Senna abbracciati. Qualcuno con cui condividere tanta bellezza. Per
lei non è mai stato facile trovare un fidanzato. Un po' perché è timida e
imbranata e un po' perché il suo è un lavoro piuttosto imbarazzante: lavora
nell'agenzia di pompe funebri della sua famiglia. Ma alla festa del suo
trentesimo compleanno, mentre il tramonto incendia Montmartre, inaspettatamente
incontra il sorriso di Léo. E si sente come se una luce nuova le avesse
finalmente trapassato il cuore. Léo è un ex artista di strada che a causa di un
incidente ha perso la vista. Ed è per questo che ha una sensibilità speciale,
che va oltre la superficie, dove si nascondono i sentimenti più profondi. Lui
riesce a capirla come nessun altro. Ogni suo gesto, ogni sua carezza le
raccontano qualcosa della sua anima e della tenerezza di un abbraccio. Con Léo,
Adéle si sente forte come non lo è mai stata. Tanto forte da lottare per tutto
quello che ha conquistato. Perché anche l'amore più vero e profondo deve
superare degli ostacoli. Deve dimostrare al mondo la sua unicità. Deve essere
protetto come la cosa più rara e preziosa che ci sia. Un semplice gesto di tenerezza
è la sorpresa della stagione letteraria francese. Adorato dalla stampa, è stato
un fenomeno del passaparola grazie ai librai che ne sono rimasti affascinati.
Un romanzo dolce pieno di amore per la vita. Una storia che insegna come a
volte basti poco per essere felici: una carezza, un piccolo gesto, un sorriso.
Perché la magia di un nuovo giorno e sempre dietro l'angolo.
Akli
Tadjer è nato a Parigi nel 1954. Autore di otto romanzi e sceneggiatore, con Un
semplice gesto di tenerezza ha conquistato gli editori internazionali alla
fiera di Londra, i librai e la critica.
“Perché
fai questo per me, Adele?
Per
lo sguardo che hai saputo posare su di me.”
Un
semplice gesto di tenerezza è un romanzo leggero, lieve come le farfalle che
colorano la sua copertina. Un romanzo che esce notevolmente fuori dai canoni
delle storie che di solito amo leggere eppure è stato piacevole venire a
conoscenza della sua storia. Il mio animo, in parte romantico, mi ha spinto ad
esserne attratta, grazie all’atmosfera fiabesca dell’immagine impressa sulla
cover; quei colori tenui e delicati, con una figura femminile non al centro, ma
di lato, nell’atto di catturare con un barattolo, il volo sfuggente di una
farfalla.
La
ricerca della felicità e del proprio posto nel mondo, nel quale sentirsi a
proprio agio e finalmente amati, è la chiave di lettura della storia, di cui la
protagonista è Adele, una trentenne francese che come lavoro si occupa della
ditta di onoranze funebri, ereditata dal padre. Adele è una ragazza solitaria e
malinconica, qualcuno direbbe complessata e con qualche problema nel sentirsi
accettata ed apprezzata dal prossimo. Le persone a lei più vicine, la sorella
Rose e l’amica Leila, sono le perfette donne di successo, almeno per quanto
riguarda il rapporto con l’altro sesso. Sono generosamente belle,
intraprendenti, sicure di sé e determinate, delle vere e proprie conquistatrici
al femminile che con la loro presenza, rendono la vita sentimentale e sociale
di Adele, un vero disastro, perché in confronto alle loro relazioni, lei perde
sempre.
Adele si vede bruttina, con qualche chilo di troppo, incapace di
colpire con la sua femminilità un uomo che le piaccia realmente, costretta
sempre a sottostare a legami amorosi privi di slancio e di un vero
coinvolgimento dei sensi e del cuore. Insomma, è come se dovesse sempre e
soltanto accontentarsi ma questo non le impedisce di vivere quotidianamente,
sulla propria pelle, la solitudine dell’essere soli perché fondamentalmente incompresi.
“Per
l’ennesima volta avevo invidiato mia sorella con tutte le mie forze e, per l’ennesima
volta, avevo odiato i miei genitori per avermi fatta così poco arrapante.”
La
sua vita monotona e silenziosa si raccoglie tutta nel luogo della morte e del
dolore. La ditta Reverdy è il suo rifugio e la sua maledizione. E’ circondata
da cadaveri e quotidianamente contratta bare e funerali, fungendo da
traghettatrice tra qui e l’altro mondo. Le lacrime e la sofferenza sono il suo
pane quotidiano e anche le sue amicizie, paradossalmente, si concentrano tutte
in quell’angusto spazio di fredda e cadaverica non vita.
“Fra
i tuoi becchini e la tua amica truccatrice di morti, fate proprio un bel
quadretto. Non è certo così che ti sistemerai, mia cara!”
Ciò
di cui Adele ha bisogno è di gioia e di tenerezza, una visione che la renda
appagata e che finalmente la faccia sentire accolta. La conoscenza di Leo, un
ragazzo di colore che lavora come massaggiatore, alla sua festa di compleanno,
le apre nuovi spiragli verso una vita che può forse diventare come lei stessa
la desidera. E’ un ragazzo con il sole nel sorriso, il fisico perfetto ma anche
lui possiede un’aurea malinconica dovuta alla sua triste condizione di cecità
totale. Adele è attratta immediatamente da lui, dalla sua delicatezza e dolcezza,
dalle sue mani che sanno massaggiarla sapientemente e dal modo che lui ha di
affrontare la sua vita o quello che ne resta, dopo aver perso quasi tutto.
“Leo
sorride e il suo sorriso è un sole che mi attraversa il cuore. Sento la cassa
toracica che si comprime, mi manca il fiato, sono in apnea. Mai provato niente
di così violento, di così brutale.”
Lo
stile dell’autore è dolce e misurato, pacato e a tratti consistente nella descrizione
dei sentimenti e delle emozioni che esplodono nel cuore e nel corpo della
protagonista. Ella nulla può contro la passione e l’amore che nasce nei
confronti di quel giovane dal passato difficile che sembra essere l’unico in
grado di comprenderla davvero. Comprendere la sua solitudine, il suo distacco
dal mondo, la sua voglia di nascondersi per paura, per terrore di non essere
accettata. Leo è come lei, sono due distanziati dal fragore del mondo, due che
si sono messi lontani, chi per volontà e chi per necessità, dal rumore
assordante della folla e del delirio.
Per Adele la presenza di Leo è un
miracolo. Un ragazzo bellissimo, immerso nella sua notte infinita, nella pelle
come negli occhi, ha scelto lei, fanciulla dalla pelle bianchissima, pallida, che
non riflette la luce e che trascina dentro il suo sguardo un velo
apparentemente eterno che le spegne ogni slancio.
S’innamorano perdutamente ma
sulla soglia di quella felicità tanto agognata e desiderata non manca l’apparire
di un incubo in carne ed ossa che rimettendo tutto in discussione, diventa l’emblema
di un imminente cambiamento che potrebbe rimettere in gioco tutto o
semplicemente esaltarlo, come mai prima di allora.
L’autore
racconta una storia piena di amore e di devozione, nella quale due sconosciuti
si amano anche senza vedersi, semplicemente perché si riconoscono dal suono
delle loro anime. Non è la bellezza di Leo che ha conquistato Adele ma è il
modo in cui lui la ama e l’adora, un modo tutto racchiuso nelle sue mani. E così è anche per lui, che non l’ama vedendola, ma solo toccandola. Rendendola completamente
sua attraverso la sua bocca, le sue dita, il suo corpo, costruendo un filo di
appartenenza insolito ma irrinunciabile perché solido.
Questo
amore, così apparentemente precario, è disturbato da troppi agenti esterni, perché
queste due vite sono terribilmente fragili, così, aggrappate l’una all’altra,
senza ulteriori speranze, senza possibilità di scappare, quando l’uno diventa
la dipendenza dell’altro. Un amore che diventa un sogno, un fiabesco volo di
multicolori farfalle, che ridonano aria e respiro a due vite che vivevano
chiuse nelle loro paure ed insicurezze, impolverate e statiche, immesse in un
tunnel di sfiducie e mancanze senza apparenti vie d’uscita.
Eppure,
a volte, basta un insignificante gesto di tenerezza, un piccolo segno di
volersi prendere cura dell’altro, ad aprirci nuove possibilità di abbandono.
Abbandono puro e sincero verso chi abbiamo di fronte, verso colui che ci mostra
con sincerità il suo essere e che un senso incomprensibile di riconoscimento,
ci fa essere certi di essere parte del suo mondo.
Un
semplice gesto di tenerezza non è un romanzo straordinario, né altisonante, è
una storia tenera che non risparmia gli ostacoli dell’esistenza e le sue inevitabili tragedie. E’ semplice nel
suo linguaggio e nella sua scorrevolezza, è piacevole e a tratti divertente
grazie allo stile dell’autore che mescola ironia e sentimento in modo vivace e
fresco. Per chi si aspetta una storia roboante, può cercare altrove, per chi
invece vorrebbe leggere qualcosa di semplice, tenero, intenso e delicato, può
già ritenersi soddisfatto.
Il titolo è dolcissimo! *__*
RispondiEliminaE' anche quello che mi ha colpito!^^
EliminaMi piace molto, lo comprerò, grazie per la recensione!
RispondiEliminaGrazie a te di essere passata! :)
EliminaSEmbra un libro molto bello, dolce e interessante! La copertina colpisce al primo sguardo e invoglia a comprarlo. Infine la tua recensione è bellissima
RispondiEliminaE' un libro tenero e profondo, una bella storia insomma! Grazie mille e benvenuta! ^^
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