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martedì 17 dicembre 2024

Recensione: CUORE SELVAGGIO di Barry Gifford

Buongiorno! Grazie alla collaborazione con la casa editrice Mondadori, oggi vi parlo di Cuore selvaggio di Barry Gifford.

Cuore selvaggio

di Barry Gifford
Editore: Mondadori
Pagine: 180
GENERE: Thriller/Noir
Prezzo: 7,99€ - 13,50
Formato: eBook - Cartaceo
Data d'uscita: 2024
LINK D'ACQUISTO: ❤︎
VOTO: 🌟🌟🌟🌟🌟 

Trama:
In un mondo che «ha il cuore selvaggio ed è assurdo in superficie», che sembra poter offrire loro solo violenza e sopraffazione, Sailor Ripley e Lula Pace Fortune si amano di un amore totale e incondizionato. Farebbero di tutto l'uno per l'altra: Sailor per proteggere Lula ha ucciso involontariamente un uomo, e ha scontato due anni di carcere; Lula lo ha aspettato e ora vuole portarlo via. Al diavolo la libertà vigilata, al diavolo la madre di Lula che fa di tutto per separarli, al diavolo gli ostacoli che incontreranno: la loro fuga d'amore verso la California sarà solo l'inizio di un lungo futuro assieme. O almeno così sognano. Epico racconto on the road che a tratti prende il ritmo noir di un romanzo criminale, "Cuore selvaggio" è in primo luogo una potente storia che parla di purezza. Nonostante Sailor e Lula siano «tutto il contrario di una coppia di ingenue anime belle» sostiene Emanuele Trevi, «sono puri perché sono sempre disposti ad accettare fino in fondo tutte le conseguenze del desiderio. Le loro avventure non fanno che ribadire il fatto che non c'è nulla, nemmeno la consapevolezza della morte, che possa davvero minacciarli, o corromperli, o nascondere la loro strada».

RECENSIONE

Cuore selvaggio di Barry Gifford è un romanzo cult che si colloca al crocevia tra noir, pulp e narrativa on the road, con uno stile incisivo e crudo che ha contribuito a consolidare la fama dell’autore. Pubblicato in questa nuova e bellissima edizione targata Mondadori, il libro racconta il viaggio controverso e pericoloso di Sailor Ripley e Lula Pace Fortune, una coppia di amanti che cerca di sfuggire al caos, alla violenza e al controllo della madre manipolatrice di Lula. 

C’è passione intensa, desiderio di libertà, ma anche anime che lottano contro l’oscurità che si portano dentro.
L’autore dipinge un’America decadente e disillusa, dove il mito della libertà si sgretola tra crimini, violenze e famiglie disfunzionali. I protagonisti rappresentano due outsider che cercano di sfuggire a un mondo in cui il materialismo e il degrado morale sembrano predominare. Questo tema risuona ancora oggi in un’epoca segnata dalla crescente sfiducia nelle istituzioni e nelle promesse di progresso. 

L’ambientazione e i personaggi di Cuore selvaggio attingono dalla cultura pop degli anni ’50 e ’60, filtrati attraverso il cinismo degli anni ’90. Questo connubio crea un’atmosfera nostalgica ma perversa, in cui il passato è intriso di violenza e contraddizioni. Il romanzo sfida, ma a volte ti sbatte in faccia, stereotipi di genere. Lula è forte e determinata, ma viene spesso definita attraverso il suo corpo e la sua sensualità. Sailor è l’incarnazione del maschio ribelle, ma anche vulnerabile di fronte al caos che lo circonda. Le dinamiche tra i due, così come tra Lula e sua madre, ci mostrano, senza filtri e senza pillole addolcenti, le conseguenze drastiche delle relazioni tossiche, dentro e fuori la famiglia e il desiderio di emancipazione.


Il viaggio dei protagonisti non è solo geografico ma anche interiore. Entrambi cercano di elaborare il loro passato: Sailor tenta di superare la sua tendenza alla violenza, mentre Lula si confronta con l’abuso emotivo della madre. Il loro amore diventa una forma di resistenza alla desolazione psicologica e sociale.
La relazione tra Sailor e Lula è ambivalente: romantica e distruttiva, idealizzata e brutale. Il loro legame riflette il desiderio umano di trovare rifugio nell’altro, anche quando ciò comporta rischi o sacrifici. 

All’epoca della pubblicazione, Cuore selvaggio ricevette attenzione per il suo stile cinematografico e la capacità di catturare le tensioni emotive e sociali del periodo. La sua notorietà crebbe ulteriormente grazie all’adattamento cinematografico di David Lynch, che vinse la Palma d’Oro a Cannes nel 1990. Il romanzo fu considerato una critica tagliente all’America di Reagan, un’epoca dominata dall’apparenza e dal consumismo, ma anche un’ode ai ribelli e agli emarginati.


Sailor è un personaggio contraddittorio: un violento, ma anche un romantico irriducibile. Incarna la lotta tra istinto e razionalità, tra autodistruzione e redenzione. La sua complessità lo rende affascinante, ma anche pericoloso.
Lula è forte e leale, ma segnata da traumi che la rendono vulnerabile. L’autore riesce a renderla una figura tridimensionale, una donna che lotta per l’amore e la libertà in un mondo che cerca di controllarla. La madre di Lula rappresenta l’archetipo della figura manipolatrice, ossessionata dal controllo. Simboleggia le forze oppressive contro cui Sailor e Lula devono combattere. 

Barry Gifford scrive con uno stile minimalista ed essenziale, che ricorda il linguaggio cinematografico. I suoi dialoghi rapidi e incisivi catturano l’intensità delle emozioni dei personaggi, mentre le descrizioni scarne lasciano spazio all’immaginazione del lettore. La narrazione è episodica, quasi frammentata, e riflette la natura erratica e imprevedibile del viaggio dei protagonisti. È bravo nel bilanciare il tono crudo e violento con momenti di intensa bellezza e lirismo. 

Cuore selvaggio è un’opera che trascende i confini del noir per diventare un’indagine sull’amore e sulla libertà in un mondo in frantumi. La sua capacità di catturare la brutalità e la tenerezza dell’esperienza umana lo rende un classico intramontabile, capace di parlare a ogni generazione. Soprattutto oggi in cui sembriamo così tanto lottare tra il desiderio di autonomia e le varie forme di oppressione che ci tengono incatenati, con mani invisibili, ai nostri demoni personali. Tutto ciò in un mondo claudicante, che zoppica e ci fa zoppicare, e dove i confini tra sicurezza, violenza e manipolazione sono sempre più sfumati.

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