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giovedì 24 giugno 2021

Recensione: L'ACQUA DEL LAGO NON È MAI DOLCE di Giulia Caminito

Buongiorno! Tra i libri candidati al Premio Strega 2021, ho letto L'acqua del lago non è mai dolce di Giulia Caminito, edito Bompiani. Una storia a dir poco sorprendente. Chi se l'aspettava? Molto interessante!

l'acqua del lago non è mai dolce

di Giulia Caminito
Editore: Bompiani
Pagine: 304
GENERE: Romanzo
Prezzo: 11,99€ - 18,00
Formato: eBook - Cartaceo
Data d'uscita: 2021
LINK D'ACQUISTO: ❤︎
VOTO: 🌟🌟🌟🌟🌟

Trama:
Odore di alghe limacciose e sabbia densa, odore di piume bagnate. È un antico cratere, ora pieno d'acqua: è il lago di Bracciano, dove approda, in fuga dall'indifferenza di Roma, la famiglia di Antonia, donna fiera fino alla testardaggine che da sola si occupa di un marito disabile e di quattro figli. Antonia è onestissima, Antonia non scende a compromessi, Antonia crede nel bene comune eppure vuole insegnare alla sua unica figlia femmina a contare solo sulla propria capacità di tenere alta la testa. E Gaia impara: a non lamentarsi, a salire ogni giorno su un regionale per andare a scuola, a leggere libri, a nascondere il telefonino in una scatola da scarpe, a tuffarsi nel lago anche se le correnti tirano verso il fondo. Sembra che questa ragazzina piena di lentiggini chini il capo: invece quando leva lo sguardo i suoi occhi hanno una luce nerissima. Ogni moto di ragionevolezza precipita dentro di lei come in quelle notti in cui corre a fari spenti nel buio in sella a un motorino. Alla banalità insapore della vita, a un torto subito Gaia reagisce con violenza imprevedibile, con la determinazione di una divinità muta. Sono gli anni duemila, Gaia e i suoi amici crescono in un mondo dal quale le grandi battaglie politiche e civili sono lontane, vicino c'è solo il piccolo cabotaggio degli oggetti posseduti o negati, dei primi sms, le acque immobili di un'esistenza priva di orizzonti

RECENSIONE

L’acqua del lago non è mai dolce è uno di quei romanzi che si ama o si odia. 
Non ha mezze misure. Non le trovi nella storia e non le trovi nemmeno nello stile dell’autrice. 
Io veramente sono rimasta a bocca aperta. 

Fin dalla prima pagina, la scrittura di questa donna mi ha travolto. Si racconta e nel frattempo i dialoghi perdono il loro usuale uso delle virgolette, non esistono i due punti, è come se tutto fosse un lungo e corposo flusso di coscienza. Si parla del lago di Bracciano, vicino Roma, ed è come se le parole che scorrono veloci ti sommergessero come farebbe l’acqua. 

Gaia è una ragazzina che di certo non le manda a dire. Quanto ho amato il suo rapporto con la madre e con il fratello/non fratello di nome Mariano. I due crescono in questa famiglia un po’ disadattata, certamente povera, che passa da una casa all’altra, tra sfratti, occupazioni abusive, urla fatte di sangue e di rabbia. 

E poi c’è questa donna, cavolo, di nome Antonia che è colei che tutto può e tutto vuole. La madre delle madri, la mamma, l’amica, la guerriera e la soldatessa che combatte per i figli e per ottenere quella casa che nessuno può garantire alla sua famiglia. 

 
Nostra madre pare l’eroina di un fumetto.

Vogliamo parlare del padre? Questa presenza/assenza che ha pochissima voce in capitolo, e ancor meno quando cade da un'impalcatura e si spezza le gambe. Diventa un uomo sottomesso che, purtroppo, non parla più, semplicemente impreca dal basso della sua carrozzella, continuamente costretto a sottostare alla furia di Antonia. 

Gaia ci accompagna nella sua crescita, la vediamo rapportarsi agli amici, soprattutto alle ragazzine con le quali ha sempre un rapporto ambivalente. 
E qui, cari amici, arrivano i brividi. 
L’amicizia è un punto dolente, uno di quelli che fanno veramente male, soprattutto se una delle tue amiche ti tradisce andando a letto con il tipo che ti piace. Dopo succede l’inverosimile, perché fate attenzione, questo romanzo è anche un po’ thriller. 
È qualcosa che non ti aspetti, che ti stravolge, che ti prende le viscere e alla fine ti fa sentire un po’ allarmata e un po’ soddisfatta. 

Penso che siamo materiali di scarto, carte inutili di un gioco complicato.
 

I ragazzi sono presenze che vanno e vengono nella vita di Gaia, le amiche invece sono sempre più toste da affrontare, perché in un modo o nell’altro lei ci trova sempre qualcosa che non va. 
Ecco perché tutti i legami sono destinati a sfiorire, oppure a morire? 
Chissà, questo lo lascio a scoprire a voi, perché nonostante tutto, questa storia è diversa da quello che sembra, è molto più intensamente drammatica e oscura di quanto si possa pensare. Nel suo cuore, un po’ ammaccato, Gaia serba un istinto non proprio idilliaco, attraverso il quale si rapporta sempre in modo aperto e senza alcun filtro con le persone. Riceve indietro atti di cattiveria, delusioni, e un fragoroso opportunismo che qualificano la realtà sociale per quella che tutti conosciamo: l’utilitarismo puro e crudo ai danni di tutti. 

Ritroverete temi attuali come il bullismo, le lotte politiche, immersi in un clima giovanile in cui si cresce senza alcuna direzione, si sbanda, si cade e ci si rialza senza nessuno pronto a curarti. 
Lo stile di scrittura potrebbe provocare qualche problema a chi è abituato a leggere nel modo classico, ma credo che possa piacere a chi predilige le storie familiari, che non hanno necessariamente un lieto fine e che abbracciano non solo la storia personale, ma all’interno ci mescolano quella della società intera e soprattutto di un luogo, in questo caso Roma, che non è altro che lo specchio di ciò che accade ovunque. 

Io mi sento cemento e desidero solo la solitudine.
 

Il lago è la metafora di tutto ciò che viene nascosto all’occhio e al cuore umano. Nel momento in cui il lago sarà svuotato, scopriremo finalmente tutte le menzogne, le leggende, e andremo a fondo, dove coglieremo ciò che è stato dimenticato, i reperti più antichi, i veri gioielli, e il colore verace della terra sulla quale mettiamo i nostri piedi. 
ll lago è il simbolo di un percorso interno ed esterno della protagonista, di una maturazione a stretto contatto con la rabbia e con la vera essenza di noi stessi. 

Più di una volta sono rimasta sorpresa. Chi si aspettava una protagonista così determinata, forte e che facesse determinati pensieri? Pensieri, che ammetto, mi hanno tenuta incollata alle pagine. 
E ci è mancato davvero poco che non fosse pronta a metterli in atto. 
Wow, ho detto. 
Una storia sorprendente.

2 commenti:

  1. Finalmente una protagonista decente! Io faccio davvero fatica ad immedesimarmi con le protagoniste dei libri perché a volte le trovo un po'... stupide? Ingenue? Dipende dal libro, ma ancora non trovato un'eroina veramente in gamba

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    1. Qui c'è una ragazza davvero forte e determinata :-)
      Ti capisco, anche a me le protagoniste troppo dolci, delicate, o ingenue, non piacciono.

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