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mercoledì 5 ottobre 2016

Non aspettare la notte di Valentina D'Urbano Recensione

Buon mercoledì! Ringrazio la Longanesi per la copia di Non aspettare la notte di Valentina D'Urbano. E' il primo romanzo che leggo di questa autrice molto amata ma sono stata colpita subito dal titolo e dalla trama. Allora eccomi qui a parlarvi di una storia delicata ma potente con due protagonisti diversi e segnati dalla vita. Una storia arricchita da uno stile profondo e crudo che non perde mai la sua poeticità e la sua intensità.



Titolo: Non aspettare la notte
Autore: Valentina D'Urbano
Editore: Longanesi
Genere: Romanzo
Pagine: 389
Prezzo: 16,90 - eBook 9,99
Uscita:  Agosto 2016
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TRAMA


Giugno 1994. Roma sta per affrontare un’altra estate di turisti e afa quando ad Angelica viene offerta una via di fuga: la grande villa in campagna di suo nonno, a Borgo Gallico. Lì potrà riposarsi dagli studi di giurisprudenza. E potrà continuare a nascondersi. Perché a soli vent’anni Angelica è segnata dalla vita non soltanto nell’animo ma anche su tutto il corpo. Dopo l’incidente d’auto in cui sua madre è morta, Angelica infatti, pur essendo bellissima, è coperta da cicatrici. Per questo indossa sempre abiti lunghi e un cappello a tesa larga. Ma nessuno può nascondersi per sempre. A scoprirla sarà Tommaso, un ragazzo di Borgo Gallico che la incrocia per caso e che non riesce più a dimenticarla. Anche se non la può vedere bene, perché per Tommaso sono sempre più i giorni neri dei momenti di luce. Ma non importa, perché Tommaso ha una Polaroid, con cui può immortalare anche le cose che sul momento non vede, così da poterle riguardare quando recupera la vista. In quelle foto, Angelica è bellissima, senza cicatrici, e Tommaso se ne innamora. E con il suo amore e la sua allegria la coinvolge, nonostante le ritrosie. Ma proprio quando sembra che sia possibile non aspettare la notte, la notte li travolge...




















Non aspettare la notte è il primo romanzo che leggo di Valentina D’Urbano, e come immaginavo, ha lasciato il segno. Si dicono tante cose belle su questa scrittrice con uno stile capace di toccare e di ammaliare con una bellezza cruda delle parole, spietata, persino vorace.

La storia di Angelica e Tommaso è una storia di persone distrutte ma non come siamo abituati a leggere ultimamente nell’anima o nella mente ma nel corpo e negli occhi.
Angelica, da bambina, ha subito un incidente a causa della madre, morta nello stesso, nel quale si è salvata per miracolo con il volto ed il corpo completamente deturpati.
Irene stringe a sé il corpo magro di quella figlia che non crescerà più, quella figlia che se ne va con lei, la bambina rannicchiata contro il sedile, le mani sugli occhi.
Angelica è una fitta rete di cicatrici, di solchi, di ombre che sembrano creare una polvere grigia in grado di intristirle il volto che ha perso la sua naturale bellezza.
Tommaso soffre di una malattia per la quale alcuni giorni diventa completamente cieco, la sua vita sprofonda nel buio più assoluto e per riuscire a vedere ciò che in quei momenti non riesce a fare, gira sempre con una Polaroid in cerca di qualcosa da fotografare e poi da riguardare quando la vista sarà di nuovo un senso utile per lui.
L’ambientazione è Borgo Gallico, un piccolo paesino dove lui vive e Angelica va in vacanza insieme al padre e alla tata Marinella.
Una villa enorme, con una piscina meravigliosa costituiscono lo sfondo silenzioso della sua venuta al mondo, in quello strano luogo che segnerà la sua rinascita.
Perché quando era riaffiorata, la bambina che aveva cresciuto non c’era più. Al suo posto, nell’involucro che aveva contenuto sua figlia, c’era un’altra persona. Straordinariamente intelligente e determinata, ma buia.
Angelica è il personaggio che mi ha colpito maggiormente. Una ragazza all’apparenza fragile, che ha paura di mostrarsi, che va in giro con un cappello per nascondere le cicatrici che ha sul viso. Una figura che non lascia indifferenti, che si porta addosso il peso di due perdite: quella della madre, che aveva problemi psicologici e quella riguardante se stessa perché sa di aver perso una parte della sua vita, una parte del suo corpo con il quale adesso deve fare i conti: un corpo straziato e che appare inadatto a quella vita sociale che fanno tutte le ragazze come lei.
Aveva bisogno di qualcosa di leggero per distrarre la testa, perché alle tre di notte Angelica si svegliava per un motivo ben preciso: le cicatrici bruciavano, come la notte in cui se le era procurate.
Tommaso è un ragazzo che piace, con i capelli neri e ricci, il sorriso aperto, il carattere gioviale e una personalità forte, talmente forte che quando andrà a sbattere contro quella schiva e chiusa di Angelica, ci sarà una vera e propria esplosione.

I due non potrebbero essere più diversi, eppure fin dal loro primo incontro si stabilisce una connessione che non si spezzerà mai più.
Una connessione di corpi e di menti, di due persone sgraziate, colpite dalla tragedia, due creature che hanno dentro di loro la luce ma soprattutto la notte.
Tommaso ce l’ha negli occhi, Angelica nell’anima.

Lo stile dell’autrice equivale ad una narrazione franca e senza sconti. Passi magnetici si alternano a verità terribili che rendono questa storia un pugno nello stomaco per la verità e per la schiettezza.
Parole morbide, piene di passione, di coraggio, di determinazione per raccontare di un legame nato per caso ma che sembra essere scritto da qualche parte, in modo indelebile.

Tommaso e Angelica sono due rifugiati, due stranieri in un mondo che non è fatto per loro. Due viaggiatori stanchi che devono ritrovare la forza l’uno nell’altro per ricominciare a vivere.
Una potenza narrativa che ti tiene inchiodata alle pagine, che ti fa fremere e tremare, che ti permette di immaginare con rispetto e premura quell’universo che ti viene voglia di salvare, di proteggere, di consolare.


I due protagonisti ti entrano dentro nella stessa misura. Ho avvertito la sensazione di affetto e di cura, come se sentissi il loro bisogno di essere accettati, di esseri inglobati nella vita “normale”.
La diversità è un tema fondamentale, un aspetto fisico discriminante, un limite che viene ampiamente superato grazie all’amore e alla comprensione.

Non aspettare la notte è un romanzo che fa rumore e allo stesso tempo appare devoto ad un malinconico silenzio, il silenzio delle persone spezzate, di quelle ferite che non sembra possano essere ricucite ed invece è proprio nelle crepe più nascoste che si celebra la vittoria della luce e della vita perché è grazie all’ombra  che esistono le vibrazioni, le tonalità, le sfumature che ci permettono più che di vedere con gli occhi e basta, di percepire, di sentire, di immaginare i misteri della vita.
Si aggrappano l’uno all’altra, si baciano come due che stanno per perdersi. E invece si sono appena trovati.
La vera bellezza non è chiara, non è scontata, non è perfetta. La vera bellezza è piegata, curvata, non è cristallizzata, è adattata a noi e al mondo. La vera bellezza è quella in cui possiamo riconoscere qualcosa di noi, lo specchio incrinato delle nostre peculiarità.

In un tempo in cui si desidera fare il lifting a tutto, ai corpi delle persone come a quelli delle cose, i protagonisti di questa storia sono luoghi dell’imperfezione, figli dell’ombra e della notte, intrisi della nostra più cruda mortalità, lontani da qualsiasi forma di vittoria eclatante e artificiale. La loro è una vittoria semplicemente umana.


Sbatti via leggermente i cunei di luce. L’ondeggiante parola la possiede il buio. (Paul Celan)

18 commenti:

  1. Buondì gemellina mia, sono felicissima di leggere la tua recensione di questo libro. Anche io non ho letto niente di questa autrice ma ne ho sempre sentito parlare benissimo. Le recensioni che ho letto di quest'ultimo libro lo consideravano un ni e quindi non sapevo proprio se buttarmi in questa lettura o meno. Tu mi hai restituito l'entusiasmo e credo che inizierò a leggere Valentina proprio con questo libro <3 Grazie gemellina di aver fatto luce <3 un super mega abbraccione con tutto il cuore dalla tua gemellina e buon mercoledì <3

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    1. Ciao dolce Ely, questo romanzo mi è piaciuto molto e leggendo che lo stile di Valentina era davvero ammirevole, ero curiosa di leggere qualcosa di suo. Ho iniziato proprio con questo che è l'ultimo ma voglio leggerli tutti. Intanto ho notato che in libreria ci son le versioni economiche della Tea di Il rumore dei tuoi passi e gli altri. Inizierò proprio da quello che davvero mi attira molto.
      Grazie di cuore!
      Un abbraccio fortissimo! <3<3<3

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  2. Ciao! Ho letto la trama e mi ha incuriosito la storia.
    Leggo molto questi generi di libri
    Seguo volentieri il tuo blog perchè amo leggere e voglio essere aggiornata sui libri
    Se ti va il mio blog si chiama: http://saliceintheblog.blogspot.it/

    baci

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    1. Ciao! Grazie di essere passata e di seguirmi, vengo subito da te! ^___^

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  3. Mi ispira come lettura; non me la sento tuttavia di affrontare tematiche così forti in questo periodo. Mi documenterò sull'autrice! Sicuramente ci saranno altri suoi romanzi riguardanti tematiche differenti che mi potrebbero appassionare!

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    1. Ciao Erica, di romanzi ne ha scritti diversi ma io credo che in tutti ci sia quella sorta di malinconia di fondo e di una sorta di sofferenza che li rende particolari, come rende il suo stile estremamente personale. Spero che leggerai qualcosa di suo! ^__^

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  4. Ciao Antonietta, mi fa piacere che tu l'abbia apprezzato, anche perchè è la mia attuale lettura. Ho scoperto Valentita D'Urbano con "Il rumore dei tuoi passi" e me ne sono praticamente innamorata.

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    1. Ciao Ophelie, a me è davvero piaciuto molto ma c'è anche da dire che amo molto questo genere di storie e lo stile dell'autrice è stata una meravigliosa conferma del mio istinto. Leggerò con piacere la tua recensione!

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  5. Ciao Antonietta! Devi sapere che io seguo la D'Urbano dalla primissima pubblicazione e ho per lei sentimenti contrastanti. I primi due libri (Il rumore dei tuoi passi e Acquanera) li ho amati moltissimo, mentre Quella via che ci manca e Alfredo mi hanno amaramente delusa. Diciamo che quest'ultimo libro decreterà le sue sorti nella mia libreria personalexD
    La tua recensione mi fa ben sperare. In ogni caso, ti consiglio assolutamente i suoi primi romanzi, credo che ti piacerebbero molto:)

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    1. Ciao Virginia, sono felice che i primi libri ti siano piaciuti perchè ho davvero intenzione di continuare la scoperta di questa autrice proprio dal rumore dei tuoi passi che sono certa mi piacerà, quelle cose ad istinto...
      A me come autrice ha sempre incuriosito e ho iniziato a leggerla dall'ultimo lavoro pubblicato ma ho intenzione di leggerla tutta!
      Anche io sono convinta che mi piaceranno! ^___^

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  6. Ciao Antonietta :-* Una recensione toccante, come la trama di questo libro..sai che che non riesco proprio a iniziarlo? Sento che sarà una lettura sofferente e commovente..sarebbe anche per me il primo libro della D'urbano..sono proprio indecisa: da una parte sono curiosa, ma dall'altra è come se avessi un rifiuto.. Leggendo la tua opinione però sono più fiduciosa, diciamo che proverò ad iniziare a leggerlo e basta, senza pensarci troppo :)
    P.S. Ho notato che stai leggendo Piccoli pensieri omicidi..proprio 10 minuti fa l'ho scoperto sulla rivista Il Libraio e mi sono segnata il titolo perché mi ha incuriosito molto..io e te in sintonia sempre ^_^

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    1. Cara Maria, è un romanzo diverso e forte ma anche tanto delicato. Insomma lo stile mi ha davvero rapito e la storia incuriosito, soprattutto per capire come poteva andare a finire tra Angelica e Tommaso.
      Piccoli pensieri omicidi te lo consiglio perchè conoscendoti un po', credo che ti piacerebbe moltissimo e sono convinta che la tua recensione sarebbe perfetta.
      Sì, lo penso anche io, siamo parecchio in sintonia! Ed è una cosa davvero bellissima! <3 :***

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  7. Ciao Antonietta, mi è preso un colpo appena ho visto che c'era la tua recensione su questo libro, perché quando l'altra sera l'ho preso in mano e l'ho aperto alla prima pagina... quelle parole, oh mio Dio... Penso che per sentire fino in fondo questo tipo di storie che prendono la tua anima e te la riducono in fin di vita, devi avercelo tu un cuore... che hai lasciato su questa pagina. E arrivo solo adesso perché anch'io oggi ho sentito quel rumore e quel silenzio. Magari mi sbaglio, ma ho come l'impressione che questo romanzo rispecchi quello che neanche lo specchio spesso è in grado di riflettere. Spero di leggerlo un giorno. Grazie per questa recensione, e per quel teaser. *_______________* <3

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    1. Ciao Federica, il romanzo è forte e delicato insieme, una di quelle storie che devi essere anche pronto a leggere e che ti trasmettono sicuramente qualcosa. Ma tu, con la tua sensibilità, anche senza ancora leggerlo, perchè ti sono bastate la mia recensione e le prime pagine del romanzo, sei riuscita a sentire il messaggio e a fare in modo che quei temi dolorosi e toccanti, ti raggiungessero.
      Grazie!
      Un abbraccio! <3 :-)

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  8. La voragine che mi ha scavato dentro... bello, senza parole, brutalmente reale. Adoro Valentina D'Urbano.

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  9. Ciao Antonietta,
    oggi ho recensito per la prima volta quest'autrice e mi trovo daccordo con le tue parole perchè è molto brava e questo libro molto bello. Adesso conto di recuperare quanto prima tutti gli altri suoi libri

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    1. Ciao Susy! Anche per me era la prima volta e sono sempre più convinta di recuperare Il rumore dei tuoi passi che immagino debba essere meraviglioso! Sono felice che sia piaciuto anche a te, è davvero un bellissimo romanzo!

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