Buon
lunedì, lettori! Giornata dedicata alle interviste, presentandovi l’ultima
dedicata a Gianluca Giusti, autore del saggio su argomenti religiosi e
paranormali e su tanto altro, intitolato Qualcosa non torna. Uno scritto estremamente interessante, sul
quale, naturalmente, ho basato molte delle mie domande.
Per
chi volesse leggere la recensione, la trova qui.
Salve
Gianluca, grazie per aver accettato questa intervista.
Grazie a te Antonietta
per questa intervista e un saluto a tutti i lettori che la leggeranno.
1 - Com’è nato l’amore per la scrittura e quando ha iniziato
a dedicarsi seriamente ad essa?
Molto tardi,
a 48 anni. E’ nato tutto per caso, come spesso succede. Ogni tanto si sente
dire, sarà capitato anche a te, che useremmo solo il 10% del nostro cervello,
con il restante 90 pronto a sfoderare chissà quali meraviglie inespresse e che
è, pensa un po’, la scienza a dare queste percentuali. Siccome non mi risulta
che la scienza dica proprio questo, ho cercato un testo che lo spiegasse. Bene,
non ne ho trovato neanche uno. Solo articoli sparsi in giro. Ho quindi provato
a scriverlo io, ed è nato OscuraMente-E’ vero che usiamo solo il 10% del nostro
cervello? Il mio primo libro ed il primo libro scritto interamente per sfatare
questo mito.
2 – Perché ha scelto di scrivere un saggio sulla religione ed
il paranormale?
Perché
traboccano di false verità, di credenze, di cose che come dice il titolo del
libro, non tornano. Spesso andiamo avanti senza mettere in discussione quello
che ci raccontano sin da piccoli, crediamo a tante cose perché ci credono
tutti, le diamo per scontate, ci costa fatica pensare e analizzare e quindi ci
autolimitiamo.
3 – Quanto tempo ha impiegato a scriverlo?
Come lettore
ho fatto una ricerca di trent’anni. Ma per me stesso, non sapevo e nemmeno
immaginavo che poi mi sarebbero serviti per scrivere un saggio. Quando si dice
impara l’arte. Per scriverlo invece, un annetto ma gli ultimi due mesi sono
stati incredibili, ho rivisto e rimesso a posto tre quarti di libro.
4 – C’è stato un momento in cui ha pensato di abbandonare la
scrittura?
Per ora no
ma quando finiranno le idee, sarò costretto a farlo.
5 – Ci racconti la natura intima e profonda del suo libro.
E’ una
analisi profonda che faccio insieme al lettore dove condivido ogni passaggio
con lui/lei. Ci confrontiamo su tutto, ci diamo del tu e lo invito a rispondere
a tutte quelle domande che magari da soli non pensiamo di farci o non ci
vengono in mente. Il protagonista per una volta è chi legge, ed è lui/lei che
alla fine deve stabilire a cosa credere e cosa no, come hai correttamente
evidenziato nella tua bellissima recensione. Io, perché sia chiaro, non ho
scritto Qualcosa non torna per fare proseliti o reclutare nuovi adepti di un
nascente filone del razionalismo, tutt’altro. L’ho scritto per portare in
evidenza delle riflessioni, fatto questo la palla passa al lettore che lavorerà
dentro se stesso sulla base di cosa quelle riflessioni hanno suscitato. Io non
potrò che rispettare le sue decisioni, la cosa importante e che siano decisioni
consapevoli e personali.
6 – Nel suo saggio parla di psicotrappole. Ci spieghi cosa sono e perché.
Sono tutti
quei fattori che creano angoscia, senso di colpa, malessere e paura. Tipiche
dello schema religioso. Per alleviare questa tensione insopportabile però c’è
il perdono grazie al quale si crea un legame con il proprio credo, legame che
nel tempo, diventa in molti casi irrinunciabile. Occhio però a una differenza,
quella tra crimine e peccato. Chi commette un crimine non solo pecca, come
ovvio, ma viene giudicato a prescindere dal suo essere religioso o ateo. Il
peccato invece, sono tutte quelle regole, spesso cervellotiche e interpretabili
che creano la trappola morale sulla quale si gioca gran parte della partita
della vita. Nel libro comunque spiego bene e con maggiori dettagli questo
genere di differenza.
7 – Nel libro ci
sono molte citazioni bibliografiche. Ma lei cosa pensa davvero della religione?
Se potesse definirla, quali parole userebbe?
Le citazioni
servono ad aumentare l’efficacia dei concetti espressi e spesso sono davvero
illuminanti. Per quanto riguarda la religione credo rappresenti il fattore speranza
verso qualcosa che non conosciamo e ci fa paura. L’uomo mediamente non
concepisce la morte come la fine di tutto, e il distacco verso la vita e verso
i cari crea uno di quei disagi psicologici insopportabili a cui prima accennavo.
La religione bene o male crea quel conforto dove aggrappare le ultraterrene
speranze. In realtà immortali lo siamo, ma su un livello un po’ diverso dalla
comune credenza. Una immortalità meno romantica forse ma molto utile, che sono
sicuro stupirà il lettore.
8 – Ad oggi con la pubblicazione, si è pentito di qualcosa e
vorrebbe cambiarla?
Si, ma
piccola (si fa per dire). Ho commesso una leggerezza nella parte dedicata
all’astrologia che spero di poter rimediare in una prossima ristampa. Colmare
questa lacuna rafforzerà i concetti espressi e in certi ambiti è fondamentale.
9 – Il Male nasce grazie a Dio e muore con l’uomo, perché
come lei stesso spiega, quando gli uomini non ci saranno più, non ci sarà
neanche il male. Cos’è per lei il Male e come combatterlo?
Il male fa
parte dell’uomo. Lo sappiamo e lo
vediamo, purtroppo, tutti i giorni ma questo perché è nella natura stessa
dell’essere umano. E’ un elaborato mentale, come la generosità o l’altruismo con
cui dobbiamo, Dio sì o Dio no, confrontarci. Tutto il resto è una
giustificazione. Poi chi vuole dare la colpa al demonio è naturalmente libero
di farlo, però non sarà dando la colpa a un essere immaginario che miglioreremo
le cose. In realtà il male in senso generale possiamo combatterlo per cercare
di tenerlo sotto controllo ma ha troppe sfumature e troppe variabili per vincere
la guerra. Molta parte del così detto “male” è dovuto a ignoranza,
sottocultura, credenze varie che portano l’essere umano a fare cose demenziali che
elencarle tutte sarebbe impossibile. L’unica arma, che in termini di efficacia
è la migliore in assoluto, è quella della cultura e della conoscenza per aprire
la mente e per capire che molte delle fondamenta con le quali il male fa molti
dei suoi danni, sono frutto di cose che oltretutto non esistono.
E’ una delle
tante invenzioni della vita. Chi la possiede e ne trae beneficio può dirsi
fortunato ed ha tutto il mio rispetto. Chi non la possiede cerca altri tipi di
risposte ed è fortunato lo stesso se trova quello che cerca nella “ragione” ad
esempio. Quello che trovo invece insopportabile è quando con la scusa della
fede si vogliono imporre regole di vita a chi la fede non ce l’ha, ed è questo l’unico
passaggio del libro dove esprimo senza mezzi termini il mio personale giudizio.
11- Mi è piaciuto molto il suo stile narrativo. Semplice, a
tratti ironico, capace di spiegare senza mai annoiare anche concetti non di
facile comprensione e soprattutto estremamente controversi. Secondo lei, c’è
qualcosa di cui l’uomo debba liberarsi?
Con questo
stile cerco di rendere fluida la lettura e invogliare il lettore a terminare il
libro. Purtroppo uno dei nostri mali cronici è che si legge poco. Se poi un
libro viene comprato il rischio che venga sistemato nell’ultimo dei cassetti è
elevato magari solo dopo aver letto poche pagine, un dramma nazionale. Leggere
è la forma di libertà più assoluta, il miglior investimento possibile considerato
il rapporto costo-beneficio, quindi, ho cercato di fare in modo a chi compra
Qualcosa non torna di portarlo fino in fondo. L’uomo deve cercare di liberarsi
dal credere alle cose senza valutarle e provare invece a fare un minimo di
analisi evitando di basarsi solo sul: se ci credono tutti, deve essere per
forza vero. Ma quando mai. Il risultato sarà che, se con un po’ di buona
volontà ci mettiamo a riflettere un pochino più in profondità, molte delle cose a cui credono tutti, o molti,
sono tutt’altro che vere. Un esempio lampante è l’astrologia.
12 – Cosa significa per lei questo saggio?
Il significato
è che sulle cose è possibile riflettere e grazie a questo farsi una idea più
accurata di quello che il mondo ci propone e ci propina. Poi possiamo credere a
tutto ma almeno facciamolo perché siamo realmente convinti di quello in cui
crediamo e non perché ce lo raccontano da sempre.
13 – Qual è il messaggio che il lettore dovrebbe cogliere?
Che uno dei
limiti che affligge l’umanità è il dare le cose per scontato e mi riallaccio
così alla risposta numero due. Dare per scontato aiuta per certi versi, fa
risparmiare tempo, fatica, ci evita di pensare o di pensare troppo ma quando
smettiamo di pensare e inseriamo il pilota automatico ci autolimitiamo. Quando
si parla di religione, paranormale religioso e di paranormale ti assicuro che
la modalità: “dare per scontato” diventa un meccanismo praticamente
irresistibile. Io ho cercato di scardinare esattamente questo meccanismo.
14 – Scriverà ancora altri saggi su queste argomentazioni?
Ni, nel
senso che uscirà a breve la seconda parte del mio primo libro OscuraMente che
ha come titolo provvisorio, ma credo verrà confermato, La mente non oscura.
Tratterà di altri miti molto particolari legati alla mente che come spesso
succede crediamo veri a prescindere. Indirettamente tornerò, seppur in maniera
molto diversa, su molti aspetti legati all’irrazionale ma anche a quelli
razionali visto che la mente spesso ci gioca strani scherzi che sono invece ben
spiegabili e fanno parte del modo di lavorare del nostro
cervello. In fondo siamo esseri fallaci e imperfetti per fortuna, con La mente
non oscura il lettore capirà meglio perché.
15 – Le chiedo di lasciarci con una citazione sua o di un
testo che ritiene importante e che vorrebbe leggessero i lettori,
rappresentativo del suo pensiero.
“Credere
qualunque cosa sia, deve essere un libro arbitrio ma la conoscenza è
fondamentale altrimenti non c’è libertà.”
Ciao, ho scoperto per caso il tuo blog ed ho deciso di fermarmi unendosi ai tuoi lettori fissi.
RispondiEliminaTi auguro una buona giornata.
www.idolcidigrazia.blogspot.com
Ciao Grazia, grazie per esserti unita ai miei lettori! Vengo subito a curiosare nel tuo blog! ^_^
EliminaI've been watching, I hope you have a great blog I invite you love me come on my blog :))
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