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venerdì 1 aprile 2016

Quelle belle ragazze di Karin Slaughter Recensione

Buon venerdì! Alle porte di questo nuovo fine settimana all'insegna del caldo e della primavera, vi parlo di un romanzo che sta riscuotendo davvero tanto successo, del resto l’autrice è l’apprezzatissima Karin Slaughter! Con Quelle belle ragazze, edito da HarperCollinsItalia, thriller psicologico incentrato sulla famiglia Carroll e su tre sorelle, di cui una scompare misteriosamente, la penna dell’autrice si riconferma perfetta e coinvolgente.




Titolo: Quelle belle ragazze
Autore: Karin Slaughter
Editore: HarperCollins
Pagine: 428
Genere: Thriller psicologico
Prezzo: € 18,00 Ebook 9,90
Uscita: Marzo 2016

TRAMA


Claire e Lydia sono sorelle che non si parlano da più di vent'anni. I loro rapporti si sono interrotti quando Claire ha deciso di sposare Paul, affermato architetto, e di diventare la sua sofisticata moglie trofeo. Lydia, invece, è una madre single, ha una storia con un ex detenuto, e fatica ad arrivare alla fine del mese. Nessuna delle due è riuscita a superare la tragedia che ha colpito la loro famiglia quando Julia, la sorella maggiore, è scomparsa senza lasciare tracce, e la notizia che un'altra ragazza, anche lei giovane e bellissima, è sparita nel nulla in circostanze molto simili, di colpo riporta nelle loro vite tutto l'orrore e lo strazio del passato. Come se non bastasse, pochi giorni dopo Paul viene ucciso. Che legame c'è tra la scomparsa di un'adolescente e l'omicidio di un uomo di mezza età a quasi venticinque anni di distanza? Accantonata la reciproca diffidenza, le due sorelle si alleano per dissotterrare i segreti che hanno distrutto le loro vite, finendo per scoprire una scioccante verità dove meno se l'aspettano.


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Quelle belle ragazze è un thriller coinvolgente e capace di estasiare chi ama questo genere narrativo. Non ho dubbi nel considerarlo una meravigliosa lettura per chi, come me, apprezza le atmosfere del vedo – non vedo, quelle in cui il silenzio più che gli sproloqui, si dimostra il vero padrone della scena, quelle in cui la paura è la regina incontrastata di una narrazione che ti entra negli occhi fino a farti provare i veri brividi dell’inquietudine. 
Protagonista è la famiglia Carroll, composta da due genitori completamente diversi tra loro, Sam ed Helen e due figlie, Lydia e Claire che non si parlano da diverso tempo a causa della scomparsa improvvisa della sorella più grande, Julia. Non è solo questo il motivo: un’accusa apparentemente irrisoria rivolta da Lydia al marito di Claire, riguardante un probabile stupro, mette in crisi il rapporto già traballante delle due sorelle, mettendo fine al loro legame parentale. 
Quando Julia era scomparsa, all’inizio tutti dicevano che era una vera tragedia veder succedere qualcosa di brutto ad una ragazza tanto brava. Poi lo sceriffo aveva tirato fuori la teoria che la loro sorella si era allontanata di sua volontà, unendosi a una comune hippy o scappando con un ragazzo e i toni erano cambiati, da comprensivi erano diventati accusatori. 
La scomparsa di Julia mette tutti in una situazione di angoscia e di terrore, evidenziando come ogni personaggio reagisca in modo diverso di fronte a quella tragedia. Chi sembra soffrirne maggiormente è Sam, genitore che non smette neanche un giorno di cercare la verità e di opporsi in modo instancabile a quel destino tanto malvagio e perverso da avergli strappato una figlia senza permettergli di comprendere come. Infatti nessuno sa che fine abbia fatto Julia, se sia stata rapita, se sia morta uccisa o se sia andata semplicemente via. Come è possibile dunque, sopravvivere a tutto questo dolore? 
Dopo la sua scomparsa, la famiglia non è più la stessa. La madre si rinchiude in se stessa e apparentemente è quella che non vuole sapere assolutamente nulla, assumendo un atteggiamento che potrebbe essere definito cinico ma che invece alla lunga rivela uno strazio sconcertante che la donna ha tenuto ben nascosto dentro di sé. Lydia e Claire invece sono due personaggi sui quali si concentra maggiormente la storia, di esse conosciamo ogni dettaglio del carattere e delle loro esperienze di vita, due ragazze scombussolate e dilaniate da quella misteriosa perdita che aleggia come un’ombra indefinita e malevola sulle loro vite. Oltretutto la situazione precipita rovinosamente quando Paul, il marito di Claire, viene ucciso.  
A quel punto tutte le certezze della donna cadono improvvisamente al suolo perché l’uomo nascondeva molti segreti che portano la donna a valutare diversamente l’opinione che aveva di lui e persino lo stesso sentimento che lo legava a quell’uomo che evidentemente non era ciò che lei credeva. Dunque, anche l’accusa di stupro comincia ad avere senso e la famiglia Carroll si trova a dover affrontare ancora un’altra situazione difficile e apparentemente insormontabile come se tutto quell’odio e quel dolore non fosse già abbastanza. 

Karin Slaughter è un’autrice di talento che scrive egregiamente questo genere di thriller. Un’autrice che ti cattura, che usa le parole al posto giusto, che non si perde in inutili descrizioni ma che è capace di raccontarti persino gli aspetti più macabri ed indigesti senza farti perdere nemmeno per un attimo la concentrazione e la curiosità. 
L’atmosfera è da incubo ed intrattenuta sempre ai livelli alti grazie all’aspetto psicologico della narrazione che ruota tutto intorno alla mente dei personaggi, le cui vicende sono narrate in terza persona ma coinvolgono nella stessa misura tutti, nessuno escluso. Vale la pena accennare alle lettere, coinvolgenti ed emozionanti, che il padre Sam scrive alla figlia scomparsa dove emerge senza mezzi termini e controlli di sorta, la sofferenza primordiale, quella intima e privata, quella assolutamente viscerale e maledetta che un padre, un vero padre, può provare per la perdita di una figlia. 
Non importa cosa ti è successo, non importa quali orrori hai dovuto sopportare quando ti hanno portata via. Resterai per sempre la mia bellissima bambina. 
Sono rimasta folgorata dall’aspetto introspettivo della storia e dal modo in cui l’autrice lo ha gestito, permettendo al lettore di trapassare il vero senso della paura per trovarsi dall’altra parte dove cova la malvagità umana. 
Perchè è inutile nasconderlo, questo romanzo parla di odio e di violenza contro le donne. Cattiveria e malvagità, morte e distruzione, senso di abbandono e di sconfitta. Le donne come vittime della forza senza scopo e senza ragione dell’uomo, dei suoi misteri, dei suoi sotterfugi e della sua inammissibile follia. 
Cosa c’è dopo la paura? Cosa c’è una volta superato il confine e scoperto che non si può tornare indietro se non cambiati per sempre? 
Dopo la paura c’è il Male. Non quello metafisico o spirituale ma quello fatto dall’uomo per l’uomo. Senza giustificazioni né mistificazione, pura e semplice malvagità. 
Leggendo questo romanzo non ci sarà nessuna ragione e nessuna scusa, dovrete farvi andare bene questa storia nella sua immensa crudeltà e dovrete farvi piacere anche le descrizioni più affilate proprio come la lama di un coltello pronto a squarciarvi la gola. Se non siete pronti a tutto questo, allora non è il libro fatto per voi. 
Karin Slaughter è immediata e priva di maschere o di fronzoli. La sua storia è quella che è, dall’inizio alla fine seppur in quella bolgia infernale di violenza e tormento, ci sia qualcosa che va oltre il male, oltre la paura, oltre il diniego. L’amore di un padre per le proprie figlie, un amore immenso, che molti di noi possono solo sognarsi. Un amore che va oltre qualunque cosa, un amore che riesce a scaldare in qualche modo questa storia che sembra immersa in un mare di odio e di solitudine. 
Una lettura che consiglio a chi ama le atmosfere forti ma non sgraziate, non eccessive o esageratamente tuonanti. I toni dell’autrice sono sempre nei limiti di un apprezzamento che non va mai oltre la mera degustazione di una storia che è emotivamente possente, sicura, eccezionalmente compita e completa. Non manca la complessità di un intreccio con ricerche, segreti, scoperte ma ciò che ritengo importante sottolineare è il coinvolgimento dettato dall’umanità di questa vicenda che sulla miseria e sulla cattiveria umana punta tutta la sua forza, senza lasciare scampo.


6 commenti:

  1. Ciao! è la prima volta che mi capita di dare un'occhiata al tuo blog e devo farti i complimenti sia per il layout che per la costanza e la precisione nelle recensioni! Il thriller non è proprio il mio genere, ma non escludo di poter leggere qualcosa in futuro, magari proprio questo libro che hai consigliato!
    Concludo il mio commento invitandoti a dare un'occhiata al mio blog lanostrapassionenonmuore.blogspot.it , a tema libri e cultura, se ti va!
    A presto e buone letture :-)

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    1. Ciao Silvia, grazie mille di essere passata e per i complimenti. Sono felice che il mio blog ti piaccia e ti dò il benvenuto! Passo subito da te! ^__^

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  2. Leggendo questa recensione sai cosa penso, Antonietta?
    Che non capiremo mai il perché di tutta la pura e crudele malvagità di cui, purtroppo, ne saremo sempre le vittime.
    Questo teaser è una cosa fuori dal comune!!! <3

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    1. Sono d'accordo con te, è impossibile da capire ma non per questo bisogna smettere di lottare e di contrastare queste situazioni.
      Grazie!!! Un abbraccio forte!!! <3<3<3

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  3. Lo leggerò di sicuro, mi intriga da morire!!!

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    1. E io sono curiosa di sapere cosa ne pensi! Aggiornamenti! ^^

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