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giovedì 29 ottobre 2015

Le lacrime degli dei di Andrea Gelain Recensione

Buon  giovedì cari lettori! E’ tempo di una recensione dedicata ad un romanzo difficile da inserire in un genere narrativo definito ma non per questo di minore valore, anzi. Le lacrime degli dei di Andrea Gelain, è un romanzo tra il giallo, l’avventura e lo storico con un pizzico di ironia e di sano romanticismo che rendono la storia altamente apprezzabile. Una storia che non mi aspettavo articolata così bene e che ho apprezzato per molti motivi.



Titolo: Le lacrime degli dei
Autore: Andrea Gelain
Editore: Pintore
Pagine: 272
Genere: Romanzo
Prezzo: € 16,50
Uscita: 2011

TRAMA

Andrea, dopo le molte disavventure narrate ne "L'ultimo sogno", si è rifatto una vita e progetta addirittura di sposarsi con Patrizia. Ma durante una breve vacanza trascorsa in compagnia dell'inseparabile Giorgio l'ombra del passato torna a oscurare l'orizzonte, e la serenità ritrovata si trasforma in incubo. Comincia così la caccia a un favoloso tesoro, una misteriosa parure di diamanti, legata a un'appassionante storia d'amore e di morte. Un nuovo incontro, ancora una volta con una ragazza dell'Europa dell'Est, si rivela provvidenziale. Ma Andrea non riesce a togliersi il dubbio che la bella Irina e il suo sinistro cugino Oleg facciano il doppiogioco. Da Roma a Pietroburgo, risalendo nel tempo fino al 1802, seguiremo le vicende dei protagonisti, sempre chiedendoci se il ritrovamento del tesoro perduto basterà a metterli al riparo da un uomo che non sa rinunciare alla vendetta.

Andrea Gelain è nato nel 1971 a Torino. Prima di dedicarsi alla scrittura ha esercitato la professione di pubblicitario. Ha viaggiato molto nei paesi dell’Est, dove sono ambientati in parte i suoi romanzi. Il romanzo del suo esordio, L’ultimo sogno, ha piacevolmente sorpreso il pubblico. Con questo secondo episodio, l'autore ha intenzione di stupirlo con una storia emozionante, in cui il protagonista si muove fra l'Italia e l'Europa dell'Est, fra il presente e l'epoca degli Zar.




Le lacrime degli dei è la seconda avventura dell’eroe creato ad arte da Andrea Gelain, la cui vita è stata già una volta sconvolta, in modo rocambolesco, nel precedente lavoro dell’autore, intitolato L’ultimo sogno. Ritroviamo dunque il medesimo attore narrativo, Andrea per l’appunto, coinvolto in una nuova e misteriosa situazione, piena di coincidenze e di rimandi a quella precedente che però non impedisce la chiara e scorrevole fruizione del testo, anche se non si è letto il romanzo precedente, come nel mio caso.

Andrea, alterego dell’autore, è un agente pubblicitario e facciamo subito la sua conoscenza nelle prime pagine, durante un avvenimento molto importante: il suo matrimonio. E’ solo un attimo però, perché ben presto l’autore decide di farci fare un salto indietro nel tempo, ad un anno prima, spiegandoci attraverso la voce narrante del suo protagonista, quali sono stati gli avvenimenti che lo hanno condotto a vivere quel giorno così meraviglioso ma anche insperato, soprattutto col senno di poi, e considerando gli ostacoli e i rischi mortali che Andrea ha dovuto affrontare.

Nella sua vita normale e di fidanzato quasi modello, irrompono due elementi che lo conducono direttamente verso uno sconvolgimento capace di alterare tutti gli equilibri, gettandolo in un turbine di segreti e misteri dal quale non uscirà facilmente. Grazie all’amico Giorgio e per puro caso, si trova coinvolto nella sparizione di una parure di gioielli considerata leggendaria, di un valore assolutamente inestimabile e come se non bastasse, contemporaneamente, si finge un’altra persona, per aiutare l’amico Oscar e conquistare Irina, una giovane donna straniera che s’innamora di lui semplicemente leggendo le sue lunghe lettere e le sue parole da profondo conoscitore del cuore e dell’animo umano.

“Si guardava attorno in cerca del misterioso autore di tante lettere e quando incrociò il mio sguardo, restammo con gli occhi negli occhi, finchè un sorriso non illuminò prima il suo viso e subito dopo il mio. Mi aveva riconosciuto. Non potevo più fuggire.”

Sin dall’inizio non ho avuto dubbi: il romanzo è bello e soprattutto ben scritto. L’autore mostra la padronanza necessaria nel creare una storia che non mostra debolezze, né la sua andatura narrativa compie passi falsi. 

Le lacrime degli dei, anche se il titolo può trarre in inganno, facendo presupporre una trama più pesante e sontuosa, magari anche noiosa per certi versi, si discosta immediatamente da tutto ciò, evidenziando prima di tutto un linguaggio scorrevole, pulito, chiaro ma soprattutto uno svolgimento dei fatti capace di coniugare più aspetti, mescolandoli con parsimonia e creando un effetto di consistenza e di fluidità. 

In altre parole ci troviamo di fronte ad un romanzo che abbraccia più generi narrativi, dal giallo all’avventura, con un pizzico di commedia e di storico. Insomma c’è tutto e questo non vuol dire che sia realizzato in maniera sommaria o poco approfondita ma il contrario. La storia coinvolge e non ti permette di dissociarti, ti prende proprio perché non ti dà in nessun caso il tempo di distrarti o di fermarti a pensare. E’ un romanzo avventuroso e movimentato, ma anche poetico, romantico, pieno di sentimenti. Lo stile dell’autore è preciso, puntuale, magico in alcuni casi e si adatta perfettamente ad ogni momento narrato.

Andrea sarà perseguitato perché incolpato della morte di una donna e allo stesso tempo dovrà fronteggiare un ricatto che lo vedrà alle prese con una ricerca estenuante e impossibile: trovare la parure di gioielli di Tatiana sulla quale aleggia una leggenda che mette addirittura in dubbio la sua reale esistenza.

“Si tratta di un diadema e di una collana molto antichi, li chiamano il tesoro di Tatiana. ()  Alcuni sostengono che quel diamante era uno dei più grandi e preziosi che siano mai stati trovati, ma molti credono che il diadema e la collana da esso ottenuti siano solo una leggenda.”

L’ambientazione si muove tra Torino, Roma e San Pietroburgo e non mancano le presenze mafiose come quelle poco raccomandabili, inscenando attimi di vera suspense e paura. La mafia russa rappresentata dai fratelli Kritz ritorna direttamente dal passato di Andrea e lo coinvolge in una nuova e terrificante avventura, senza lasciargli alcuna possibilità di scampo. 

Andrea, nonostante sia un uomo normale con una vita normale, affronta situazioni pazzesche, combatte, protegge, difende, mettendo sempre a rischio la sua vita con coraggio e follia. Insomma non si tira indietro in nessun caso, anche quando potrebbe farlo, se ne frega della morte e accorre in aiuto soprattutto delle fanciulle, delle quali subisce il fascino in modo incredibile. Nonostante sia fidanzato con Patrizia, non disdegna più di un’avventura, dimenticandosi la sua compagna al punto da innamorarsi alla fine di Irina, complice anche le pazzesche avventure che i due affronteranno e che inevitabilmente li uniranno verso un destino comune.

Andrea Gelain è un appassionato di sentimenti, di storia, un paroliere di emozioni e di passioni carnali. Il suo eroe ama le belle donne, cade inesorabilmente nella loro trappola magica con tutto se stesso, senza mai risparmiarsi. Lo stesso fa con le situazioni che decide sempre di affrontare con orgoglio e dignità. E’ un eroe atipico e romantico, un cavaliere moderno, sensibile  al sacrificio e ad un bel paio di gambe, in lotta costante con brutti ceffi e gente che vuole eliminarlo eppure in grado di cavarsela sempre, un po’ per  fortuna, un po’ per capacità.

Mi è piaciuto il modo in cui l’autore ha costruito il suo personaggio, complesso ed articolato in linea con la storia. Intrigante e avvincente, disperso nel mare della passione mentre cerca di barcamenarsi tra due, tre e più donne e contemporaneamente in fuga dai mafiosi che vogliono vederlo morto. Su tutto questo aleggia indisturbato il fantasma dei gioielli di Tatiana, capaci di pennellare gli eventi con misticità e fiaba.

Il ritmo è serrato e non abbassa mai la guardia, gli eventi si susseguono accompagnati da descrizioni particolareggiate degli ambienti, dei luoghi e dei personaggi. Più di tutto mi ha colpito l’aria di “bellezza” che si respira durante la lettura. L’alone trasparente e profumato dell’arte che si può raccogliere come piccole gocce tra le righe delle pagine. Il concetto ed il senso di bello, artistico e magico si fondono insieme dando vita ad un romanzo particolare e speciale. Questo senso eleva la storia a qualcosa di superiore, complice il libro, con le sua pagine odorose e setose, di una consistenza scivolosa e pregnante.

Andrea è un vero e proprio eroe, ha coraggio da vendere, innamorato della vita e pronto ad affrontare qualsiasi avventura. Per lui non esiste risparmio, non esiste evitare il brutto o il male, il suo coinvolgimento è completo e lo stesso pretende dal lettore.

E’ sensibile all’amore, all’attrazione, al vivere in profondità le sensazioni, lasciandosi trasportare nei meandri della passione e dell’istinto primordiale della carnalità. Un personaggio molto umano seppur conservi caratteristiche da eroe e quindi al di fuori del comune. Le descrizioni degli incontri amorosi sono intense e ben si mescolano con l’aria di mistero e di thriller che attraversa il romanzo, aggiungendo e non sottraendo all’atmosfera generale.

“Le dita diventarono labbra e le carezze cambiarono intensità, ma non dolcezza. Non avevo mai provato nulla di simile. Percepivo amore e carne, vulnerabilità, bisogno di affetto e desiderio primordiale, tutto nella stessa donna.”

Egli non è fatto per la normalità ma per una meravigliosa ma rischiosa caccia al tesoro che diventa l’emblema del libro e il simbolo persino dell’amore vissuto nel passato e nel mito come in quello presente, scoppiato tra i due personaggi.

L’autore ha basato tutto sulla suspense e sulla scoperta ma soprattutto sui sentimenti che diventano la guida di tutte le azioni, altrimenti non avrebbe scelto una leggenda simile come base portante di tutta la trama.
Il modo in cui il romanzo è scritto è molto scenografico. Mentre leggevo potevo tranquillamente pensare di assistere ad un film, perché come tale, sarebbe perfetto.

Le lacrime degli dei è una storia avventurosa e piena di mistero ma anche un omaggio all’amore e alla sua visione più pura ed intima. Un omaggio realizzato grazie alla presenza di una leggenda che come una madre premurosa, da lontano, segue gli eventi e i suoi protagonisti, che combattono al fine di ricondurre quel sogno fatto di diamanti e di speranze, al suo legittimo proprietario, nel rispetto dell’amicizia, dell’amore e dell’onestà.

Una narrazione che mette in luce l’animo signorile e romantico dell’autore, impreziosito da una vena di leggerezza ironica che rende la lettura leggera e scanzonata, senza mai distrarre l’attenzione dal vero scopo della storia: “Senza gioia d’amor, che è mai la vita? Un re senza amor, io non lo invidio.”

17 commenti:

  1. Ciao Antonietta! Non conoscevo questo libro! Grazie mille per averlo segnalato e aver condiviso con noi una recensione sempre ben fatta, curata e precisa!! Ti mando un forte abbraccio!!

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  2. Devo leggerlo, della tua descrizione sembra bellissimo.

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  3. io amo i romanzi storici e anche quelli con un po' di intrigo e suspance,questo sembra avere tutti gli ingredienti giusti per conquistarmi!

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  4. la trama è molto interessante anche se non è il mio genere
    Alessandra

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  5. Non conoscevo l'autore e neanche il suo libro, ma leggendo la trama mi intriga parecchio :)

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  6. Bella la foto della copertina,trama interessante!

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  7. Purtroppo queste genere non rientra tra i miei preferiti....

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  8. appena ho visto il blog e la foto della copertina mi sono precipitata a leggere la trama del romanzo la tua recensione me lo ha fatto amare e penso che cercherò di leggerlo.Elisabetta

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  9. Orribile
    Conosco andrea ed mi dispiace di dire che il libro è orribile.
    Pesante con trama contorta e non chiara

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