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lunedì 18 novembre 2024

Recensione: TUTTO TORNA di Juan Gomez Jurado

Buongiorno! Grazie alla collaborazione con la casa editrice Fazi, oggi vi parlo di Tutto torna di Juan Gomez Jurado.

tutto torna

di Juan Gomez Jurado
Editore: Fazi 
Pagine: 490
GENERE: Thriller psicologico
Prezzo: 10,99€ - 20,00
Formato: eBook - Cartaceo
Data d'uscita: 2024
LINK D'ACQUISTO: ❤︎
VOTO: 🌟🌟🌟🌟 

Trama:
Dopo Tutto brucia, l’universo Regina Rossa continua a espandersi con il grande ritorno di Aura, Mari Paz e Sere: tre donne pronte a tutto. Tutto ciò di cui Aura Reyes ha bisogno è rimanere viva altri dieci minuti. Non è un compito facile. Le altre sono quattro, sono più forti e lei – una figura accerchia- ta, nel cortile del carcere – non è mai stata brava a difendersi. O forse sì. Perché Aura deve riprendersi le sue figlie. E anche le sue amiche. È per questo che ha elaborato un piano che inizierà tra dieci minuti. Quindi no. Non ha intenzione di morire oggi. Fuori dal carcere la aspetta una nuova sfida: dovrà vedersela con i Dorr, una potente famiglia che nasconde molti segreti, la cui ultima erede, Irma, regge le fila di un misterioso Circolo. E c’è una preziosa valigetta da recuperare. Non si sa che cosa contenga, ma di certo il suo contenuto è potenzialmente esplosivo... Un piano impossibile. Una fuga senza tregua. Farsi catturare non è un’opzione.

RECENSIONE

Tutto torna di Juan Gomez Jurado è un thriller psicologico molto studiato, con quel suo stile, ormai caratteristico, che mescola diverse strutture narrative, molti personaggi, e una serie di indizi che ti portano a ben sperare di raggiungere la soluzione della vicenda, e quando meno te lo aspetti, rimani con un pugno di mosche in mano. 

Il lettore si barcamena in un labirinto fatto di vendette e disperazione in cui la protagonista, Aura Reyes, combatte per la sua sopravvivenza in un carcere spagnolo. Aura non è una donna qualsiasi: la sua storia personale si snoda tra tradimenti devastanti e un passato da brillante stratega finanziaria, ora costretta a reinventarsi per fronteggiare un sistema che l'ha tradita e un nemico che non smette di tormentarla. 

Aura, vedova e madre di due bambine, ha subito un terribile tradimento dal suo capo, Sebastián Ponzano, che l'ha usata come capro espiatorio in uno scandalo finanziario. Condannata per un crimine che non ha commesso, entra nel carcere di Estremera, dove sperimenta la perdita di dignità, di speranza e, pian piano, anche della sua identità. 

Aura si rivela sin dalle prime pagine come un personaggio complesso, spezzato da un'ingiustizia che l'ha privata di tutto – famiglia, amici, lavoro – lasciandola isolata e vulnerabile. La trasformazione della “Vecchia Aura” in una “Nuova Aura” rappresenta un arco narrativo potente, in cui l’autore scava nella sua psiche: c’è in lei una resistenza quasi disperata, una rabbia sommessa che si trasforma in un’arma di sopravvivenza. 

Il romanzo si apre con Aura che lotta per la propria vita, minacciata da altre detenute che, su ordine di Ponzano, sono pronte a ucciderla. È qui che l'autore ci catapulta nel cuore della storia, facendo sentire al lettore la stessa claustrofobia e tensione vissute dalla protagonista. Aura non si arrende, anzi: il suo istinto di sopravvivenza e la sua abilità di calcolo emergono, portandola a pianificare una vendetta non solo per salvarsi la vita, ma per riabilitare la propria immagine agli occhi delle figlie. 

L’autore sfrutta abilmente le ambientazioni del carcere per accentuare il senso di claustrofobia e minaccia costante. Le dinamiche tra detenute, con la Yoni come principale antagonista, esemplificano una gerarchia di potere violenta, in cui Aura è costantemente sotto pressione, spinta al limite della sopportazione. Questo microcosmo diventa uno specchio delle lotte interne di Aura: il bisogno di redenzione, la sete di giustizia, e la lotta contro la propria vulnerabilità. 

L'ambientazione nel carcere di Estremera, e poi nella prigione di massima sicurezza di Matasnos, è promettente. Jurado riesce a trasmettere una sensazione costante di pericolo, amplificando il senso di isolamento e impotenza di Aura. I dettagli delle celle, le regole rigide e le violenze tra detenute fanno del carcere un personaggio a sé, opprimente e ineludibile. 

L’autore riesce a infondere nelle pagine tanta suspense, adrenalina, tensione, il tutto grazie a una scrittura incisiva, cruda, e una struttura narrativa che oscilla tra il passato e il presente della protagonista, intrecciando suspense e introspezione. Personaggi morally grey? Ovviamente. La moralità in Tutto torna appare sfumata, sfidando i lettori a riflettere sulle conseguenze della corruzione e della vendetta in un contesto di totale abbandono. 

Ex legionaria ed ex alcolista, Mari Paz è una delle poche amiche che Aura riesce a stringere durante il suo inferno personale. Donna dalle mille sfaccettature, alterna momenti di dolcezza a scatti di violenza, con un passato travagliato che l’ha temprata. La sua lealtà verso Aura è incrollabile, e il suo spirito combattivo fornisce un contraltare interessante alla razionalità e alla pianificazione della protagonista. Mari Paz è un personaggio complesso, il cui passato è tanto incasinato come spesso appare la sua mente, ma i cui atti parlano della sua resilienza e del suo lato umano. 

Tutto torna ci ricorda che il prezzo della libertà e della dignità può essere alto, ma che ogni sforzo compiuto per amore, giustizia e verità ha un valore incalcolabile. L’autore ci lascia con una storia che non solo intrattiene, ma ispira una profonda riflessione sulla capacità dell’essere umano di superare le avversità e di continuare a credere in un futuro, anche quando tutto sembra perduto.
Il tutto con un tocco di esplosiva adrenalina che ormai è il suo marchio di fabbrica.

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