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martedì 19 novembre 2024

Recensione: INDIPENDENZA di Chitra Banerjee Divakarunici

Buongiorno! Grazie alla collaborazione con la casa editrice HarperCollins, oggi vi parlo di Indipendenza di Chitra Banerjee Divakarunici.

INDIPENDENZA 

di Chitra Banerjee Divakarunici
Editore: HarperCollins
Pagine: 317
GENERE: Narrativa
Prezzo: 9,99€ - 19,00
Formato: eBook - Cartaceo
Data d'uscita: 2024
LINK D'ACQUISTO: ❤︎
VOTO: 🌟🌟🌟🌟 

Trama:
India, 1947. In un villaggio rurale del Bengala vivono tre sorelle, Figlie di uno stimato medico. Priya, intelligente e idealista, è decisa a seguire le orme del padre, nonostante la società la disapprovi. Deepa, la bella, è determinata a fare un matrimonio che porti alla sua famiglia felicità e prestigio. Jamini, devota e acuta, con passioni più profonde di quello che rivela, è una talentuosa artista del kantha, un tipo di ricamo tradizionale. La loro è una casa di amore e sicurezza, un rifugio dagli eventi violenti che stanno prendendo forma nella nazione. Ma quando il padre viene ucciso durante una rivolta e i vicini si ribellano contro di loro, gli eventi della Storia entrano anche nella loro casa. Mentre Priya persegue con determinazione il suo obiettivo di carriera, Deepa si innamora di un musulmano, provocando la rottura con la sua famiglia. E Jamini cerca di tenere unite le persone che ha più care al mondo, anche se in segreto desidera il fidanzato della sorella. Ma la spartizione dell’India viene ufficialmente decisa, e un drastico e pericoloso cambiamento prende forma. L’India è ora per gli indù, il Pakistan per i musulmani. Le sorelle si ritrovano separate l’una dall’altra, ognuna su strade diverse…

RECENSIONE

Indipendenza di Chitra Banerjee Divakarunici è un romanzo ambientato nel tumultuoso periodo della partizione dell'India nel 1947, e racconta le vite di tre sorelle – Priya, Deepa e Jamini – che si trovano ad affrontare le sfide personali e collettive di una nazione in frantumi. 

L’indipendenza non è soltanto un fattore politico, ma è qualcosa di morale e di sociale, che ha a che vedere con le personalità complesse e sfaccettate delle tre donne. L’indipendenza, ieri come oggi, è soprattutto una conquista individuale. Ogni donna la raggiunge seguendo un proprio percorso intimo che la contraddistingue grazie anche alle peculiarità caratteriali. 

Priya cerca di emanciparsi dalle norme patriarcali e diventare medico, sfidando una società che considera inaccettabile l’ambizione femminile. Deepa lotta per seguire il cuore in una relazione interreligiosa proibita, sfidando le divisioni religiose e sociali. Jamini desidera affermarsi in un mondo che la esclude per la sua disabilità fisica e le sue insicurezze emotive. 

Ciò che mi ha colpito subito è l’inserimento di tre protagoniste molto emblematiche, che racchiudono gli aspetti principali che riflettono la totale assenza di libertà in una società che opprime chiunque non rientri in regole e fondamenti ben precisi. Siamo in India, è vero, ma spesso ho riconosciuto riflessioni ed elementi che riguardano tutti, in qualsiasi parte del mondo. 

In particolare, l’autrice pone l’accento sulle costrizioni culturali travestite da tradizioni inoppugnabili, che soffocano le donne, esaminando le dinamiche della famiglia Ganguly. 
La madre, Bina, soffre perché simboleggia il conflitto tra il mantenimento delle tradizioni e il desiderio di vedere le figlie felici. 

La relazione proibita tra Deepa e Raza diventa simbolica delle profonde fratture causate dalla partizione dell’India. La loro storia d’amore è non solo un atto di ribellione, ma anche un grido graffiato sulla capacità dell'amore di sfidare i confini imposti dalle società divise. 

Priya incarna l’idea di una nuova generazione di donne indiane che aspirano a rompere le barriere sociali. La sua determinazione a studiare medicina e la sua capacità di mantenere viva la clinica del padre sono simboli di resistenza femminile. 

Jamini è il personaggio più complesso e, secondo me, più affascinante. Ferita dall’attenzione riservata alle sorelle, lotta per trovare il proprio posto. La sua insicurezza, accentuata dalla disabilità fisica, si traduce in un desiderio di amore e approvazione. 

Jamini rappresenta il dolore dell'esclusione e il bisogno di appartenenza. Tutto ciò che la riguarda diventa, in alcuni momenti, così straziante da essere insostenibile. È la figura che ti colpisce maggiormente, perché è quella più lontana, ma anche più vicina, perché empatizzi immediatamente con la sua condizione, non solo fisica, ma mentale. 

I personaggi maschili sono di contorno, ma hanno un loro valore. Raza, con il suo coinvolgimento nella politica e il suo amore per Deepa, rappresenta il conflitto tra idealismo e realtà. Amit, al contrario, è il simbolo della tradizione, ma si evolve per accettare i desideri di Priya. 

Lo stile narrativo mescola abilmente narrazione storica e dramma personale, creando un affresco vivido dell’India pre-indipendenza. La scrittura è lirica, ma al tempo stesso incisiva. Ogni scena è descritta con una ricchezza di dettagli che immerge il lettore nei paesaggi e negli sbattimenti di cuore e anima dei personaggi. 

Questa storia è veramente emozionante e coraggiosa. All’inizio ti sembra di percorrere un territorio sconosciuto, con una cultura e con riferimenti diversi dai tuoi, ma poi, conoscendo da vicino e sempre più intimamente i protagonisti, ti rendi conto di quanto la lotta per l’indipendenza, in tutte le sue forme, sia una necessità universale, che niente e nessuno potrà zittire mai.

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