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mercoledì 2 novembre 2016

Petali di recensioni: Tutto appariva in bianco e nero di Lorenzo Galantino e La bestia non si ferma di Piero Cancemi

Buon mercoledì cari lettori. In questi giorni di totale festa, sono riuscita a leggere diversi libri, molto più del solito e a recuperare qualche lettura molto vecchia come Proibito di Tabitha Suzuma, una lettura davvero sconvolgente di cui spero di parlarvi la prossima settimana. Oggi invece dedico questo post a due recensioni di due romanzi molto diversi tra loro. Tutto appariva in bianco e nero di Lorenzo Galantino, di cui ringrazio Ensemble per la copia e la fiducia e La bestia non si ferma di Piero Cancemi.



Titolo: Tutto appariva in bianco e nero
Autore: Lorenzo Galantino
Editore: Ensemble
Genere: Romanzo
Pagine: 222
Prezzo: 10,00
Uscita: 2016

Riccardo si è appena laureato in biologia all’università di Milano. Ambisce a diventare ricercatore scientifico, ma non prima di aver ottenuto l’oggetto dei suoi desideri: Isadora, l’amica con le lentiggini, che sceglie sempre l’uomo sbagliato. In un intreccio di storie personali e ombre che scorrono tra tossicodipendenza e malattie, aborti e prostituzione, c’è una Paese che sta cambiando irreversibilmente: i maggiori fatti italiani dal 1992 al 1994 fanno da cornice a un romanzo il cui finale a sorpresa non lascerà indenne nessuno.


Tutto appariva in bianco e nero è un romanzo corale, che non sembra avere un unico protagonista ma una schiera di personaggi che ricoprono ampiamente i loro ruoli mettendo in evidenza i vizi e le virtù del mondo giovanile degli anni ’90.

Il personaggio che salta subito all’occhio del lettore è Riccardo, la figura che certamente tira un po’ le fila di tutta la storia. E’ lui il punto focale delle vicende che però passano attraverso anche almeno altri tre personaggi fondamentali: Isadora, Sonia e Veronica.

La prima è - o meglio era - la migliore amica di Riccardo. Una donna che ha sperimentato il lusso e la bella vita grazie ad un fidanzato danaroso e spocchioso e che sembra essere persino troppo superficiale e arrogante nella gestione della sua vita e del suo legame con Riccardo. L’uomo ne è perdutamente innamorato e si crederà perso per sempre quando capirà che Isadora non lo corrisponde ma quando stabilirà con Veronica una liaison fatta di passione e di mistero, la sua vita prenderà finalmente una piega inaspettata.
Isadora si sentiva speciale. Si vedeva bella ed era consapevole di esserlo.
Sonia è l’amica di sempre, quella con cui confidarsi, quella con cui Riccardo ha avuto la sua prima esperienza sessuale ma la Sonia che lui ha conosciuto quasi non esiste più. Innamorata pazza di Felice, è ormai entrata a pieno diritto nel tunnel della droga e non sembra volerne uscire.
Infine Veronica è un personaggio molto particolare, il più ambiguo di tutti e darà filo da torcere al lettore.

Lo stile dell’autore è semplice e scorrevole. La sua prosa è lineare ed è priva di particolari scossoni. Il suo è un racconto fatto a più voci che rammentano gli eventi principali di quegli anni come le stragi della mafia.
Si sapeva che i tre occupanti di un’auto della scorta erano deceduti sul colpo, sbalzati fuori dalla strada erano finiti sui campi circostanti. Il giudice e la consorte erano dati come gravi, ma ancora in vita.
Un contesto storico descritto molto bene che contribuisce al clima piuttosto disilluso che vivono i personaggi che appaiono fin troppo ingabbiati nelle loro scelte.
Ed è proprio questo l’argomento fondamentale del romanzo: le scelte, gli errori e le infinite possibilità umane.

I protagonisti non sono più adolescenti ma non sono neanche completamente adulti e l’autore è molto bravo a mettere in evidenza proprio questo buco, questa mancanza che viene fuori come una defaillance legata all’età e all’assenza di una chiara consapevolezza.

Paure e tremori, tormenti e sentimenti, scelte giuste e sbagliate si susseguono accavallandosi l’uno sull’altra per dare voce ad una storia articolata dove il lettore può scegliere in totale autonomia il personaggio che ama e nel quale magari riesce a rispecchiarsi.
Riccardo andò via annicchilito dal dolore. Cominciò a pensare che anche lui aveva sbagliato, perché distratto da quello che stava accadendo nella sua vita non aveva più pensato a lei.
Il titolo, nel suo riferimento al bianco e nero, rappresenta l’intenzione dell’autore di condividere la mancanza di mediazione dei giovani che sono sempre portati a vedere o tutto bianco o tutto nero, appunto, senza alcuna possibilità di conciliare. Essi perdono la possibilità di cogliere le sfumature, fossilizzandosi solo su determinati aspetti e perdendo il senso della sintesi. Molto spesso non esistono colori o diverse tonalità che invece, una volta percepiti, potrebbero portare ad un futuro con una vera e identificativa volontà progettuale.

Lorenzo Galantino ci propone un romanzo maturo, coscienzioso, dove la storia si mescola alla vita reale dei protagonisti che incarnano in modo realistico e sentito, i sentimenti, le disillusioni e le difficoltà ma soprattutto i cambiamenti di un’epoca in cui era difficile costruirsi la propria vita, come lo è anche oggi.







Titolo: La bestia non si ferma
Autore: Piero Cancemi
Editore: Eretica
Genere: Romanzo
Prezzo: 9,90
Uscita: 2016
Riccio ricorda, Riccio racconta e Riccio non si ferma anche se ha smesso di camminare. Riccio è il protagonista del libro e ancora una volta in ogni racconto ripercorre tappe della sua vita in luoghi inventati, balzando da età adolescente a età adulta e viceversa. Combinando diversi generi, il libro si propone ad un pubblico giovane con un linguaggio di base crudo mescolato ad un sapore filosofico che emerge in alcuni momenti offrendo un sicuro valore aggiunto. Riccio aveva sbagliato tutto interpretando la realtà come una cosmesi assoluta di vizi e piaceri. Riccio crescerà, ma senza correre.


La bestia non si ferma è il sequel concentrato e carico di armi narrative di Piero Cancemi, di cui ho già recensito La bestia non corre.
I protagonisti sono invariati. Ritroviamo Riccio, la sua Marmotta e tutta la banda dei compagni.

Senza girarci intorno, questo nuovo romanzo di Cancemi è chiaramente il sequel del precedente ma non solo. Ha in sé qualcosa di costruito ancora più coscienziosamente, qualcosa di così vero da sembrare un cancro che fa traballare le basi sulle quali poggia tutta la vita di Riccio e di chi lo circonda.

Un personaggio, che come ho già accennato in precedenza, è crudo, quasi feroce, spavaldo, ma terribilmente vero. Un protagonista di quelli che o ami o odi senza alcuna via di mezzo. Ed è egli stesso un mezzo attraverso il quale l’autore espone il suo punto di vista, spesso così esagerato da nascondere chiaramente la verità.
Ama la tua vita Riccio, percepiscine i suoi profumi, ammira quello che riesci a vedere, apprezza i suoni che ti circondano, rispetta quello che sfiori, elogia le tue gambe che ti reggono in piedi e ammira la forza che ti permette di affrontare le giornate, adora tutto quello che vivi insieme alle sue sfumature gustandone tutti i sapori. Devi infatuarti della cosa più importante che hai, la Vita.
La narrazione procede per stadi ed è suddivisa in racconti che vanno a riprendere lentamente tutte le situazioni lasciate in sospeso del libro precedente. Marmotta ritorna a rappresentare quell’amore che nel primo romanzo aveva avvolto Riccio, e gli aveva permesso di tornare al passato e di raccontare parte di se stesso. Ma poi la bestia aveva fatto ritorno e lo aveva avvilluppato con le sue mani da mostro infingardo e perfido e lo aveva condotto ad uno stadio di profonda rabbia ed inquietante follia.
Dopo questa esperienza Riccio si rinchiuse ancora di più dentro di se, ma promise a se stesso di non perdere il controllo della propria vita e questa fu l'unica promessa che riuscì a mantenere.
La bestia di cui Riccio soffre è una malattia drammatica e tragica come la sclerosi multipla, un disagio esistenziale che arriva a corroderti le ossa e a non farti respirare.

Ma in questo libro nulla viene scritto per caso e non ci si abbassa a facili sentimentalismi, l’autore fa sempre in modo di ricordare al lettore che si tratta di Riccio, un ragazzo che anche se ormai maturo, è comunque un personaggio un po’ out, diverso da tutto quello che lo circonda, acuminato.
I racconti del suo passato si concentrato principalmente sulla droga e sulle attività che egli svolge insieme ai suoi compagni in merito a questo mondo di disagi e controversie.

La bestia non si ferma è un romanzo schietto, con uno stile immediato, scorrevole, chiara espressione di una prosa pensata e delineata molto bene e che non lascia spazio ad equivoci.
Riccio si sbaglierà anche in questo, Riccio aveva sbagliato tutto interpretando la realtà come una cosmesi assoluta di vizi e piaceri. Riccio crescerà, ma senza correre.
Piero Cancemi si dimostra capace di coinvolgere ancora una volta il lettore con una storia scritta in modo originale e diverso dal solito. Un personaggio che appare al di sopra di qualsiasi definizione come la storia che lo rappresenta. Ancora una volta eccessi e disillusioni, sentimenti ed emozioni che si perdono, che lottano tra loro e che tentano di soffocarsi fino alla fine.
Questo libro è pieno di scossoni come ci ha già ampiamente abituato l’autore ma soprattutto è pieno di sorprese perché ogni volta accade qualcosa che non ti aspetti.

Riccio non lo afferri, Riccio ti sfugge, Riccio è molto al di là di qualsiasi imposizione. Riccio è l’espressione più sfrontata della libertà dell’autore, è un grido, uno sfogo, un calcio a tutte le convenzioni, perché si può andare avanti anche senza correre, basta semplicemente non fermarsi. Mai.


6 commenti:

  1. Ciao Antonietta :-* La tua recensione mi ha fatto adorare davvero tanto il libro di Galatino, sia perché mi hai fatto tornare indietro agli anni '90, sia per le tante tematiche affrontate..Interessante davvero, sono curiosa di conoscere la storia dei protagonisti..segno questo titolo in cima alla wish list perché devo recuperarlo e leggerlo quanto prima *_*
    P.s. Ho notato che hai in lettura A solo *_* *_* *_* *_*
    Un bacione grande :-**

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    1. Ciao cara Maria, è vero, anche a me ha fatto lo stesso effetto. Ho ricordi abbastanza sfocati di quel periodo ma l'ho vissuto in prima persona anche io. Se lo leggerai, correrò a leggere le tue impressioni come sempre! :*****

      Un abbraccio forte <3<3<3

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  2. Ciao Antonietta, e buon mercoledì! I libri che hai recensito sembrano entrambi molto interessanti, anche se mi attira in modo particolare il primo. Fra l'altro, non vedo l'ora di leggere la tua recensione di Proibito, quindi sbrigati, per favore, perchè ne sento il bisogno:)
    Un abbraccio!

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    1. Cara Virginia, Proibito è un libro molto difficile, cioè recensirlo non è facile. Perchè ci sto ancora pensando, non so se la mia opinione è totalmente positiva, come mi aspettavo o meglio speravo perchè ho trovato alcune cose che non andavano, però resta una lettura molto sofferente e questo ahimè, rientra indiscutibilmente tra le cose che mi piacciono di una storia. XD
      La metterò al più presto! :*
      Un abbraccio!

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  3. Gemellina che giornate.. sono qui perché lo sai che non riesco a stare lontana dal tuo bellissimo blog così pieno di sentimenti, le tue recensioni danno profondità alle giornate ❤️ E questo venerdì io lo inizio leggendoti ❤️ Un bacione grande di cuore ^_^

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    1. Ciao gemellina, immagino gli impegni e il caos di questi giorni *___*
      Grazie per essere qui nonostante tutto e per le tue parole. <3
      La tua dolcezza è veramente indescrivibile. :****
      Un abbraccio forte forte <3<3<3

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