Buon pomeriggio! Una bellissima ed intensa lettura è quella che ci propone la nostra Federica con la recensione sentita e approfondita di un altro capolavoro di Colleen Hoover: Le sintonie dell'amore. Questa volta la storia di Holder e Sky è raccontata tutta al maschile e con questa versione diversa l'intreccio non perde di romanticismo, di amore e di emozioni! Non perdetevi le impressioni della nostra dolcissima Fede!
Titolo: Le sintonie dell'amore
Autore: Colleen Hoover
Editore: Leggereditore
Pagine: 310
Genere: Romance
Prezzo: € 6,00
Uscita: 2014
TRAMA
Ci sono ricordi che è pericoloso portare alla luce, cicatrici che è doloroso riaprire: ma per Holder e Sky, due ragazzi difficili con un tragico segreto alle spalle, è fondamentale affrontare quello che è stato per poter vivere quello che sarà. Holder vive perseguitato dal proprio passato, schiacciato dal senso di colpa per il suicidio di sua sorella Leslie. E poi c'è il ricordo di Hope e di quel maledetto giorno, quando ha lasciato che la sua vicina di casa di quando era bambino salisse su quella macchina e sparisse per sempre dalla sua vita. Il rimorso che incupisce la sua esistenza lo costringe a continuare a cercarla, fino a quando in un supermercato incontra Sky, che ha gli stessi occhi della sua amica di un tempo, e pensa di averla ritrovata. La vicenda di 'Le coincidenze dell'amore' raccontata dal punto di vista di lui, per rivivere la storia attraverso nuove emozioni.
Bene, bene, bene … vorrei che per una volta lo schermo che ho davanti agli occhi potesse essere per voi come una finestra. Che darebbe non su un giardino pieno di fiori colorati e profumati che tra non molto vedremo (per la mia immensa gioia) o su di una strada attraversata dai binari di un tram che sferraglia giorno e notte e costeggiata da panifici, farmacie, agenzie immobiliari, saloni di bellezza, pizzerie, banche e kebab o chi è più fortunato, su una meravigliosa vista mare, ma sulla mia faccia. Ebbene sì, carissimi lettori, perché così vedreste con i vostri occhi come sia messa bene la sottoscritta. Che sta scuotendo la sua testa piena di riccioli rossi – a dire la verità a metà tra lo stirato e il riccio – sorridendo.
Ho finito questo libro venerdì mattina e ho dovuto prendermi del tempo per riuscire a metabolizzare tutto quello che dovevo e non stavo più nella pelle per poterlo condividere con voi.
Innanzitutto chiedendovi: “Ma l’avete vista la copertina, sì …?!”, e adesso ve la risparmierò la mia sequela di aggettivi che mi escono prima ancora che apra bocca, ma siccome Colleen Hoover stessa ha ringraziato enormemente Griffin Peterson per averla abbellita, be’, non posso proprio esimermi dal farlo anch’io, perché in tutta la mia vita non avevo mai visto un ragazzo che sprizzasse bellezza e fascino mozzafiato da ogni poro ma che semplicemente guardandoti dritto negli occhi dalla copertina di un libro fosse in grado di trapassarti l’anima e capire chi sei. O perlomeno, questo è quello che penso io. Nessun altro secondo me, poteva rappresentare meglio Holder e mentre leggevo avevo lui davanti agli occhi.
Le sintonie dell’amore, sempre edito dalla Leggereditore, è il fantastico e incredibile seguito di Le coincidenze dell’amore che spero abbiate letto incuriositi anche dalla mia recensione, e con “spero” intendo sul serio, perché chiunque abbia letto questa storia, o in tantissimi, ha trovato dentro di sé quello che cercava da una vita intera tanto da essere spinto a scrivere all’autrice per ringraziarla come ho fatto io stessa e ritrovandomi a sorridere da un orecchio all’altro con la vista appannata dalle lacrime nel vedere che nel giro di qualche ora mi aveva risposto ringraziando me per credere in lei, in quello che scrive, ragione per cui ci tiene a sottolineare calorosamente che continua a farlo per noi lettori che non smettiamo mai di sostenerla, e onestamente ritengo sia bellissimo da parte di uno scrittore perché oltre a una gratificazione economica ovviamente, penso sia impagabile tutto il calore, l’affetto e il sostegno che riceve da parte di chi compra i suoi libri.
Come avrete sicuramente capito, Le sintonie dell’amore è raccontato dal punto di vista di Holder, e se per caso qualcuno si stia domandando se non si tratti della stessa identica storia capovolta al maschile, no, posso assicurarvi che non è affatto così, alcuni passi sì sono gli stessi che abbiamo letto nel primo libro ma entrare nella mente di Holder e conoscere i suoi pensieri e le sue emozioni è stata una delle cose più belle che abbia mai vissuto e tutto ciò che avevamo letto dal punto di vista di Sky, qui va ad amalgamarsi perfettamente, si ha la sensazione che ciascun tassello vada dove non potrebbe non andare come un bellissimo puzzle da incorniciare e appendere al muro.
Fin dalla prima pagina troviamo un fratello che si comporta da vero fratello e da uomo di soli diciassette anni. Un fratello che suo malgrado trova il coraggio di far capire a Les, sua sorella gemella, che la sottospecie di ragazzo con cui sta non la merita visto che è il tipico, ossia il tipico pallone gonfiato che usa le donne come un fazzoletto usa e getta e che non gli riesce proprio di trattenersi dallo stare comodamente con un piede in due scarpe, ma come ci ha abituati quest’autrice, i suoi libri ti fanno venire un’amnesia, ti dimentichi di respirare, senti il tuo cuore saltare un battito, poi due, tre, finché non senti che te lo potresti ritrovare su per la gola mentre i tuoi occhi vorrebbero scorrere sempre più veloci. Per trovare – ammesso che ci riesca – il modo di riprenderti non da un capitolo all’altro, bensì tra una pagina e l’altra. Perché quello che ha fatto Holder lascerà un segno, un segno che traccerà i confini di un vuoto immenso, reso ancora più doloroso e insopportabile dalla frustrazione, dalla rabbia unite a un senso di colpa infinito e alla devastazione di una madre. Lui pensa di essere l’unico responsabile del suicidio di sua sorella.
Ma grazie a quello che doveva essere il suo diario, un grosso diario rilegato in pelle che trova in camera sua con le pagine lasciate in bianco e una penna infilata nella spirale che nel suo piccolo, ritrova se stesso, quella parte di se stesso che talvolta tutti noi ritroviamo nella parte più profonda di noi stessi con le parole che immortaliamo nero su bianco solo perché più semplice che far venire fuori a voce e che senza rendercene conto arriviamo al punto da chiederci fino a che punto possa farci bene ma che ciononostante continuiamo a farlo.
Quante possibilità c’erano che perdessi le uniche donne che abbia mai amato in vita mia? E’ un pensiero che mi distrugge, giorno dopo giorno. So che dovrei sforzarmi di superarlo … di lasciar andare il dolore e il senso di colpa. Ma la verità è che non voglio. Non voglio dimenticare che la ragione per cui sono rimasto solo è stata la mia incapacità di proteggervi. Merito di ricordare ogni secondo della mia vita che vi ho deluse, in modo da non ripetere lo stesso errore mai più. Sì, credo che mi occorra un promemoria. Forse dovrei farmi un tatuaggio.
Penso che forse adesso sia più chiaro a tutti perché all’inizio ho definito Holder un uomo, un uomo che è capace di prendersi la responsabilità delle proprie azioni, che non si tira indietro davanti a niente, che non riempie l’aria a suon di parole vuote e insignificanti, che non spreca fiato nel giustificarsi in quello che a volte e solo secondo lui sia sbagliato, al contrario, il suo livello di maturità è così elevato e fuori dal comune dall’affermare che anche un bambino dovrebbe essere in grado di capire la differenza fra giusto e sbagliato.
Ogni giorno della sua vita, da quando gli è stata portata via Hope, la bambina nonché sua vicina di casa che amava già allora, non ha mai smesso di pensare a lei neanche per un secondo, divorato e schiacciato dal rimorso di averla abbandonata la cercava negli occhi di ogni bambina e in seguito di ogni ragazza che incontrava per la strada, e quando infine pensa di averla ritrovata quel famoso giorno al supermercato …
Però, nel momento stesso in cui realizza che Sky altri non è che Hope, la sua Hope, Holder si allontana da lei, la ama a tal punto che l’ultima cosa che vuole è farle rivivere l’inferno a cui era stata strappata, ma quello che mi ha più spiazzato e lasciato senza parole e che mi ha fatto letteralmente sciogliere in lacrime è l’incredibile dignità che dimostra nel ribadire quanto per lui sia importante che lei, quando tornano insieme, non accetti la maniera in cui l’ha trattata e che non si scuserà mai perché non vuole che lo perdoni, che l’aveva lasciata solo per proteggerla dalle emozioni che invece sta provando, dando sempre la colpa a se stesso per non esserci riuscito. Perché, francamente, non so voi, ma io di dignità in un uomo in carne e ossa non ne ho mai vista neppure l’ombra. E nel dire questo, mi sto riferendo a uomini adulti di trenta, quarant’anni e anche più, che non hanno la minima idea di cosa voglia dire questa parola e credo di non sbagliarmi se aggiungo che non lo sapranno mai. Perché innanzitutto dovrebbero scendere dal piedistallo sopra cui ci hanno piantato le tende e poi, senza troppi giri di parole visto che se ne sono già spese anche troppe per i miei gusti, dovrebbero far riposare un pochino i telecomandi e gli schermi delle tivù e dei telefonini e i mouse dei computer e prendere in mano libri come questo. Chissà, magari il loro ego supergonfiato si sgonfierebbe seduta stante facendoli stramazzare al suolo e la caduta da quel benedetto piedistallo gli rammenterebbe che quello non era decisamente il loro posto.
Fa due passi indietro e mi prende il viso fra le mani, alzandosi in punta di piedi. Preme forte le sue labbra sulle mie e mi bacia disperata, ma non trovo la forza di ricambiare. So che ora è spaventata e confusa e sta facendo di tutto per non pensarci. Quando si accorge che non ho intenzione di baciarla si stacca e mi dà uno schiaffo. Credo che quello che lei sta provando sia una delle cose più traumatiche ed emotivamente destabilizzanti che un essere umano possa affrontare, fatta eccezione per la morte. Sto cercando di imprimerlo bene nella mente quando lei mi molla un secondo ceffone e mi dà una spinta. E’ in preda al panico e si è messa a urlare e a colpirmi, e l’unica cosa che posso fare è voltarla e stringerla contro il petto. La cingo da dietro con le braccia e avvicino le mie labbra al suo orecchio. Sussurro: <<Respira. Sssh, Sky. Sei spaventata e confusa, lo so, ma io sono qui. Sono qui vicino a te. Respira.>>
Nella recensione del libro precedente mi ero trattenuta dal dire che questa storia parla di violenza sessuale e di rapimento, ma l’ho fatto volutamente per poterlo dire qui, e aggiungere che Colleen Hoover e soltanto lei poteva parlare di argomenti che ti fanno sì venire la pelle d’oca, che ti fanno sì realizzare di vivere in un mondo dove gli esseri umani assumono sempre più le sembianze di veri e propri bestioni senza cuore che fanno le scarpe ai bestioni che troviamo in una giungla o chessò, in un oceano, e che poi ti spingono perfino a dubitare della tua stessa natura ma che allo stesso tempo insegnano a chi non l’ha ancora capito la differenza fra giusto e sbagliato, fra l’essere uomo adulto e senza spina dorsale e bugiardo e vigliacco fino allo sfinimento che inquina l’aria con le sue continue giustificazioni per ciò che di sbagliato lo è eccome e l’essere UOMO VERO a diciassette, a diciotto, a diciannove anni e sapere cosa significa AMARE, prendersi cura di una donna, proteggerla, darle tutto il calore, il sostegno di cui ha bisogno nel momento in cui il mondo le crolla addosso e dimostrarle, non riempirla di promesse che non verranno mai mantenute che suonano già false nel momento in cui le pronuncia, che l’amore non significa soltanto condividere qualche minuto di puro piacere fisico, significa essere una cosa sola SEMPRE E PER SEMPRE, significa condividere TUTTO, e in questo tutto vi è racchiuso soprattutto il dolore, quel dolore che spesso ti fa sentire ineluttabilmente SENZA SPERANZA.
Nel concludere, non potrei essere più felice nel dire, anzi, nell’immortalare su questo foglio bianco che con questo libro Colleen Hoover mi ha sommersa di regali, ma il primo in cima alla lista è che finalmente ho capito che solo pochi fratelli al mondo sono degni e stradegni di essere chiamati FRATELLI, perché una sorella, quando guarda dritto negli occhi suo fratello dovrebbe leggerci soltanto amore incondizionato, protezione e non qualcosa che dista anni luce, o sarebbe più appropriato dire UN PIANETA A PARTE.
Solo così troverebbe dentro di sé, nella parte più profonda della sua anima che è stata fatta letteralmente e completamente a pezzi, quel gran senso di pace che invece ha trovato nel momento stesso in cui ha chiuso e messo giù questo libro per l’ultima volta. Sempre letteralmente e completamente sciolta in lacrime, ma con un gran senso di pace perché finalmente due dei suoi eroi preferiti fatti di carta ma più veri e più autentici di quelli fatti di carne e ossa che si definiscono eroi ma che degli eroi non hanno proprio niente, hanno trovato.