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venerdì 24 marzo 2017

Per addestrarti di Chiara Cilli Recensione

Buongiorno! Grazie ad un omaggio della gentilissima autrice, Chiara Cilli, sono felice di parlarvi del nuovo romanzo della serie Blood Bonds, dedicato alla storia tra Andrè e Nadya. Un nuovo libro che mi ha sorpreso e piacevolmente catturato, con una cover e una cura dei dettagli da premiare. Non perdetevi questa recensione!

per addestrarti
di Chiara Cilli

Editore: Selpublishing 
Pagine: 286
GENERE: Dark Romance 
Prezzo: 2,99 € 
Formato: eBook
USCITA: Febbraio 2017
Link d'acquisto: QUI

Trama:
Credevo di sapere chi fossi. Cosa fossi. Credevo di non avere più scampo, che la mia resistenza fosse ormai giunta al termine. Poi ho sentito la sua voce pronunciare il mio nome. Poi i suoi occhi hanno risposto al richiamo dei miei. Non ha paura di me. Si avvicina. Mi parla. Mi tocca come se le appartenessi. È folle. Lui è l’unica chance che ho per restare viva. Devo far sì che gli importi di me. Che sia lui ad avvicinarsi. Ma non riesco a starle lontano. Ma gli basta sfiorarmi perché perda di vista l’obiettivo. L’arrivo della Regina è vicino. Dovrò scegliere. La sottomissione. O la lama di André Lamaze. Qualunque sia la sua decisione, finalmente dirò addio alla mia piccola rossa. Dark Contemporary Romance Questo romanzo contiene situazioni inquietanti, scene violente e omicidi. Non adatto a persone suscettibili ai temi trattati. +18

RECENSIONE

La prima sensazione che ho provato leggendo Per addestrarti, dopo aver amato la serie dedicata ad Henri e Aleksandra con Soffocami, Distruggimi ed Uccidimi, è stata tenerezza. Non guardatemi male e che non mi guardi male nemmeno l’autrice, ma essendo abituata a ben altro con la storia precedente, mi sono ritrovata al cospetto di una coppia, una nuova coppia, totalmente diversa e devo aggiungere, certamente più vicina al concetto di amore e di romanticismo.

Seppur quando si parli di Chiara Cilli, bisogna usare con le pinze il termine romantico, la figura di Andrè, così fredda, glaciale, scostante nei romanzi precedenti, - fu lui, a dire addirittura ad Aleksandra in Soffocami, che non è come Henri, lui non tollera i contatti fisici - e poi vederlo alle prese con una follettina saltellante (affettuosamente parlando), intrappolato in una sorta di coupe de foudre micidiale, è stato disarmante ed allarmante.

M’immaginavo qualcosa di diverso, devo ammetterlo. Forse avrei indugiato maggiormente sull’aspetto distaccato di Andrè e avrei spiegato meglio come, proprio lui, proprio il più forte – a detta di Henri – dei tre, si sia innamorato così in fretta e così perdutamente.

«Volevo avvicinarmi. Toccarla piano. Nutrirmene di nuovo e lasciarmi consumare. Non puoi. Morirete.»

Ma questo è solo un appunto, alla fine, Chiara Cilli è una maestra nell’esprimere nel modo migliore le emozioni sia positive che negative che scaturiscono da una nuova storia d’amore, questa volta alle prese non con una vendetta ma con un addestramento.

Andrè, dei tre fratelli Lamaze, è quello che si occupa di addestrare al combattimento le giovani fanciulle rapite e condotte nel castello, al fine di consegnare, le migliori alla Regina di Veres, la diabolica Neela. Soltanto le più brave e meritevoli entreranno a far parte del suo gruppo e si trasformeranno in delle vere assassine. 

Nadya è una piccola rossa, dai tratti eleganti e gli occhi scuri da cerbiatta che si ribella, è piuttosto indisciplinata, è un ex atleta e ha delle doti che certamente la rendono superiore alle sue colleghe.
Andrè si prefigge lo scopo di piegarla e di ammansirla, rendendola perfetta per la regina.

Un compito che si rivelerà assolutamente arduo, non tanto per l’addestramento in sé, in quanto la ragazza dimostrerà fin troppo bene le sue doti combattive, ma dal punto di vista dell’attrazione reciproca che esploderà senza vergogna e senza ritegno.

«Avevo immaginato tutto. Non c’era luce nelle tenebre in cui vivevo. Non poteva. C’era solo dolore, l’oblio, la violenza, il sangue. Ne eravamo sporchi. Tutti.»

All’inizio ho parlato di tenerezza ma fate attenzione a questo termine. Ci troviamo sempre all’interno di un dark romance, dove la violenza la fa da padrona e dunque quel termine va considerato soprattutto in rapporto alla storia precedente, dove non c’era amore, c’era solo lussuria e odio.

Qui parliamo un’altra lingua, e Chiara ha dimostrato ancora una volta di saper padroneggiare anche un altro tipo di vocabolo, quello più umano, più malleabile, persino più delicato o meglio dire, fragile.

«Perché gli avevo donato me stessa e mi facevo ribrezzo per questo. Mi ero data a un essere senza umanità. Marcio. E gli avevo permesso di farmi qualcosa. Di lasciare qualcosa in me.»

Andrè non è preparato all’irruenza di Nadya. Alla sua spontaneità, alla sua capacità di parlargli, di sfiorarlo, come se fosse la cosa più naturale del mondo. Nadya non ha paura di lui, lei lo desidera e lo avvolge in un legame che riporta a galla tutto quello che l’uomo ha dimenticato.

Devo forse ricordarvi che i due fratelli Lamaze, Andrè ed Henri, sono stati vittime di violenze indicibili? Il primo picchiato a sangue dal padre e dai suoi amici mentre il secondo violentato, e queste memorie luride e sporche inseguono i due uomini come dei fantasmi imbrattati di sangue che chiedono soltanto vendetta. Una vendetta che sia all’altezza di quei misfatti.

Proprio per questo Andrè è un ragazzo contorto, chiuso in se stesso, lontano da tutto e da tutti. Lo abbiamo conosciuto come se non avesse un’anima, integerrimo, ghiacciato, pronto a fare del male senza battere ciglio. 

E’ stata una vera sorpresa per me scoprirlo ammorbidirsi sotto gli occhi grandi e spaventati di Nadya. Occhi che lo abbrancano, che lo avvolgono, che lo pretendono senza alcuna scusa.

Ho apprezzato vederlo sciogliersi lentamente, cedere a quell’impulso di possederla, di farla sua, di amarla nel modo più naturale possibile.


Perché se con Henri ed Aleksandra abbiamo conosciuto un amore maledetto, un amore che non era amore ma solo distruzione, un amore che ha significato odio e lontananza per tutti, un amore, oserei dire, apocalittico, così snervante, ipocondriaco, maniacale, mostruoso, disumano, con Andrè e Nadya conosciamo il lato più umano del sentimento, più naturale, anche meno violento, più vicino a ciascuno di noi e assistiamo a come un animo incattivito dalla vita come quello del protagonista, si apre lentamente alla luce e riesce ad abbandonarsi a qualcosa di cui ha paura ma che presto sa di non poter fare a meno.

Per addestrarti è un romanzo scritto ancora una volta divinamente, curato nei minimi dettagli con una copertina strabiliante ed un interno del libro nel quale emerge una cura ed un’attenzione maniacale da parte dell’autrice nel fornire un prodotto perfetto.

«Lo ami? Trattenni il respiro. Sì, alitai. Allora smetti di amarlo o la sua testa rotolerà ai tuoi piedi.»

Anche la storia di Andrè e Nadya è una storia tormentata, non raccontiamo fandonie, una storia che farà scalpitare il loro animo, che li terrà vicini ma anche terribilmente lontani perché Andrè non può amare la donna che è destinata alla regina. Non può perché in cambio c’è la morte.

Ancora una volta l’autrice mi ha sorpreso con la sua ventata di originalità, con una profondità psicologica ben orchestrata e con un finale a sorpresa che lascia aperte tutte le prospettive possibili. 

Per chi ha nostalgia di Henri (io per prima), ci sono diversi dialoghi tra i due fratelli che riportano alla memoria il passato confrontandolo con il presente. Se, dunque, vi siete chieste che fine possa aver fatto il protagonista di Soffocami, potrete farvi un’idea di cosa è accaduto nel frattempo.

Vi ho messo curiosità, vero? Non aspettate oltre e leggete questa serie, se non lo avete ancora fatto. Scoprirete un mondo che non potete minimamente immaginare e amerete i Dark Romance come mai avete fatto prima. Io, intanto, continuo ad avere le mie conferme. 

Un’autrice che non delude mai, che sa come tenerti incollata alle pagine, che non si ripete, che è un elemento fondamentale. Non per caso, anche se avrebbe potuto farlo, non ha minimamente usato similitudini e reso similari le storie delle due coppie, anzi. 

Non c’è motivo di odio, non c’è vendetta tra Andrè e Nadya e lo si evince ad ogni riga, ad ogni parola, ad ogni sospiro che si scambiano labbra contro labbra e che inesorabilmente li porta ad innamorarsi, tutto con una dolcezza di fondo che non ha niente a che vedere con le cose mielose, ma con il lato più indifeso di noi stessi.  Un percorso che ci lascia intravedere un Andrè diverso, un Andrè umano, terreno, sensibile al sentimento… almeno fino ad ora. Poi chissà...

6 commenti:

  1. Thank you so, so much *___________* sono contentissimissima che gli Andyia ti abbiano conquistata ♥

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  2. Bellissima recensione come sempre e beh, che dire, io amo questa coppia <3

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  3. Ciao Antonietta:-** ormai il dark romance sta diventando uno dei miei generi preferiti e non mi stancherò mai di ringraziarti per avermi fatto conoscere questo mondo! Non ho ancora letto nulla di questa autrice, anche se le tue precedenti recensioni sui suoi libri mi avevano intrigato tantissimo. Anche in questo caso la storia sembra molto promettente e non mancherò sicuramente di leggerla!
    Un abbraccio forte:-****

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    1. Ciao Maria! <3 Sai quanto sono felice di averti avvicinato al mondo dark e proprio parlando di questo genere Chiara Cilli è un must!
      Oltretutto è una scrittrice italiana e va letta! <3
      Grazie mille, un abbraccio grande! :****

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