Buongiorno! Incuriosita dalla copertina di Pazza d'amore di Adele Hugo, edito Fandango, e ancor di più dalla storia drammatica, ho deciso di leggere questo libro consapevole che avrei sofferto. E così è stato. Tanto incredibile quanto vero.
di Adele Hugo Editore: Fandango Pagine: 128 GENERE: Romanzo epistolare Prezzo: 7,99€ - 12,00€ Formato: eBook - Cartaceo Data d'uscita: 2020 LINK D'ACQUISTO: ❤︎ VOTO: 🌟🌟🌟🌟
Trama:
Dal 1863 Adèle Hugo, trentatré anni, seconda figlia di Victor Hugo, è nella sua famiglia la persona di cui si parla a bassa voce, con amici e conoscenti si evita di nominarla.
Si è furtivamente imbarcata per Halifax, Canada, dove presta servizio il tenente Albert Pinson. Adèle nutre il desiderio ardente di sposarlo nonostante lui le abbia dato segni eloquenti del suo rifiuto.
Anni prima, però, Pinson l’ha sedotta su una terrazza a strapiombo sul mare, poi nelle sale buie di Hauteville House, la villa di Guernsey dove Hugo, in esilio e addolorato per la morte della primogenita Léopoldine, organizzava sedute spiritiche per ristabilire un contatto con l’adorata figlia.
Adèle e Pinson, in quei giorni di smarrimento e di segni arcani, sono stati amanti, finché il tenente ha deciso che Adèle non sarebbe mai stata la donna della sua vita, non l’amava più, rendendo inutile il consenso a sposarlo che Adèle era riuscita non senza sforzi a strappare al padre, così come si riveleranno inutili, anzi dannosi, i sotterfugi e le menzogne cui ricorrerà per riconquistare il tenente.
Adèle annuncia ai suoi il matrimonio, una sua fantasia alla quale gli Hugo hanno inizialmente creduto.
Quando scoprono che Adèle ha mentito, la ferita è inguaribile e suo padre non riesce a dominare il risentimento: per quanto libero dai pregiudizi, restava in lui affilata, esigente, granitica l’idea di rispettabilità borghese e di onore familiare che Adèle ha, ai suoi occhi, incrinato.
Perduta la primitiva bellezza, ridotta in miseria, la giovane è ormai prossima alla follia.
Questo libro raccoglie lettere inedite e stralci dei diari di Adèle e di Victor Hugo, documenti dai quali emerge il ritratto di una donna ribelle, caparbiamente anticonformista nella sua ricerca di un’autonomia rispetto alla celebre famiglia, e che ha scontato la sua sensibilità esasperata, la sua necessità di amare e, amando, di essere libera.
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RECENSIONE
Pazza d’amore è un libro che mi ha fatto tanta rabbia. Ovviamente non solo, mi sono anche commossa nel leggere la storia di Adele Hugo, secondogenita del celebre scrittore Victor Hugo, che attraverso una serie di lettere da parte di lei e della sua famiglia, vive sulla propria pelle un amore non corrisposto che diventa una follia.
Siamo donne, giusto? Quanto soffriamo se un uomo ci prende, ci fa quello che vuole e poi dopo averci illuso, sparisce, negando completamente tutto quello che c’è stato tra di noi?
Rabbia. Delusione. Depressione. Incapacità di reagire, e nel peggiore dei casi, perdita totale della lucidità.
Fate attenzione, con questo non voglio dire che per un amore finito male, tutte noi impazziamo. Ma Adele, cresciuta in una famiglia felice, bella, indipendente, ribelle, autonoma, con tutte quelle doti della personalità in grado di incarnare una donna moderna, a un certo punto, vive un lutto che la distrugge: la morte tragica della sorella. Una morte che devasta tutta la sua famiglia, madre, padre e fratelli, a tal punto che sarà lo stesso Hugo a organizzare delle sedute spiritiche per tentare di parlare con la figlia.
Un uomo è un uomo solo quando ha del genio.
Yes, veramente inquietante. E secondo voi, una cosa del genere, che influenza può avere su una mente già molto labile, (probabilmente malata di schizofrenia ancor prima di tutto questo), come quella di Adele Hugo?
La giovane ventenne che ha sempre provocato gli uomini, con atteggiamenti libertini, conscia della sua bellezza e del suo fascino, vive un vero incubo da quando la sorella scompare, tentando di parlare con lei nonostante la morte e confondendo, come si evince dalle stesse lettere, la realtà e il delirio.
Come se non bastasse, l’incontro con il tenente Pinson complica le cose, rendendo Adele dipendente dal rapporto con quest’uomo, la cui natura è ancora oscura.
Esserci senza esserci. Farsi amare senza amare.
Il libro è formato da lettere scritte sia da Adele che dai suoi familiari. Le sue parole mi hanno fatto spesso commuovere. La sua ansia di amare, la sua voglia tenace di essere amata, e soprattutto la sua malattia, vissuta in modo così fervido e bruciante nel momento in cui comincia persino a mentire ai propri genitori, inventandosi un matrimonio che non si è mai celebrato e una finta gravidanza.
Tragico, senza dubbio. Adele Hugo è un personaggio drammatico, come la sua storia.
Da donna a donna, mi sono sentita coinvolta fin nel profondo, e straziata da quel dolore immane che non trova una via d’uscita.
Adele continua a rincorrere il suo amato viaggiando per il mondo, mentre i suoi genitori non sanno più cosa fare. La madre prova a comprenderla e non la condanna, cercando solo di portarla a casa. Il padre, oppresso da difficoltà estranee alla famiglia, in un primo momento cerca di sostenere la figlia in questa follia, ma poi, si rende conto, che Adele è davvero malata, è una bugiarda ed è pronta a tutto per rincorrere quell’amore che è irreale.
È la follia, che si dice mantenga vivi.
Un po’ di rabbia l’ho provata nei confronti dei familiari che secondo me non hanno fatto abbastanza. Ma poi mi sono resa conto che l’epoca era diversa dalla nostra ed era impensabile agire in un determinato modo.
Come si fa, non lo so, a rimanere indifferenti davanti a questa storia. Il solo pensiero che sia vera, mi fa accapponare la pelle. Adele era un donna viva, che però, a un certo punto desidera morire perché è l’unica fine degna, secondo lei, per una donna come lei.
Una vita distrutta, questo è tutto quello che posso dire. E come donna che ha sogni e aspettative, mi sono sentita toccata da quella furia d’amore e di morte che l’ha portata a consumarsi prima dentro e poi fuori.
Come un angelo che precipita al suolo perché si morde le sue stesse ali.
Avevo sentito già parlare di questo libro e di questa storia e rabbia è davvero l'unico sentimento che verrebbe da provare! Adele è decisamente un personaggio storico inusuale la cui tragica storia fa molto riflettere sul flebile confine tra amore e follia
RispondiEliminaConcordo con te, io ho voluto leggerlo perchè mi incuriosiva molto la sua storia e il fatto che fosse la figlia più piccola di un autore famoso. Insomma, essendo attratta sempre dalle storie difficili, soprattutto da quelle che si cela dietro personaggi famosi e inattaccabili.
EliminaBeautiful blog
RispondiEliminaPlease read my post
RispondiEliminaUna grande recensione, Antonietta. Una grande recensione scritta con l'anima che credimi, arriva tutta, o perlomeno è arrivata tutta alla mia.
RispondiEliminaE da donna a donna, te lo confermo. Gli uomini distruggono, fanno a pezzi tutto ciò che toccano. Ma anche i familiari. Le famose famiglie che sanno fare tutto tranne ascoltarti, comprenderti, rispettarti, amarti e sostenerti e accettarti per quella che sei, e alla fine, se forse non trovi davvero la tua strada, che ti permetta di allontanarti definitivamente e vivere davvero ma davvero davvero, la fine migliore che tu possa scegliere è sul serio la morte. Unica via di redenzione, o della fine di tutto il tuo dolore e la tua sofferenza che per certe persone non significa proprio nulla.
Cara Fede, sono d'accordo con te sulle famiglie, in questo caso la famiglia ha sostenuto Adele, ma secondo me non ha fatto abbastanza. Non ti nascondo che ho provato un po' di rabbia perchè io avrei capovolto il mondo per mia figlia, se solo avessi saputo che stava in quelle condizioni psicologiche.
EliminaVabbè, lasciamo perdere.
Ti abbraccio forte <3 <3 <3
Cara Antonietta, certe madri non sanno neanche cosa significa voler bene a una figlia. Tante madri si lavano la bocca con ti voglio bene, voglio soltanto la tua felicità e bla bla bla, ma alla fine ogni giorno ti dimostrano che di te e di tutti i pezzi di te che a momenti si vedono per terra, non gliene frega proprio niente. Ma come hai detto tu, lasciamo perdere che è meglio. Tanto per le madri come loro, sono sempre e solo le figlie a sbagliare, nei libri e nella realtà. Ti abbraccio forte ❤❤❤
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