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lunedì 18 maggio 2015

Intervista a Gianluca Giusti, autore di Qualcosa non torna

Buon lunedì, lettori! Giornata dedicata alle interviste, presentandovi l’ultima dedicata a Gianluca Giusti, autore del saggio su argomenti religiosi e paranormali e su tanto altro, intitolato Qualcosa non torna.  Uno scritto estremamente interessante, sul quale, naturalmente, ho basato molte delle mie domande.


Per chi volesse leggere la recensione, la trova qui.

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Salve Gianluca, grazie per aver accettato questa intervista.

Grazie a te Antonietta per questa intervista e un saluto a tutti i lettori che la leggeranno.



1 - Com’è nato l’amore per la scrittura e quando ha iniziato a dedicarsi seriamente ad essa?

Molto tardi, a 48 anni. E’ nato tutto per caso, come spesso succede. Ogni tanto si sente dire, sarà capitato anche a te, che useremmo solo il 10% del nostro cervello, con il restante 90 pronto a sfoderare chissà quali meraviglie inespresse e che è, pensa un po’, la scienza a dare queste percentuali. Siccome non mi risulta che la scienza dica proprio questo, ho cercato un testo che lo spiegasse. Bene, non ne ho trovato neanche uno. Solo articoli sparsi in giro. Ho quindi provato a scriverlo io, ed è nato OscuraMente-E’ vero che usiamo solo il 10% del nostro cervello? Il mio primo libro ed il primo libro scritto interamente per sfatare questo mito.

2 – Perché ha scelto di scrivere un saggio sulla religione ed il paranormale?

Perché traboccano di false verità, di credenze, di cose che come dice il titolo del libro, non tornano. Spesso andiamo avanti senza mettere in discussione quello che ci raccontano sin da piccoli, crediamo a tante cose perché ci credono tutti, le diamo per scontate, ci costa fatica pensare e analizzare e quindi ci autolimitiamo.

3 – Quanto tempo ha impiegato a scriverlo?

Come lettore ho fatto una ricerca di trent’anni. Ma per me stesso, non sapevo e nemmeno immaginavo che poi mi sarebbero serviti per scrivere un saggio. Quando si dice impara l’arte. Per scriverlo invece, un annetto ma gli ultimi due mesi sono stati incredibili, ho rivisto e rimesso a posto tre quarti di libro.

4 – C’è stato un momento in cui ha pensato di abbandonare la scrittura?

Per ora no ma quando finiranno le idee, sarò costretto a farlo.

5 – Ci racconti la natura intima e profonda del suo libro.

E’ una analisi profonda che faccio insieme al lettore dove condivido ogni passaggio con lui/lei. Ci confrontiamo su tutto, ci diamo del tu e lo invito a rispondere a tutte quelle domande che magari da soli non pensiamo di farci o non ci vengono in mente. Il protagonista per una volta è chi legge, ed è lui/lei che alla fine deve stabilire a cosa credere e cosa no, come hai correttamente evidenziato nella tua bellissima recensione. Io, perché sia chiaro, non ho scritto Qualcosa non torna per fare proseliti o reclutare nuovi adepti di un nascente filone del razionalismo, tutt’altro. L’ho scritto per portare in evidenza delle riflessioni, fatto questo la palla passa al lettore che lavorerà dentro se stesso sulla base di cosa quelle riflessioni hanno suscitato. Io non potrò che rispettare le sue decisioni, la cosa importante e che siano decisioni consapevoli e personali.

6 – Nel suo saggio parla di psicotrappole. Ci spieghi cosa sono e perché.

Sono tutti quei fattori che creano angoscia, senso di colpa, malessere e paura. Tipiche dello schema religioso. Per alleviare questa tensione insopportabile però c’è il perdono grazie al quale si crea un legame con il proprio credo, legame che nel tempo, diventa in molti casi irrinunciabile. Occhio però a una differenza, quella tra crimine e peccato. Chi commette un crimine non solo pecca, come ovvio, ma viene giudicato a prescindere dal suo essere religioso o ateo. Il peccato invece, sono tutte quelle regole, spesso cervellotiche e interpretabili che creano la trappola morale sulla quale si gioca gran parte della partita della vita. Nel libro comunque spiego bene e con maggiori dettagli questo genere di differenza.

 7 – Nel libro ci sono molte citazioni bibliografiche. Ma lei cosa pensa davvero della religione? Se potesse definirla, quali parole userebbe?

Le citazioni servono ad aumentare l’efficacia dei concetti espressi e spesso sono davvero illuminanti. Per quanto riguarda la religione credo rappresenti il fattore speranza verso qualcosa che non conosciamo e ci fa paura. L’uomo mediamente non concepisce la morte come la fine di tutto, e il distacco verso la vita e verso i cari crea uno di quei disagi psicologici insopportabili a cui prima accennavo. La religione bene o male crea quel conforto dove aggrappare le ultraterrene speranze. In realtà immortali lo siamo, ma su un livello un po’ diverso dalla comune credenza. Una immortalità meno romantica forse ma molto utile, che sono sicuro stupirà il lettore.

8 – Ad oggi con la pubblicazione, si è pentito di qualcosa e vorrebbe cambiarla?

Si, ma piccola (si fa per dire). Ho commesso una leggerezza nella parte dedicata all’astrologia che spero di poter rimediare in una prossima ristampa. Colmare questa lacuna rafforzerà i concetti espressi e in certi ambiti è fondamentale.

9 – Il Male nasce grazie a Dio e muore con l’uomo, perché come lei stesso spiega, quando gli uomini non ci saranno più, non ci sarà neanche il male. Cos’è per lei il Male e come combatterlo?

Il male fa parte dell’uomo.  Lo sappiamo e lo vediamo, purtroppo, tutti i giorni ma questo perché è nella natura stessa dell’essere umano. E’ un elaborato mentale, come la generosità o l’altruismo con cui dobbiamo, Dio sì o Dio no, confrontarci. Tutto il resto è una giustificazione. Poi chi vuole dare la colpa al demonio è naturalmente libero di farlo, però non sarà dando la colpa a un essere immaginario che miglioreremo le cose. In realtà il male in senso generale possiamo combatterlo per cercare di tenerlo sotto controllo ma ha troppe sfumature e troppe variabili per vincere la guerra. Molta parte del così detto “male” è dovuto a ignoranza, sottocultura, credenze varie che portano l’essere umano a fare cose demenziali che elencarle tutte sarebbe impossibile. L’unica arma, che in termini di efficacia è la migliore in assoluto, è quella della cultura e della conoscenza per aprire la mente e per capire che molte delle fondamenta con le quali il male fa molti dei suoi danni, sono frutto di cose che oltretutto non esistono.

10 – Cos’è per lei la Fede?

E’ una delle tante invenzioni della vita. Chi la possiede e ne trae beneficio può dirsi fortunato ed ha tutto il mio rispetto. Chi non la possiede cerca altri tipi di risposte ed è fortunato lo stesso se trova quello che cerca nella “ragione” ad esempio. Quello che trovo invece insopportabile è quando con la scusa della fede si vogliono imporre regole di vita a chi la fede non ce l’ha, ed è questo l’unico passaggio del libro dove esprimo senza mezzi termini il mio personale giudizio.

11- Mi è piaciuto molto il suo stile narrativo. Semplice, a tratti ironico, capace di spiegare senza mai annoiare anche concetti non di facile comprensione e soprattutto estremamente controversi. Secondo lei, c’è qualcosa di cui l’uomo debba liberarsi?

Con questo stile cerco di rendere fluida la lettura e invogliare il lettore a terminare il libro. Purtroppo uno dei nostri mali cronici è che si legge poco. Se poi un libro viene comprato il rischio che venga sistemato nell’ultimo dei cassetti è elevato magari solo dopo aver letto poche pagine, un dramma nazionale. Leggere è la forma di libertà più assoluta, il miglior investimento possibile considerato il rapporto costo-beneficio, quindi, ho cercato di fare in modo a chi compra Qualcosa non torna di portarlo fino in fondo. L’uomo deve cercare di liberarsi dal credere alle cose senza valutarle e provare invece a fare un minimo di analisi evitando di basarsi solo sul: se ci credono tutti, deve essere per forza vero. Ma quando mai. Il risultato sarà che, se con un po’ di buona volontà ci mettiamo a riflettere un pochino più in profondità,  molte delle cose a cui credono tutti, o molti, sono tutt’altro che vere. Un esempio lampante è l’astrologia.

12 – Cosa significa per lei questo saggio?

Il significato è che sulle cose è possibile riflettere e grazie a questo farsi una idea più accurata di quello che il mondo ci propone e ci propina. Poi possiamo credere a tutto ma almeno facciamolo perché siamo realmente convinti di quello in cui crediamo e non perché ce lo raccontano da sempre.

13 – Qual è il messaggio che il lettore dovrebbe cogliere?

Che uno dei limiti che affligge l’umanità è il dare le cose per scontato e mi riallaccio così alla risposta numero due. Dare per scontato aiuta per certi versi, fa risparmiare tempo, fatica, ci evita di pensare o di pensare troppo ma quando smettiamo di pensare e inseriamo il pilota automatico ci autolimitiamo. Quando si parla di religione, paranormale religioso e di paranormale ti assicuro che la modalità: “dare per scontato” diventa un meccanismo praticamente irresistibile. Io ho cercato di scardinare esattamente questo meccanismo.

14 – Scriverà ancora altri saggi su queste argomentazioni?

Ni, nel senso che uscirà a breve la seconda parte del mio primo libro OscuraMente che ha come titolo provvisorio, ma credo verrà confermato, La mente non oscura. Tratterà di altri miti molto particolari legati alla mente che come spesso succede crediamo veri a prescindere. Indirettamente tornerò, seppur in maniera molto diversa, su molti aspetti legati all’irrazionale ma anche a quelli razionali visto che la mente spesso ci gioca strani scherzi che sono invece ben spiegabili e fanno parte del modo di lavorare del nostro cervello. In fondo siamo esseri fallaci e imperfetti per fortuna, con La mente non oscura il lettore capirà meglio perché.

15 – Le chiedo di lasciarci con una citazione sua o di un testo che ritiene importante e che vorrebbe leggessero i lettori, rappresentativo del suo pensiero.

“Credere qualunque cosa sia, deve essere un libro arbitrio ma la conoscenza è fondamentale altrimenti non c’è libertà.”


3 commenti:

  1. Ciao, ho scoperto per caso il tuo blog ed ho deciso di fermarmi unendosi ai tuoi lettori fissi.
    Ti auguro una buona giornata.
    www.idolcidigrazia.blogspot.com

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    1. Ciao Grazia, grazie per esserti unita ai miei lettori! Vengo subito a curiosare nel tuo blog! ^_^

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  2. I've been watching, I hope you have a great blog I invite you love me come on my blog :))
    http://beautybeybi.blogspot.com.tr/

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