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lunedì 12 giugno 2017

L'arte di essere normale di Lisa Williamson Recensione

Buon inizio settimana! Grazie a HotSpot, che ci regala sempre letture interessantissime, oggi vi parlo di L'arte di essere normale, un romanzo dedicato al tema della omosessualità e dell'amicizia che nasce tra due ragazzi che vivono al margine della società per motivi molto diversi e che si ritroveranno a condividere emozioni e sentimenti che li uniranno di fronte al distacco del mondo. Una storia che tutti devono leggere.

l'arte di essere normale
di Lisa Williamson

Editore: HotSpot
Pagine: 320
GENERE: Romanzo
Prezzo: 16,50 € 
Formato: Cartaceo
Data d'uscita: Aprile 2017
Link d'acquisto: QUI

Trama:
Un libro che cambia la vita, e la salva.» Philip Pullman Un importante romanzo d’esordio a tema LGBT per lettori Young Adult, narrato con estrema semplicità dello stile, ironia e leggerezza. David Piper ha quattordici anni, e il tempo gli rema contro. I suoi genitori credono sia omosessuale, a scuola è vittima dei bulli. I suoi due migliori amici sono gli unici a sapere la verità. Leo Denton, al suo primo giorno alla prestigiosa scuola di Eden Park, ha un solo obiettivo: passare inosservato. Ma ben presto cominciano a circolare voci sulla sua espulsione dalla scuola precedente. E il fatto che la bella e popolarissima Alicia si innamori di lui non aiuta a tenerlo lontano dai riflettori e dai guai… Quando Leo prende le parti di David in un diverbio, tra i due nasce un’inaspettata amicizia. Ma le cose stanno per diventare ancora più complicate perché alla Eden Park i segreti non rimangono tali a lungo…

RECENSIONE

L’arte di essere normale mi ha ricordato in modo impulsivo la storia vista in The Danish Girl, recentemente portato al cinema. Una vicenda reale che mi ha commosso sotto tutti i punti di vista e che, nonostante il tema trattato, mi è davvero entrata dentro.
Vi dico subito che anche qui, l’argomento trattato riguarda l’omosessualità ma soprattutto la visione della vita e il modo in cui si sente un transgender.

I protagonisti sono due e le loro narrazioni si alternano da capitolo a capitolo ed è così che conosciamo David, quattordici anni che vive in una famiglia apparentemente tranquilla che però non riesce a comprendere quali siano le sofferenze e le difficoltà del proprio figlio, vuoi per ignoranza o per cecità. A scuola, il ragazzo è continuamente preso di mira da atti di bullismo che lo inchiodano alla sua omosessualità. David, sin da piccolo, ha un sogno: essere una femmina.
Ma io non volevo essere nessuna di quelle cose. Ecco ciò che ho scritto: Io voglio essere una femmina.
Quando si guarda allo specchio, osserva minuziosamente il proprio corpo e l’unica cosa che vorrebbe di più al mondo è poterlo trasformare. Questo cosa significa esattamente? Che si sente intrappolato in un corpo che non sente suo, vorrebbe cambiarlo e giura a se stesso che una volta diventato grande e quando avrà realmente le possibilità, vuole trasformarsi in una donna, appunto.

Il problema è proprio questo: non è una vera e propria trasformazione, cioè a livello fisico lo è, perché David è effettivamente un maschio, ma nella sua testa, nei suoi pensieri, nei suoi atteggiamenti lui si sente in tutto e per tutto una donna.
I suoi racconti sono strazianti e ti arrivano direttamente al cuore, perché riesci a percepire passo dopo passo le sue emozioni, i suoi sentimenti e tutte le sue difficoltà.

Dall’altra parte c’è Leo, giunto in quella scuola, dopo essere stato cacciato dalla precedente. La sua fama non è delle migliori e nasconde diversi segreti. Nonostante ciò si innamora di lui Alicia, la ragazza più in vista della scuola. Il suo carattere è certamente più impulsivo ed aggressivo di quello di David ed è per questo che tutti cercano di stargli lontano, fino a quando non scatta la scintilla dell’amicizia e avvicina in modo improvviso i due protagonisti di questa storia.
Cerco di rilassarmi e pensare a qualcosa di bello. E la prima cosa che mi viene in mente è Alicia. Cerco di allontanarla, di sostituirla con qualcos’altro, ma non funziona. Mi arrendo, chiudo gli occhi e penso al suo viso.
Sarà proprio Leo a prendere inaspettatamente le difese di David quando questi si troverà in una situazione alquanto spiacevole a diretto contatto con i bulli della scuola. Leo lo difenderà senza pensarci due volte e da quel momento in poi, tra i due, si stabilirà una vera e propria amicizia che crescerà con il tempo e che accompagnerà la maturazione di entrambi.

Lo stile è ironico ma anche profondo e perfetto per questo genere di narrazioni che vanno a toccare argomenti molto delicati e sensibili come il rapporto tra la mente e l’anima.

Leo non è un personaggio semplice, anch’egli ha vissuto un’infanzia difficile con un padre che lo ha abbandonato e una madre dedita più agli uomini che a lui. 
Ecco perché la seconda parte del libro è dedicata al viaggio che i due protagonisti affronteranno insieme per cercare il padre di Leo e per trovare soprattutto se stessi.
Ci metto una vita ad addormentarmi. E anche se Leo non dice più niente, so che è sveglio. Non mi lascia mai la mano.
Sono rimasta molto colpita da questa storia che mi ha ricordato il film che ho annunciato in precedenza. Certo, in quel caso, l’omosessualità viene vissuta in un’età matura mentre invece qui assistiamo proprio alle prime avvisaglie, ai primi dolori e soprattutto a quella sensazione di non essere compresi da nessuno che vive David.

Il suo desiderio sarebbe quello di poterne parlare con i genitori e di uscire finalmente da quel guscio di invisibilità e di vergogna ma non ci riesce.

L’arte di essere normali è un romanzo che devono leggere tutti, senza alcuna distinzione. Le riflessioni sono tante e soprattutto non fa mai male, avvicinarsi a mondi diversi dai nostri, perché anche se non è un argomento che magari ci tocca da vicino, la sua conoscenza può aiutarci a pensare, ad ampliare i nostri orizzonti e a renderci migliori. Di certo questa non è una di quelle letture sterili, o inutili, come spesso accade, ma una di quelle che servono a tutti. Nessuno escluso.


2 commenti:

  1. Ciao Antonietta, titolo e cover mi avevano dato l'idea di un libro molto leggero ma già il tuo paragone iniziale con The danish girl (BELLISSIMO*-*) mi ha fatto intuire che non è così. Sembra un libro doloroso, nel suo affrontare tematiche molto complesse e profonde, e proprio nell'età in cui già normalmente si va in crisi, figuriamoci se non si riconosce il proprio stesso corpo! Credo che sia, a giudicare dalla tua recensione, una lettura che tutti dovremmo fare, prima o poi.
    Un abbraccio!

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    1. Ciao Virginia! Hai centrato perfettamente gli aspetti principali del libro e sicuramente è anche doloroso, per questo per varie cose mi ha ricordato il film. Stupendo! *___* È una lettura che dovrebbero fare tutti perchè ti aiuta a riflettere e a pensare in molte direzioni.
      Un abbraccio!

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