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martedì 14 luglio 2020

Recensione: L'ERRORE CHE RIFAREI di Penelope Douglas

Buongiorno! Oggi vi parlo del terzo libro della serie Devil's Night, L'errore che rifarei, scritto da Penelope Douglas. Il protagonista è Damon e la sua Winter, una storia che credevo mi piacesse, ma che ha superato in bellezza qualsiasi mia aspettativa.
l'errore che rifarei
di Penelope Douglas

Editore: Newton Compton
Pagine: 453
GENERE: Dark Romance
Prezzo: 4,99€ - 14,90
Formato: eBook - Cartaceo
Data d'uscita: 2020
LINK D'ACQUISTO: ❤︎
VOTO: 🌟🌟🌟🌟🌟

Trama:
Sono stata io a mandare Damon in prigione. Sono passati tre anni da allora. Pensavo che nel frattempo sarei riuscita a scomparire nel nulla o che lui avrebbe potuto cambiare e dimenticare il suo odio per me. Ma mi sbagliavo. Il suo rancore è persino aumentato e ha pianificato ogni cosa per distruggermi. La sua vendetta va oltre ogni mia immaginazione. Desidera farla pagare a tutti coloro che l'hanno tradito. La paura sembra essere la sola emozione che ci lega. Ma, nonostante tutto, Damon è diventato parte di me. E non posso fare nulla per sottrarmi al nostro destino.

RECENSIONE

L’errore che rifarei è il terzo romanzo della serie Devil’s Night dedicata ai quattro cavalieri, un gruppo di ragazzi, amici e complici, che vivono oltre i limiti. A ognuno di loro è dedicato un libro. Dopo aver conosciuto la storia di Michael e Rika, quella di Kai e Banks, è il momento di Damon Torrence, il personaggio più controverso e odiato della serie. 

Devo fare due appunti prima di parlarvi del romanzo. Il primo riguarda la cover. Sembra quella di una storiella d’amore da quattro soldi ed è ingannevole. Anche il titolo fa credere che questo libro possa essere letto da chiunque, ma non è così. Si tratta di una storia in cui prende il sopravvento l’aspetto dark che la rende meno dolce e malleabile rispetto a quanto si voglia far credere presentandola in quel modo. Fortunatamente per chi conosce la serie, sa bene che questo terzo libro è quello più tosto da digerire, sia per la storia del protagonista, sia per gli argomenti poco delicati e disturbanti che vengono affrontati al suo interno. 

Il secondo appunto riguarda la quantità esorbitante di errori presenti all’interno del testo. Ormai la CE ha deciso di pubblicare libri senza nemmeno fargli un editing accurato, e allora ecco che oltre a esserci tantissimi refusi ed errori grammaticali, ci sono anche evidenti errori di traduzione. Frasi che non è nemmeno possibile leggere e che fanno decisamente storcere il naso proprio perchè si tratta di un prodotto pubblicato da un editore anche piuttosto importante. Oltre a essere una mancanza di rispetto verso i lettori, è soprattutto un’offesa nei confronti dell’autrice che secondo me non immagina nemmeno lontanamente l’obbrobrio che è stato pubblicato in Italia e che porta la sua firma. Vi dico solo che NON ho mai letto un romanzo così pieno di errori. Credo di aver detto tutto. 

Ora passiamo alla storia. Damon è un protagonista da amare o da odiare. È quello che per tutta la serie è stato il cattivo della situazione. Di volta in volta ha messo un po’ in pericolo la vita di tutti i suoi amici, e a noi lettori, non è mai stato spiegato fino in fondo che cosa avesse che non andava. Beh, Damon è un ragazzo cresciuto con evidenti difficoltà, soprattutto familiari. Un padre che lo ha sempre trattato come meno di zero, e una madre che ha perpetrato su di lui anni e anni di abusi sessuali. 

Purtroppo, sì, si tratta proprio di questo. Abusi. Fa un po’ strano a dirlo e anche a leggerlo, perchè certe situazioni disturbano sempre e comunque, ma del resto, è questa la verità. Damon è cresciuto sentendosi sbagliato e considerandosi vittima di qualcosa che purtroppo lui non poteva combattere nonostante ci provasse ogni dannata volta. La madre lo sottometteva e lo usava per assecondare i suoi desideri senza rendersi conto dell’impatto fisico ed emotivo che tutto questo aveva sul piccolo Damon. 
Così facendo, è cresciuto sentendosi fuori posto e cercando un modo per cancellare quel dolore con altro dolore. Così si provocava ferite sempre più profonde che poi sono diventate cicatrici indelebili. Si sentiva un rinnegato e, senza rendersene conto, si comportava proprio come tale. 

Damon Torrance non salva mai nessuno, 
se non se stesso.

C’è un episodio però, nella sua infanzia, che irrompe come un fascio di luce caldo e rassicurante nella sua esistenza buia e tormentata: l’incontro con la piccola Winter. Hanno pochi anni di differenza e un giorno qualsiasi, proprio quando Damon si nasconde nella fontana, questa ragazzina gli si siede accanto e insieme si scoprono amici e complici. Damon usava la fontana per sentirsi sicuro, per proteggersi e difendersi dalle mire inopportune della madre ed era convinto che nessuno potesse alleviare la sua sofferenza. 

La piccola Winter ci riesce, e non solo una volta. Un secondo incontro, li vede di nuovo uno accanto all’altra, questa volta sulla casa sull’albero, ma l’idillio della prima volta verrà spezzato da un evento tragico che piegherà la vita di entrambi. 
Winter cade e perde la vista. 
Per una serie di circostanze sfortunate, considererà Damon il colpevole e da quel momento lo odierà per tutta la vita. O quasi. 

La narrazione procede tra passato e futuro ed è sviluppata usando il doppio POV, una vera manna dal cielo perchè ci permette di seguire tutti i ricordi e i ragionamenti, spesso sulle medesime situazioni, di entrambi i personaggi. I due crescono, e vanno al liceo. Winter, ormai cieca, incontrerà un ragazzo che non vuole rivelargli la sua identità che si prenderà cura di lei, insegnandole a guidare, nonostante la sua condizione, e facendole vivere brividi ed emozioni mai provate prima. 
Lei lo considera il suo angelo custode, perchè la sua presenza è calda e confortante, anche se molto misteriosa. Ma forse è proprio questo che la affascina e le permette di legarsi a lui, perchè è l’unico che non la tratta con i guanti, come se fosse di vetro. Anzi, la esorta a fare tutto ciò che lei desidera, mostrandole tutte le emozioni e i sentimenti della vita attraverso gli altri sensi, senza per forza usare la vista. 
Winter s’innamorerà di lui e crederà in un sogno purtroppo irrealizzabile perchè non sa che quel ragazzo è proprio Damon, il mostro che l’ha resa cieca. La scoperta della sua identità avviene in modo altrettanto tragico che provoca una rottura ancora più insanabile tra i due. 
Damon finisce in prigione per violenza sessuale e Winter perde del tutto la fiducia nell’essere umano.

Un angelo con delle scurissime ali da pipistrello. Psicopatico.

Lo odia, più di qualsiasi cosa la mondo. Lo odia perchè si è finto qualcun altro, lo odia perchè per la seconda volta le ha fatto del male, lo odia perchè è sempre e comunque Damon Torrance che la ferisce, che s’insinua dentro di lei con la bugia e la menzogna, che le porta via ancora una volta qualcosa, prima la vista e adesso la sua dignità, e lei non riesce a combatterlo. Perchè puntualmente ricade nella sua rete come una stupida. 

Passano gli anni, Damon esce di prigione e sposa la sorella di Winter. Non sto spiegarvi cosa lo spinge a farlo, perchè oltre al plot principale dedicato alla storia tra i due protagonisti, c’è anche una sotto trama che vede coinvolti tutti gli altri personaggi della saga. – Il piano di Damon non era rovinarci, ma torturarci.

Ho amato letteralmente i momenti dedicati al passato, quelli personali ed intimi di Damon perchè mi hanno permesso di capire come la sua mente si sia formata e poi plasmata in base a tutto quello che ha vissuto. Se all’inizio pensava che il dolore che provava poteva essere combattuto e forse sparire, provocandosi altro dolore, con il passare degli anni, la sua mente deformata e turbata dagli eventi e dagli abusi e le offese subite, decide che il modo migliore sia quello di fare del male agli altri. È così che il suo personaggio si forma sotto l’ala protettrice di un’oscurità che non sembra volersi dissipare. 

Damon è un personaggio controverso. Uno che ha fatto del male, si è macchiato dei crimini peggiori, eppure è difficile non entrare in empatia con lui, perchè in fondo, la sua anima è pulita, semplicemente è stata macchiata da qualcosa che non ha deciso lui. Il suo modo di essere è stato solo l’ennesima reazione alle ingiustizie subite. Il suo cervello ha elaborato un’unica risposta a quella incapacità di adattarsi alla vita, che lo ha spinto a diventare il mostro che tutti credono che lui sia. Ha molte colpe, ma non quelle che Winter pensa e dovrà combattere a lungo per convincere quella bambina, adesso diventata una donna bellissima, che lui l’ha amata dal primo momento e tutto ciò che ha fatto, lo ha fatto solo per averla vicina.

Non la volevo la prima volta. 
La volevo tutte le volte.

È incredibile ciò che la sua mente riesce a progettare pur di stare accanto alla donna di cui è innamorato e che lo odia più di ogni altra cosa. – Pensava che volessi ingannarla. L’unica cosa che volevo era starle vicino. 

Intense sono le scene in cui i due si rapportano, perchè sono piene di odio, ma anche di un amore così viscerale, che nonostante il dolore, non riescono a strapparsi dal corpo. Un amore nato come un’erba cattiva, con radici così dure da fare ancora più male; un amore a cui nessuno dei due vuole dare un nome perchè è una vergogna, un misfatto, un errore che sarebbe perverso e malato compiere ancora una volta. Eppure si desiderano e quando sono insieme, pur cercando entrambi di rimanere freddi e distaccati, non riescono a tenere a bada i loro istinti che li spingono inesorabilmente l’uno tra le braccia dell’altro, come è stato fin dal primo momento. 

Damon non è un eroe. Damon non ha fatto nulla di buono. Anzi. Tutti lo temono e lui, fino a un certo punto, sembra goderne di quell’apparenza che lo ha reso l’innominabile per tutti. Gode nel fare paura, nell’incutere soggezione, nell’assecondare quello che la gente pensa di lui, perchè così si sente protetto e crede che il mondo non possa fargli più male. E perchè Il mondo rispettava le persone che non avevano bisogno di approvazione.

È un personaggio forte, che è difficile abbattere. Pieno di muri e di silenzi. Non ama rapportarsi con la gente, e non fa nulla per migliorare il suo rapporto con gli altri, ritrovandosi sempre più solo. Isolato persino dai suoi migliori amici, perchè proprio a loro ha fatto un male imperdonabile.

Non era il mio nemico lì. 
Era la mia vergogna segreta.

Winter è una roccia. Lo era da bambina e lo è ancora adesso. Non teme Damon, nonostante sappia di cosa sia capace. È impossibile non amarla e desiderare di avere la sua stessa forza di volontà e lo stesso coraggio nella lotta. È una guerriera, perchè con uno come lui, non puoi arrenderti, altrimenti sei morta. Hai bisogno di essere più forte, più determinata. Hai bisogno di mostrargli i suoi fallimenti per abbattere i suoi muri e riscoprire sotto la cenere, quell’umanità e quel calore che Damon ha dimenticato di possedere. Il dolore lo ha indurito e Winter è l’unica che può sciogliere quel dolore e renderlo finalmente libero. Prima di tutto, libero da se stesso. 

Quello che li lega è straziante perchè è chiaro che non riescono a farne a meno e tu riesci a sentire chiaramente quanto ci provino, pur a costo di strapparsi la carne dalle ossa. Ma è inutile. Quando Damon ti tocca, e non parlo di contatto fisico, ma di un’intesa mentale, non puoi sottrarti al suo assolutismo. Essere in sintonia con lui, permettergli di entrarti dentro, anche se non è ciò che vuoi, anche se lo trovi aberrante, è un’esperienza totalizzante. Se ti lasci sfiorare, lo amerai con tutta te stessa, con tutti gli organi e con ogni pezzo del tuo misero corpo. E la tua mente non sarà altro che il trofeo con cui si celebrerà la sua vittoria. Perchè – È forte, ma fa male. 

La loro storia è cruda, brutale, priva del tradizionale romanticismo. È un mix di scene di odio, con un angst fortissimo, che ti portano davvero a sentire il respiro mancare, e momenti di una verità a cui non vorresti credere e che ti convince sempre di più che forse non c’è alcuna possibilità di salvezza. Perchè è tutto davvero troppo brutto. 
E invece, Damon è una grande e bellissima sorpresa. Un personaggio che speravo non mi deludesse, e anzi, ha superato tutte le mie aspettative.

Voglio soltanto che tu sia qui o ovunque io sia.

Un romanzo che, come pochi, ti prende lo stomaco e te lo rivolta. I nervi saltano e tutto si ritrova coinvolto in questa storia piena di colpi di scena, dotata di realismo e di crudeltà, ma anche di momenti di profondo intimismo e dolcezza. Misteriosa e sensuale, avvincente e raccapricciante, un pugno in pieno viso che ti fa gocciolare il naso, ma nel frattempo tu non pensi nemmeno un attimo di smettere di leggere. 

È la classica storia che quando chiudi il libro, vorresti subito rileggerla. Èd è quello che farò. Hai addosso la sensazione di esserti persa qualcosa, perchè ti sembra troppo perfetta e allora desideri assaporare di nuovo e con lentezza e con una maggiore attenzione, ogni passo, ogni virgola, ogni cambiamento di scena. 
Perchè la prima lettura è fatta con la foga di sapere e questo libro merita più cura e più attenzione perchè è una storia davvero come poche.

Una di quelle che, purtroppo, costituiscono i capisaldi del genere, e che continuamente, quando ti troverai un libro simile di fronte, continuerai a paragonare e ogni volta, fallirai miseramente. 
Essendo qualcosa di irraggiungibile e pertanto impossibile da replicare. Unica e indimenticabile.

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