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mercoledì 12 marzo 2025

Recensione: SERIE TV CULT. OMNIBUS di Matteo Marino e Claudio Gotti

Buongiorno! Grazie alla collaborazione con la casa editrice BeccoGiallo, oggi vi parlo di Serie TV Cult. Omnibus di Matteo Marino e Claudio Gotti.

SERIE TV CULT. OMNIBUS

di Matteo Marino e Claudio Gotti
Editore: BeccoGiallo
Pagine: 800
GENERE: Dizionario
Prezzo: 22,00
Formato: Cartaceo
Data d'uscita: 2022
LINK D'ACQUISTO: ❤︎
VOTO: 🌟🌟🌟🌟🌟 

Trama:
Noi che lo amiamo lo sappiamo: l'universo delle serie tv è in continuo mutamento, tra nuove stagioni, finali esaltanti o disastrosi, riscoperte. Lo amiamo anche per questo. L'omnibus dei dizionari delle serie tv cult non solo riunisce in un unico volume le migliori serie da Twin Peaks a oggi, ma lo fa in un'edizione completamente riveduta e aggiornata. Schede più ricche, con nuovi retroscena, nuovi salti dello squalo, analisi inedite (rigorosamente sotto spoiler alert: gli amici non spoilerano) dei finali più discussi (da Lost al Trono di Spade, da Dexter a House of Cards), l'impatto e l'eventuale riuscita dei revival e delle reunion (di Twin Peaks, Will & Grace, X-Files, Beverly Hills, Friends), l'evoluzione delle carriere di creatori, showrunner, registi e attori, nuove vite parallele... Per rispondere insieme alle eterne domande: quale serie non devo assolutamente perdermi? E perché quella serie piace così tanto? Ecco tutte in un unico posto le serie imprescindibili degli ultimi trent'anni, da quelle diventate fenomeno di costume a quelle di nicchia, dagli anni Novanta (ER, Sex and the City, Ally McBeal) ai Duemila (24, Big Bang Theory, Breaking Bad, Mad Men, Buffy, Dawson's Creek, Scrubs, Dr. House, I Soprano, How I Met Your Mother, The Wire, Una mamma per amica), fino ai giorni nostri (Stranger Things, American Horror Story, Black Mirror, Sherlock, Downton Abbey, The Walking Dead, Mr. Robot, Sense8, La fantastica signora Maisel, The Handmaid's Tale, The Haunting of Hill House, Mindhunter, The OA, Vikings, Westworld, Doctor Who), passando per le italiane Boris, Gomorra, Rocco Schiavone, e molte altre. Raccontate con l'inconfondibile stile analitico e pop di Matteo Marino e Claudio Gotti, e illustrate da Daniel Cuello, 80 serie che ci hanno cambiato la vita per sempre (o stanno per farlo).

RECENSIONE

Serie TV Cult. Omnibus di Matteo Marino e Claudio Gotti non è un semplice elenco di titoli e trame, non è un database noioso e impersonale sulle serie TV più importanti degli ultimi trent’anni. 
No. 
Questo è un viaggio nella memoria collettiva di chiunque abbia mai riso con Friends, pianto con Six Feet Under, sofferto con Breaking Bad, temuto il mistero con X-Files o vissuto il terrore dell’ignoto con Twin Peaks. 

Questo è un libro che parla di noi, di come la televisione sia diventata qualcosa di molto più grande di una scatola luminosa da accendere la sera dopo il lavoro. Il merito degli autori è stato quello di scrivere un libro appassionante, colto ma mai elitario, ricco di ironia e curiosità, un libro che ci accompagna attraverso decenni di serialità televisiva con intelligenza e senso critico, senza mai cadere nella semplice celebrazione. 
Perché se è vero che la TV ha sfornato capolavori, è altrettanto vero che ha prodotto fallimenti e scivoloni narrativi epocali. E gli autori non si tirano indietro nel sottolinearlo. 

Non è una guida tecnica, ma un’analisi culturale. Gli autori partono da una premessa fondamentale: la TV non è più (se mai lo è stata) un medium inferiore al cinema o alla letteratura. Al contrario, nel corso degli ultimi trent’anni, ha dimostrato di essere uno spazio di sperimentazione e innovazione narrativa senza precedenti. Quindi la TV è arte e cultura. "C’è stato un prima e un dopo Twin Peaks”, dicono gli autori, riconoscendo alla serie di David Lynch e Mark Frost il ruolo di spartiacque. Se prima la TV era sinonimo di intrattenimento leggero, dopo Twin Peaks è diventata un linguaggio artistico, capace di raccontare storie complesse, di creare mondi affascinanti e inquietanti, di coinvolgere lo spettatore in una dimensione quasi cinematografica. 
E da lì in poi, la serialità televisiva non è più stata la stessa. 

Uno degli aspetti più affascinanti di questo libro è l’attenzione con cui vengono analizzati i personaggi delle serie TV. Perché se oggi Walter White, Tony Soprano o Don Draper ci sembrano icone della cultura pop, lo dobbiamo a una scrittura capace di trasformarli in esseri umani, con tutte le loro debolezze, ambiguità e zone d’ombra. 

Gli autori sottolineano un punto fondamentale: la serialità ha il tempo di farci affezionare ai personaggi come nessun altro medium. Nel cinema, tutto si esaurisce in un paio d’ore. Nei romanzi, abbiamo accesso ai pensieri interiori, ma raramente alla continuità del quotidiano. Le serie TV, invece, ci fanno vivere accanto ai personaggi per anni. Li vediamo crescere, cambiare, fallire, redimersi. "Non siamo mai uguali a noi stessi, anche se ci piace pensarlo", scrivono gli autori, e questa è la verità fondamentale della serialità: la capacità di mostrarci personaggi che evolvono, che ci sorprendono, che ci spezzano il cuore con le loro scelte e i loro errori. Walter White non nasce come un mostro: lo diventa. Tony Soprano è un boss mafioso, ma anche un padre con attacchi di panico. Carrie Mathison di Homeland è un’agente della CIA, ma anche una donna affetta da disturbo bipolare. I migliori personaggi delle serie TV sono quelli che sfuggono alla categorizzazione, quelli che si rifiutano di essere solo buoni o solo cattivi. E questo libro sa raccontarli con la giusta dose di profondità e ironia. 

Se la serialità moderna è diventata una forma d’arte è anche grazie alle sue innovazioni tecniche e stilistiche. Il libro lo dimostra esplorando serie che hanno stravolto le regole del gioco. 
24, con la sua narrazione in tempo reale, ha rivoluzionato il modo di costruire il ritmo e la suspense. 
Lost, con il suo intreccio di flashback e flashforward, ha trasformato il concetto di narrazione non lineare. 
Il Trono di Spade ha portato il fantasy a livelli di produzione cinematografica mai visti prima. 
Ogni serie TV di culto ha lasciato un segno, ha aperto una strada, ha cambiato le regole. E il libro è straordinario nel raccontare questo processo, facendo emergere la TV come il grande laboratorio narrativo della contemporaneità.  

Uno dei capitoli più divertenti e spietati del libro è quello dedicato al salto dello squalo, cioè quel momento in cui una serie TV perde il suo smalto, compiendo una scelta narrativa disastrosa che ne compromette la qualità. 
Le vittime illustri? 
Dexter, con un finale che ha deluso perfino i fan più accaniti. 
Lost, che ha confuso mistero e caos narrativo. 
Il Trono di Spade, che ha tradito le aspettative con una scrittura frettolosa. Gli autori non hanno paura di sottolineare gli errori, di raccontare i momenti in cui la grande serialità si è trasformata in un pasticcio narrativo. E questo non solo rende il libro onesto, ma lo rende anche irresistibilmente divertente. 

Perché leggerlo?
Perché non è solo una guida alle serie TV, è un libro che racconta la storia della nostra epoca attraverso il linguaggio della televisione. 
Per i neofiti, è un’introduzione perfetta ai capolavori della serialità, un elenco di serie da recuperare assolutamente. 
Per gli esperti, è una miniera di dettagli, analisi e spunti di riflessione. 
Per chi ama la critica culturale, è un saggio che esplora il rapporto tra fiction e realtà, tra immaginario e società. 

Gli autori scrivono con passione, con una prosa brillante, con quell’ironia che rende il libro una lettura piacevolissima. Ogni scheda è un piccolo gioiello, capace di restituire l’essenza di una serie senza mai risultare didascalica o noiosa. 
Del resto: "Le serie TV ci parlano di noi, delle nostre paure, dei nostri sogni, delle nostre speranze. E lo fanno con un linguaggio che è ormai diventato universale." 
E non c’è frase migliore per spiegare perché questo libro sia un piccolo capolavoro. 
Se amate le serie TV, non potete perdervelo. 
Se non le amate… beh, dopo averlo letto, probabilmente cambierete idea.

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