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mercoledì 23 ottobre 2024

Recensioni: COLLOQUI NON PIÙ POSSIBILI di Marinella Perroni

Buongiorno! Grazie alla collaborazione con la casa editrice Piemme, oggi vi parlo di Colloqui non più possibili di Marinella Perroni.

colloqui non piÙ possibili

di Marinella Perroni
Editore: Piemme
Pagine: 128
GENERE: Narrativa
Prezzo: 9,99€ - 17,90
Formato: eBook - Cartaceo
Data d'uscita: 2024
LINK D'ACQUISTO: ❤︎
VOTO: 🌟🌟🌟🌟 

Trama:
«Parlare al telefono con Michela, anche solo chattare, oppure passare ore sul divano di casa mia a inanellare discorsi impegnativi mai portati a termine, o a casa sua, davanti a un piatto di zuppa di pesce, o anche al ristorante Il cambio di Trastevere sedute a quel tavolino che era diventato ormai "suo": tutto questo è stata una delle gioie più grandi degli anni in cui Michela Murgia e io ci siamo frequentate. Dieci: troppo pochi per tutto ciò che avevamo da dirci. Per questo tanti discorsi sono rimasti in sospeso, solo accennati. Almeno, questa era l'impressione, perché con lei si poteva andare avanti per ore in un gioco di continui richiami e di cambi di rotta, di balzi in avanti e di soste. A volte sembrava che a fare da filo conduttore fosse un tema, altre volte che fossero le parole stesse a disegnare la tessitura del pensiero. L'assenza della sua voce ha reso il dibattito pubblico più povero. In me continua a risuonare, invece, anche se so molto bene che i nostri colloqui di un tempo non sono più possibili.» Quando qualcuno ci lascia, spesso rimane il rimpianto di ciò che non abbiamo avuto il tempo di dire; i pensieri che avremmo voluto condividere restano sospesi in un vuoto incolmabile. Tuttavia, quella dell'assenza è una dimensione trascendente e feconda in cui ciò che non è più possibile diviene, a volte, possibile. È questa la dimensione in cui si muove la teologa Marinella Perroni per riprendere il filo delle conversazioni avviate con l'amica Michela Murgia sui temi più disparati, sempre guidate da quella ricerca di Dio che le ha accomunate fino all'ultimo. Dal loro confronto scaturiscono riflessioni di respiro tanto ampio da risuonare al di fuori dello spazio e del tempo, capaci di illuminare e orientare il nostro presente.

RECENSIONE

Colloqui non più possibili di Marinella Perroni è un'opera di grande spessore emotivo e intellettuale che si pone a metà strada tra un memoir, un tributo personale e un trattato teologico e filosofico. Marinella Perroni utilizza la sua lunga amicizia con Michela Murgia come punto di partenza per riflettere sui temi centrali della loro conversazione interrotta dalla morte, ma mai realmente conclusa. Questo dialogo interrotto, come sottolinea l'autrice, diventa l'occasione per espandere le riflessioni e portare avanti quei pensieri che tra loro avevano iniziato, ma che ora vengono affidati anche al lettore. 

La morte di Michela Murgia viene affrontata in modo inusuale. Non c'è traccia di patetismo o di malinconia sterile, ma una profonda riflessione sulla natura della perdita e sulla possibilità che le conversazioni, anche dopo la morte, possano continuare. L’autrice esplora l'idea che la morte non sia un limite invalicabile, ma un momento di transizione verso nuovi tipi di dialogo: attraverso il ricordo, la scrittura, e la riflessione. È una morte che, come accade spesso nelle narrazioni spirituali, non chiude ma apre porte verso nuove possibilità di incontro. 

Il tema della fede è esplorato in modo critico e moderno. Michela Murgia è ricordata come una figura che ha sempre cercato di coniugare una fede viva e operativa con un pensiero critico e femminista. Questo libro diventa un'estensione di quei dialoghi che le due avevano sulla Bibbia, sul ruolo della Chiesa, e sul rapporto delle donne con la religione. Ci sono importanti riflessioni sulla teologia pubblica, che evidenziano come la fede non possa essere solo un fatto privato o un atto di devozione personale, ma debba essere anche uno strumento di cambiamento sociale e politico. Questa dimensione rende il libro un'opera di resistenza contro le strutture patriarcali e le ingiustizie, uno strumento di riflessione per chiunque si interroghi sul ruolo della Chiesa e della fede nel mondo contemporaneo. 

L’analisi tocca con delicatezza anche le questioni legate al potere del linguaggio e alla capacità della scrittura di trasformare la realtà. Michela Murgia viene descritta come una scrittrice che ha sempre creduto nel potere delle parole per modellare il mondo, e questo emerge chiaramente nelle pagine in cui vengono raccontati i loro scambi su libri, teologia e politica. Il linguaggio, infatti, per entrambe, è un veicolo di cambiamento, di rivelazione e di liberazione. Le parole non sono mai neutre, ma portatrici di significato, di storia e di possibilità. Non si tratta di un’opera che si limita a parlare di spiritualità, ma che espande questo concetto alla lotta contro le ingiustizie. 

Michela Murgia, come ci ricorda l’autrice, era profondamente impegnata sul fronte politico e sociale, e il suo pensiero era indissolubilmente legato a un senso di giustizia e di difesa dei diritti dei più deboli. L’attivismo, la lotta per i diritti delle donne e delle minoranze, e il costante impegno contro il patriarcato diventano, in questo libro, tematiche centrali. La fede deve essere non solo una dimensione privata, ma un atto pubblico e politico, capace di influenzare il corso della società. 

L’autrice riflette infine sull’importanza di continuare a sognare, anche quando il mondo sembra voler spegnere ogni speranza. Il richiamo al concetto di insieme è potente: Marinella ricorda come il concetto di comunità, di collettività, sia stato al centro del pensiero di Michela. L'idea di costruire una società più giusta, basata sulla partecipazione attiva e sull'inclusione, è un tema che attraversa l’intero libro. Questa visione della società è utopica ma necessaria, una visione che lei e Michela Murgia hanno sempre condiviso e su cui continuano a riflettere. 

Colloqui non più possibili non è solo un omaggio a Michela Murgia, ma un invito al lettore a prendere parte a un dialogo che, per quanto apparentemente impossibile, è ancora capace di parlare al presente e al futuro. È un libro che invita alla riflessione profonda, che incoraggia a mettere in discussione le strutture di potere e a ripensare il ruolo della fede e della politica nella vita quotidiana. 

Marinella Perroni riesce a trasformare un ricordo personale in un’opera universale, carica di significato e di saggezza, in cui ogni lettore può trovare spunti per la propria riflessione. Un testo che, anche nei suoi silenzi, riesce a far risuonare forte la voce del pensiero critico e della speranza.

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