Buon
sabato cari lettori! Oggi è una giornata particolare perché il mio blog
inaugura una nuova rubrica curata da uno scrittore e poeta di cui molti di voi
avranno già sentito parlare. Luigi
Mancini si occuperà di Pensieri a briglia sciolta, un momento settimanale
dedicato interamente a quelli che lui stesso definisce i suoi deliri,
alimentati dai ricordi e dalla vita in prima linea, attraverso i quali si
confronterà con voi, mettendo in luce aspetti che voi stessi non potrete non
condividere.
Di lui potete leggere: Il punto esatto di due anime edito da Butterfly Edizioni e L'eternità rubata edito da Cavinato Editore.
Di lui potete leggere: Il punto esatto di due anime edito da Butterfly Edizioni e L'eternità rubata edito da Cavinato Editore.
Pensieri a briglia sciolta è attimi
di parole e poesia, racconti e visioni incatenati e forgiati dalle parole che
come abili condottiere vi permetteranno di navigare con una guida sicura, in
quel mare a volte solitario e sperduto che può essere la scrittura.
Siete
curiosi?
"Oggi, mentre ero in macchina, la radio
ha passato una canzone che non sentivo da anni, che mi ha riportato nei
vialetti di una villa comunale, nell'estate del 1997, tra le braccia e le tette
di una ragazza incantevole; quanti baci, quante stonature nel cantare quella
canzone, quanta bellezza e leccornia, quanto cazzo di tempo!
Ho
riflettuto su questo episodio, ho ripensato a cose lontane, ho rivisto persone
perdute, fantasmi e puttane di un mondo che, ahimè, non esiste più. Ma quante
canzoni ha la mia vita? Mio Dio, a pensarci bene, ne ho una per ogni fottuto
periodo; dalla finestra della prima musa, allo sbando delle droghe sublimi,
senza dimenticare il tempo delle partenze, degli addii, dei ritorni, dei per
sempre, dei mai e delle botte e via; già, alcune botte e via, se non altro, una
canzone te la lasciano sempre.
E
le canzoni segrete? Vogliamo parlarne? Ah, volete sapere quali sono le canzoni
segrete? Dai, lo sapete benissimo, sono quelle che, mentre siete in macchina,
in casa, in spiaggia, da amici, al pub, per strada o dove vi pare, con l'amore
di turno, vi fanno sentire quasi a disagio, depredati da qualcuno o qualcosa,
da un ricordo inconfessabile, da una sensazione quasi sporca, ma piena di
desideri chiusi a chiave.
Ma
come, vi starete chiedendo, basta una canzone per creare atmosfere taglienti?
Una frase, una strofa, un ritornello... e tutto il fuoco che sembrava spento da
altro fuoco, incredibilmente e senza precauzione alcuna, si ripete e divampa?
Sì, vi rispondo! Perché, per quanto vogliate negarlo, ci sono cose che restano
dentro, che non se ne vanno, nemmeno con l'amore nuovo che vi tiene la mano,
nemmeno dopo il primo figlio, nemmeno dopo una vita intera. Questo non vuol
dire mancare di rispetto al presente, ma rispettare il passato, aver cura della
nostra memoria, nel bene, dove tutto è facile, e nel male, dove certe ferite,
invisibili agli altri, ancora sanguinano!
A
me, per esempio, per sentire tutto il dolcissimo malessere del tempo che è
passato, mentre ero in macchina per faccende comuni, in una città ben lontana
dalla mia adorata Napoli, è bastata una stupida canzone. Quale?
"Mia" di Gatto Panceri.
Mi
presento a briglie sciolte, parlando quasi a vanvera, eppure, ne sono più che
sicuro, qualcuno capirà... magari, chissà, proprio tu, ragazza del chissà dove,
passando in queste parole, riconoscerai la canzone segreta. La mia. La
tua."
Luigi Mancini
Sempre un colpo in pancia la tua scrittura, Luigi. E sì, basta una canzone...
RispondiEliminaGrazie, Dario!
EliminaQuesta rubrica è interessantissima e tu scrivi benissimo!
RispondiEliminaTi ringrazio per l'attenzione, Vale Luna.
Eliminaanalisi reale, sincera.Mi piacciono le persone che non hanno paura di esternare i loro pensieri, i sentimenti, le emozioni e perchè no... i remeber! ciao amico.
RispondiEliminaGrazie per le belle parole, Mariel!
Elimina