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martedì 31 luglio 2018

✎ Recensione ➱ La tua seconda vita comincia quando capisci di averne una sola di Raphaelle Giordano.

Buongiorno cari lettori! Oggi inauguro una preziosa collaborazione con Elisa, una fantastica lettrice. In questa recensione ci parla di un romanzo molto bello che ci insegna a vivere e ad affrontare le difficoltà, dal titolo La tua seconda vita comincia quando capisci di averne una sola. Già dal titolo è facile immaginare la storia che per questo si rivela molto interessante!

La tua seconda vita comincia quando capisci di averne una sola
di Raphaelle Giordano

Editore: Garzanti
Pagine: 216
GENERE: Romanzo
Prezzo: 16,90 € - 1,99 
Formato: Cartaceo - eBook
Data d'uscita: Gennaio 2017
Link d'acquisto: ❤︎

Trama:
Non è mai troppo tardi per essere felici Ci sono giornate in cui tutto va storto. È così per Camille, quando sotto un incredibile diluvio si trova con l’auto in panne e senza la possibilità di chiamare nessuno. Tutte le sfortune del mondo sembrano concentrarsi su di lei. Ma Camille non sa che quello è il giorno che cambierà il suo destino per sempre. Un uomo le offre il suo aiuto. Si chiama Claude, e si presenta come un «ambasciatore della felicità». Le dice che lui è in grado di dare una svolta alla vita delle persone. Camille sulle prime non dà peso alle sue parole. Eppure, riscoprire la bellezza delle piccole cose renderebbe tutto più facile: l’aiuterebbe ad andare di nuovo d’accordo con il figlio ribelle e a ritrovare la sintonia di un tempo con il marito. Così decide di ricontattare Claude e di seguire le sue indicazioni. Per liberarsi delle caratteristiche negative c’è ogni giorno un semplice esercizio da compiere, un piccolo passo alla volta: ripercorrere le sensazioni di un momento felice, guardarsi allo specchio e farsi dei complimenti, contare tutte le volte che ci si lamenta durante la giornata. A volte basta solo ringraziare per quello che di buono accade, dal profumo del caffè la mattina a una realizzazione personale. Camille comincia a mettere in pratica questi consigli, e intorno e dentro di lei qualcosa succede. Con il sorriso sulle labbra, non è più così difficile parlare con suo figlio e riscoprire con suo marito i motivi per cui si erano scelti. Ma c’è una cosa ancora più importante che Camille ha imparato. Non c’è felicità se non la si divide con qualcuno. Questo è davvero l’ultimo tassello per fare di ogni giorno un giorno speciale, di ogni istante un istante da ricordare. Un debutto che è un caso editoriale unico. Con più di 200.000 copie vendute a pochi giorni dall’uscita, ha scalato le classifiche francesi solo grazie al passaparola. La stampa ha poi consacrato il suo successo. Un romanzo che cambia la vita. Un romanzo che insegna come per essere felici a volte basta solo cambiare prospettiva e ricordare la magia delle piccole cose, delle parole che scaldano il cuore. Perché se affrontata passo dopo passo, nessuna montagna è insormontabile. Si riesce sempre ad arrivare in cima.

RECENSIONE

Camille è una giovane donna che vive una vita apparentemente serena: ha infatti un marito e un figlio, oltre che una casa e un lavoro stabile. Insomma ha tutto ciò che potrebbe bastarle per vivere una vita tranquilla e soddisfacente. Tuttavia questa è solo l’apparenza. A lavoro spesso le vengono infatti assegnati dei compiti che non vogliono svolgere i colleghi, probabilmente a causa della sua scelta di chiedere un part-time su quattro giorni, che la fanno sentire poco appagata e che non le procurano soddisfazione, ed ha un collega con cui proprio non vi è feeling, che le fa sembrare davvero pesante l’atmosfera in ufficio. 

Come se non bastasse anche a casa le cose non vanno per il meglio: il rapporto con il marito pare essere sopito sotto le ceneri della routine familiare, mentre col figlio è una continua lotta anche per lo svolgimento dei compiti… senza parlare poi del fatto che anche avere una mano in casa è oramai diventato una lotta! 
E infine vi è quell’immagine allo specchio: proprio non si piace con qualche chilo di troppo, e non si sente nè particolarmente bella né apprezzabile. Insomma… la vita di Camille dall’apparenza perfetta cela un sentimento di costante insoddisfazione oramai difficilmente contenibile. 

È venerdì sera quando Camille deve recarsi per lavoro in un agglomerato di aziende potenziali clienti e il navigatore la abbandona sotto un incredibile temporale quando, ad un tratto, mentre percorre una stradina di periferia, si ritrova con l’auto in panne. Dopo il primo momento di paura e spavento decide di chiamare i soccorsi ma, poiché il cellulare non prende, è costretta ad abbandonare l’abitacolo in cerca di aiuto. Cammina per una decina di minuti fino ad un’abitazione dove un uomo di una sessantina d’anni la accoglie con un’aria rassicurante e serena. 

Ma quell’uomo tranquillizzante di nome Claude, oltre a tenderla una mano nel momento del bisogno, suscita in lei delle sensazioni particolari, quasi come se riuscisse a leggerla dentro, e qualcosa in lui la fa crollare sotto il peso di una semplice e banale domanda: "Tutto bene?". A quel punto Camille rompe improvvisamente il suo muro emotivo e crolla in un pianto con cui emergono tutte le frustrazioni accumulate nell’ultimo periodo e negli ultimi anni della sua vita.

Claude, che si presenta poi a Camille come un abitudinologo, si offre cosi di aiutare la nostra protagonista a liberarsi delle sue frustrazioni e dei suoi ancoraggi, per intraprendere un cammino che la porterà sempre più lontano sui binari della felicità e della soddisfazione personale. 

"La capacità di essere felici si allena, si rafforza giorno dopo giorno. Basta rivedere il proprio sistema di valori, rieducare il nostro sguardo sulla vita e sugli eventi. Ma a volte c’è bisogno di un aiuto. Di un ambasciatore della felicità, diciamo" e proprio questo ruolo assume pian piano ma sempre con maggiore fervore Claude nella vita di Camille. 

Quel primo incontro ha infatti fatto scattare qualcosa nella nostra protagonista che, non senza un misto di paura e apprensione, inizia un percorso che la farà radicalmente cambiare, arrivando innanzitutto ad una presa di coscienza di sé, dei suoi sogni, delle sue potenzialità e ricchezze interiori, ma anche a rendersi conto degli ancoraggi inutili che la soffocano sia nella sua realizzazione personale che nei rapporti personali, in particolare con il figlio e col marito. 

Grazie alla guida costante e puntuale di Claude, ai suoi compiti pressoché giornalieri, e ai suoi incoraggiamenti, Camille trova la chiave per abbandonare i suoi schemi concettuali, il modo di rapportarsi col figlio, il marito e il collega di lavoro tanto odiato, per scoprire così che, con un cambiamento di prospettiva sulla vita e su di sé, oltre che di modalità di relazionarsi, le diventa tutto più semplice e appagante, e la vita inizia ad essere sempre più soddisfacente. 

Pian piano, non senza suscitare in un primo momento un misto di stupore e diffidenza nel figlio e il marito, Camille rimette mano alla sua vita, e lo fa in maniera globale, e cosi anche loro iniziano a sperimentare il piacere di stare con una persona che sta abbandonando frustrazioni e nervosismi. Ma ancora una sfida la attende: riuscirà la protagonista a lasciare per sempre da parte i rancori familiari e realizzare quel. sogno lavorativo che accarezzava da tanti anni, messo da parte in favore della stabilità di un posto fisso? 

La storia di Camille è una storia che tocca da vicino per la lucidità e franchezza con cui viene narrata, che potrebbe essere posta come spunto per ognuno di noi. Innumerevoli sono i suggerimenti di cui si potrebbe trarre vantaggio, quale ad esempio il pensiero e l’autosuggestione positivi, la respirazione profonda ecc... oppure il "Brontolaio: è il vostro salvadanaio anti-mugugno! Per crearne uno riciclate un barattolo o una bomboniera. Il principio: ogni volta che vi sorprendete a rimuginare un pensiero negativo o sterile, infilate un euro nel brontolaio. Una pratica aperta a tutta la famiglia!"

Quello della Giordano è un libro che si lascia leggere piacevolmente, seppure veicolando un insieme di significati e consigli che potrebbero tornare utili a tutti noi. È una storia della quotidianità, che però ci suggerisce di prendere tutti gli aspetti positivi della vita e di noi stessi e di farne tesoro, dandogli una giusta collocazione emotiva, e allo stesso tempo non fossilizzarsi su tutto ciò che di negativo abbruttisce la nostra esistenza.

ELISA

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