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mercoledì 10 ottobre 2018

✎ Recensione ➱ ESTRANEI di Osaka Dolls

Buongiorno! Grazie a Koipress, oggi vi parlo di Estranei, un romanzo che racconta di una famiglia composta da quattro membri che apparentemente sembrano aver perso il legame sentimentale ed emozionale che li rende una famiglia. Ma dentro ognuno di loro si celano tanti segreti...

estranei
di Osaka Dolls

Editore: Koipress
Pagine: 195
GENERE: Romanzo
Prezzo: 14,90 € - 0,99 
Formato: Cartaceo - eBook
Data d'uscita: 2018
Link d'acquisto: ❤︎

Trama:
In una casa dell’hinterland milanese vivono quattro estranei: Franco, Alice, Marco e Caterina. Loro sono la famiglia Spinelli. Franco ha quarant'anni, fa il netturbino, è un appassionato collezionista di figurine di calciatori e si invaghisce di una giovane prostituta che vede tutte le notti durante il suo periplo lavorativo. Alice, sua moglie, ha abbandonato il sogno di avere un'esistenza da benestante, si è riciclata come parrucchiera a domicilio e pensa di aver trovato in Guglielmo, un vicino di casa, la rivalsa verso la sua vita di rinunce. Caterina ha diciassette anni, è la reginetta della scuola, frequenta maturi uomini in carriera che la riempiono di regali e si innamora, inaspettatamente, di un coetaneo agli antipodi dal suo modo di pensare. Marco è suo fratello gemello, è un ragazzo esile e impopolare continuamente preso di mira dai bulli del quartiere che lo additano come omosessuale. La famiglia Spinelli è una famiglia di estranei, quattro entità che si ignorano nonostante vivano sotto lo stesso tetto. Nell’arco di due settimane ognuno di loro vivrà emozioni simili agli altri, sebbene a loro insaputa. Attraverso la loro storia i lettori ritroveranno felicità, lutti, redenzioni, drammi, fedeltà e infedeltà che riguardano tutti. Una storia contemporanea.

RECENSIONE

Estranei, del duo composto da Lorenzo Mazzoni e Massimo Di Gruso, in arte Osaka Dolls, è un romanzo realistico, pregno di vita quotidiana e di valori che sembrano sfracellarsi al suolo, ma che poi, proprio sul filo del rasoio, vengono in qualche modo recuperati.

La famiglia Spinelli è composta da quattro estranei: il padre Franco, la madre Alice, la figlia Caterina e il suo gemello Marco. Perché estranei? Perché sono quattro anime che si dividono la stessa casa, gli stessi pseudo spazi, le silenziose cene e i lunghi pomeriggi solitari senza condividere quasi nulla.

Leggendo mi è sembrato di cogliere molti aspetti di quella famiglia tradizionale che ormai non esiste più. I genitori troppo presi dai loro problemi, i figli che vivono ingabbiati dai cellulari e da internet. Ma in questo romanzo le cose vanno in modo un po’ diverso. Qui non si tratta soltanto di distacco, indifferenza, solitudine e soprattutto, assenza di comunicazione tra i membri del nucleo familiare, ma si tratta di una visione della realtà che ognuno di loro tende a trasfigurare attraverso i propri desideri e pulsazioni.
VORREBBE CHIUDERSI IN UN ARMADIO E SVEGLIARSI IN UN ALTRO MONDO. UN MONDO FATTO PER LUI.
Franco è un netturbino, lavora di notte ed è proprio nelle ore più oscure che conosce una prostituta di cui apparentemente sembra innamorarsi. La paga per parlare con lui, non la tocca mai, anche perché non saprebbe come fare, come gestire quella situazione che buca la sua quotidianità trasmettendogli la sensazione di volersi svagare, uscire dall’oppressione di un rapporto matrimoniale che ormai è solo un lontano ricordo. Nei suoi comportamenti, nel suo cercare la donna, manca la convinzione di andare fino in fondo, come se mancasse il coraggio di prendersi quello che vuole – se realmente lo vuole.

Alice, invece, anch’ella racchiusa in una bolla di insoddisfazione, si lascia sedurre dal figlio dell’inquilina del suo palazzo, un uomo dall’aspetto elegante, un giornalista che le promette una vita migliore – quella che lei ha sempre desiderato.

Infine, Caterina e Marco, due aspetti contrastanti della stessa sperduta adolescenza. Lei che si fa foto erotiche per poi inviarle ai suoi contatti telefonici e ottenere in cambio ricariche danarose e promettenti che le permettono di avere un armadio pieno di oggetti firmati da far invidia a tutte le sue amiche. Caterina è la più popolare della scuola, la più cercata, quella che tutti tengono in considerazione, ma è sola dentro, è triste, è apatica. Non prova sentimenti, emozioni reali, quelle che ti fanno palpitare il cuore, fino a quando non conosce Thomas e allora il mondo comincia a tremare. Ma sarà proprio lui a tradirla.
LA LIBERTÀ NON È UNO STATUS, È UNA CONDIZIONE DETTATA DALLE CIRCOSTANZE.
Marco, l’ultimo tassello di una famiglia senza volti e senza emozioni, è bullizzato, ferito e inseguito dai guerrafondai della scuola. Nonostante i suoi tentativi di nascondersi, è ormai il capro espiatorio di un’intera tribù di bulli facinorosi e codardi. Anche lui s’innamorerà di una ragazza che lo deluderà mostrandogli il vero volto di una società che traballa.
Ogni estraneo è inconsapevolmente in cerca della propria libertà.

Ma sarà proprio quando ogni estraneo sembrerà aver toccato il fondo che il legame familiare subirà un’impennata sorprendente, attraverso una serie di fatti che porteranno ogni membro ad aiutare l’altro senza nemmeno rendersene conto.
Estranei è un romanzo molto crudo, senza fronzoli, senza nessun tipo di dolcezza gratuita. Lo sguardo che ci regala sul mondo familiare è senza filtri, capace di raggelare e di far riflettere senza mai apparire esagerato. La componente psicologica è forte e pregnante, i dissidi interiori sono pennellate senza sbavature che arrivano diritte al sodo. 

Leggendo e passeggiando per Milano, mi è sembrato di vedere un film, con le sue atmosfere cupe e contorte, con i suoi desideri folli ma umani, con le sue emozioni senza sconti.
Quando leggi ti riconosci o quantomeno, riconosci la realtà che ti circonda. Rifletti, ti appunti e comprendi. Lo stile è veloce, scorrevole, immediato, ed è proprio questo a rendere la lettura leggera dal punto di vista dell’apprendimento, ma profonda per il contenuto.
Estranei è uno di quei libri che probabilmente non raccontano nulla di nuovo, ma il modo in cui lo fanno li rende interessanti.

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